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Il 23 novembre, la Tendenza Comunista Internazionale (TCI) ha tenuto un incontro pubblico a Parigi sul tema: “Di fronte all'ascesa delle guerre e degli scontri nazionalisti, l'unica prospettiva è la lotta di classe internazionalista!”
Oltre alla TCI, hanno partecipato a questo incontro militanti del Partito Comunista Internazionale, Le Prolétaire (PCI), della Corrente Comunista Internazionale (CCI), un rappresentante del Gruppo Internazionale della Sinistra Comunista (GIGC) e diversi simpatizzanti di queste diverse organizzazioni.
La TCI pubblicherà sicuramente sul suo sito web un resoconto di questo incontro[1]. Non pretendiamo di essere esaustivi in questa sede, vogliamo semplicemente evidenziare brevemente i punti cruciali che, per noi, sono emersi da questa discussione.
L’emergenza di una nuova generazione
La presenza di una partecipazione relativamente numerosa a questo incontro pubblico, caratterizzato in parte dalla sua giovane età, è un fatto molto significativo dell’attuale dinamica della nostra classe. “L’estate della rabbia” del 2022 nel Regno Unito, questa serie di scioperi che ha interessato quasi tutti i settori per diversi mesi, è stata un segno che il proletariato stava tornando sulla strada della lotta dopo più di vent'anni di debolezza. Di fronte ai colpi della crisi economica, di fronte agli attacchi incessanti del capitale e dei suoi governi, i lavoratori sono di nuovo pronti a scioperare, a manifestare, a lottare.
Questa dinamica è segnata anche da un processo globale invisibile: il notevole sforzo di riflessione che la nostra classe sta producendo. Di fronte all’impasse del sistema, nella mente dei lavoratori germoglia una serie di domande. È così che appaiono ai quattro angoli del globo le minoranze che cercano posizioni rivoluzionarie, che vengono incontro ai gruppi del campo proletario, coloro che difendono l’autonomia di classe e l’internazionalismo. Al di là della maggiore partecipazione alle riunioni delle organizzazioni della Sinistra Comunista, ci sono molti altri segnali come l’emergere di conferenze intorno all’internazionalismo (ad Arezzo, Praga, Bruxelles...). Ma il più significativo è sicuramente l’atteggiamento della borghesia stessa. Interessata ad inquadrare questa riflessione per indirizzarla in vicoli ciechi, la sua estrema sinistra sta radicalizzando sempre più il suo linguaggio, non esitando più a proporre la necessità della rivoluzione, i suoi sindacati stanno dimostrando sempre più combattività e unità sostenendo un “sindacalismo di classe”. Si tratta della sinistra del capitale che svolge il suo ruolo, quello di attirare a sé i giovani che sono sempre più numerosi nel voler lottare.
La responsabilità storica dei gruppi della Sinistra Comunista: Pesa quindi sulle spalle della Sinistra Comunista una responsabilità storica, quella di trasmettere alla nuova generazione che sta lentamente emergendo le posizioni, il metodo, i principi che essa stessa ha ereditato dal movimento operaio. Queste lezioni, acquisite dalle lunghe lotte degli ultimi due secoli, sono assolutamente vitali per il futuro; non potrà esserci una rivoluzione proletaria internazionale vittoriosa se si dimenticano. La riunione della TCI che si è tenuta a Parigi deve essere valutata alla luce di questa esigenza che si impone a tutti i gruppi della Sinistra Comunista.
1. Dibattere per chiarire
La presentazione fatta dalla TCI per aprire la discussione ha chiaramente indicato i seguenti punti:
● Nel XIX secolo, alcune lotte di liberazione nazionale poterono essere sostenute dai rivoluzionari, quando permisero di spazzare via le ultime catene feudali e quindi di accelerare lo sviluppo del capitalismo. Ma dall'inizio del XX secolo, in questo sistema in declino, non è più la formazione delle nazioni capitaliste all’ordine del giorno, è la rivoluzione proletaria internazionale.
