Lotta proletaria

Anche in Quebec, mobilitazioni “storiche”!

Basta!” “Quando è troppo è troppo!” Lo stesso sentimento di rivolta, di rabbia e di esasperazione si diffonde fra le file dei proletari, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, passando per la Francia e i paesi scandinavi.

Gli attacchi alle nostre condizioni di vita e di lavoro, l’atteggiamento brutale, arrogante e cinico dei governi e dei padroni privati ​​non hanno fatto altro che rafforzare la combattività e la determinazione a lottare.

Bilancio dell'intervento della CCI nelle lotte operaie in tutto il mondo

A differenza dell’estrema sinistra del capitale e degli elementi esaltati della piccola borghesia che vedono lo spettro della rivoluzione sociale dietro “tutto ciò che si muove”, i rivoluzionari, per realizzare un intervento lucido, devono dotarsi di una bussola, di un metodo che ha insegnato loro il marxismo, attingendo alle esperienze della storia del movimento operaio di quasi due secoli.

Perché la CCI parla di “rottura” nella dinamica della lotta di classe?

Lo scorso maggio, la CCI ha organizzato incontri pubblici in vari paesi sul tema: “Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Messico, Cina... Andare oltre il 1968”. L'obiettivo era quello di comprendere meglio il significato politico, globale e storico di queste lotte, le prospettive che esse offrono, ma anche le principali debolezze che la classe operaia dovrà superare per assumere le dimensioni economiche e politiche della sua lotta.

Il controllo sindacale rafforza le divisioni

Il 1° febbraio in Gran Bretagna hanno scioperato circa mezzo milione di lavoratori di diversi settori: ferrovie e alcune reti di autobus, dipendenti pubblici e in particolare lavoratori dell'istruzione, sia nelle scuole che nelle università. Si è trattato del maggior numero di lavoratori in sciopero in un solo giorno dall'inizio dell'ondata di scioperi in Gran Bretagna da l'estate scorsa.

La necessità dell'autonomia dei lavoratori

 Le diffuse proteste in Iran possono essere state innescate dall'omicidio in carcere di una giovane donna arrestata per aver “indossato male il velo” dalla polizia morale del regime, ma esprimono un malcontento molto più profondo in tutta la popolazione iraniana, con centinaia di migliaia di persone che si sono riversate nelle strade e hanno affrontato la polizia.

Il ritorno della combattività del proletariato mondiale

Alcuni eventi hanno un significato che non si limita a livello locale o immediato, ma sono di portata internazionale. Per il numero di settori interessati, la combattività dei lavoratori coinvolti nella lotta e l'ampio sostegno all'azione tra i lavoratori, l'ondata di scioperi che si è diffusa in Gran Bretagna quest'estate è un evento di innegabile importanza a livello nazionale. Ma dobbiamo anche capire che il significato storico di queste lotte va ben oltre la loro dimensione locale o che sia un singolo evento.

Scioperi nelle raffinerie francesi e altrove... La solidarietà nella lotta è la forza della nostra classe!

Dal 27 settembre, sempre più lavoratori dei gruppi petroliferi TotalEnergies ed Esso-ExxonMobil sono in lotta. Mentre andiamo in stampa, sette raffinerie su otto sono bloccate. La loro richiesta principale è chiara: per far fronte all'impennata dei prezzi, chiedono un aumento di stipendio del 10%.

Contro gli attacchi della borghesia, abbiamo bisogno di una lotta unita e di massa!

Stiamo distribuendo questo volantino in tutti i paesi dove sono presenti le nostre forze militanti.  Chiediamo a tutti i lettori di scaricare il pdf allegato e diffonderlo a loro volta come meglio possono. Vi invitiamo anche a scrivere al nostro indirizzo [email protected] per farci conoscere commenti e riflessioni che questo volantino ha suscitato.

