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La questione nazionale

Briciole di pane

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Nel periodo della decadenza del capitalismo, non è più possibile per la classe operaia dare qualsiasi forma di appoggio ai cosiddetti movimenti di "liberazione nazionale". Tutti gli stati sono egualmente imperialisti.

Polemica col PCI: L’ISIS, un avatar decomposto della lotta di liberazione nazionale!

Nel numero n.519 (marzo-aprile-maggio2016), Le Prolétaire, organo di stampa del Partito Comunista Internazionale (PCI) fa una critica del nostro articolo: Attentati a Parigi, abbasso il terrorismo! Abbasso la guerra! Abbasso il capitalismo![1]

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UE, Brexit, populismo: lottare contro tutti i nazionalismi!

“Inoltre, si è rimproverato ai comunisti ch'essi vorrebbero abolire la patria, la nazionalità. Gli operai non hanno patria. Non si può togliere loro quello che non hanno.” (Il Manifesto del Partito Comunista, 1848).

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Nelson Mandela: l'immagine fuorviante di un capitalismo dal volto umano

Il 5 dicembre, il presidente del Sudafrica Jacob Zuma ha annunciato la morte di Nelson Mandela (1918-2013). La notizia è stata immediatamente trasmessa dai media di tutto il mondo, seguita pochi giorni dopo da un grande funerale. La prima cerimonia, tenuta nel grande stadio Soccer City di Soweto (luogo simbolico delle rivolte contro l'apartheid nel 1976) accoglieva martedì 10 dicembre tutta l’elite internazionale, i capi di stato e di governo di tutto il mondo.

 

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Il conflitto nelle Isole Spratly: lavoratori delle Filippine e della Cina, unitevi!

Pubblichiamo la traduzione di un articolo di Internasyonalismo, organo della CCI nelle Filippine.

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Sull'imperialismo

Questo articolo, pubblicato nell’autunno 1979 nel n°19 della nostra Rivista Internazionale trimestrale nelle tre lingue francese, inglese e spagnolo, appare oggi anche in lingua italiana. Si tratta di un testo per noi di grande importanza perché dà un quadro a nostro avviso ampio e profondo della questione dell’imperialismo.
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Memorie di un rivoluzionario (A. Stinas, Grecia): nazionalismo e antifascismo

Gli estratti del libro di A. Stinas, comunista rivoluzionario greco (1), che qui pubblichiamo sono un attacco alla resistenza antifascista nella seconda guerra mondiale. Essi contengono una denuncia impietosa di ciò che resta della fusione di tre mistificazioni particolarmente mortali per il proletariato: la "difesa dell'URSS", il "nazionalismo" e l'"antifascismo democratico".
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L'impossibile unità europea

L'Europa Unita, capace di eliminare le frontiere nazionali per cui sono caduti milioni di uomini nell'ultimo secolo, è davvero a portata di mano, come suggeriscono i vari movimenti europeisti? Il trattato di Maastricht appena andato in vigore cambierà davvero qualcosa? Lo spettacolo pietoso dei paesi CEE incapaci perfino di trovare una soluzione unitaria per il caos jugoslavo (che pure è alle porte dell'Europa) la dice lunga sulla natura utopica di un simile progetto.
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A proposito del Convegno Internazionalista di aprile a Milano

Come abbiamo già riferito1, il 14 aprile scorso si è tenuto a Milano, ad iniziativa del Comitato di lotta internazionalista, un “Convegno contro l’aggressione imperialista nel Medio Oriente”. I motivi della nostra partecipazione ad un convegno che avrebbe attirato un insieme eterogeneo e frastagliato di componenti politiche, ivi comprese formazioni falsamente proletarie ed obiettivamente di sinistra borghese, nascevano dalla convinzione che esiste una dinamica generale che spinge una nuova generazione di elementi alla ricerca di una strada da percorrere per uscire dall’inferno di questa società e che era compito dei rivoluzionari partecipare a simili iniziative per cercare di promuovere questa chiarificazione e contrastare al suo interno l’influenza delle posizioni borghesi e piccolo-borghesi.
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Le contraddizioni di Programma Comunista

“La dottrina materialistica, secondo la quale gli uomini sono prodotti delle circostanze e dell’educazione, dimentica che sono proprio gli uomini che modificano le circostanze e che l’educatore stesso deve essere educato. Essa è perciò costretta a separare la società in due parti, una delle quali sta al di sopra dell’altra. La coincidenza nel variare delle circostanze dell’attività umana, o autotrasformazione, può essere concepita o compresa razionalmente solo come prassi rivoluzionaria”. (K. Marx, Tesi su Feuerbach).
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Red Link: come sabotare l’internazionalismo proletario

Abbiamo già ricordato come la nostra apertura sia determinata dalla convinzione dell’esistenza di una nuova generazione di proletari alla ricerca di una chiarificazione politica. Ma se noi siamo del tutto aperti alla discussione, non per questo facciamo concessioni sulle nostre posizioni politiche che difendiamo con determinazione. E lo percepiscono bene proprio quelle forze come Red Link che, per spingere sulle proprie posizioni borghesi la discussione del convegno, ci hanno continuamente “marcato ad uomo”, continuando la loro opera di maldicenze sul blog “no-war” che, come detto, ha mantenuto la discussione tra alcuni dei partecipanti al convegno.
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