● L’attuale sviluppo del caos bellico, in Ucraina, a Gaza o altrove, è il prodotto del sistema capitalista.
● Di fronte a questa situazione, solo la classe operaia è in grado di opporsi al sistema che genera sempre più barbarie: il capitalismo.
● Contro le campagne nazionaliste in cui la borghesia cerca di mobilitare la classe operaia in difesa di un campo contro l'altro, i rivoluzionari devono difendere l’internazionalismo proletario all’interno della classe.
La CCI è intervenuta fin dall'inizio per appoggiare le linee principali della presentazione. In particolare, abbiamo sottolineato lo sforzo compiuto per adottare un approccio storico al fine di comprendere queste diverse questioni che sono così cruciali per lo sviluppo della coscienza di classe e per il futuro della lotta proletaria. È per questo motivo che abbiamo ritenuto necessario insistere sui profondi cambiamenti indotti dall’ingresso del capitalismo nella sua fase di decadenza. Come l’Internazionale Comunista proclamò fin dalla sua fondazione nel marzo 1919: l’esperienza della carneficina della guerra del 1914 e l’ondata rivoluzionaria internazionale che ne seguì dimostrarono che il mondo era entrato in «un era di guerre e rivoluzioni»: il capitalismo diventato decadente non ha più nulla da offrire all’umanità, l’unica alternativa sta nella sua distruzione da parte della rivoluzione proletaria mondiale. La guerra diventa allora il modo di vivere del capitalismo, ogni nazione, ogni borghesia, piccola o grande, è imperialista e contribuisce alla guerra e alla febbre nazionalista. In questa nuova configurazione, le lotte di liberazione nazionale, l’appello dei popoli all’autodeterminazione, sostenuti dai rivoluzionari in determinate circostanze durante il periodo di ascesa, diventano orientamenti e parole d’ordine obsolete e reazionarie.
Il PCI, da parte sua, difendeva tutt’altro approccio: fedele alla sua teoria dell'invarianza, all’idea che il programma fosse stato stabilito una volta per tutte nel 1848 e che da allora non ci fosse più nulla da aggiungere o da modificare, sosteneva che anche oggi le lotte di liberazione nazionale erano possibili. Coerentemente con questo approccio, il PCI e i suoi simpatizzanti hanno quindi difeso la legittimità della lotta del popolo palestinese contro l'oppressione israeliana (senza ovviamente sostenere in nessun momento Hamas o alcuna fazione borghese locale). Il simpatizzante del PCI ha persino affermato che per lui non sostenere il popolo palestinese quando viene massacrato, torturato e sottoposto alla barbarie più spaventosa, è una forma di indifferentismo di fronte a tutte queste sofferenze.
In risposta, diversi interventi hanno cercato di dimostrare che le lotte di liberazione nazionale sono una trappola che consiste nell'incatenare una parte della classe operaia al dominio della propria borghesia. Di fronte a ciò, dobbiamo brandire la parola d’ordine già contenuta nel Manifesto: I proletari non hanno patria!
Se, durante questa prima parte del dibattito, la TCI e la CCI hanno difeso congiuntamente la stessa posizione politica generale, sono emerse anche due sfumature:
● A differenza della CCI, i militanti della TCI non hanno mai pronunciato le parole “ascesa” e “decadenza” per definire le due grandi fasi della vita del capitalismo. Tuttavia, a nostro avviso, questi termini riflettono la visione più accurata e precisa dell'evoluzione profonda e storica del sistema.
● La TCI ha detto che riconosce l’esistenza di nazioni oppresse e di nazioni oppressive, il che per la CCI è un errore perché mantiene l’ambiguità quando si tratta di difendere con fermezza che tutte le nazioni, piccole o grandi, bene o male armate, sono imperialiste.
