Guerra, pandemia, disastro ecologico, caos economico, carestia: nei primi anni del 2020, tutti questi prodotti di un sistema in decadenza si sono intensificati e hanno agito l'uno sull'altro, lasciando pochi dubbi sul fatto che il capitalismo stia spirando verso la distruzione. Ma in contrapposizione al senso di sventura e di disperazione che pervade la società, nel giugno 2022, il proletariato più antico del mondo ha acceso il fuoco della lotta di classe internazionale.
Bilancio delle discussioni nelle assemblee pubbliche della CCI
La risposta della classe operaia all'accelerazione della barbarie
Di fronte alla crisi e all'austerità la classe operaia alza la testa in tutto il mondo!
Gli scioperi generati da un'immensa rabbia in Gran Bretagna lo scorso giugno, dopo decenni di attacchi subiti e di difficoltà a rispondervi, hanno segnato un netto cambiamento di mentalità nella classe operaia: “Quando è troppo è troppo!”. Le grandi manifestazioni contro la riforma delle pensioni in Francia, il moltiplicarsi di scioperi e manifestazioni in tutto il mondo confermano la realtà di una vera rottura: i proletari si rifiutano di subire nuovi attacchi senza reagire!
Bollettino di discussione di Gruppi della Sinistra Comunista, Primavera 2023
Nel bel mezzo del massacro della Prima Guerra Mondiale, molto prima che grandi masse di lavoratori si riunissero nelle strade per protestare contro la guerra, un piccolo ma determinato numero di internazionalisti si era riunito nel villaggio svizzero di Zimmerwald nel settembre del 1915 per difendere l'internazionalismo e per difendere l'unificazione dei lavoratori in tutto il mondo, rifiutando le illusioni pacifiste e opponendosi ai vari fronti dell'imperialismo.
Volantino internazionale
Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Messico, Cina... Andare oltre il 1968!
“Quando è troppo è troppo!” - Regno Unito. “Non un anno di più, non un euro di meno” - Francia. “L’indignazione viene da lontano” - Spagna. “Per tutti noi” - Germania. Tutti questi slogan, scanditi durante gli scioperi degli ultimi mesi in tutto il mondo, mostrano fino a che punto le attuali lotte dei lavoratori esprimono il rifiuto del deterioramento generale delle nostre condizioni di vita e di lavoro.
3° Manifesto della CCI
Il capitalismo porta alla distruzione dell’umanità... Solo la rivoluzione proletaria mondiale può porvi fine
130 anni fa, mentre si intensificavano le tensioni tra le potenze capitalistiche in Europa, Friedrich Engels pose il dilemma dell’umanità: comunismo o barbarie. Questa alternativa prese forma con la Prima Guerra Mondiale, che scoppiò nel 1914 e causò 20 milioni di morti, 20 milioni di invalidi e, nel caos della guerra, la pandemia di influenza spagnola che uccise oltre 50 milioni di persone.
La guerra in Ucraina alimenta la barbarie e il caos in tutto il mondo
Più di un anno di spaventose carneficine: centinaia di migliaia di soldati massacrati da entrambe le parti; più di un anno di bombardamenti ed esecuzioni indiscriminate, con l'uccisione di decine di migliaia di civili; più di un anno di distruzione sistematica che ha trasformato il Paese in un gigantesco campo di rovine, mentre gli sfollati sono milioni; più di un anno di ingenti bilanci affondati in questo massacro da entrambe le parti (la Russia sta ora impegnando circa il 50% del suo bilancio statale nella guerra, mentre l'ipotetica ricostruzione dell'Ucraina in rovina richiederebbe più
Di fronte all'accelerazione della barbarie capitalista, una sola risposta: la lotta di classe!
Da tre anni assistiamo contemporaneamente all’aggravarsi delle varie crisi e catastrofi che stanno accelerando lo sfacelo della società capitalista: guerra, crisi economica, crisi ecologica, pandemia... Si intravede più seriamente e concretamente che mai la minaccia dell'annientamento della specie umana.
Volantino sulle lotte in Francia
12a manifestazione contro la riforma delle pensioni: come abbiamo vinto nel 2006?
