Polemica col BIPR: una politica opportunista di raggruppamento che porta solo ad insuccessi
La lettera del compagno del gruppo "La Scintilla" che pubblichiamo qui di seguito pone al centro un problema che sempre più spesso ci viene posto da molti compagni, e cioè la lotta contro la dispersione delle energie rivoluzionarie, sulla base di un confronto serio e approfondito. Nella risposta, che abbiamo indirizzato a tutti i compagni del gruppo, oltre a sostenere pienamente la necessità di un lavoro su questo piano e più in generale per la costruzione del futuro partito (facendo riferimento alla politica che la CCI ha da sempre condotto su questo piano), ci è sembrato importante chiarire come le nostre recenti prese di posizioni sull’atteggiamento e le posizioni assunte dal BIPR (tutte pubblicate sul nostro sito web), a cui il compagno fa riferimento, siano coerenti ed assolutamente necessarie per un reale lavoro verso la costruzione del partito, che non può prescindere dalla lotta contro l’opportunismo e contro comportamenti propri della classe dominante e dunque inaccettabili all’interno del movimento operaio. L’"asprezza" dei testi a cui evidentemente il compagno fa riferimento, non è quindi dovuta alla volontà di "voler rimarcare a tutti i costi la più minima differenza", pratica che come giustamente pensa il compagno va rigettata, ma alla necessità di difendere i metodi ed i principi proletari senza i quali nessun futuro partito rivoluzionario sarà possibile e dunque nessuna rivoluzione proletaria potrà essere vittoriosa.
Parigi, 1 ottobre 2004
Compagni
In
primo luogo, salutiamo la tenuta di una riunione pubblica del Bipr
a Parigi, il 2 ottobre, così come abbiamo salutato qualche
mese fa le riunioni pubbliche della vostra organizzazione a
Berlino. Non si tratta da parte nostra, come sapete, di un
atteggiamento di circostanza: da molti anni, soprattutto in
occasione di avvenimenti importanti della situazione mondiale, vi
abbiamo fatto proposte affinché possano esprimersi nel modo
più esteso possibile le posizioni della vostra
organizzazione, offrendovi la nostra ospitalità nelle città
dove abbiamo delle sezioni. È per lo stesso motivo che,
dopo aver saputo della tenuta della vostra riunione pubblica,
abbiamo informato i nostri simpatizzanti.
Su
questo soggetto, vogliamo fare una serie di osservazioni:
Il BIPR preso in ostaggio da teppisti
Sabato 2 ottobre si è tenuta a Parigi una riunione
pubblica del BIPR(1)
sul tema "Perché la guerra in Iraq?". La CCI ha
salutato questa iniziativa del BIPR, proprio come aveva salutato
la tenuta delle sue riunioni pubbliche a Berlino di cui abbiamo
pubblicato il resoconto nella nostra stampa (vedi Révue
Internationale n°349 e 350). Tuttavia questa riunione del BIPR
a Parigi presentava una singolarità rispetto a quelle che
si sono tenute in Germania: è stata decisa ed organizzata
su suggerimento e con il sostegno politico e materiale di un
gruppo parassitario che si è auto-proclamato "Frazione
Interna della CCI" (FICCI) che ne ha fatto una clamorosa
pubblicità.
Pubblichiamo qui di seguito una Dichiarazione del “Nucleo Comunista Internacional” (NCI) d’Argentina nella quale questo prende posizione sulle tre dichiarazioni del “Circulo de Comunistas Internacionalistas” che costituiscono un violento attacco contro la CCI (). Come si può leggere in questo testo “Il NCI dichiara solennemente che il contenuto di queste dichiarazioni (del “Circulo”) è una sequela di menzogne e di calunnie vergognose lanciate contro la CCI”. Nella misura in cui questo “Circulo” si presenta sul suo sito web come il “continuatore del NCI”, andiamo a vedere brevemente quale legame esiste realmente tra l’uno e l’altro.
Quale legame tra il “Circulo” e il NCI?
Nella prima parte di questo articolo dedicato alla riunione pubblica del BIPR (Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario) che si è tenuta a Parigi il 2 ottobre sul tema "Perché la guerra in Iraq?", e che i nostri lettori possono consultare sul nostro sito Internet, abbiamo messo in evidenza come la politica di raggruppamento senza principio del BIPR ha portato questa organizzazione della Sinistra comunista a lasciarsi prendere in ostaggio da un gruppo parassitario (auto-proclamatosi "Frazione Interna della CCI") (). In questa seconda parte dell’articolo, rendiamo conto del dibattito che si è svolto sulla questione della guerra in Iraq.
Gli avvenimenti che si sono svolti in Argentina da dicembre 2001 a febbraio 2002 hanno suscitato un grande interesse tra gli elementi politicizzati del mondo intero. Discussioni e riflessioni hanno avuto luogo un po’ dovunque tra gli operai combattivi sul posto di lavoro. Certi gruppi trotzkisti hanno parlato finanche di “inizio della rivoluzione”.
Nel campo della Sinistra comunista, il BIPR ha dedicato numerosi articoli a questi avvenimenti e ha affermato, in una dichiarazione che: “In Argentina, i danni dovuti alla crisi economica hanno messo in moto un proletariato forte e determinato sul terreno della lotta e dell'auto-organizzazione, proprio ad esprimere una rottura di classe” (1)