Interventi

Gli interventi della CCI in rapporto alle sue forze in tutti gli aspetti della lotta di classe

Settimana d'Azione di Praga: risposta alla valutazione della CWO

Come abbiamo scritto nel nostro secondo articolo sulla "Settimana d'Azione di Praga"[1], diversi gruppi hanno cercato di fare il punto su quanto accaduto durante l'evento di Praga, un tentativo di riunire gli oppositori alla guerra imperialista di diversi paesi. In questo articolo esamineremo il contributo della CWO (Communist Workers Organisation)[2] (in un articolo successivo parleremo delle prospettive dopo la Settimana d'Azione di Praga).

I riflessi mondiali delle elezioni americane

La classe operaia non deve scegliere fra Trump e Harris, tra i Repubblicani e i Democratici. Quale che sia il vincitore, per la classe operaia non ci saranno che attacchi brutali contro le sue condizioni di vita causati dalla crisi economica e dall’economia di guerra. Quale che sia il vincitore, i lavoratori saranno confrontati alla necessità di difendersi in quanto classe contro questi attacchi.

“Action Week” a Praga: L’attivismo è un ostacolo per la chiarificazione politica

Tra il 20 e il 26 maggio si è svolta a Praga una “settimana di azione” sul tema: “Insieme contro le guerre capitaliste e la pace capitalista” che ha riunito gruppi e individui provenienti da diversi paesi, tra cui Russia, Ucraina, Bulgaria, Serbia, Repubblica Ceca, Ungheria, Svizzera, Spagna, Italia, Gran Bretagna, Argentina...

Bilancio dell'intervento della CCI nelle lotte operaie in tutto il mondo

A differenza dell’estrema sinistra del capitale e degli elementi esaltati della piccola borghesia che vedono lo spettro della rivoluzione sociale dietro “tutto ciò che si muove”, i rivoluzionari, per realizzare un intervento lucido, devono dotarsi di una bussola, di un metodo che ha insegnato loro il marxismo, attingendo alle esperienze della storia del movimento operaio di quasi due secoli.

Massacri e guerre in Israele, Gaza, Ucraina, Azerbaigian... Il capitalismo semina morte! Come possiamo fermarlo?

Orrore, massacri, terrorismo”, “terrore, crimini di guerra”, “catastrofe umanitaria”, “genocidio”, ... le parole sulle prime pagine della stampa internazionale la dicono lunga sulla portata della barbarie a Gaza.

Di fronte all’aggravarsi della decomposizione capitalista, solo la lotta di classe offre una prospettiva all’umanità

Dopo la guerra in Ucraina, questo nuovo conflitto in Medio Oriente conferma una volta di più che la guerra gioca un ruolo centrale in quello che abbiamo chiamato “l’effetto vortice”, cioè l’interazione accelerata di tutte le espressioni della decomposizione capitalista, minacciando sempre più la sopravvivenza stessa dell’umanità. Diventa vitale per i rivoluzionari mettere avanti una posizione internazionalista chiara contro tutti gli scontri imperialisti che si propagano attraverso il mondo.

Appello della Sinistra Comunista

Abbasso i massacri, nessun sostegno a nessun campo imperialista!

Nessuna illusione pacifista

Internazionalismo proletario!

L’attuale bagno di sangue imperialista in Medio Oriente è solo l’ultimo di oltre un secolo di guerra quasi permanente che ha caratterizzato il capitalismo mondiale dal 1914.

I massacri di milioni di civili inermi, i genocidi, la riduzione in macerie di città e persino di interi paesi, non hanno portato a nulla se non alla promessa di ulteriori e peggiori atrocità.

Scioperi e manifestazioni negli Stati Uniti, Spagna, Grecia, Francia... Come possiamo sviluppare e unire le nostre lotte?

"Dobbiamo dire che quando è troppo è troppo! Non solo noi, ma tutta la classe operaia di questo paese deve dire, a un certo punto, che quando è troppo è troppo! (Littlejohn, responsabile della manutenzione nei settori specializzati dello stabilimento Ford di Buffalo, negli Stati Uniti).

Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Messico, Cina... Andare oltre il 1968!

“Quando è troppo è troppo!” - Regno Unito. “Non un anno di più, non un euro di meno” - Francia. “L’indignazione viene da lontano” - Spagna. “Per tutti noi” - Germania. Tutti questi slogan, scanditi durante gli scioperi degli ultimi mesi in tutto il mondo, mostrano fino a che punto le attuali lotte dei lavoratori esprimono il rifiuto del deterioramento generale delle nostre condizioni di vita e di lavoro.

12a manifestazione contro la riforma delle pensioni: come abbiamo vinto nel 2006?

Oggi siamo di nuovo in piazza per la XII giornata di manifestazioni contro la riforma delle pensioni. Ogni volta siamo in milioni a rivoltarci contro questo attacco, a rifiutare la degradazione continua delle nostre condizioni di vita e di lavoro, a sostenerci reciprocamente, a lottare insieme.

Lavoratori, disoccupati, studenti e pensionati, possiamo essere fieri di questa lotta collettiva, di questa lotta per la dignità, di questa solidarietà che ci unisce.

Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, Messico, Cina... Ovunque la stessa domanda: Come sviluppare la lotta? Come far indietreggiare i governi?

Scioperi generali e grandi manifestazioni il 7 marzo in Francia, l'8 marzo in Italia, l'11 marzo nel Regno Unito. Ovunque, la rabbia cresce e si diffonde.

Come sviluppare un movimento di massa, unito e solidale?

Nel Regno Unito da giugno riecheggia di sciopero in sciopero il grido “Quando è troppo è troppo!”

Questo movimento di massa, soprannominato “Estate della rabbia”, è diventato l’autunno della rabbia e poi l’Inverno della rabbia.

Questa ondata di scioperi nel Regno Unito è un simbolo della combattività dei lavoratori che si sta sviluppando in tutto il mondo:

Scioperi nelle raffinerie francesi e altrove... La solidarietà nella lotta è la forza della nostra classe!

Dal 27 settembre, sempre più lavoratori dei gruppi petroliferi TotalEnergies ed Esso-ExxonMobil sono in lotta. Mentre andiamo in stampa, sette raffinerie su otto sono bloccate. La loro richiesta principale è chiara: per far fronte all'impennata dei prezzi, chiedono un aumento di stipendio del 10%.

Un’estate di rabbia in Gran Bretagna: la classe dominante chiede altri sacrifici, la risposta della classe operaia è la lotta!

“Quando è troppo è troppo”. Questo grido è risuonato da uno sciopero all'altro nelle ultime settimane nel Regno Unito. Questo movimento di massa, soprannominato “L'estate del malcontento”, in riferimento a “L’inverno del malcontento” del 1979, ha coinvolto ogni giorno i lavoratori di un numero sempre maggiore di settori: le ferrovie, la metropolitana di Londra, la British Telecom, le Poste, i portuali di Felixstowe (un porto chiave nel sud-est della Gran Bretagna), i lavoratori della nettezza urbana e gli autisti di autobus in varie parti del Paese, i lavoratori di Amazon, ecc.

Contro la guerra imperialista in Ucraina

Di fronte ai gravi sviluppi della guerra imperialista in Ucraina, la CCI ha risposto con un volantino internazionale, IL CAPITALISMO È GUERRA, GUERRA AL CAPITALISMO!, denunciando la barbarie del conflitto e le bugie ipocrite della classe dominante in entrambi i campi, e insistendo sul fatto che lo sviluppo della lotta di classe in tutti i paesi è l’unica via d’uscita dall’incubo di questo sistema in putrefazione.

Contro gli attacchi della borghesia, abbiamo bisogno di una lotta unita e di massa!