Sciopero dei metallurgici a Cadice: la nostra forza è lottare come classe operaia

Mentre la pandemia e il disastro ecologico imperversano, la crisi economica ci colpisce con prezzi alle stelle, disoccupazione crescente e precarietà, e in questo contesto i capitalisti ci spremono ancora più ferocemente. Lo vediamo a Cadice dove nell'accordo nella siderurgia intendono eliminare due pagamenti extra, una perdita di 200 euro al mese.

Lotte negli Stati Uniti, in Iran, in Italia, in Corea... Né la pandemia né la crisi economica hanno spezzato lo spirito combattivo del proletariato!

Oggi, una serie di scioperi negli Stati Uniti, sta scuotendo ampie parti del paese. Questo movimento chiamato "striketober" (contrazione di "strike" e "october") mobilita migliaia di salariati che denunciano le condizioni di lavoro insopportabili, la fatica fisica e psicologica, l'aumento scandaloso dei profitti dei proprietari di gruppi industriali come Kellog's, John Deere, PepsiCo o del settore sanitario e delle cliniche private, come a New York, per esempio.

Una riflessione a proposito di un’intervista ad un’operaia della GKN

Qui di seguito pubblichiamo una lettera ricevuta da un nostro simpatizzante a proposito di una intervista trasmessa per televisione di un’operaia della GKN, l’azienda di Campi Bisenzio, Firenze, appartenente ad una multinazionale britannica che si occupa principalmente della realizzazione di componenti destinate alle industrie del settore automobilistico.

Rapporto sulla lotta di classe internazionale

Continuiamo la pubblicazione dei principali rapporti sulla situazione mondiale adottati dal 24° Congresso della CCI. Questo rapporto esamina alcune delle questioni principali a cui è confrontata la lotta di classe internazionale nella fase di decomposizione del capitalismo: il problema della politicizzazione dei movimenti di classe, i pericoli connessi all’interclassismo, la maturazione della coscienza e il significato delle sconfitte in questo periodo.

Parte 1: Costruire sulla base del lavoro del nostro 23° Congresso

Lo sciopero di febbraio 1941 nei Paesi Bassi: solidarietà di classe contro la persecuzione razzista

Nei recenti articoli[1], abbiamo mostrato come il movimento Black Lives Matter (BLM) si situa su un terreno completamente borghese, con vaghe rivendicazioni come "la parità dei diritti", "trattamento equo" o alcune più specifiche come "non finanziare la polizia". In nessuna maniera, neanche minimamente, questo movimento di protesta è stato capace di mettere in discussione i rapporti di produzione capitalistici che stabiliscono la subordinazione e l'oppressione della classe operaia come uno dei pilastri del dominio capitalista.

Cento anni fa, la rivolta a Kronstadt

Dopo la rivoluzione russa nel 1917, la rivoluzione in Germania nel 1918, la creazione dell'Internazionale comunista nel 1919, la CCI ritorna oggi sul centesimo anniversario della tragica repressione della rivolta dei marinai, soldati e operai di Kronstadt di marzo 1921 con la ripubblicazione di un documento, Le lezioni di Kronstadt, pubblicato su Rivoluzione Internazionale n° 6 per trarre le lezioni essenziali

Giù le mani dalla Comune!

150 anni fa, il 18 marzo 1871, iniziò il primo assalto rivoluzionario del proletariato, dando nascita alla Comune di Parigi. Di fronte alla guerra totale che le dichiarò la borghesia, la Comune resistette per 72 giorni, fino al 28 maggio 1871: la sua spietata repressione costò la vita a 20.000 proletari.

Lo sciopero di massa in Polonia nel 1980: lezioni per il futuro

"Quaranta anni fa, durante l’estate 1980, la classe operaia in Polonia metteva il mondo in ansia. Un gigantesco movimento di sciopero si estendeva nel paese: parecchie centinaia di migliaia di operai entravano in sciopero selvaggio in diverse città, facendo tremare la classe dominante in Polonia e in altri paesi"[1]. Ciò accadeva quarant'anni fa, ma quel "gigantesco movimento di sciopero" puntava il dito al futuro.