La seconda parte della discussione è stata dedicata alle questioni storiche che si pongono oggi: la guerra e la lotta di classe. In molti interventi, in particolare quelli della TCI e del PCI, la visione difesa è stata quella di un percorso verso la Terza Guerra Mondiale (o verso la “generalizzazione della guerra”, ammettiamo di non aver necessariamente capito se ci fosse, per loro, una differenza tra questi due termini). In questa posizione c’è una valutazione pessimistica dello stato della classe operaia e delle sue lotte.
La CCI ha poi sviluppato una diversa valutazione della situazione: il capitalismo non si sta dirigendo verso una terza guerra mondiale nel prossimo futuro, ma sta sprofondando nella decomposizione. In termini concreti, ciò significa un aumento dei conflitti militari (come in Ucraina, Palestina, Siria, ecc.), una disgregazione del tessuto sociale (atomizzazione, aumento della violenza, razzismo e ritiro in se stessi, cancrena della droga e del traffico, ecc.), un’erosione del pensiero coerente e razionale...Questo non è meno pericoloso della possibilità di una terza guerra mondiale, entrambe le strade portano alla scomparsa della civiltà umana. D’altra parte, quest'ultimo approccio ci permette di comprendere la realtà che si sta sviluppando sotto i nostri occhi in tutta la sua complessità e caos, di collegare tra loro fenomeni che possono apparire indipendenti l’uno dall’altro, o addirittura contraddittori[2].
Per quanto riguarda la lotta di classe, per la CCI oggi il proletariato non è sconfitto. È stata questa forza del proletariato, in particolare in Europa e in Nord America, che ha impedito per 40 anni che la Guerra Fredda si trasformasse in una Terza Guerra Mondiale. Oggi il proletariato ha anche cominciato a tornare sulla via della lotta e sta cercando di sviluppare ulteriormente la sua riflessione e la sua coscienza. Come abbiamo detto nell’introduzione: dal 2022 e dalla serie di scioperi chiamati “L’estate della rabbia” nel Regno Unito, la CCI ha evidenziato il ritorno della combattività operaia[3].
Tutti questi disaccordi all'interno dell'assemblea si sono espressi in un'atmosfera molto calorosa e aperta, dove tutti erano ansiosi di capire e rispondere in modo ragionato alle rispettive posizioni.
Questo momento positivo deve servire da punto di riferimento: i gruppi della Sinistra Comunista devono sviluppare molto di più il dibattito tra di loro, il confronto delle loro posizioni politiche, la partecipazione reciproca a riunioni pubbliche. Anche i nostri giornali e le nostre riviste devono partecipare a questo processo di chiarificazione; ci sono pochissimi dibattiti pubblici tra i nostri gruppi. Se ci sono articoli del PCI e della CCI che si rispondono a vicenda, sforzo che dobbiamo continuare e amplificare insieme, la TCI rifiuta quasi sistematicamente questo dibattito pubblico, le nostre lettere e i nostri articoli rimangono lettera morta.
2. Unirsi attorno alle posizioni fondamentali del campo proletario
Un momento della riunione della TCI dovrebbe essere di particolare interesse per noi: mentre gli interventi hanno tutti evidenziato i punti di disaccordo, alcuni giovani partecipanti sono intervenuti per dire che non capivano davvero cosa distinguesse le posizioni delle diverse organizzazioni presenti. Queste osservazioni rivelano un punto essenziale: le organizzazioni della Sinistra Comunista, per quanto importanti possano essere le loro differenze, hanno in comune una storia, un’eredità e posizioni fondamentali.
Il titolo dell'incontro riassumeva questa unità stessa: “Di fronte all'ascesa delle guerre e degli scontri nazionalisti, l’unica prospettiva è la lotta di classe internazionalista!” Tutti coloro che sono intervenuti in questo dibattito erano quindi desiderosi di dichiararsi contro le guerre imperialiste, di difendere l’internazionalismo proletario, di riflettere sullo sviluppo della lotta e della coscienza operaia.
