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Il BIPR preso in ostaggio da teppisti
Sabato 2 ottobre si è tenuta a Parigi una riunione
pubblica del BIPR(1)
sul tema "Perché la guerra in Iraq?". La CCI ha
salutato questa iniziativa del BIPR, proprio come aveva salutato
la tenuta delle sue riunioni pubbliche a Berlino di cui abbiamo
pubblicato il resoconto nella nostra stampa (vedi Révue
Internationale n°349 e 350). Tuttavia questa riunione del BIPR
a Parigi presentava una singolarità rispetto a quelle che
si sono tenute in Germania: è stata decisa ed organizzata
su suggerimento e con il sostegno politico e materiale di un
gruppo parassitario che si è auto-proclamato "Frazione
Interna della CCI" (FICCI) che ne ha fatto una clamorosa
pubblicità.
È precisamente questa singolarità
che giustifica che, prima di rendere conto della tenuta del
dibattito e degli argomenti scambiati tra il BIPR e la CCI
sull'analisi della guerra in Iraq, abbiamo dedicato la prima parte
di questo articolo alla questione del "lavoro comune"
tra il BIPR e la FICCI annunciato nel Bollettino n° 27 della
FICCI (vedi il "Resoconto di una discussione tra il BIPR e la
frazione").
Questa questione ci sembra tanto più importante da
trattare perché nel suo appello, pubblicato sul suo sito
Internet, la FICCI presentava così questa riunione
pubblica:
"Dall'inizio della crisi che subisce
attualmente la CCI, crisi che è stata la causa della nostra
formazione in 'frazione interna' di questa organizzazione, non
abbiamo smesso di sottolineare una penosa realtà -il grave
indebolimento di un importante polo politico proletario- che si è
manifestata nella regione parigina principalmente per il fatto che
le sue presunte riunioni 'aperte' al pubblico sono disertate o
vietate ad alcuni e soprattutto non sono più dei luoghi
di dibattito e di confronto di punti di vista in seno alla classe.
Abbiamo sottolineato anche che, di fronte alla prospettiva aperta
dalla situazione attuale, il necessario rafforzamento e
raggruppamento delle forze rivoluzionarie del campo proletario non
poteva farsi oggi se non intorno al solo polo serio esistente:
il BIPR (…). Su nostro suggerimento e con il nostro
sostegno politico e materiale, il BIPR si appresta a tenere una
Riunione Pubblica a Parigi (RP che, lo speriamo, non è che
la prima) alla quale chiamiamo tutti i nostri lettori a
partecipare”, (sottolineato da noi).
Si può constatare, in questo manifesto
pubblicitario, che la FICCI non ha giudicato utile scrivere una
sola frase di analisi o di denuncia della guerra in Iraq
(contrariamente al volantino pubblicato dal BIPR). Quest’appello
è dedicato, invece, ad una sola questione: come ricostruire
nella capitale francese un polo di raggruppamento di rivoluzionari
in seguito al crollo della CCI verificato, secondo la FICCI, dal
fatto che le nostre riunioni pubbliche sarebbero disertate "e
non sarebbero più dei luoghi di dibattiti” (il
che è una pura menzogna come possono confermarlo tutti i
simpatizzanti della CCI che vengono regolarmente alle nostre
riunioni pubbliche e di cui una decina era anche presente a quella
del BIPR).
Il BIPR: il solo "polo serio" del
campo politico proletario?
A questa riunione pubblica erano presenti, oltre
la delegazione del BIPR e quattro membri della FICCI (solo
l'elemento Jonas era assente):
- due simpatizzanti della FICCI (di cui uno è
un ex-membro della FICCI);
- un vecchio giramondo del campo consiliarista
anti-partito, che conosciamo da più di trent'anni.
Altre tre persone sono solo passate per
pochissimo tempo e hanno lasciato la sala senza partecipare al
dibattito.
Pertanto questa riunione pubblica, che a dire
della FICCI, doveva essere la prova che il BIPR è oggi il
solo "polo serio" di discussioni e di riferimento della
Sinistra comunista, sarebbe stato un fiasco totale se la CCI fosse
mancata e non avesse invitato i suoi simpatizzanti a parteciparvi.
Infatti erano anche presenti un'importante delegazione di
militanti della CCI ed una decina di simpatizzanti della nostra
organizzazione.