Stiamo distribuendo questo volantino in tutti i paesi dove sono presenti le nostre forze militanti.  Chiediamo a tutti i lettori di scaricare il pdf allegato e diffonderlo a loro volta come meglio possono. Vi invitiamo anche a scrivere al nostro indirizzo [email protected] per farci conoscere commenti e riflessioni che questo volantino ha suscitato.

COVID-19: Barbarie capitalista generalizzata o Rivoluzione proletaria mondiale (Volantino internazionale)

Pubblichiamo di seguito questa dichiarazione internazionale della CCI sull’attuale crisi di Covid-19. Lo facciamo nella forma di un “volantino digitale” poiché, nelle attuali condizioni di confinamento della popolazione, una distribuzione massiccia di una versione stampata non è possibile. Chiediamo quindi a tutti i nostri lettori di utilizzare tutti i mezzi a loro disposizione - social network, forum su Internet e altri - per disseminare questo testo e di scriverci per inviarci qualsiasi reazione o discussione che possa sorgere e, naturalmente, la sua opinione su questo volantino.

Contro gli attacchi del governo, la lotta massiccia e unita di tutti gli sfruttati! Volantino della CCI in Francia

Dopo anni di atonia, il movimento sociale contro la riforma delle pensioni mostra un risveglio della combattività del proletariato in Francia. Nonostante tutte le sue difficoltà, la classe operaia ha iniziato a sollevare la testa.

Il capitalismo minaccia il pianeta e la sopravvivenza dell’umanità: solo la lotta mondiale del proletariato può mettere fine a questa minaccia

Da mesi si succedono manifestazioni di giovani in 270 città in tutto il mondo per protestare contro il deterioramento del clima e la distruzione dell’ambiente.

Scontri in Catalogna: il passato reazionario è nella democrazia e nella nazione, il futuro appartiene al proletariato

Pubblichiamo qui di seguito la traduzione di un volantino realizzato dai compagni della nostra sezione in Spagna che è stato diffuso in tutto il paese dopo gli scontri e la repressione in  Catalogna seguiti al referendum del 1° ottobre organizzato dagli indipendentisti. Si tratta della riaffermazione dell'internazionalismo proletario di fronte a una situazione che costituisce una ulteriore dimostrazione dell'attuale sprofondamento del sistema capitalista in un processo di decomposizione sociale che ha effetti pericolosi per la classe operaia e l'umanità tutta.

Il peggior attacco alle nostre condizioni di vita (finora): Dove stiamo andando? Come possiamo rispondere?

Questo è un volantino prodotto dalla nostra sezione in Spagna per denunciare gli attacchi spietati contro le condizioni di vita della classe operaia di quel paese. E’ anche un’analisi della situazione con la formulazione di qualche proposta per portare avanti la lotta.

Nel 1984 il governo socialista del PSOE varò la prima Riforma del Lavoro, tre mesi fa l’attuale governo conservatore del PP mette in atto la peggiore Riforma del Lavoro … fino ad oggi. Nel 1985 il governo PSOE fece la prima Riforma delle pensioni, nel 2011 c’è stata un’altra riforma, a quando la prossima? Sono più di 30 anni che le nostre condizioni di vita sono gradualmente peggiorate, ma dal 2010 il degrado ha preso un ritmo vertiginoso e con le nuove misure del governo PP raggiunge livelli che comunque rimangono piccoli di fronti ai nuovi attacchi in arrivo.

Volantino internazionale di bilancio sui movimenti sociali del 2011: dall’indignazione alla speranza!

