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Risoluzioni del Congresso

Briciole di pane

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La CCI pubblica regolarmente risoluzioni dei congressi sulle questioni riguardanti il movimento operaio: in particulare, sulla lotta di classe, le crisi e i conflitti tra le potenze imperialiste.

XVIII Congresso della CCI. Risoluzione sulla situazione internazionale

Il 6 marzo 1991, in seguito al crollo del blocco dell’est e della vittoria della coalizione in Iraq, il presidente George Bush padre annunciava, davanti al Congresso degli Stati Uniti, la nascita di un “Nuovo ordine mondiale” basato sul “rispetto del diritto internazionale”. Questo nuovo ordine avrebbe dovuto portare al pianeta pace e prosperità. La “fine del comunismo” significava il “trionfo definitivo del capitalismo liberale”. Qualcuno, come il “filosofo” Francis Fukuyama, arrivava a predire anche la “fine della storia”. Ma la storia, quella reale e non quella dei discorsi propagandistici, ha provveduto a ridicolizzare queste chiacchiere da ciarlatani.
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XVII Congresso della CCI. Risoluzione sulla situazione internazionale

Tra gli elementi che determinano la vita della società capitalistica di oggi uno dei più importanti è il fatto che essa è entrata nella sua fase di decomposizione.
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X Congresso della CCI. Risoluzione sulla situazione internazionale

Dopo quasi dieci anni, la decomposizione domina l'insieme della società. E' sempre più difficile capire il complesso dei fenomeni e degli eventi mondiali se non in questo quadro.
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11° Congresso della CCI. RISOLUZIONE SULLA SITUAZIONE INTERNAZIONALE

Il riconoscimento da parte dei comunisti del carattere storicamente limitato del modo di produzione capitalista, della crisi irreversibile nella quale si trova oggi questo sistema, costituisce la solida base sulla quale si fonda la prospettiva rivoluzionaria della lotta proletaria. In questo senso tutti i tentativi, come quelli attuali, fatti dalla borghesia e dai suoi lacché per far credere che l’economia mondiale “sta uscendo dalla crisi” o che alcune economie nazionali “emergenti” potranno sostituire vecchi settori economici superati, costituiscono un attacco in piena regola contro la coscienza proletaria.
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XII Congresso della CCI. Risoluzione sulla situazione internazionale

Le menzogne diffuse in abbondanza all’epoca del crollo dei regimi stalinisti, tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90, a proposito del “fallimento definitivo del marxismo” non sono affatto nuove. Esattamente un secolo fa, la sinistra della II Internazionale, con alla sua testa Rosa Luxemburg, aveva dovuto combattere le tesi revisioniste che affermavano che Marx si era notevolmente sbagliato quando annunciava che il capitalismo andava verso il crollo. I decenni seguenti, con la prima guerra mondiale, poi la grande depressione degli anni 30 che seguiva ad un breve periodo di ricostruzione, hanno lasciato poco margine alla borghesia per continuare a battere su questo chiodo. Di contro i due decenni di “prosperità” del secondo dopoguerra hanno consentito un nuovo fiorire, anche negli ambienti “radicali”, di “teorie” che seppellivano “definitivamente” il marxismo e le sue previsioni di crollo del capitalismo. Questi cori di autosoddisfazione sono stati evidentemente messi in difficoltà dal ritorno della crisi aperta del capitalismo alla fine degli anni 60; ma il ritmo lento di quest’ultima, con periodi di “ripresa” come quella che conosce oggi il capitale americano e britannico, ha permesso alla propaganda borghese di camuffare agli occhi della gran parte dei proletari la realtà e l’ampiezza del vicolo cieco in cui si trova oggi il modo di produzione capitalista. E’ per questa ragione che spetta ai rivoluzionari, ai marxisti, denunciare continuamente le menzogne borghesi sulle pretese possibilità del capitalismo di “uscire dalla crisi” ed, in particolare, di fare giustizia degli “argomenti” che sono di volta in volta utilizzati per tentare di “dimostrare” tali possibilità.
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16° Congresso della CCI: RISOLUZIONE SULLA SITUAZIONE INTERNAZIONALE