Nei fatti, malgrado la rumorosa pubblicità
fatta per questa riunione pubblica, la FICCI è riuscita a
dimostrare solo una cosa: è riuscita a fare il vuoto
intorno a sé. È la CCI con i suoi simpatizzanti che
ha formato più dei due terzi delle presenze, permettendo di
riempire la sala. Ciò era così evidente che:
- prima della presentazione dell'esposizione, un
militante del BIPR si è avvicinato ad uno dei nostri
compagni e gli ha chiesto: "Perché siete venuti tanto
numerosi?" (2).
- alla fine di questa riunione, il presidium è
stato costretto a chiedere: "a questo punto, quali sono i
compagni che non fanno parte della CCI?". Messi da parte
i nostri simpatizzanti ed i membri della FICCI... si sono alzate
solo tre mani!
La partecipazione a questa riunione pubblica ha
dimostrato che la FICCI (e forse anche il BIPR?) scambia i suoi
desideri per realtà: la CCI non è ancora morta e
sepolta come "polo serio" del campo proletario. La FICCI
non organizza riunioni pubbliche sue proprio perché queste
andrebbero disertate dato che la sua politica consiste solo nel
parassitare quelle dei gruppi della Sinistra comunista!
Ma più importante ancora è
chiedersi: perché, malgrado la pubblicità chiassosa
che ha fatto la FICCI, questa riunione pubblica, annunciata come
uno "scoop", è stata boicottata dai lettori del
Bollettino della FICCI e dai nostri abbonati?
Proprio perché questi ultimi hanno saputo
che la riunione del BIPR veniva organizzata su "suggerimento"
e col "sostegno politico e materiale" di un
gruppuscolo parassitario la cui principale attività
consiste nello scaricare le peggiori calunnie sulla CCI! Uno dei
nostri simpatizzanti ci ha riferito che non avrebbe assistito a
questa riunione pubblica perché non voleva “mettere
i piedi nella merda!"
I soli elementi che la FICCI poteva attirare
erano i propri sostenitori che, di fatto, non erano poi così
numerosi.
Se la FICCI non avesse gridato ai quattro venti
che il BIPR aveva organizzato questa riunione pubblica col suo
"sostegno politico e materiale", altri elementi
in ricerca (che del resto non sono tutti d’accordo con le
nostre posizioni) certamente sarebbero venuti per partecipare al
dibattito.
È una lezione che il BIPR dovrà
trarre da questo smacco: non si è mai meglio serviti se non
da sé stessi. La sua alleanza con la FICCI, che ha
scaricato tonnellate di calunnie sulla CCI comportandosi
apertamente come un gruppo di spioni, che ha rubato il materiale
ed il denaro della CCI, tutto ciò evidentemente ha avuto un
effetto repellente sugli elementi seri vicini alla Sinistra
comunista.
Gli eccessi di zelo della FICCI (e le lisciate
che gli ha fatto) in fin dei conti sono serviti solo a
ridicolizzare il BIPR.
Ciò che la FICCI voleva mettere in
particolare evidenza nel suo manifesto è che senza di lei,
questa organizzazione della Sinistra comunista che esiste a scala
internazionale e da parecchi decenni sarebbe stata incapace di
prendere l'iniziativa e tenere questa riunione pubblica!
È deplorevole che il BIPR non abbia capito
di essere preso in giro dalla FICCI quando, nel suo Bollettino
n°27, questa pretesa "frazione" affermava che sulla
questione della costruzione del partito... "la frazione
difende posizioni più categoriche del BIPR"
("Resoconto di una discussione tra il BIPR e la frazione")!
Ciò significa chiaramente che, pretendendo di difendere le
posizioni più "radicali", la FICCI presenta se
stessa come alla sinistra del BIPR.
In realtà, è proprio per fare la
sua propria pubblicità (e farsi conferire un certificato di
"rispettabilità") che questo gruppuscolo
parassitario ha utilizzato il BIPR come prestanome, facendo
apparire quest’ultimo alla coda della FICCI! È
proprio questo che il BIPR si è rifiutato di ammettere,
malgrado tutti i nostri avvertimenti, prima di celebrare le sue
nozze con la FICCI. Se avesse preso sul serio la CCI, non avrebbe
avuto bisogno di questa esperienza per comprendere, come dice la
favola di La Fontaine che "ogni adulatore vive a spese di
quello che l'ascolta".
Come si è fatto intrappolare il BIPR
dalla FICCI?