Pubblichiamo qui un volantino internazionale, che la CCI sta diffondendo ovunque è presente, dove si fa un primo bilancio dei movimenti degli Indignati e degli “Occupy” che si sono sviluppati nel 2011, per contribuire al dibattito sul loro significato e la loro importanza. I due eventi più significativi del 2011 sono stati la crisi globale del capitalismo ed i movimenti sociali in Tunisia, in Egitto, in Spagna, in Grecia, in Israele, in Cile, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna …

L’indignazione ha preso una dimensione internazionale

Le conseguenze della crisi capitalista sono estremamente dure per l’immensa maggioranza della popolazione mondiale: deterioramento delle condizioni di vita, disoccupazione che si prolunga per anni, precarietà che rende impossibile la benché minima esigenza vitale di stabilità, situazioni estreme di povertà e di fame …

Milioni di persone si rendono conto con preoccupazione del fatto che ogni possibilità di “una vita stabile e normale”, di “un futuro per i loro figli” diventa irraggiungibile. Questo ha provocato un’indignazione profonda, ha portato a rompere la passività, a scendere nelle strade e nelle piazze, a porsi delle domande sulle cause di una crisi che, nella sua fase attuale, dura già da oltre cinque anni.

L’indignazione è montata ancora di più per l’arroganza, la voracità e l’indifferenza rispetto alle sofferenze della maggioranza della popolazione di banchieri, politici e altri rappresentanti della classe capitalista. Ma anche a causa dell’incompetenza dei governi di fronte ai gravi problemi della società: le misure che questi prendono non fanno che aumentare la miseria e la disoccupazione senza darvi la minima soluzione.

Il movimento d’indignazione si è esteso a livello internazionale. È nato in Spagna dove il governo socialista aveva realizzato uno dei primi e più duri piani d’austerità; in Grecia, diventata il simbolo della crisi economica mondiale attraverso l’indebitamento; negli Stati Uniti, tempio del capitalismo mondiale; in Egitto ed in Israele paesi situati in uno dei peggiori e più acuti fronti del conflitto imperialista, quello del Medio Oriente.

La coscienza che si tratta di un movimento globale inizia a svilupparsi, nonostante il peso distruttivo del nazionalismo (presenza di bandiere nazionali nelle manifestazioni in Grecia, in Egitto e negli Stati Uniti). In Spagna, la solidarietà con i lavoratori in Grecia si è espressa al grido di “Atene resisti, Madrid si solleva!”. Gli scioperanti di Oakland (California, novembre 2011) proclamavano la loro “solidarietà con i movimenti di occupazione a livello mondiale”. In Egitto è stata approvata una Dichiarazione del Cairo di sostegno al movimento negli Stati Uniti. In Israele, gli Indignati hanno gridato “Netanyahu, Mubarak, El Assad, sono la stessa cosa” ed hanno preso contatto con i lavoratori palestinesi.

Oggi, il punto culminante di questi movimenti è dietro di noi, anche se si vedono apparire nuove lotte (Spagna, Grecia, Messico). E allora molta gente si chiede: a cosa è servita tutta quest’ondata d’indignazione? Abbiamo guadagnato qualcosa? CONTINUA: leggi tutto cliccando sul titolo.

Alle misure di austerità rispondiamo con la lotta!

VOLANTINO INTERNAZIONALE SCARICABILE ANCHE IN FORMATO PDF

La “tragedia greca” è solo un anticipo di quello che toccherà a tutti gli operai in tutto il mondo. Ed infatti, delle “misure di austerità alla greca” sono state già annunciate ufficialmente in Portogallo, in Romania, in Giappone ed in Spagna (dove il governo ha appena abbassato del 5% il salario dei dipendenti statali!). In Italia si stanno preparando a fare la stessa cosa. Tutti questi attacchi portati avanti simultaneamente dimostrano ancora una volta che gli operai, indipendentemente dalla loro nazionalità, formano una sola ed unica classe che ha ovunque gli stessi interessi e gli stessi nemici. La borghesia fa portare al proletariato le pesanti catene del lavoro salariato, ma gli anelli di queste catene legano tra loro gli operai di tutti i paesi, al di là delle frontiere.

Quelli che vengono attaccati oggi in Grecia e che hanno iniziato, faticosamente, a provare a battersi sono dunque i nostri fratelli di classe. La loro lotta è anche la nostra lotta.

Pagine

Abbonamento a RSS - Interventi