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Risoluzione sulla situazione internazionale (2019): conflitti imperialisti, vita della borghesia, crisi economica

1) 30 anni fa, la CCI ha evidenziato che il sistema capitalista era entrato nella fase finale della sua decadenza e della sua esistenza, quella della decomposizione. Quest’analisi si basava su una serie di fatti empirici, ma allo stesso tempo ha fornito un quadro per la comprensione di questi fatti: "in una situazione in cui le due classi fondamentali e antagoniste della società si affrontano tra loro senza riuscire nessuna delle due ad imporre la sua risposta decisiva, la storia non si sarebbe potuta fermare.

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Il Brasile entra nella tormenta

Crisi economica, spettro di una repressione sempre maggiore, approfondimento della miseria, insicurezza crescente, previsione di profondi attacchi anti-operai, minacce di guerra, rischi di caos legati alla personalità stessa del nuovo presidente, Bolsonaro, entrato in carica il 1 gennaio 2019.

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La borghesia britannica sta perdendo il controllo del suo gioco politico

Questa risoluzione, adottata da una conferenza nel gennaio 2019, cerca di delineare le principali prospettive per la situazione britannica nel prossimo periodo. Uno dei compiti principali di un'organizzazione rivoluzionaria è quello di presentare la comprensione più coerente possibile delle prospettive della situazione nazionale. Questo assume un'importanza ancora maggiore quando l'intera situazione sociale è dominata dalla crisi politica senza precedenti della classe dirigente sulla Brexit - una crisi che continuerà ad aggravarsi nel prossimo periodo.

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Scontri in Catalogna: il passato reazionario è nella democrazia e nella nazione, il futuro appartiene al proletariato

Pubblichiamo qui di seguito la traduzione di un volantino realizzato dai compagni della nostra sezione in Spagna che è stato diffuso in tutto il paese dopo gli scontri e la repressione in  Catalogna seguiti al referendum del 1° ottobre organizzato dagli indipendentisti. Si tratta della riaffermazione dell'internazionalismo proletario di fronte a una situazione che costituisce una ulteriore dimostrazione dell'attuale sprofondamento del sistema capitalista in un processo di decomposizione sociale che ha effetti pericolosi per la classe operaia e l'umanità tutta.

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Italia: il Populismo non è una risposta ai problemi dei lavoratori

Nonostante l’apparente temporaneo arresto dell’onda dilagante del populismo, si può dire che da qualche tempo lo scenario politico mondiale è profondamente cambiato. Saltati in larga misura i riferimenti di destra e sinistra - ridicolizzati dalle frequenti coalizioni tra ali opposte del parlamento, come nel caso della Germania e della stessa Italia - è cosa passata anche la fedeltà dell’elettorato ad una certa idea politica e dunque ad un certo partito.

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Trump presidente: il segno di un sistema sociale moribondo

Al crepuscolo dell’antica Roma, gli imperatori folli erano più la regola che l'eccezione. Pochi storici oramai dubitano che questi fossero il segno della decadenza generale dell'impero. Oggi, un clown spaventoso è stato fatto re dello Stato più potente del mondo e, tuttavia, nessuno sembra comprendere che questo è solamente il segno che la civiltà capitalista ha raggiunto uno stadio avanzato di decadenza.

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Degli scivoloni per la borghesia che non presagiscono niente di buono per il proletariato

Più di trent'anni fa, nelle "Tesi sulla decomposizione" (Tesi: la decomposizione, fase ultima della decadenza capitalista)[1], dicevamo che la borghesia avrebbe avuto sempre più difficoltà a controllare le tendenze centrifughe del suo apparato politico. Il referendum sulla "Brexit" in Gran Bretagna e la candidatura di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ne costituiscono una prova.

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Sul problema del populismo

L’articolo che segue è un documento in discussione nella CCI, scritto a giugno di quest’anno, alcune settimane prima del referendum “Brexit” nel Regno Unito. L’articolo Certi malrovesci per la borghesia che non presagiscono niente di buono per il proletariato[1] pubblicato nello stesso numero della nostra Rivista Internazionale è un tentativo di applicare le idee presentate in quest’articolo alle situazioni concrete poste dal risultato del referendum e dalla candidatura di Trump negli Stati Uniti.

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La politica tedesca e il problema dei rifugiati: un pericoloso gioco col fuoco

L’articolo che segue, apparso su Welt Revolution, organo di stampa della CCI in Germania, rappresenta un contributo sulla questione dei rifugiati come si pone in questo paese. Alcuni aspetti dell’analisi non sono applicabili agli altri paesi europei. Ad esempio il problema demografico, affrontato nell’articolo, si presenta in modo diverso in Spagna o in Italia, dove esiste un forte tasso di disoccupazione, malgrado il basso tasso di natalità.

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Migranti e rifugiati: vittime del capitalismo (parte II)

All'inizio degli anni ‘30, la sconfitta del proletariato si era era ormai realizzata e la rivoluzione mondiale era stata completamente schiacciata. I bagni di sangue successivi in Russia e Germania, dopo la disfatta del proletariato a Berlino nel 1919, la ricerca di capri espiatori, l'umiliazione causata dal Trattato di Versailles e la necessità di vendetta, rappresentarono un nuovo passo in avanti nella spirale di orrori del capitalismo del XX secolo.

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