Portando il suo "sostegno politico e
materiale" al BIPR per organizzare questa riunione
pubblica, evidentemente la FICCI cercava di farsi riconoscere come
gruppo appartenente al campo politico proletario. Purtroppo, il
matrimonio tra FICCI e BIPR ha avuto per sola conseguenza quella
di coprire il BIPR di ridicolo. Ha inoltre
contribuito a gettare discredito su un'organizzazione della
Sinistra comunista che non era arrivata mai fino ad oggi a
calpestare uno dei principi elementari del movimento operaio: il
rigetto di ogni pratica che utilizza il furto di materiale delle
altre organizzazioni comuniste.
Durante questa riunione pubblica, la CCI ha chiesto di prendere la parola per leggere una lettera che uno dei nostri abbonati ha inviato al BIPR chiedendo a noi di renderla pubblica. Questo compagno (e non è il solo) aveva ricevuto al suo indirizzo personale il volantino del BIPR di invito a questa riunione pubblica. Ci ha espresso il suo stupore (come altri simpatizzanti della CCI che avevano ricevuto l’invito per posta): il BIPR come si è procurato il suo indirizzo che lui aveva dato solo alla CCI? In seguito a questa domanda posta da parecchi dei nostri abbonati, la CCI ha deciso, alla vigilia di questa riunione pubblica, di inviare una lettera di protesta al BIPR (che speriamo non sarà cestinata, come in altre circostanze).
Appena abbiamo posto la questione del furto del nostro schedario di indirizzi, il presidium ha tentato in un primo tempo di toglierci la parola con la scusa che il BIPR "non voleva prendere le parti" tra la CCI e la FICCI perché è un affare "interno" alla nostra organizzazione. Poi, di fronte alla nostra protesta, il presidium ci ha garantito a due riprese, che il BIPR non ha lo schedario di indirizzi degli abbonati di RI (sezione della CCI in Francia) ed ha aggiunto: "anche se ci fosse stato proposto, noi l’avremmo in ogni modo rifiutato". Abbiamo chiesto allora ai compagni del BIPR: "ciò vuole dire che condannate il furto di questo schedario di indirizzi?" Al che, il presidium si è rifiutato di rispondere malgrado la nostra insistenza, e ha dichiarato: "ciò verrà chiarito tra noi la FICCI dopo la riunione pubblica"
Questo incidente richiede parecchie osservazioni:
1) il BIPR ci prende per scemi quando ha la sfrontatezza di affermare di "non volere prendere le parti" in un affare "interno" alla CCI. Dal momento che questa prima riunione pubblica del BIPR a Parigi è stata organizzata col "sostegno materiale e politico" della FICCI, veniamo a sapere che il BIPR e la FICCI hanno cominciato a "gettare le basi per un lavoro comune" (Bollettino n° 27 della FICCI), e dal momento che il BIPR ha da più di sette anni rifiutato ogni lavoro in comune con la CCI (con la scusa fallace che le nostre divergenze sarebbero troppo importanti) bisogna essere sordi e ciechi per non vedere che il BIPR ha preso le parti della FICCI!
2) in quanto al furto dello schedario di indirizzi che appartengono alla CCI, il BIPR sa per certo che non è un problema "interno" alla nostra organizzazione: sono più di due anni che abbiamo denunciato questo fatto nella nostra stampa e reso pubblico!
3) quando il BIPR afferma che anche se la FICCI gli avesse proposto il nostro schedario di indirizzi, lo avrebbe "ad ogni modo rifiutato", ciò significa semplicemente che riconosce e condanna il furto del materiale che appartiene alla CCI. In questo senso, se il BIPR vuole essere coerente, deve trarre le conclusioni che si impongono: ha gettato le basi di un lavoro comune con dei teppisti.
4) il BIPR ha dichiarato che avrebbe "chiarito" questo affare con la FICCI dopo la riunione. Per nostra parte, riteniamo che questo chiarimento non deve restare un "affare interno" al BIPR ma deve essere reso pubblico nella misura in cui:
- il BIPR è stato compromesso nel furto del materiale che appartiene alla CCI dato che questo materiale è stato utilizzato per l'invio del suo volantino come invito alla sua riunione pubblica;
- ha da rendere conto ai nostri abbonati che hanno posto la questione: come mai il volantino del BIPR è arrivato nella loro buca delle lettere?
