Sinistra Comunista

Dei differenti gruppi ed organizzazioni espulsi dalla Terza Internazionale nel corso della sua degenerazione dopo la vittoria della controrivoluzione stalinista, due principali correnti rappresentano la tradizione della sinistra comunista: la Sinistra Italiana, e la Sinistra Tedesco-Olandese (conosciuta anche come "comunismo dei consigli").

Corrispondenza sulla Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra comunista sulla guerra in Ucraina

Introduzione della CCI

Pubblichiamo qui di seguito uno scambio di lettere principalmente tra gruppi della Sinistra comunista, dalla proposta iniziale alla stesura, alla finalizzazione e alla pubblicazione della Dichiarazione congiunta.

Sulla storia dei gruppi “No War but the Class War”

In risposta alla guerra assassina in Ucraina, la CCI ha ripetutamente sottolineato la necessità di una risposta comune da parte dell'espressione più coerente dell'internazionalismo proletario - la Sinistra comunista - al fine di creare un chiaro polo di riferimento per tutti coloro che cercano di opporsi alla guerra imperialista su basi di classe.

Un bilancio degli incontri pubblici sulla Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista sulla guerra in Ucraina

A seguito della pubblicazione della Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista Internazionale sulla guerra in Ucraina Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista (Corrente Comunista Internazionale, Internationalist Voice e Istituto Onorato Damen)[1], sono stati organizzati da questi gruppi due incontri pubblici online, uno in italiano e uno in inglese, pe

Conferenza di Zimmerwald Un riferimento indispensabile per la difesa dell’internazionalismo

La lotta contro la guerra può essere intrapresa dalla classe operaia solo attraverso la lotta sul proprio terreno di classe e la sua unificazione internazionale. Le organizzazioni rivoluzionarie non possono aspettare una mobilitazione di massa della classe operaia contro la guerra: devono agire come una determinata punta di lancia nella difesa dell’'internazionalismo e sottolineare la necessità del rovesciamento del sistema. Questo richiede che la classe operaia e le sue organizzazioni rivoluzionarie si riapproprino delle lezioni e dell’impostazione delle lotte precedenti contro la guerra.

Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista Internazionale sulla guerra in Ucraina

Le organizzazioni della sinistra comunista devono difendere in modo unitario il loro patrimonio comune di adesione ai principi dell'internazionalismo proletario soprattutto in un momento di grande pericolo per la classe operaia mondiale. Il ritorno della carneficina imperialista in Europa nella guerra in Ucraina è un tale momento.

Trent'anni fa moriva il nostro compagno Marc Chirik

Marc Chirik ci ha lasciati 30 anni fa, nel dicembre del 1990. In omaggio ai preziosi contributi del nostro compagno, di questo grande rivoluzionario nel solco di Marx, Engels, Lenin e Rosa Luxemburg, ripubblichiamo (in inglese, spagnolo e francese) la serie di due articoli pubblicati sulla nostra rivista teorica n. 65 e 66, subito dopo la sua morte.

La verità è rivoluzionaria. Per una storia veritiera della Sinistra comunista (Corrispondenza con la TCI)

Lo scorso dicembre, la CCI ha scritto alla TCI chiedendo di pubblicare la correzione di gravi falsificazioni sulla nostra organizzazione presenti sul sito web della TCI all’interno di un articolo intitolato “Sul quarantacinquesimo anniversario della fondazione della CWO[1]”.

La CCI non avrebbe richiesto tali rettifiche a un gruppo borghese. Non ci aspettiamo altro che bugie da quella parte, e denunciamo semplicemente tali calunnie come il marchio della classe nemica.

I gruppi della sinistra comunista di fronte al movimento Black Lives Matter: l'incapacità di identificare il terreno della classe operaia

Lo scopo di questa polemica è provocare un dibattito all'interno dell'ambiente politico proletario. Ci auguriamo che le critiche che rivolgiamo agli altri gruppi porteranno a delle risposte, perché la Sinistra comunista può essere rafforzata solo da un confronto aperto delle nostre divergenze.

Polemica con il PCInt: I paraocchi di Le Prolétaire di fronte alla situazione storica (Parte 1)

Nel suo numero 530, datato ottobre/novembre 2018, Le Prolétaire, organo del Partito Comunista Internazionale (PCInt) ha pubblicato una risposta (” Le divagazioni della CCI sul populismo”) a due articoli che avevamo scritto con il titolo: “I difetti del PCInt sul tema del populismo” (Révolution Internationale n.468 e 470)[1].