Oggi siamo di nuovo in piazza per la XII giornata di manifestazioni contro la riforma delle pensioni. Ogni volta siamo in milioni a rivoltarci contro questo attacco, a rifiutare la degradazione continua delle nostre condizioni di vita e di lavoro, a sostenerci reciprocamente, a lottare insieme.
Lavoratori, disoccupati, studenti e pensionati, possiamo essere fieri di questa lotta collettiva, di questa lotta per la dignità, di questa solidarietà che ci unisce.
Repressione, insulti, aggressioni sessuali, uso di gas, pestaggi... Non bisogna cadere nella trappola delle provocazioni della polizia!
“Stai zitto o vuoi che ricomincio? Ah! stai iniziando a balbettare, forse ne vuoi un altro per raddrizzare la mascella?”
“Quando ti ho afferrato, hai iniziato a tremare, sono io che ti ho atterrato con uno sgambetto!”
Scioperi, manifestazioni, articolo 49.3… E ora?
“Non è un 49.3 che ci piegherà!”
Scioperi nelle raffinerie francesi e altrove... La solidarietà nella lotta è la forza della nostra classe!
Dal 27 settembre, sempre più lavoratori dei gruppi petroliferi TotalEnergies ed Esso-ExxonMobil sono in lotta. Mentre andiamo in stampa, sette raffinerie su otto sono bloccate. La loro richiesta principale è chiara: per far fronte all'impennata dei prezzi, chiedono un aumento di stipendio del 10%.
Volantino internazionale
Come sviluppare un movimento di massa, unito e solidale?
Nel Regno Unito da giugno riecheggia di sciopero in sciopero il grido “Quando è troppo è troppo!”
Questo movimento di massa, soprannominato “Estate della rabbia”, è diventato l’autunno della rabbia e poi l’Inverno della rabbia.
Questa ondata di scioperi nel Regno Unito è un simbolo della combattività dei lavoratori che si sta sviluppando in tutto il mondo:
Un’estate di rabbia in Gran Bretagna: la classe dominante chiede altri sacrifici, la risposta della classe operaia è la lotta!
“Quando è troppo è troppo”. Questo grido è risuonato da uno sciopero all'altro nelle ultime settimane nel Regno Unito. Questo movimento di massa, soprannominato “L'estate del malcontento”, in riferimento a “L’inverno del malcontento” del 1979, ha coinvolto ogni giorno i lavoratori di un numero sempre maggiore di settori: le ferrovie, la metropolitana di Londra, la British Telecom, le Poste, i portuali di Felixstowe (un porto chiave nel sud-est della Gran Bretagna), i lavoratori della nettezza urbana e gli autisti di autobus in varie parti del Paese, i lavoratori di Amazon, ecc.
Francia: movimento contro la "riforma" delle pensioni
Essere numerosi non basta, dobbiamo anche prendere in mano le nostre lotte
Volantino distribuito dalla CCI in occasione delle recenti manifestazioni di massa in Francia
Gli anni 20 del 21° secolo
L’accelerazione della decomposizione capitalista pone apertamente la questione della distruzione dell’umanità
La guerra in Ucraina non è un fulmine a ciel sereno.
Italia
Il governo Meloni: una ulteriore espressione delle crescenti difficoltà della borghesia italiana
La caduta del governo Draghi
Internationalist Voice sulle proteste in Iran
L'emancipazione delle donne è possibile solo in una società comunista
Introduzione CCI
Conflitti imperialisti
L'imperialismo americano, un fattore primario del caos capitalista
Mentre le truppe russe si precipitavano in Ucraina, il presidente Biden, nel suo discorso del 24 febbraio, ha affermato che “Putin ha commesso un attacco i principi stessi che proteggono la pace mondiale”. Il mondo si troverebbe così di fronte alla fatalità di una nuova tragedia di guerra a causa della follia di un solo uomo. Questa propaganda, che presenta l’Ucraina e gli “occidentali” come vittime che lavorano solo per la “pace” di fronte alla barbarie dell’unico orco in Russia, è una menzogna.