Quale approccio per comprendere la lotta di classe?

Pubblichiamo qui di seguito estratti di una lettera che abbiamo ricevuto da una compagna a seguito del nostro intervento e dei nostri incontri pubblici sul movimento contro la "riforma" delle pensioni in Francia. Accogliamo con grande favore questa iniziativa che esprime un'esigenza vitale per la classe operaia, quella di discutere e approfondire francamente e fraternamente le lezioni delle esperienze del proletariato. Questa lettera esprime visibilmente sentimenti contrastanti nei confronti di questa lunga e combattiva lotta.

Unifichiamo le nostre lotte contro gli attacchi dei nostri sfruttatori!

Secondo Emmanuel Macron e i suoi ministri lo sciopero del 5 dicembre è “una mobilitazione contro la fine dei regimi speciali”, contro “l’equità e la giustizia sociale”. Chiaramente i ferrovieri e gli altri lavoratori che dispongono di un “regime speciale” sarebbero egoisti irresponsabili che lottano per conservare i loro pretesi “privilegi”. MENZOGNE! Il governo cerca di metterci gli uni contro gli altri per dividerci e renderci impotenti.

Tutta la classe operaia è sotto attacco!

Cinquant’anni fa … l’autunno caldo italiano

Dopo mezzo secolo di controrivoluzione, che permise alla borghesia di sprofondare una seconda volta l'umanità nelle atrocità della guerra mondiale, il proletariato finalmente rialzò la testa contro le prime espressioni di una nuova crisi economica aperta. Fu il maggio 1968 in Francia dove milioni di lavoratori in sciopero tornarono alla lotta di classe, non sotto l’egida dei sindacati o del partito stalinista (PCF), ma spontaneamente.

Cinquanta anni dopo Maggio 1968. I progressi e gli arretramenti della lotta di classe dal 1968

Senza gli avvenimenti del maggio 1968, la CCI non esisterebbe. Marc Chirik aveva già contribuito alla formazione di un gruppo in Venezuela, “Internacionalismo”, che dal 1964, e in seguito, aveva difeso tutte le posizioni di base che dovevano essere riprese un decennio dopo dalla CCI. Ma Marc era cosciente sin dall’inizio che solo una ripresa della lotta di classe nei centri del capitalismo mondiale sarebbe stata decisiva per attivare un cambiamento nel corso della storia.

Lotta dei lavoratori della SNCF: un collettivo di operai tira il bilancio

Pubblichiamo di seguito il bilancio di un collettivo di lavoratori che cerca di trarre le lezioni della lotta alla SNCF durante la scorsa primavera, preceduto da estratti di lettere che abbiamo inviato a questo collettivo per sostenere questo approccio profondo e combattivo. Questo è un evento molto importante, un'espressione della vita politica del proletariato.

Maggio 1968 e la prospettiva rivoluzionaria (II): fine della controrivoluzione, ripresa storica del proletariato mondiale

Nella prima parte di questo articolo[1] abbiamo analizzato la prima delle componenti degli "avvenimenti del maggio 68", la rivolta studentesca, a livello internazionale e in Francia. Qui riprendiamo la componente essenziale di questi eventi: il movimento della classe operaia.

Rosa Luxemburg: i bolscevichi rappresentano l’onore della rivoluzione. Il significato fondamentale della rivoluzione russa

“Le classi dominanti hanno sempre ricompensato i grandi rivoluzionari, durante la loro vita, con incessanti persecuzioni; la loro dottrina è stata sempre accolta con il più selvaggio furore, con l'odio più accanito e con le più impudenti campagne di menzogne e di diffamazioni.

Una testimonianza: l’anno I della rivoluzione russa

Questi estratti dall’opera di un testimone della rivoluzione, Victor Serge, costituiscono una clamorosa smentita alla campagna ideologica ripetuta fino alla nausea cento anni dopo da tutti i mezzi di informazione, secondo cui quella dell’Ottobre 1917 non sarebbe stato che un volgare “colpo di Stato” operato da Lenin e da un pugno di bolscevichi.