Cinquant'anni fa, maggio 68: La difficile evoluzione dell'ambiente politico proletario (parte 2)

Nella prima parte di quest’articolo abbiamo esaminato alcuni degli sviluppi più importanti dell'ambiente proletario internazionale dopo gli eventi del 68 maggio in Francia. Abbiamo notato che, mentre la rinascita della lotta di classe ha dato un impulso significativo alla rinascita del movimento politico proletario, e quindi al raggruppamento delle sue forze, questa dinamica ha cominciato ad incontrare difficoltà all'inizio degli anni '80. Riprendiamo la storia da questo punto.

Gli anni ’50 e ’60: Damen, Bordiga, e la passione per il comunismo

Prima della nostra esplorazione dei tentativi dell’anarchismo spagnolo di affermare un “comunismo libertario” durante la guerra civile spagnola del 1936-39, avevamo pubblicato il contributo della Sinistra Comunista Francese (GCF) sulle caratteristiche del periodo di transizione[1], un testo basato sui progressi teorici della sinistra italiana e belga degli anni ’30.

A 40 anni dalla fondazione della CCI, quale bilancio e quali prospettive per la nostra attività?

"Il marxismo è una visione rivoluzionaria del mondo che deve chiamare a lottare senza tregua per acquisire nuove conoscenze, che niente rigetta se non le forme stereotipate e definitive e che mette alla prova la sua forza vivente nel tintinnio delle armi dell'autocritica e sotto i tuoni della storia". (Rosa Luxemburg, Critica delle critiche)

Prima Guerra mondiale, conferenza di Zimmerwald: le correnti centriste nelle organizzazioni politiche del proletariato

L'articolo che segue è un contributo del compagno MC scritto in occasione del dibattito interno sviluppatosi negli anni 1980 per combattere certe posizioni centriste verso il consiliarismo che si erano sviluppate in seno alla CCI. MC è la firma di Marc Chirik (1907-1990), ex-militante della Gauche communiste (Sinistra comunista) e principale membro fondatore della CCI (vedere la Rivista Internazionale nn. 61 e 62[1]).

Dichiarazione di solidarietà con la TCI

Avendo letto sul sito della Tendenza Comunista Internazionalista il comunicato del 12 aprile 2015 intitolato “A proposito di alcune infami calunnie”[1] la CCI esprime la sua piena solidarietà alla TCI ed i suoi militanti che sono particolarmente sotto mira con questi attacchi da parte di ex militanti della sezione della TCI in Italia, il Partito Comunista Internazionalista.

LE RIVENDICAZIONI ECONOMICHE E LA LOTTA DI CLASSE (da Internationalisme n°19, marzo 1947)

Uno dei problemi che 1’avanguardia rivoluzionaria non ha mai studiato con serietà, preferendo sempre ripetere le acquisizioni semplici e troppo vaghe di un’epoca ormai conclusa, è proprio quello delle rivendicazioni economiche.

Sinistra messicana 1938

Il testo che pubblichiamo qui di seguito è uno degli ultimi del "Gruppo di lavoratori marxisti" messicano, un raggruppamento che, nonostante la sua effimera esistenza, fa parte di quel movimento di risposta alla degenerazione dell'Internazionale Comunista che è noto con il nome di Sinistra Comunista. Lo pubblichiamo per portare una ulteriore testimonianza di quel prezioso lavoro di bilancio e di critica degli errori del passato che vari gruppi in tutto il mondo hanno fatto tra le due guerre, e che è in generale sconosciuto ai compagni, soprattutto in Italia.

XVII congresso della CCI: un rafforzamento internazionale del campo proletario

Alla fine del mese di maggio, la CCI ha tenuto il suo 17° congresso internazionale. Nella misura in cui le organizzazioni rivoluzionarie non esistono per sé stesse ma sono delle espressioni del proletariato e nello stesso momento fattori attivi nella vita di questo, spetta loro rendere conto all'insieme della loro classe dei lavori di questo momento privilegiato che costituisce la riunione della loro istanza fondamentale: il congresso.

Memorie di un rivoluzionario (A. Stinas, Grecia): nazionalismo e antifascismo

Gli estratti del libro di A. Stinas, comunista rivoluzionario greco (1), che qui pubblichiamo sono un attacco alla resistenza antifascista nella seconda guerra mondiale. Essi contengono una denuncia impietosa di ciò che resta della fusione di tre mistificazioni particolarmente mortali per il proletariato: la "difesa dell'URSS", il "nazionalismo" e l'"antifascismo democratico".

L'annientamento del proletariato tedesco e la vittoria del fascismo (Bilan, marzo 1935)

L'attualità del metodo di Bilan

Ogni volta che i partiti dell'estrema destra conseguono un buon risultato elettorale o che le bande dei naziskin danno la caccia ad immigrati e rifugiati politici nell'ex Repubblica Democratica Tedesca, la propaganda della borghesia "democratica", con in prima fila sinistra ed estrema sinistra, ricomincia ad agitare lo spettro del "pericolo fascista".