Internazionalisti e la guerra in Ucraina
Sulla storia dei gruppi “No War but the Class War”
In risposta alla guerra assassina in Ucraina, la CCI ha ripetutamente sottolineato la necessità di una risposta comune da parte dell'espressione più coerente dell'internazionalismo proletario - la Sinistra comunista - al fine di creare un chiaro polo di riferimento per tutti coloro che cercano di opporsi alla guerra imperialista su basi di classe.
Corrispondenza sulla Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra comunista sulla guerra in Ucraina
Introduzione della CCI
Pubblichiamo qui di seguito uno scambio di lettere principalmente tra gruppi della Sinistra comunista, dalla proposta iniziale alla stesura, alla finalizzazione e alla pubblicazione della Dichiarazione congiunta.
Attualizzazione del testo di orientamento del 1990
Militarismo e decomposizione (maggio 2022)
La CCI ha adottato le tesi su “La decomposizione, fase ultima della decadenza del capitalismo” (Rivista Internazionale n. 14), nel maggio del 1990, qualche mese dopo il crollo del blocco dell’est che avrebbe preceduto la disgregazione dell’Unione Sovietica.
Solidarietà con gli internazionalisti in Russia
“Anarchici” che dimenticano i principi. Dichiarazione del KRAS-IWA
Introduzione della CCI
Dibattito sulla guerra in Ucraina
La guerra è il proseguimento della concorrenza attraverso la forza?
Contributo di un compagno: Alcune posizioni fondamentali dell'internazionalismo proletario
Gli internazionalisti e la guerra in Ucraina
Un bilancio degli incontri pubblici sulla Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista sulla guerra in Ucraina
A seguito della pubblicazione della Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista Internazionale sulla guerra in Ucraina Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista (Corrente Comunista Internazionale, Internationalist Voice e Istituto Onorato Damen)[1], sono stati organizzati da questi gruppi due incontri pubblici online, uno in italiano e uno in inglese, pe
Testi relativi alla Riunione pubblica del 4 maggio scorso “La guerra imperialista in Ucraina e i compiti dei rivoluzionari”
Introduzione alla discussione per la riunione pubblica
In continuità con la Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista Internazionale sulla guerra in Ucraina, il 4 maggio scorso si è tenuta in Italia una riunione pubblica on line organizzata dalla CCI e dall’Istituto O. Damen (IOD) dal titolo “La guerra imperialista in Ucraina e i compiti dei rivoluzionari”.
Prese di posizione di nostri simpatizzanti sulla riunione pubblica
Carissimi compagni, abbiamo partecipato con molto entusiasmo alla Riunione Pubblica online del 4 maggio 2022 su: “La guerra imperialista in Ucraina e i compiti dei rivoluzionari”
RIUNIONI PUBBLICHE
LA GUERRA IMPERIALISTA IN UCRAINA E I COMPITI DEI RIVOLUZIONARI
Conflitto imperialista in Ucraina
Stati Uniti, Russia, Unione Europea, Ucraina... Tutti gli Stati sono responsabili della guerra
La società borghese, marcia fino all’osso, malata di se stessa, sta ancora una volta vomitando il suo turpe torrente di ferro e fuoco. Ogni giorno la carneficina ucraina diffonde la sua processione di bombardamenti massicci, imboscate, assedi e colonne di rifugiati che fuggono a milioni dal fuoco continuo dei belligeranti.
CONFLITTO IMPERIALISTA IN UCRAINA
IL CAPITALISMO È GUERRA, GUERRA AL CAPITALISMO!
VOLANTINO INTERNAZIONALE
Il dramma dei rifugiati
Migranti bloccati al confine bielorusso: su entrambi i lati dei confini il cinismo della borghesia non ha limiti!
Volantino internazionale
Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, Messico, Cina... Ovunque la stessa domanda: Come sviluppare la lotta? Come far indietreggiare i governi?
Scioperi generali e grandi manifestazioni il 7 marzo in Francia, l'8 marzo in Italia, l'11 marzo nel Regno Unito. Ovunque, la rabbia cresce e si diffonde.
