FIAT di Pomigliano d’Arco e di Tychy in Polonia: un nuovo importante esempio di solidarietà internazionale
Dopo i tagli e la riduzione dello stato sociale imposti per decreto dallo Stato ai lavoratori del pubblico impiego, segue a ruota naturalmente l’attacco del padronato privato, nelle vesti dell’amministratore delegato della FIAT Marchionne che farà da battistrada, ne siamo certi, a tutti gli altri capi e capetti delle medie e piccole imprese. Di che si tratta? Del piano strategico 2010-2014 di riconversione dell’automobile imposto di fatto da Marchionne alle maestranze FIAT che prevede 20 miliardi di euro di investimenti in Italia di cui 700 milioni per produrre dal secondo semestre 2011 la nuova Panda nell’impianto di Pomigliano d’Arco (mentre quello di Termini Imerese verrà chiuso). Ma Marchionne è molto chiaro su questa transizione: “Per Pomigliano bisogna chiudere l'accordo. Se non si chiude, sono disposto a non far partire l'investimento.” Come mai Marchionne è così preoccupato quando deve semplicemente fare degli investimenti per migliorare la produzione dell’impianto?