Attentati di mafia: I regolamenti di conti tra capitalisti
Dagli albori dello Stato unitario al “patto Stato/mafia” del 1993 e oltre : LA MAFIA È SEMPRE STATA AL CENTRO DELLO STATO
Le connivenze tra mafia e Stato hanno un’origine lontana nel tempo e hanno inizio dal periodo compreso tra la fine del regno delle Due Sicilie e l’inizio dello Stato unitario. In una condizione storica di depressione economica, legata ad un tipo di economia latifondista ed ancora semifeudale, quale si presentava in particolare l’arretrato sud Italia durante l’ultimo periodo del regno delle due Sicilie, i notabili feudali e la semi-nobiltà siciliana, per assicurare i propri interessi e la salvaguardia delle rispettive proprietà terriere, solitamente, assoldavano certi individui appartenenti ad un particolare ceto sociale: massari, fattori, gabellotti (Fonte: Wikipedia). Questi, nello svolgimento di tale lavoro, ed anche per avere loro stessi ulteriori vantaggi economici, tendevano ad ottenere dagli ultimi servi della gleba, poveri contadini e braccianti in genere, un aumento della loro produttività lavorativa. E ciò era possibile tenendoli costantemente sotto controllo con l’uso di metodi coercitivi e violenti, avvalendosi di scagnozzi prezzolati, proprio come i bravi di manzoniana memoria. Questi, trasformandosi ben presto in gruppi semisegreti e permanenti, assunsero per l’appunto il nome di sette, confraternite e cosche. Alcuni storici attribuiscono la nascita di tale fenomeno ad una scarsa presenza dello Stato sul territorio, e ciò è vero, ma questa era soprattutto prodotta dalla depressione economica alla cui origine troviamo principalmente, come precedentemente detto, l’arretratezza economica della zona.
Scandalo Lega: il puzzo asfissiante della decomposizione capitalista
Tolto Berlusconi, venuto Monti, restano la crisi e le batoste sulla pelle dei proletari. Come possiamo rispondere?
Lotta di classe in Italia: perché le lotte non riescono ad unirsi in un unico fronte contro il capitale?
Tolto Berlusconi resta la crisi e le batoste sulla pelle degli proletari
Manifestazione del 15 ottobre a Roma: cos’è che determina un rapporto di forza tra sfruttati e sfruttatori?
Se diamo un titolo così impegnativo a questo articolo è perché la manifestazione del 15 ottobre scorso a Roma degli indignati italiani, e soprattutto la discussione che ne è seguita nei vari canali ufficiali e non, ha sollevato una serie di questioni della massima importanza per la gente che soffre e che vuole lottare contro questa sofferenza, questioni che richiedono un’attenta riflessione.
Manovra finanziaria: un salasso da capogiro che servirà solo a peggiorare la situazione
Ma quali sono le alternative che ci propongono le sinistre per risolvere la questione del debito?
La maggioranza ha tirato un sospiro di sollievo dopo il voto di fiducia dato alla nuova manovra per aver allentato finalmente la pressione dei mercati, della UE e del presidente Napolitano. Ma sembrerebbe che anche l’opposizione parlamentare, nonostante le polemiche di facciata, abbia tratto vantaggio dal passaggio secco di questa manovra.