Crisi economica in Gran Bretagna
La borghesia non ha altre alternative all'austerità e ad attacchi sempre più brutali
Bambini piccoli che muoiono di freddo nelle case umide, scolari che fingono di mangiare da cestini vuoti: queste sono tra le illustrazioni più parlanti della "crisi del costo della vita" che, da quando è esplosa nel 2021, sta colpendo la classe operaia. La crescita dei prezzi dei generi alimentari, l'aumento vertiginoso dei costi del gas e dell'elettricità sono una realtà concreta per milioni di lavoratori.
Parassitismo politico
Attaccare la CCI: la ragion d'essere del GIGC
Per una volta, ringraziamo il GIGC per averci dato l'occasione di ricordare cosa è veramente questo gruppo. A tal fine, riproduciamo qui di seguito (per intero, comprese le note a piè di pagina) il loro piccolo articolo che, a quanto risulta dal titolo, avrebbe dovuto segnalare la nostra impasse e le nostre contraddizioni sulla questione del parassitismo. E per i nostri lettori, rispondiamo subito dopo.
Crisi sanitaria, stagnazione economica, pressione imperialista...
La borghesia cinese in subbuglio
Mentre due anni fa molti osservatori sostenevano che la Cina fosse la grande vincitrice della crisi Covid, gli eventi recenti sottolineano che essa si trova invece a dover affrontare la persistenza della pandemia, un significativo rallentamento della crescita economica, la bolla immobiliare, maggiori ostacoli allo sviluppo della "Nuova Via della Seta", la forte pressione imperialista degli Stati Uniti: in breve, la prospettiva di grandi turbolenze.
Terremoto in Turchia e in Siria
Un disastro il cui nome è capitalismo. Solo la solidarietà di classe proletaria può salvarci!
Pubblichiamo qui una dichiarazione di alcuni compagni turchi sul terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Salutiamo la rapida risposta dei compagni a questi terribili eventi. Come si evince dalla dichiarazione, questa catastrofe "naturale" è stata resa molto più letale dalle insensibili esigenze del profitto e della concorrenza capitalista.
No war But the Class War a Parigi
Un comitato che trascina i partecipanti in un vicolo cieco
Venerdì 2 dicembre si è svolto a Parigi il primo incontro in Francia del comitato No war but the class war (NWCW).
RIUNIONE PUBBLICA ONLINE, SABATO 4 FEBBRAIO
Gli anni 2020: Di fronte all’accelerazione della decomposizione capitalistica, solo la lotta della classe operaia ha un’alternativa per l’umanità
Dopo un anno guerra in Ucraina non si intravede alcuna via di uscita se non un’accelerazione di distruzione, morte e ancora più tensioni tra le forze imperialiste. Al contempo, la pandemia Covid 19 e i suoi milioni di vittime; le catastrofi climatiche che si abbattono con raddoppiata violenza sui quattro angoli del pianeta; la crisi economica, senza dubbio una delle peggiori nella storia del capitalismo, che getta interi settori del proletariato nella precarietà e nella miseria...
Rivoluzione Internazionale n.189 secondo semestre 2022
Abbiamo pubblicato il nuovo numero di Rivoluzione Internazionale nella colonna a destra. Per motivi tecnici non appare in chiaro, ma cliccando sull'immagine si trova il sommario e si può aprire il file pdf.
Invito alla “sobrietà energetica”: lo Stato borghese fa pagare la crisi al proletariato!
Pubbichiamo qui un articolo della nostra sezione in Francia di denuncia della campagna dello Stato francese che mira a corrorresponsabilizzare i proletari rispetto alla crisi energetica, una denuncia che possiamo rivolgere alle borghesie di tutti i paesi, compresa quella italiana che attraverso i media, i dibattiti televisivi e le misure paventate mira allo stesso scopo: far pagare ai proletari i costi della crisi economica e della guerra imperialista in Ucraina.
L'economia mondiale nel vortice della decomposizione del capitalismo
Il capitalismo è sempre più soffocato da un insieme di contraddizioni che interagiscono e si rafforzano a vicenda, minacciando la società con convulsioni di una frequenza e di una portata finora sconosciute. Di fronte a queste calamità, la borghesia ha sempre avuto come principale preoccupazione il rigetto, screditandola, di ogni spiegazione che mettesse in discussione la responsabilità del sistema. Il suo scopo è nascondere alla classe operaia la causa delle guerre, del disordine globale, dei cambiamenti climatici, delle pandemie, della crisi economica mondiale...
