L'annientamento del proletariato spagnolo (Bilan n° 12, ottobre 1934)
A proposito di Expectativas fallidas - Spana 1934-39. I comunisti dei consigli di fronte alla guerra di Spagna
In quest'articolo faremo una
presentazione critica del libro Expectativas fallidas - Espaòa 1934-39 (Aspettative
Fallite - Spagna 1934-39), apparso in Spagna nell'autunno '99. Il libro
riunisce diverse prese di posizione della corrente comunista dei consigli sulla
guerra di Spagna; si tratta di testi di Mattick, Korsch e Wagner, assieme ad
un'introduzione di Cajo Brendel, uno dei membri ancora viventi di quella
corrente.
Massacro di lavoratori in Spagna (Bilan n°2, dicembre 1933)
Le vittime operaie, cadute nella lotta in Spagna, non appartengono a nessuna scuola particolare. Esse non possono offrire materia di speculazione per o contro gli anarchici. Il proletariato di tutti i paesi onorerà i morti di Spagna aiutando il proletariato iberico a forgiarsi lo strumento indispensabile per la sua vittoria, il suo partito di classe, par dare il via all’insurrezione proletaria.
Introduzione ai testi di Bilan
Ripubblicando i testi di Bilan sulla guerra di Spagna non intendiamo fare opera di storici. Il nostro obiettivo e tutt’altro. Se la storia dell’umanità è sempre la storia delle lotte di classi, le lotte di ieri non si presentano al proletariato come un passato fisso, morto, ma come momenti sempre viventi della sua lotta storica per la trasformazione rivoluzionaria della società, della sua lotta sempre presente. La comprensione delle sue lotte di ieri costituisce per il proletariato, sola classe rivoluzionaria nella società capitalista, uno sforzo necessario e incessante per conoscere sempre più a fondo il contenuto e i mezzi della lotte che conduce, per superare le sue debolezze e i suoi errori, per evitarne le deviazioni, per forgiare la sua coscienza e le sue armi per le future battaglie e la vittoria finale.
1936, Fronti Popolari in Francia ed in Spagna: come la borghesia mobilitò la classe operaia per la guerra
70 anni fa, nel maggio 1936, esplodeva in Francia un'immensa ondata di scioperi operai spontanei contro l'aggravamento dello sfruttamento provocato dalla crisi economica e dallo sviluppo dell'economia di guerra. Nel luglio dello stesso anno, in Spagna, di fronte al sollevamento militare di Franco la classe operaia scendeva immediatamente in sciopero generale e prendeva le armi per rispondere all'attacco. Numerosi rivoluzionari, fino ai più celebri, come Trotsky, credettero di vedere in questi avvenimenti l'inizio di una nuova ondata rivoluzionaria internazionale. In realtà, a causa di un'analisi superficiale delle forze in campo, si lasciarono indurre in errore dall'adesione entusiasta degli operai e dalla "radicalità" di certi discorsi. Sulla base di un'analisi lucida del rapporto di forze a livello internazionale, la Sinistra Comunista d'Italia, nella sua rivista Bilan, comprese che i Fronti popolari, lungi dall'essere espressione di uno sviluppo del movimento rivoluzionario, esprimevano proprio il contrario:
Spagna 1936. La sinistra del capitale sottomette il proletariato allo Stato borghese
Nel numero di giugno del nostro giornale in Francia (1) l’articolo “60 anni fa il Fronte Popolare irreggimentava gli operai per la guerra imperialista”, ricordava come il “Fronte popolare” in Francia, contrariamente alle attuali campagne ideologiche della borghesia che ne fanno n periodo di “conquiste della classe operaia”, costituì un momento della preparazione della guerra imperialista mondiale con l’arruolamento del proletariato dietro la difesa dello Stato capitalista in nome dell’antifascismo. In questo articolo affrontiamo, con la guerra di Spagna, l’ultima tappa di questo imbrigliamento del proletariato internazionale, realizzato da tutte le frazioni della sinistra borghese e dei sindacati sotto la bandiera mistificatrice della lotta “antifascista”.