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Ambiente

Briciole di pane

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Una denuncia dei danni prodotti dal capitalismo sulla salute dei lavoratori (corrispondenza di lettori)

Pubblichiamo un contributo firmato da “Compagni algerini (Lettori di RI)”. Partendo da un argomento riguardante i problemi di salute, i compagni pongono uno sguardo storico e critico che porta in modo militante alla rimessa in discussione del sistema capitalista: "Le malattie non sono delle calamità naturali, ma catastrofi sociali legate al modo di produzione capitalista". Noi condividiamo l'indignazione dei compagni, salutiamo la loro volontà di fare appello alla riflessione, alla coscienza rivoluzionaria degli operai ed incoraggiamo a proseguire questo lavoro prezioso.

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Recensione del libro Il mito dell’economia verde, di A. Kennis e M. Lievens

Anche se il libro non ci risulta essere stato pubblicato in Italia, pensiamo che quest’articolo, scritto dai nostri compagni in Belgio, possa costituire comunque un utile contributo alla riflessione sul problema del degrado ambientale e sulla risposta che questo richiede.
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Terremoto in Emilia: la vera catastrofe non è la “natura” ma il capitalismo

Di nuovo morti sotto le macerie, di nuovo migliaia di famiglie ridotte allo stremo delle forze fisiche e psicologiche, impaurite dalle continue scosse ma anche, e soprattutto, dalla prospettiva di non poter avere più una casa, un lavoro, una vita “normale”.

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Fukushima, un anno dopo (II): Il peggio deve ancora venire

Pubblichiamo la traduzione della seconda parte dell’articolo di Welt Revolution, organo di stampa della CCI in Germania, in cui viene tracciato, ad un anno dalla catastrofe nucleare di Fukushima, un primo bilancio. Nella prima parte di questo articolo, i nostri compagni sottolineavano la gravità dell’avvenimento e le incurie della classe dominante che al disastro in atto ha saputo opporre soltanto le sue menzogne e le sue manipolazioni. Ora, si vuole mostrare che il peggio, per il pianeta e l’umanità, deve ancora venire.

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Energia nucleare, capitalismo e comunismo (II parte): quale prospettiva? L’energia all’alba del capitalismo

La prima parte di questo articolo, consacrata allo studio del rapporto dell’uomo con la natura, mostrava che “La specie umana è stata sempre condotta, per vivere, a trasformare la natura. Ma il Capitale pone oggi un nuovo problema: questo sistema non produce per soddisfare i bisogni dell’umanità ma per il profitto”.

Questa seconda parte affronta il ruolo che hanno giocato il carbone, il petrolio e poi il nucleare nel capitalismo e si interroga sul posto dell’energia nella società futura.

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Fukushima: un anno dopo, I parte. Una catastrofe planetaria

L’11 marzo 2011, uno tsunami gigantesco inonda le coste orientali del Giappone. Onde alte da 12 a 15 metri causano danni incredibili. Più di 20.000 persone vengono uccise mentre migliaia di altre vengono ancora oggi date per disperse. Un numero incalcolabile di persone ha perso la casa. Ma il peggio doveva ancora venire con la catastrofe nucleare di Fukushima. Un anno dopo possiamo affermare che questa è una catastrofe mondiale ancora in corso.

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Energia nucleare, capitalismo e comunismo (I parte): l’uomo e la natura

La storia dell’umanità e dei diversi modi di produzione è anche la storia dell’energia. Le prime società di cacciatori-raccoglitori vivevano principalmente dell’energia umana come di quella degli animali e delle piante prodotte dalla natura con un intervento piuttosto moderato, anche se alcune pratiche prevedevano l’uso del fuoco nella deforestazione per le colture o per abbattere gli alberi.
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Energia nucleare, capitalismo e comunismo

L’ampiezza della catastrofe avvenuta a Fukushima rivela ancora una volta lo sfruttamento predatorio della natura da parte del capitalismo. La specie umana è stata sempre condotta, per vivere, a trasformare la natura. Ma il Capitale pone oggi un nuovo problema: questo sistema non produce per soddisfare i bisogni dell’umanità ma per il profitto. Ed è pronto a tutto per questo. Lasciato alla sua sola logica, questo sistema finirà dunque per distruggere il pianeta.
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Terremoti, tsunami e incidenti nucleari in Giappone: il capitalismo è un orrore

"Il peggio è la paura!”. Questo è il messaggio che si diffonde adesso su tutte le pagine dei giornali, in tutti i mass-media così come sulla bocca degli stessi leader mondiali. Ma il peggio è già qui! Perché con il terremoto e lo tsunami e poi con gli incidenti nucleari che non finiscono mai, la popolazione giapponese vive una situazione terribile. Ma anche perché milioni di altre persone sul pianeta da oggi vivono sotto la spada di Damocle della nube nucleare fuoriuscita dai reattori di Fukushima.

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2010: l’inflazione …. delle catastrofi

Il 2010 è stato riconosciuto dalla stessa stampa borghese come l’anno “record” delle catastrofi. Inoltre, dagli tsunami agli uragani, dall’enorme inquinamento al disastro ecologico, il secolo scorso e ancora di più l’inizio del XXI secolo non sono stati avari di morti e di sbalorditivi deterioramenti dell’ambiente insieme a massacri di ogni genere dovuti ai “prodigi” dei cosiddetti “operatori di pace” nel mondo. Il primo decennio di questo secolo, che ci avevano promesso come una nuova era di modernità, cambiamento, ecc, si conclude con questa constatazione: un incredibile numero di disastri, “naturali” e non verificatisi un po’ dappertutto nel mondo.
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