La dinamica di questa riunione è un’ulteriore prova concreta che i diversi gruppi della Sinistra Comunista hanno una doppia responsabilità: affrontare le loro differenze in un processo collettivo di chiarificazione e unirsi per difendere insieme, con una voce più forte, ciò che è essenziale in comune. Ecco perché, in ciascuno dei suoi interventi, la CCI ha sistematicamente ricordato che insieme dobbiamo essere in grado di difendere con una sola e stessa voce la posizione internazionalista della Sinistra Comunista di fronte ai conflitti bellici che si stanno sviluppando in tutto il pianeta. Abbiamo anche ricordato che questo appello comune potrebbe consentire alle nuove generazioni di fare affidamento su questa esperienza nello stesso modo in cui noi stessi possiamo fare affidamento sull’esperienza di Zimmerwald. Questa sarebbe una pietra miliare per il futuro. E ancora una volta, sia la TCI che il PCI hanno respinto questo appello congiunto. La nuova generazione avrà quindi un ruolo importante da svolgere, per spingere i gruppi della Sinistra Comunista sia a polemizzare tra di loro che ad unirsi sui punti cardinali che hanno in comune, per spingere i gruppi della Sinistra Comunista a essere all’altezza della loro responsabilità storica.
3. Difendere i principi del movimento operaio e della solidarietà proletaria
I lettori attenti avranno notato che nell'introduzione abbiamo menzionato la partecipazione a questa riunione di un rappresentante del GIGC, l'individuo Juan, senza mai dire nulla sul suo ruolo nei dibattiti. Certamente, in superficie, agli occhi dei partecipanti, Juan ha avuto un atteggiamento fraterno durante tutto l’incontro nei confronti dell'assemblea, ha partecipato al dibattito in modo chiaro e dinamico, ha fatto ottimi interventi permettendo alla riflessione collettiva di andare avanti. È vero che Juan era eloquente, che i suoi interventi erano persino brillanti, che mostrava sempre un sorriso e un buon umore.
Nella prima parte del dibattito ha difeso le stesse posizioni della CCI sulla trappola delle lotte di liberazione nazionale in un periodo di decadenza e quindi contro l’invarianza del PCI. Nella seconda parte, ha ripreso le posizioni della TCI per dire che la terza guerra mondiale si sta avvicinando. Soprattutto, ha insistito nel sottolineare il suo accordo con la lotta che la CCI sta conducendo affinché i gruppi della Sinistra Comunista producano un appello comune per difendere l’internazionalismo, affermando di essere pronto a firmarlo. Ma le apparenze spesso ingannano.
Dobbiamo quindi ricordare qui alcuni fatti per smascherare il livello di ipocrisia e manovra di questo individuo.
Juan ha colpito uno dei nostri compagni per strada, costringendolo ad andare in ospedale a causa del gonfiore sul viso. Uno dei suoi accoliti, in presenza di Juan, ha minacciato un altro militante della CCI di tagliargli la gola, sapendo che questo Signore ha davvero sempre un coltello in tasca. Durante una festa di Lutte Ouvrière dove interveniamo, Juan si è messo a ridere di un compagno perché sapeva che quest’ultimo era appena stato vicino alla morte a causa di un infarto, rallegrandosi della sua sfortuna. Alla faccia della realtà della fraternità quando mancano i testimoni!