Vertice della NATO a Madrid: un vertice di guerra per la guerra
“L’Europa si militarizza e annuncia il più grande dispiegamento di truppe dalla guerra fredda”, “La guerra della Russia contro l’Ucraina ha rotto la pace e ha seriamente alterato il nostro sistema di sicurezza”, sono questi i minacciosi titoli del vertice di Madrid. La Russia, ma anche la Cina, sono apertamente designati come “nemici della democrazia”. Il vertice di Madrid è stato un esercizio chiaramente bellicista. E le parole sono accompagnate dalle decisioni.
Corrispondenza con i lettori
Tutti i sindacati sono contro la lotta della classe operaia
Un lettore che ha recentemente partecipato a un incontro pubblico online della CCI ci ha posto delle domande circa la nostra posizione sui sindacati, sulla rivoluzione russa e su altre questioni vitali. Pubblichiamo qui una parte della corrispondenza relativa alla questione dei sindacati.
Iran
La necessità dell'autonomia dei lavoratori
Le diffuse proteste in Iran possono essere state innescate dall'omicidio in carcere di una giovane donna arrestata per aver “indossato male il velo” dalla polizia morale del regime, ma esprimono un malcontento molto più profondo in tutta la popolazione iraniana, con centinaia di migliaia di persone che si sono riversate nelle strade e hanno affrontato la polizia.
Integrazione di Svezia e Finlandia nella NATO
Smascherato il mito della neutralità e del non allineamento
La rapidità con cui Svezia e Finlandia hanno aderito alla NATO è un chiaro segnale del rapido sviluppo della militarizzazione nel Nord Europa dopo l'invasione dell’Ucraina nel febbraio scorso.
Questo processo, avviato dalla Finlandia, ha portato il governo svedese a uno storico cambio di rotta, abbandonando una politica di non allineamento vecchia di oltre 200 anni, che risaliva alla fine delle guerre napoleoniche.
Il significato de “l’estate del malcontento” in Gran Bretagna
Il ritorno della combattività del proletariato mondiale
Alcuni eventi hanno un significato che non si limita a livello locale o immediato, ma sono di portata internazionale. Per il numero di settori interessati, la combattività dei lavoratori coinvolti nella lotta e l'ampio sostegno all'azione tra i lavoratori, l'ondata di scioperi che si è diffusa in Gran Bretagna quest'estate è un evento di innegabile importanza a livello nazionale. Ma dobbiamo anche capire che il significato storico di queste lotte va ben oltre la loro dimensione locale o che sia un singolo evento.
RIUNIONE PUBBLICA ONLINE
Lunedì 28 novembre 2022 alle ore 19.30
Questa riunione sarà a tema aperto. Non ci sarà quindi una presentazione della CCI su di un tema specifico, ma la discussione si svilupperà a partire dalle questioni e riflessioni che i partecipanti vorranno sottoporre al dibattito.
Presentazione per la riunione pubblica della CCI del 28 settembre: Dopo sei mesi di guerra barbara in Ucraina, gli scioperi dei lavoratori in Gran Bretagna sono l'inizio di una risposta
Per iniziare questa presentazione, vorremmo innanzitutto ripercorrere le cause di questa guerra, che abbiamo già sviluppato nei nostri precedenti incontri pubblici e nella nostra stampa:
- gli Stati Uniti vogliono mantenere e rilanciare il loro ruolo di potenza leader nel mondo;
- per questo hanno ingannato la Russia per farle invadere l'Ucraina, dicendo che in caso di invasione non sarebbero intervenuti;
-dopo l'invasione, hanno scatenato una campagna di sostegno all'Ucraina, costringendo i Paesi europei a schierarsi dietro di loro;
Invito alla riunione pubblica: Dopo sei mesi di guerra barbara in Ucraina, gli scioperi dei lavoratori in Gran Bretagna sono l'inizio di una risposta
Il capitalismo continua la sua barbarie militarista in Ucraina con migliaia di morti e distruzioni irreversibili, che si aggiungono al pericolo nucleare, sia per "incidenti" nelle numerose centrali sul territorio ucraino, sia per il dispiegamento di armi nucleari tattiche. Una guerra che a sua volta intensifica le tensioni e gli scontri imperialisti tra gli Stati centrali del capitalismo.