Dibattito: all'origine della CCI e del BIPR, I parte. La Frazione italiana e la Sinistra Comunista di Francia

Nel numero 89 del nostro organo internazionale Revue Internationale (di cui pubblichiamo in lingua italiana periodicamente solo una selezione di articoli) abbiamo pubblicato un articolo in risposta a quello di Revolutionary Perspectives N°5 (pubblicazione della Communist Workers’ Organisation – CWO) dal titolo «Sette, menzogne e la prospettiva perduta della CCI». Non potendo, per mancanza di spazio, trattare tutti gli aspetti affrontati dalla CWO, ci siamo limitati a rispondere ad uno solo dei problemi posti: l’idea secondo la quale la prospettiva delineata dalla CCI per l'attuale periodo storico sarebbe completamente fallita. Noi abbiamo messo in evidenza come le affermazioni della CWO si basavano essenzialmente su di una profonda incomprensione delle nostre posizioni e soprattutto su di una totale assenza di un quadro di analisi del periodo attuale. Assenza di quadro che è, d’altra parte, rivendicata con fierezza dalla CWO e dal BIPR (Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario, a cui questo gruppo è affiliato), nella misura in cui si considera che è impossibile per un'organizzazione rivoluzionaria identificare la tendenza dominante nel rapporto di forza tra proletariato e borghesia, ovvero se ci sia un corso verso scontri di classe crescenti o verso la guerra imperialista. In realtà, il rifiuto del BIPR di prendere in considerazione il fatto che per i rivoluzionari sia possibile -e necessario- identificare la natura del corso storico, trae le sue origini dalle condizioni stesse in cui si è costituita, alla fine della 2a guerra mondiale, l’altra organizzazione del BIPR ed ispiratrice delle sue posizioni politiche: il Partito Comunista Internazionalista (PCInt ). In un altro articolo «Le radici politiche della debolezza organizzativa della CCI», pubblicato sul n. 15 della rivista teorica in lingua inglese del BIPR, Internationalist Communist (IC), questa organizzazione ritorna sul problema delle origini del PCInt e di quelle della CCI. Nel presente articolo parleremo essenzialmente di questo argomento.

Introduzione ai testi di Bilan

Ripubblicando i testi di Bilan sulla guerra di Spagna non intendiamo fare opera di storici. Il nostro obiettivo e tutt’altro. Se la storia dell’umanità è sempre la storia delle lotte di classi, le lotte di ieri non si presentano al proletariato come un passato fisso, morto, ma come momenti sempre viventi della sua lotta storica per la trasformazione rivoluzionaria della società, della sua lotta sempre presente. La comprensione delle sue lotte di ieri costituisce per il proletariato, sola classe rivoluzionaria nella società capitalista, uno sforzo necessario e incessante per conoscere sempre più a fondo il contenuto e i mezzi della lotte che conduce, per superare le sue debolezze e i suoi errori, per evitarne le deviazioni, per forgiare la sua coscienza e le sue armi per le future battaglie e la vittoria finale.

16° Congresso della CCI: RISOLUZIONE SULLA SITUAZIONE INTERNAZIONALE

 Nel 1916, nel capitolo introduttivo alla Juniusbroschure, Rosa Luxemburg esponeva il significato storico della prima guerra mondiale:

Federich Engels disse un giorno: ‘la società borghese è posta davanti a un dilemma, o passaggio al socialismo o caduta nella barbarie’. Ma cosa significa ‘caduta nella barbarie’ al livello di civilizzazione che esiste oggi in Europa? Finora noi abbiamo letto queste parole senza riflettervi sopra e le abbiamo ripetute senza comprendere a fondo la loro terribile gravità. Gettiamo un colpo d’occhio intorno a noi in questo momento e capiremo cosa significa una caduta della società borghese nella barbarie. Il trionfo dell’imperialismo significa l’annientamento della civilizzazione – sporadicamente durante la durata di una guerra moderna e definitivamente se il periodo delle guerre mondiali che inizia adesso dovesse proseguire senza ostacoli fino alle sue estreme conseguenze. E’ esattamente questo che Engels aveva  predetto, quaranta anni fa, una generazione prima di noi. Oggi noi siamo posti davanti a questa scelta: o trionfo dell’imperialismo e decadenza di ogni civilizzazione, con le sue conseguenze, come per la Roma antica: lo spopolamento, la desolazione, la degenerazione, un grande cimitero; oppure vittoria del socialismo, cioè della lotta cosciente del proletariato internazionale contro l’imperialismo e contro il suo metodo di azione: la guerra. Questo è il dilemma per la storia del mondo, un dilemma la cui soluzione sta nelle mani del proletariato cosciente. Il proletariato deve gettare risolutamente nella bilancia il peso della sua lotta rivoluzionaria: l’avvenire della civilizzazione e dell’umanità dipendono da questo.

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