Ovviamente, il sostegno dimostrato in questo incontro per le posizioni della CCI soffre della stessa doppiezza. Basta leggere gli articoli del GIGC per rendersi conto che la caratteristica di questo gruppo è il suo odio per la nostra organizzazione. Appena fondata, la GIGC ha scritto “la Corrente Comunista Internazionale, si sta disintegrando sotto i nostri occhi a livello teorico, politico e organizzativo, liquidando la sua stampa regolare, abbandonando le sue riunioni pubbliche, dopo aver abbandonato gran parte dei suoi principi...”. I suoi bollettini sono pieni di pettegolezzi contro la CCI. Ad esempio, con il suo vecchio nome di FICCI, diceva nel 2014 in un articolo intitolato Una nuova (ultima?) crisi interna alla CCI!: “La CCI sta vivendo ancora una volta - secondo recenti documenti interni - una nuova crisi interna (...). Le energie militanti sprecate nell’introspezione psicologica e nell’autocritica coprono decine di pagine di bollettini, in un momento in cui le sezioni di questa organizzazione riducono la frequenza delle loro pubblicazioni – quando non semplicemente la fermano - o decidono di non tenere più riunioni pubbliche e di garantire l’intervento nelle strade e nelle lotte. Se non si fosse trattato di un tentativo deliberato di distruggere un’organizzazione che è diventata una vera e propria setta e che attacca la Sinistra Comunista a tutti i livelli, (...) non saremmo intervenuti pubblicamente in questa vicenda, che non è stata ancora rivelata dall’organizzazione in crisi. Ma questa è una questione urgente! (…) Per noi è chiaro che c’è una volontà e un’impresa cosciente di distruzione dei militanti della CCI, della loro convinzione comunista e del loro impegno comunista, che è stata avviata – è vero – da ben vent’anni. Questa crisi è senza dubbio la fase finale del processo.”
Siamo ormai alla fine del 2024, 10 anni dopo questa orazione funebre un po' prematura[4].
Ma soffermiamoci qualche istante su certe parole: “secondo recenti documenti interni”; “non saremmo intervenuti pubblicamente in questa vicenda, che non è stata ancora rivelata dall’organizzazione in crisi”.
Qui tocchiamo l’essenza profonda della GICL, la vera natura di Juan, quando la maschera viene tolta: la spia! Dalla sua nascita, questo gruppo (che si chiami GIGC o FICCI) non ha cessato di pubblicare su internet informazioni che riguardano la vita interna e la sicurezza della CCI e dei suoi militanti: citazioni da bollettini interni, denuncia delle vere iniziali dei militanti, rivelazione di chi scrive questo o quell’articolo[5], le date dei nostri incontri interni[6]... tutto va bene[7]. Quanto alla dichiarazione di Juan riguardo al suo accordo con una serie di posizioni politiche della CCI, è un’esca destinata a ingannare i partecipanti alla riunione pubblica della TCI, come evidenziato dai numerosi testi che ha scritto distorcendo le nostre posizioni per poterle calunniare[8].
Alla riunione della TCI, abbiamo ricordato molto brevemente chi è veramente Juan e abbiamo detto: “Non discutiamo con le spie”. La reazione di Juan è stata quella di deridere la nostra accusa, aggiungendo: “Sì, sono la spia, il poliziotto!”, il che ha fatto ridere il pubblico. L’arma della derisione è efficace e intelligente, distrae e distorce, ma è anche l'ammissione che Juan non può contraddire la nostra accusa, perché sa che tutte le prove sono accessibili, tutte le sue spiate sono su Internet.
A tutti coloro che ritengono che il comportamento proletario sia una questione cruciale, che i rivoluzionari non possano accettare il furto, il ricatto, la menzogna e la manipolazione, le minacce di morte e le spie, consigliamo di non lasciarsi ingannare dal senso di derisione di Juan, né dalla sua compiacenza verso la CCI in questa riunione. La realtà delle sue politiche, delle sue azioni, del suo odio anti-CCI, delle sue spiate, la troverete diffusa a lungo sul suo sito. I rivoluzionari hanno sempre trattato queste lotte per i principi, per la difesa delle organizzazioni rivoluzionarie, a cominciare da Marx, in modo estremamente serio e intransigente[9] contro Bakunin o contre Vogt.
