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Migranti e rifugiati: vittime del capitalismo (Parte I)

“Una cosa è certa, la guerra mondiale è un punto di svolta per il mondo (...) in seguito all'eruzione del vulcano imperialista, il ritmo del cambiamento ha ricevuto un impulso così violento che, per i conflitti che si avranno nella società e per i compiti che attendono il proletariato socialista nell'immediato futuro, tutta la storia del movimento operaio sembra essere stata finora un’epoca paradisiaca.” (Rosa Luxemburg, Brochure di Junius, 1916)

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Proliferazione dei muri anti-migranti: il capitalismo è guerra e filo spinato

Dalla redazione di questo editoriale, la situazione dei profughi, sempre più numerosi, che fuggono dalla spirale guerriera di zone devastate, non ha fatto che aggravarsi. Mentre l'Ungheria ha sbarrato totalmente la strada ai migranti dopo aver eretto il suo muro di fili spinati, la nuova strada presa verso la Slovenia si rivela una vera catastrofe umana.

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Migranti e rifugiati: la crudeltà e l'ipocrisia della classe dominante

Immagine rimossa.

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Naufragi nel Mediterraneo: il "crimine contro l'umanità" è il capitalismo

Il 12 e 19 aprile, due imbarcazioni di fortuna, sovraccariche di migranti in fuga dalla miseria più terribile, sono affondate nelle profondità del Mediterraneo, portando con sé più di 1.200 vite umane[1]. Queste tragedie ricorrono da decenni: nel 1990, lo stretto di Gibilterra, questa fortezza ultra sicura, era già la tomba di molti migranti. Dal 2000, circa 22 000 persone sono scomparse nel tentativo di raggiungere l'Europa via mare.

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Attentati a Parigi: il terrorismo, una manifestazione della putrefazione della società borghese

Cabu, Charb, Tignous, Wolinski, questi quattro nomi tra la ventina dei morti iscritti al bilancio delle carneficine di Parigi del 7 e 9 gennaio sono un simbolo. Sono loro a essere stati presi principalmente di mira. Perché? Perché rappresentavano l’intelligenza contro la stupidità, la ragione contro il fanatismo, la rivolta contro la sottomissione, il coraggio contro la vigliaccheria[1], la simpatia contro l’odio, e queste qualità specificamente umane che sono l’umorismo e il riso contro il conformismo e il grigiore benpensante.

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La crisi politica in Italia è un’espressione del fallimento della società capitalista

I fatti a cui assistiamo ormai da un anno e mezzo a questa parte, e forse ancora di più, non finiscono di sorprenderci. E’ veramente accaduto di tutto e la sensazione è che possa accadere ancora altro di imprevedibile. In più tutto quello che accade sembra non avere alcuna logica, nessun raziocinio, per cui si fa ancora più fatica a comprenderlo e a farsene una ragione. Per riuscire a risalire al cosiddetto bandolo della matassa proviamo a ripercorrere gli eventi più significativi di quest’ultimo periodo cercando di scoprirne la logica, ammesso che ce ne sia una.
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Scandalo Lega: il puzzo asfissiante della decomposizione capitalista

Il fatto che anche la Lega Nord, quella “pura e dura”, quella che doveva raddrizzare “Roma ladrona”, sia stata coinvolta in ruberie e nell’uso disinvolto dei soldi pubblici, può aver sorpreso solo gli ingenui iscritti che avevano creduto nella diversità della Lega e nel fatto che esistesse finalmente un partito capace di preoccuparsi degli interessi della gente (fosse anche solo di quella del nord).
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Le rivolte in Gran Bretagna e la prospettiva senza futuro del capitalismo

In seguito alle rivolte scoppiate in tutto il paese questa settimana, i portavoce della classe dirigente, il governo, i politici, i media, ecc. ci chiedono di partecipare alla difesa di una campagna volta a sostenere il loro “programma”: una maggiore austerità e aumento della repressione contro chiunque vi si opponga.

 

In seguito alle rivolte scoppiate in tutto il paese questa settimana, i portavoce della classe dirigente, il governo, i politici, i media, ecc. ci chiedono di partecipare alla difesa di una campagna volta a sostenere il loro “programma”: una maggiore austerità e aumento della repressione contro chiunque vi si opponga.

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A chi giova la pubblicità del “crimine” nell’affare DSK?

I costumi libertini di DSK, che non sono un segreto per nessuno, sono stati sfruttati al massimo e spinti alla caricatura per demonizzare il personaggio, per detronizzarlo dal FMI e sabotarne la candidatura alle presidenziale in Francia? DSK è stato vittima di un “complotto” o di regolamenti di conti tra differenti cricche della borghesia?
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Tesi su: La decomposizione, fase ultima della decadenza del capitalismo

II crollo del blocco imperialista dell’est ci ha fornito la conferma dell’entrata del capitalismo in una nuova fase del suo periodo di decadenza: quello della decomposizione generale della società. Prima ancora che si producessero gli avvenimenti dell’est, la CCI aveva già messo in evidenza questo fenomeno storico (vedi in particolare la Revue Internationale n°57). Questi avvenimenti, l’entrata del mondo in un periodo di instabilità mai visto in passato, obbligano i rivoluzionari ad analizzare con la massima attenzione questo fenomeno, le sue cause e conseguenze, a mettere in evidenza la posta in gioco di questa nuova situazione storica.

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