Conflitto imperialista in Ucraina
Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista Internazionale sulla guerra in Ucraina
Le organizzazioni della sinistra comunista devono difendere in modo unitario il loro patrimonio comune di adesione ai principi dell'internazionalismo proletario soprattutto in un momento di grande pericolo per la classe operaia mondiale. Il ritorno della carneficina imperialista in Europa nella guerra in Ucraina è un tale momento.
Cinque mesi di “operazione speciale”
Gli scontri imperialisti in Ucraina intensificano il caos e la barbarie della guerra
Mentre la Russia scarica continuamente bombe a tappeto sulle città ucraine, al termine della riunione del G7, tenutasi nella bucolica cornice delle Alpi bavaresi il 28 giugno, i rappresentanti delle grandi potenze “democratiche” hanno ripetuto in coro: “La Russia non può e non deve vincere!” (Macron), falsamente indignati dall'orrore degli scontri, dalle decine di migliaia di morti e milioni di rifugiati, dalla distruzione sistematica di intere città, da
RIUNIONI PUBBLICHE
La guerra e la capacità di reazione del proletariato nella situazione attuale
La guerra in Ucraina, che manifesta e acuisce la diffusione del caos alle porte dell’Europa, è un passo importante nell’accelerazione della barbarie verso cui ci sta portando il sistema capitalista.
Riunioni Pubbliche della CCI sulla guerra in Ucraina
Chi può fermare le guerre e la barbarie del capitalismo?
Stiamo vivendo la più intensa campagna di propaganda di guerra dalla Seconda Guerra mondiale ad oggi, non solo in Russia e Ucraina, ma in tutto il mondo. È dunque essenziale che tutti coloro che cercano di difendere l’internazionalismo proletario di fronte ai tamburi di guerra colgano ogni occasione di riunirsi per discutere e chiarire, per sostenere e solidarizzare, e per definire meglio il metodo dei rivoluzionari contro la campagna militarista della borghesia.
I rivoluzionari e la guerra
Conferenza di Zimmerwald Un riferimento indispensabile per la difesa dell’internazionalismo
La lotta contro la guerra può essere intrapresa dalla classe operaia solo attraverso la lotta sul proprio terreno di classe e la sua unificazione internazionale. Le organizzazioni rivoluzionarie non possono aspettare una mobilitazione di massa della classe operaia contro la guerra: devono agire come una determinata punta di lancia nella difesa dell’'internazionalismo e sottolineare la necessità del rovesciamento del sistema. Questo richiede che la classe operaia e le sue organizzazioni rivoluzionarie si riapproprino delle lezioni e dell’impostazione delle lotte precedenti contro la guerra.
Campagne ideologiche
Il trotskismo, grande sostenitore dell’imperialismo, reclutatore di carne da cannone
Dopo il suo passaggio nel campo della borghesia, il trotskismo non ha mai perso un’occasione per attaccare la coscienza della classe operaia spingendo i proletari a prendere la difesa di un campo imperialista contro un altro nei vari conflitti che si sono succeduti dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Il loro posizionamento di fronte al caos guerriero che devasta l’Ucraina lo conferma ancora una volta.
La propaganda “umanitaria” al servizio della guerra
Di fronte alla barbarie della guerra, la borghesia ha sempre cercato di nascondere la sua responsabilità omicida e quella del suo sistema dietro ciniche bugie. La guerra in Ucraina non è sfuggita al torrente di propaganda e alla turpe strumentalizzazione della sofferenza che genera. Non passa giorno senza che l’esodo di massa e l’angoscia delle famiglie ucraine in fuga dai bombardamenti siano mostrati su tutti i canali televisivi e sulle prime pagine di tutti i giornali, che di solito sono così discreti sulle disgrazie che il capitalismo infligge all’umanità.