Questo è il motivo per cui ci dispiace che altre organizzazioni siano rimaste in silenzio su questo problema quando Juan lo ha ridicolizzato, così come ci dispiace che la TCI continui ad accettare nelle sue riunioni un individuo che ha un comportamento così distruttivo. Questa tolleranza volta le spalle all'intera tradizione del movimento operaio e macchia la Sinistra comunista. È anche una rottura della solidarietà più elementare che i rivoluzionari devono a sé stessi.
L’incontro pubblico della TCI: un momento positivo, ma segnato da profonde debolezze da superare!
Questa accettazione della spia, è una debolezza terribile, ma non deve essere cancellata dall’aspetto positivo di questo incontro tenuto dalla TCI: la conferma dell’apparizione di una nuova generazione in cerca di posizioni rivoluzionarie e un necessario confronto tra le posizioni di tre organizzazioni della Sinistra Comunista! Resta alle nostre organizzazioni di essere all’altezza delle loro responsabilità, di ciò che dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni, per il futuro della rivoluzione, anche sul piano dei principi proletari.
Concluderemo questa valutazione come abbiamo concluso l'incontro della TCI: salutando la TCI e tutti i partecipanti per aver tenuto questo dibattito e invitando la TCI, il PCI e tutti i presenti a partecipare ai nostri prossimi incontri pubblici[10].
Pawel (09/12/2024)
[1] All’atto di metterlo online, ci rendiamo conto che la TCI ha pubblicato il suo rapporto di questo incontro. Incoraggiamo i nostri lettori a leggerlo al seguente indirizzo; Bilancio della riunione pubblica del 23/11/24.
[2] Per coloro che desiderano comprendere meglio la teoria della decomposizione difesa dalla CCI, consigliamo questi tre testi:
● TESI: la decomposizione, fase ultima della decadenza del capitalismo
● Rapporto sulla decomposizione
● Militarismo e decomposizione (maggio 2022)
[3] Leggere il nostro articolo: Dopo la rottura nella lotta di classe, nasce la necessità della politicizzazione delle lotte
[4] All’epoca, abbiamo risposto con umorismo a questo attacco nel nostro articolo: Conferenza Internazionale Straordinaria della CCI: la ‘notizia’ della nostra scomparsa è molto esagerata!
[5] “Questo testo è scritto da CG, alias Peter, il che è dimostrato dallo stile e soprattutto dal riferimento” (bollettino n°14° della FICCI)
[6] Comprese le date dei nostri incontri in Messico, un paese dove i nostri compagni sono minacciati di morte!
[7] Per un elenco non esaustivo dei misfatti di cui la GIGC si rende regolarmente colpevole. Leggi il nostro articolo: Attaccare la CCI: la ragion d’essere della GIGC
[8] A questo proposito leggere i seguenti articoli: Il parassitismo politico non è un mito, il GIGC è un’espressione pericolosa/ il GIGC tenta di discreditare la piattaforma della CCI (in francese)
[9] Vedendo Juan sorridere ed essere fraterno, alcuni potrebbero dubitare che esista una tale doppiezza. Ricordiamoci quindi semplicemente le parole di Marx ed Engels quando, nel La Sacra Famiglia, descrivono esattamente come si presenta generalmente una spia: «Di mestiere, il Chourineur era un macellaio. (…) Rodolphe lo prese sotto la sua protezione. Seguiamo la nuova educazione del Chourineur, guidata da Rodolphe. (…) Per cominciare, il Chourineur riceve lezioni di ipocrisia, perfidia, tradimento e dissimulazione, (...) vale a dire, ne fa una spia (...). Gli consiglia di guardare (...) il Chourineur, giocando sul cameratismo e ispirando fiducia, porta il suo ex compagno alla sua rovina».
[10] Cogliamo l'occasione per ricordarvi che tutte le informazioni su questi incontri sono disponibili sul nostro sito web, nella sezione agenda. Potete anche scriverci, via email, a [email protected]