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politica della borghesia in Italia

Briciole di pane

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Rapporto sull’Italia 2012

Questo testo costituisce il rapporto che periodicamente la nostra organizzazione produce sulla situazione dei vari paesi in cui è presente, nel caso specifico l’Italia, ed ha come obiettivo quello di creare una base di discussione, anzitutto all’interno dell’organizzazione, ma anche all’esterno tra i contatti, i lettori in genere, per favorire un più efficace orientamento dell’attività e della presenza politica all’interno della classe operaia.
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Dopo sei mesi di governo Monti, quale futuro ci prepara la borghesia italiana?

Il governo Monti si è mostrato fin dall’inizio di non essere un semplice governo “tecnico”, di transizione, a termine, ma una compagine governativa che ha ricevuto il preciso mandato dal capo dello Stato di far fronte ad una situazione estremamente difficile in cui l’Italia era caduta: una situazione economica di estrema fragilità che avrebbe potu

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Magazzini del “Gigante” di Basiano: lo Stato innalza il livello dello scontro

La mattina dell’11 giugno un plotone di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa ha attaccato un picchetto di lavoratori delle cooperative, in servizio presso il magazzino logistico del supermercato Gigante, in sciopero contro i licenziamenti. Il picchetto serviva a non far entrare altri lavoratori venuti dall’esterno per lavorare al loro posto.

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Dietro la bomba di Brindisi c’è tutta la barbarie di questo sistema in agonia

La bomba alla scuola di Brindisi rappresenta un nuovo esempio della barbarie in cui sta sprofondando questa società: una ragazza di sedici anni uccisa mentre entra a scuola, altre cinque ferite, senza nessun motivo apparente. A due settimane dallo scoppio restano ancora in piedi tutte le ipotesi avanzate dagli investigatori: il gesto di un folle che avesse qualche motivo di rancore verso la scuola, la mafia per lanciare un qualche messaggio allo Stato, uno scontro interno alle diverse fazioni mafiose, il terrorismo politico; a queste ipotesi ne aggiungiamo una noi: l’intervento di quelle forze cosiddette “oscure”, che negli anni ’70 hanno dato luogo a una serie di stragi che sono passate sotto il termine di “strategia della tensione”; il clima sociale che stiamo vivendo, anche se non mostra le stesse mobilitazioni di massa, può ben lasciar pensare a una riedizione di quella strategia
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Attentati di mafia: I regolamenti di conti tra capitalisti

Nello spazio di soli due mesi sono stati assassinati tre personaggi di grande importanza nella lotta alla mafia in Italia. La sequenza di omicidi, da quella del giudice Falcone il 23 maggio a quella del suo probabile successore il giudice Paolo Borsellino il 19 luglio fino a quella del capo della polizia di Catania pochi giorni dopo, ha avuto lo scopo di dimostrare che Cosa Nostra era decisa a impedire che si indagasse sulle sue attività e che aveva i mezzi per farlo. Tuttavia nei giorni che hanno seguito questi assassini era sulla bocca di tutti, e sugli stessi organi di stampa, che ci dovesse essere qualcosa di più oltre la mafia per spiegare questi episodi.
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Dagli albori dello Stato unitario al “patto Stato/mafia” del 1993 e oltre : LA MAFIA È SEMPRE STATA AL CENTRO DELLO STATO

Le connivenze tra mafia e Stato hanno un’origine lontana nel tempo e hanno inizio dal periodo compreso tra la fine del regno delle Due Sicilie e l’inizio dello Stato unitario. In una condizione storica di depressione economica, legata ad un tipo di economia latifondista ed ancora semifeudale, quale si presentava in particolare l’arretrato sud Italia durante l’ultimo periodo del regno delle due Sicilie, i notabili feudali e la semi-nobiltà siciliana, per assicurare i propri interessi e la salvaguardia delle rispettive proprietà terriere, solitamente, assoldavano certi individui appartenenti ad un particolare ceto sociale: massari, fattori, gabellotti (Fonte: Wikipedia). Questi, nello svolgimento di tale lavoro, ed anche per avere loro stessi ulteriori vantaggi economici, tendevano ad ottenere dagli ultimi servi della gleba, poveri contadini e braccianti in genere, un aumento della loro produttività lavorativa. E ciò era possibile tenendoli costantemente sotto controllo con l’uso di metodi coercitivi e violenti, avvalendosi di scagnozzi prezzolati, proprio come i bravi di manzoniana memoria. Questi, trasformandosi ben presto in gruppi semisegreti e permanenti, assunsero per l’appunto il nome di sette, confraternite e cosche. Alcuni storici attribuiscono la nascita di tale fenomeno ad una scarsa presenza dello Stato sul territorio, e ciò è vero, ma questa era soprattutto prodotta dalla depressione economica alla cui origine troviamo principalmente, come precedentemente detto, l’arretratezza economica della zona.

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Monti: un governo di lacrime e sangue. Ma servirà a qualcosa?

Ormai la crisi economica non è più soltanto un argomento importante di discussione. La crisi è diventata qualcosa che si vive e si patisce ogni giorno, con i licenziamenti e la mancanza di lavoro per i giovani, con l’aumento di qualunque genere di prima necessità e la riduzione al lumicino degli ammortizzatori sociali, con un governo che sforna una legge dopo l’altra per togliere il pane di bocca a famiglie già allo stremo e con il controcanto di partiti e sindacati che fanno finta di fare opposizione per giustificare la propria esistenza ma che, alla fine, fanno passare qualunque porcheria.

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Scandalo Lega: il puzzo asfissiante della decomposizione capitalista

Il fatto che anche la Lega Nord, quella “pura e dura”, quella che doveva raddrizzare “Roma ladrona”, sia stata coinvolta in ruberie e nell’uso disinvolto dei soldi pubblici, può aver sorpreso solo gli ingenui iscritti che avevano creduto nella diversità della Lega e nel fatto che esistesse finalmente un partito capace di preoccuparsi degli interessi della gente (fosse anche solo di quella del nord).
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Italia: caso marò: solidarietà nazionale o solidarietà di classe?

Il 15 di febbraio due pescatori dello Stato indiano del Kerala, che si erano avvicinati ad una petroliera battente bandiera italiana, non sono tornati a casa perché uccisi da due soldati italiani di guardia sulla nave per difenderla da un eventuale attacco di pirati. Pirati che, da quel che sappiamo, non agiscono al largo delle coste indiane ma essenzialmente nello stretto di Oman, tra la Somalia e lo Yemen. Lo Stato del Kerala, nelle cui acque – o nei pressi delle coste del quale - è avvenuta l’uccisione dei due pescatori, ha bloccato la nave e arrestato i due soldati (in servizio nel corpo dei lagunari, i marines italiani).
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Tolto Berlusconi, venuto Monti, restano la crisi e le batoste sulla pelle dei proletari. Come possiamo rispondere?

Testo della presentazione alla Riunione Pubblica della CCI di febbraio 2012

In tutti i paesi le imprese stanno licenziando massicciamente, la disoccupazione sta esplodendo a livello mondiale. Sono all’ordine del giorno le notizie di chiusura di aziende o di ridimensionamento del personale.

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