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Ambiente

Briciole di pane

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Pesante inquinamento in Ungheria: quando il Valzer del Danubio blu diventa una danza macabra

Si tratta del più grave inquinamento che l’Ungheria abbia conosciuto nella sua storia! Sono migliaia i metri cubi di fango tossico che sono stati riversati nella natura. Tuttavia, al di là delle immagini spettacolari del paesaggio devastato dei primi servizi televisivi, un’altra realtà altrettanto scioccante, ma molto meno pubblicizzata, si faceva strada tra le righe dei comunicati ufficiali: quella delle persone morte, nell’immediato e successivamente.

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Marea nera nel golfo del Messico: il capitalismo é una catastrofe

Dall’affondamento della piattaforma petrolifera della BP “Deepwater Horizon”, il 22 aprile scorso, durante il quale sono morti undici operai, almeno 800.000 litri di petrolio greggio si versano ogni giorno nel golfo del Messico contaminando le coste per centinaia di chilometri e formando uno strato enorme di petrolio nel golfo stesso.
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Vertice di Copenaghen. Per salvare il pianeta, bisogna distruggere il capitalismo!

Tutte le riunioni internazionali, i comitati, i vertici, come quello di Rio de Janeiro nel 1992 o quello di Kyoto nel 1997, sono sempre stati delle foglie di fico, cerimonie teatralizzate per fare credere che i “grandi di questo mondo” si preoccupano dell’avvenire del pianeta.

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Il mondo sulla soglia di un collasso ambientale (II). Di chi è la responsabilità?

Proseguiamo con questo secondo articolo in cui cercheremo di mostrare come i problemi ambientali non possano essere attribuiti a singole persone o a singole aziende che non rispetterebbero la legge - benché esistano anche chiare responsabilità personali o aziendali - ma che è il capitalismo il vero responsabile con la sua logica del massimo profitto.

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Conferenza di Copenaghen: crisi economica, crisi ecologica, il capitalismo non ha soluzioni

I rapporti che hanno accompagnato il Congresso Scientifico Internazionale sui Cambiamenti Climatici a Copenaghen sono più negativi che mai. Essi mostrano che gli scenari più catastrofici sul previsto riscaldamento globale si stanno realizzando con la previsione della distruzione dell’85% della foresta pluviale dell’Amazzonia e avvertono che il clima potrebbe raggiungere un punto critico. Ancora una volta, la logica del capitale della competizione tra le nazioni spinge nella direzione opposta persino le “migliori intenzioni” della borghesia. La crisi economica, pur riducendo il livello di produzione, porterà ulteriori stress a livello ecologico in tutti i paesi che cercheranno di rimanere competitivi. Anche le raccomandazioni degli esperti mondiali sui cambiamenti climatici sono intrappolate nel quadro capitalista.
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Disastri ambientali, inquinamento, variazioni climatiche. Il mondo sulla soglia di un collasso ambientale. 1a parte

«La fame si sviluppa nei paesi del terzo mondo e ben presto raggiungerà i paesi che si pretendevano “socialisti”, mentre in Europa occidentale e nel Nord America si distruggono stock di prodotti agricoli, si pagano i contadini perché coltivino sempre meno terra, si penalizzano se producono più delle quote imposte. In America Latina, le epidemie, come quella del colera, uccidono migliaia di persone, mentre questo flagello era stato vinto da tempo. Per tutto il mondo inondazioni o terremoti uccidono decine di migliaia di individui in poche ore proprio quando la società è perfettamente in grado di costruire dighe e case che potrebbero evitare una simile ecatombe. Non si può neanche invocare la “fatalità” o i “capricci della natura” quando a Chernobyl, nel 1986, l’esplosione di una centrale atomica uccise centinaia (se non migliaia) di persone e contaminò parecchie province, quando, nei paesi più sviluppati, assistiamo a catastrofi micidiali nel cuore stesso delle grandi città: 60 morti in una stazione parigina, più di 100 morti in un incendio della metropolitana a Londra non molto tempo fa. Ugualmente questo sistema si rivela incapace di contrastare il degrado dell’ambiente, le piogge acide, l’inquinamento di tutti i generi e soprattutto nucleare, l’effetto serra, la desertificazione, cose che mettono in gioco la stessa sopravvivenza della specie umana.»

Isola di Pasqua

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La risposta dello Stato all’emergenza rifiuti in Campania: repressione e disprezzo per l’ambiente e la vita umana

A più di sette mesi dallo scoppio dell’emergenza rifiuti in Campania nulla è stato risolto, anzi la situazione è peggiorata. Tonnellate di spazzatura continuano ad invadere le città campane, 2.500 solo a Napoli, e vanno in putrefazione sotto un sole cocente, un paradiso per ratti e scarafaggi; le settemila tonnellate di false eco balle continuano a troneggiare nelle campagne mentre le vecchie discariche, abusive e non,

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Dalle riunioni pubbliche della CCI. L’Emergenza rifiuti in Campania: un sintomo del degrado del capitalismo

Dopo tre mesi dallo scoppio dell’emergenza rifiuti la situazione in Campania continua ad essere critica. La città di Napoli è stata in parte ripulita, ma nella periferia esistono cumuli di rifiuti ormai in piena fermentazione da prima di Natale che continuano ad invadere le strade e le “soluzioni” del commissario De Gennaro non fanno che esasperare ancora di più la popolazione. Intanto le 7mila pseudo eco-balle sparse sul

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L’emergenza rifiuti è solo in Campania? Una “zuppa di plastica” nell’Oceano Pacifico

“Lo chiamano Pacific Trash Vortex, il vortice di spazzatura dell’Oceano Pacifico che ha un diametro di circa 2500 chilometri, è profondo 30 metri ed è composto per l'80% da plastica e il resto da altri rifiuti che giungono da ogni dove. “E' come se fosse un’immensa isola nel mezzo dell’Oceano Pacifico composta da spazzatura

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Più parlano di ecologia, più distruggono il pianeta

L’ex vice presidente americano Al Gore ha vinto il premio Nobel per la pace 2007 insieme al Comitato intergovernativo per i mutamenti climatici (IPCC) dell’ONU. La motivazione del comitato per il Nobel per la pace riporta “gli sforzi per costruire e diffondere una conoscenza maggiore sui cambiamenti climatici provocati dall’uomo e per porre le basi per le misure necessarie a contrastare tali cambiamenti”.

Al Gore, candidato democratico alla presidenza Usa e sconfitto nel 2000 da George W. Bush, quello che ha girato il film-documentario Una scomoda verità (1) sul riscaldamento terrestre, sarebbe dunque l’eroe del momento, colui che starebbe rivoluzionando la concezione del mondo sulle questioni ambientali.

Ma vediamo un po’ di quale rivoluzione si tratta.
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