Rapporto sulla lotta di classe

Fin dalle sue origini, la CCI ha sempre cercato di analizzare la lotta di classe nel suo contesto storico. La stessa esistenza della nostra organizzazione è dovuta non solo agli sforzi dei rivoluzionari del passato e di quelli che si sono assunti il compito di ponte tra una generazione di rivoluzionari e l'altra ma, anche, al cambiamento del corso storico, apertosi con il riemergere del proletariato a livello mondiale dopo 1968 e che ha messo fine ai "quarant’anni di controrivoluzione", iniziata con la fine delle ultime lotte della grande ondata rivoluzionaria del 1917-27.

Movimento sociale in Turchia: il rimedio contro il terrore di Stato non è la democrazia

Pubblichiamo qui degli estratti di un articolo realizzato dalla nostra sezione in Turchia una giovane sezione, sia nella storia della CCI sia per l’età dei suoi membri. In quanto rivoluzionari e parte della generazione che ha condotto la rivolta, questi compagni si sono attivamente implicati nel movimento. Incoraggiamo i nostri lettori a leggere la versione di quest’articolo sul nostro sito che è allo stesso tempo un resoconto dal vivo”, pieno di dettagli concreti sulla vita di questo movimento, e un primo tentativo di analisi del suo significato. Nella scelta di questi estratti abbiamo voluto mettere in luce soprattutto quest’ultimo aspetto. Quale è la natura di questo movimento? A quale dinamica internazionale partecipa? Quali sono le sue forze e le sue debolezze? Quali prospettive lascia intravedere? In effetti sono proprio queste le questioni al cuore della posta in gioco del periodo attuale e a venire.

L’Egitto ci mostra l’alternativa: socialismo o barbarie

Il sentimento che l’ordine attuale delle cose non possa continuare come prima continua a crescere nel mondo intero. Dopo le rivolte della “Primavera araba”, i movimenti degli Indignados in Spagna e quelli di Occupy negli Stati Uniti, nel 2011, l’estate del 2013 ha visto grandi folle scendere nelle strade in Turchia e in Brasile.

Manifestazioni contro l’aumento del prezzo dei trasporti in Brasile: la repressione poliziesca provoca la collera della gioventù

Un’ondata di proteste contro l’aumento del prezzo dei trasporti pubblici si sta sviluppando attualmente nelle grandi città del Brasile, particolarmente nella città di San Paolo, ma anche a Rio de Janeiro, Porto Alegre, Goiânia, Aracaju e Natal. Questa mobilitazione raccoglie dei giovani, studenti liceali e universitari e in una misura minore ma non trascurabile anche dei lavoratori salariati e autonomi.

Da più di venti anni il cadavere dei regimi stalinisti esala ancora i suoi veleni

Contro gli attacchi che continuano a crescere in tutti i paesi, le reazioni della classe operaia sono molto limitate e particolarmente laboriose. Tutto ciò conferma il fatto che la lotta del proletariato per rovesciare l’ordine costituito è una grande sfida storica che richiede tenacia e pazienza. La strada per la rivoluzione è un lungo cammino, difficile e complesso, che richiede una profonda riflessione e un reale sforzo teorico. Pubblichiamo di seguito un estratto della nostre serie: “All’alba del ventunesimo secolo: perché il proletariato non ha rovesciato il capitalismo? Questo estratto del secondo articolo esamina più specificamente un importante ostacolo per comprendere le difficoltà che ancora pesano sulla classe operaia: l’impatto ideologico del crollo dello stalinismo. Tuttavia, la spiegazione di fondo non può essere limitata o ridotta a questa sola dimensione, incoraggiamo i nostri lettori a ritornare sul contenuto di questi articoli nella loro interezza.

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