Da parte nostra non possiamo che prendere atto della dichiarazione secondo la quale il BIPR non avrebbe accettato in ogni modo che la FICCI, per le sue nozze con il BIPR, portasse in dote il "tesoro di guerra" rubato alla CCI.
Evidentemente (e noi crediamo ai compagni del BIPR sulla parola quando ci garantiscono di non avere il nostro schedario di indirizzi) i membri della FICCI hanno fatto un colpaccio alle spalle del BIPR (come ne hanno fatti continuamente alle spalle della CCI quando questi elementi erano ancora membri della nostra organizzazione e facevano riunioni segrete per tentare di “destabilizzarci”!) (3).
Noi speriamo che il BIPR sia capace di tirare le lezioni da questa disastrosa esperienza che, in vano, abbiamo cercato di risparmiargli con tutti i nostri avvertimenti. Quando si va a letto con una donna di “facili costumi”(4), non bisogna stupirsi di acchiappare la blenorragia!
ll commercio del BIPR colla FICCI è evidentemente un mercato di stupidi. Accettando i servigi di questa pretesa "frazione", cedendo alle sue adulazioni e prendendo per oro colato grossolane menzogne, il BIPR ha corso il rischio di perdere non solo ogni credibilità ma anche il suo onore di gruppo della Sinistra comunista.
Invitiamo il BIPR a prendere posizione sulle
nostre "Tesi sul parassitismo" (pubblicate nella nostra
Révue Internationale n°94) in cui abbiamo messo in
evidenza che i gruppi parassiti hanno per principale attività
screditare le organizzazioni comuniste. Facendo uso sia della
calunnia sia dell'adulazione, queste piattole possono vivere
solamente a spese e succhiando il sangue dei gruppi del campo
proletario. Appare chiaro che la funzione parassitaria della FICCI
va ben oltre la CCI. Utilizzando il BIPR per farsi valere (come
aveva fatto con Le Prolétaire nel 2002)(5),
gettando oggi il discredito su questo gruppo, la pretesa
"frazione" non è solamente un parassita della
CCI, ma dell'insieme della Sinistra comunista.
Se il BIPR vuole continuare il suo lavoro comune
con la FICCI, se vuole continuare ad essere il pollo della farsa,
chiaramente non possiamo impedirlo. Per contro la CCI non può
tollerare che esso utilizzi (anche in modo indiretto, attraverso
il suo commercio con la FICCI) il furto e la calunnia contro la
nostra organizzazione ed i nostri militanti per fare la propria
politica di raggruppamento
Dove porta l'opportunismo del BIPR?
La CCI ha sempre stigmatizzato l'opportunismo del
BIPR che l'ha portato, sin dalla sua fondazione, a fare una
politica di raggruppamento senza principi. A più riprese,
lo abbiamo messo in guardia contro il pericolo di far comunella
con elementi e gruppi dell'estrema sinistra del capitale (come il
gruppo iraniano SUCM) o di aver effettuato una rottura incompleta
con l’estremismo (come il Los Angeles Workers' Voice). Oggi,
la collaborazione opportunista del BIPR con la FICCI rivela il
pericolo che minaccia questa organizzazione della Sinistra
comunista. Lasciandosi andare ad utilizzare, per opportunismo, i
metodi di reclutamento dei gruppi della sinistra del capitale
(basati non sul chiarimento aperto e leale delle divergenze
politiche ma su... la pesca all’amo) il BIPR rischia di
allontanarsi sempre di più dai metodi e dalla tradizione
della Sinistra comunista avvicinandosi al trotskismo (6).
Il BIPR ha creduto di potersi servire della FICCI come esca per
acchiappare un grosso pesce a questa riunione pubblica. Non solo è
ritornato a mani vuote dalla sua pesca che sperava miracolosa, ma
ci ha lasciato anche alcune piume.
Ancora più grave è il fatto che la deriva opportunista del BIPR lo porta ora a dare la sua cauzione ad una pratica, totalmente estranea al proletariato, basata sul furto e la calunnia. Se questi metodi sono moneta corrente nei gruppi borghesi, essi sono sempre stati rigettati e condannati dalle organizzazioni del campo proletario.