 Nel 1916, nel capitolo introduttivo alla Juniusbroschure, Rosa Luxemburg esponeva il significato storico della prima guerra mondiale:

“ Federich Engels disse un giorno: ‘la società borghese è posta davanti a un dilemma, o passaggio al socialismo o caduta nella barbarie’. Ma cosa significa ‘caduta nella barbarie’ al livello di civilizzazione che esiste oggi in Europa? Finora noi abbiamo letto queste parole senza riflettervi sopra e le abbiamo ripetute senza comprendere a fondo la loro terribile gravità. Gettiamo un colpo d’occhio intorno a noi in questo momento e capiremo cosa significa una caduta della società borghese nella barbarie. Il trionfo dell’imperialismo significa l’annientamento della civilizzazione – sporadicamente durante la durata di una guerra moderna e definitivamente se il periodo delle guerre mondiali che inizia adesso dovesse proseguire senza ostacoli fino alle sue estreme conseguenze. E’ esattamente questo che Engels aveva  predetto, quaranta anni fa, una generazione prima di noi. Oggi noi siamo posti davanti a questa scelta: o trionfo dell’imperialismo e decadenza di ogni civilizzazione, con le sue conseguenze, come per la Roma antica: lo spopolamento, la desolazione, la degenerazione, un grande cimitero; oppure vittoria del socialismo, cioè della lotta cosciente del proletariato internazionale contro l’imperialismo e contro il suo metodo di azione: la guerra. Questo è il dilemma per la storia del mondo, un dilemma la cui soluzione sta nelle mani del proletariato cosciente. Il proletariato deve gettare risolutamente nella bilancia il peso della sua lotta rivoluzionaria: l’avvenire della civilizzazione e dell’umanità dipendono da questo.”

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Bilancio del 16° Congresso della CCI: Prepararsi agli scontri di classe ed alla nascita di nuove forze comuniste

Nella scorsa primavera la CCI ha tenuto il suo 16° congresso. “Il Congresso internazionale è l’organo sovrano della CCI”, come è scritto nei nostri statuti. Per questo, come sempre dopo una tale scadenza, è nostra responsabilità renderne conto e trarne i principali orientamenti di fronte alla classe (1).

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L'evoluzione della lotta di classe nel contesto degli attacchi generalizzati e della decomposizione avanzata del capitalismo

Pubblichiamo qui di seguito il rapporto sulla lotta di classe presentato e ratificato durante la riunione, nell'autunno 2003, dell'organo centrale della CCI (1). Confermando le analisi dell'organizzazione sulla persistenza del corso agli scontri di classe (aperto dalla ripresa internazionale della lotta di classe nel 1968) malgrado la gravità del riflusso subito dal proletariato a livello della sua coscienza dal crollo del blocco dell'Est, questo rapporto aveva come compito particolare di valutare l'impatto attuale ed a lungo termine dell'aggravamento della crisi economica e degli attacchi capitalisti sulla classe operaia. L’analisi è che "Le mobilitazioni a grande scala della primavera 2003 in Francia ed in Austria rappresentano una svolta nella lotta di classe dal 1989. Esse sono un primo passo significativo nel recupero della combattività operaia dopo il periodo più lungo di riflusso avuto dal 1968".

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XV congresso della CCI: rafforzare l'organizzazione di fronte alla posta in gioco del periodo

A fine marzo la CCI ha tenuto il suo XV congresso. Questo rivestiva per la nostra organizzazione un'importanza tutta particolare, per due ragioni essenziali.

Da una parte, dopo il precedente congresso tenutosi all'inizio del 2001, abbiamo assistito ad un aggravamento molto importante della situazione internazionale, sul piano della crisi economica e soprattutto sul piano delle tensioni imperialiste. Il congresso si è svolto nel momento in cui la guerra imperversava in Iraq ed era responsabilità dell’organizzazione sviluppare le sue analisi al fine di essere in grado di intervenire nella maniera più appropriata di fronte a questa situazione.

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