L'opportunismo "è l'assenza di ogni principio" (Rosa Luxemburg,"Riforma o Rivoluzione"). Facendo alleanza con individui che utilizzano i metodi della borghesia (il furto del materiale che appartiene alla CCI) il BIPR ha perso totalmente di vista un principio che era ancora capace di difendere quando, in seguito alla truffa di cui è stato vittima da parte di un gruppo fittizio in Ucraina (che aveva come obiettivo l'estorsione di fondi) scriveva: "Quando la fine ed i mezzi sono separati, (...) allora è aperta la via verso la controrivoluzione". (Dichiarazione del BIPR sui "Comunisti Radicali di Ucraina", 9 settembre 2003).
Difatti, nella loro lotta per il rovesciamento del capitalismo, i rivoluzionari hanno sempre rigettato la morale borghese dei gesuiti secondo la quale "il fine giustifica i mezzi", per opporre un'etica proletaria in conformità con l’essenza della classe portatrice del comunismo (come, Trotskij, tra altri, lo ha messo in evidenza nel suo opuscolo “La loro morale e la nostra"). È per tale motivo che le organizzazioni rivoluzionarie devono rigettare fermamente ogni politica di raggruppamento che utilizzi il furto del materiale appartenente alle altre organizzazioni comuniste.
Questa pietosa disavventura ha mostrato che il BIPR è stato preso di sana pianta in ostaggio da una banda di teppisti (e ci chiediamo come il BIPR possa liberarsi della rete della FICCI). Speriamo che almeno sarà obbligato a togliersi i paraocchi ed a comprendere finalmente la natura di questa pretesa "frazione"(7).
Ciò che determina la natura proletaria di
un gruppo politico, non è solo il programma che difende (o
che pretende difendere). È anche il suo comportamento
politico, e cioè la sua pratica fondata su dei principi.
Questa visione, che è rigorosamente la nostra, non ha
niente a che vedere con la "psicologia" come pretende la
FICCI. Questo perché, come diceva Marx nelle sue "Tesi
su Feuerbach", "è nella pratica che l'uomo
deve dimostrare la verità, cioè la realtà e
la potenza del suo pensiero".
Di fronte alla pericolosa deriva del BIPR, è
dovere dei militanti comunisti chiamare i compagni di questa
organizzazione al senso di responsabilità. Essi devono
saper valutare qual è la posta in gioco, per l'avvenire
delle organizzazioni rivoluzionarie, di ogni collaborazione
opportunista con i gruppi parassitari, con gli avventurieri, i
teppisti o ancora con i gruppi fantasmi che esistono solamente su
un sito Internet.
Anche se la CCI, per difendere i suoi principi,
continuerà a vietare l'entrata alle sue riunioni pubbliche
ai parassiti senza legge né fede che si sono comportati da
spioni, essa ritiene non essere il solo polo di riferimento della
Sinistra comunista. È per ciò che le nostre riunioni
pubbliche restano sempre aperte al BIPR e che lo invitiamo
vivamente a parteciparvi.
CCI (10 ottobre 2004)
1. Bureau
Internazionale per il Partito Rivoluzionario che raggruppa due
organizzazioni della Sinistra comunista "Battaglia Comunista"
(BC) in Italia e la "Communist Workers' Organisation"
(CWO) in Gran-Bretagna.
2. Come
vedremo nella seconda parte di questo articolo, non è
intorno alle analisi del BIPR, ma intorno a quelle della CCI che
si è svolto il dibattito sulla questione della guerra.
3. Secondo i
termini utilizzati da un membro della FICCI, Olivier, in una di
queste riunioni segrete (di cui abbiamo per caso scoperto le
note).
4. Ammettiamo
che questo paragone tra la FICCI e le donne di “facili
costumi” è piuttosto ingiurioso per... le donne di
“facili costumi”!
5. Vedi il
nostro articolo “A proposito di un articolo pubblicato ne Le
Prolètaire n°463, Il Partito comunista internazionale a
rimorchio della 'frazione' interna della CCI", nella Révue
Internationale n 328).
6. Come
avevamo già evidenziato quattro anni fa nel nostro articolo
"La visione marxista e la visione opportunista nella
costruzione del partito", pubblicato nella nostra Révue
Internationale n°103.
7. I metodi
della FICCI, propri del teppismo, si rivelano ancora più
chiaramente nel vocabolario che essa prende adesso in prestito dal
sottoproletariato (vedi l'articolo pubblicato sul suo sito
Internet "L'ignominia non ha limite!” che costituisce
un vero appello al pogrom contro le nostre pretese "porcherie"
ed i nostri compagni qualificati oggi come..."porci").
Quando le maschere cadono, questa pretesa "frazione"
svela il suo vero volto.