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Italia

Briciole di pane

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Riunioni pubbliche : Dopo il voto in Sicilia, cosa accadrà nei prossimi mesi? Cosa possono sperare i proletari da questa ennesima chiamata alle urne?

Si avvicinano le elezioni e come di consueto si scatena la campagna elettorale. Ma questa volta il caos tra le forze politiche è veramente grande: scontri tra i partiti delle diverse coalizioni, scontri all’interno degli stessi partiti, primarie che sembrano bracci di ferro tra aspiranti capo, alleanze che si delineano e si sfaldano nel giro di poche ore, un’assoluta incapacità a mettersi d’accordo sulla nuova legge elettorale perché ognuno teme di rimetterci le penne, il tutto condito da notizie di scandali e arresti in tutte le aree politiche …

Intanto il governo Monti mostra la sua incapacità a “risollevare le sorti dell’economia italiana”, mentre continua a scaricare sulle spalle degli strati più deboli della popolazione tutto il peso della crisi. Lo stesso signor Monti gioca a fare la grande star che non vorrebbe restare al governo ma che, se proprio necessario, è disposto a “sacrificarsi” ancora una volta per il bene di tutti.

In questo scenario il partito-non partito “5 Stelle” vince le elezioni nel feudo berlusconiano in un contesto di astensione dal voto del 52%.

Cosa mostra il risultato delle votazioni in Sicilia? Qual è lo scenario che si profila per le prossime elezioni?

Ma soprattutto, le prossime elezioni ed il loro esito cambieranno qualcosa per le centinaia di migliaia di giovani senza lavoro, di precari, di lavoratori in cassa integrazione o gettati direttamente sulla strada, per i pensionati, per gli esodati, insomma per noi proletari?

Cosa è cambiato per i proletari in Francia con la cacciata dell’odiato Sarkozy e la nuova gestione di Hollande? La rielezione di Obama potrà frenare il dilagare della miseria per le famiglie americane?

La borghesia italiana si sta preparando alle elezioni e cercherà in tutti i modi di convincerci che possiamo essere noi a decidere del nostro futuro attraverso la scheda elettorale.

Prepariamoci anche noi discutendo insieme di tutto questo, cercando di capire la situazione che viviamo e quale strada percorrere per venirne fuori.

Riunioni pubbliche a:

Milano, sabato 15 dicembre ore 16.30-20.00, alla libreria Calusca, Via Conchetta 18.

Napoli, sabato 24 novembre ore 16.30-20.00, alla libreria Jamm, via San Giovanni Maggiore Pignatelli 32.

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3. Il lento procedere della lotta di classe

La dinamica della lotta di classe è una dinamica internazionale, per cui gli elementi che caratterizzano la situazione italiana non devono essere visti in sé, ma come articolazione del processo di scontro di classe in corso a livello internazionale che vede, in questo momento, la Spagna e il movimento degli indignati come l’espressione la più elevata della lotta di classe. Ciò detto, la nostra attenzione si soffermerà non solo sugli aspetti che confermano l’appartenenza dell’Italia a questa dinamica internazionale, ma anche su quelli che ne caratterizzano le differenze. In particolare occorre rispondere ad un quesito: perché in Italia, nonostante degli attacchi economici giunti ormai ad un livello decisamente sostenuto, la risposta resta ancora così debole e dispersa?

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2. Vita della borghesia

Come abbiamo ricordato più volte, la formazione del governo Monti a metà novembre dello scorso anno, se è stato un atto indispensabile da parte della borghesia per recuperare una situazione economica e politica che rischiava di andare sempre più fuori controllo, ha comportato per i vari partiti politici rappresentati in parlamento un sacrificio importante ma soprattutto ha creato per loro una situazione molto difficile per il futuro.

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1. Crisi economica

La fase attuale della crisi economica si è ormai installata nel cuore del capitalismo e sta minando alle basi quella che era stata la culla dello stesso capitalismo, l’Europa. In questo quadro l’Italia si trova in una posizione particolarmente fragile e, nonostante le misure draconiane che sono state finora prese, si registra un debito consolidato di quasi 2000 miliardi di euro, con una tendenza continua a crescere!
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Rapporto sull’Italia 2012

Questo testo costituisce il rapporto che periodicamente la nostra organizzazione produce sulla situazione dei vari paesi in cui è presente, nel caso specifico l’Italia, ed ha come obiettivo quello di creare una base di discussione, anzitutto all’interno dell’organizzazione, ma anche all’esterno tra i contatti, i lettori in genere, per favorire un più efficace orientamento dell’attività e della presenza politica all’interno della classe operaia.
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Di fronte ad un mondo di terrore e miseria, il futuro appartiene alla lotta di classe!

In Siria, nel Mali e in altri numerosi punti caldi, i civili continuano ad essere ostaggi e vittime di sanguinarie guerre imperialiste. Ovunque il terrore capitalista impone il suo ordine nel sangue e la miseria. Questa estate, mentre in Francia gli sbirri del governo socialista cacciavano brutalmente i Rom, la polizia dell’ANC in Sudafrica sparava sui minatori. Dappertutto il capitale in fallimento semina barbarie! Nessuno paese viene risparmiato dalla crisi economica che fa esplodere la disoccupazione.

 

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Ilva, Alcoa, Carbosulcis: come possiamo reagire al collasso dell’economia?

Quest’articolo, scritto in risposta ai problemi che si pongono oggi gli operai dell’Ilva, dell’Alcoa e del Carbosulcis, è di fatto dedicato a tutti i proletari d’Italia che, in varia misura, vivono esattamente gli stessi problemi, gli stessi ricatti dei loro compagni sardi o di Taranto, anche se vissuti in situazioni meno note ma non per questo meno gravi e laceranti. Come cercheremo di dimostrare, i vari casi che sorgono in giro per l’Italia non sono la conseguenza della cattiva gestione di questo o di quello, non sono la conseguenza dell’egoismo e del menefreghismo dei padroni, cose che comunque esistono, ma sono principalmente la conseguenza di una crisi economica profonda e senza uscite che investe non solo l’Italia ma il mondo intero.

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Dopo sei mesi di governo Monti, quale futuro ci prepara la borghesia italiana?

Il governo Monti si è mostrato fin dall’inizio di non essere un semplice governo “tecnico”, di transizione, a termine, ma una compagine governativa che ha ricevuto il preciso mandato dal capo dello Stato di far fronte ad una situazione estremamente difficile in cui l’Italia era caduta: una situazione economica di estrema fragilità che avrebbe potu

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Magazzini del “Gigante” di Basiano: lo Stato innalza il livello dello scontro

La mattina dell’11 giugno un plotone di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa ha attaccato un picchetto di lavoratori delle cooperative, in servizio presso il magazzino logistico del supermercato Gigante, in sciopero contro i licenziamenti. Il picchetto serviva a non far entrare altri lavoratori venuti dall’esterno per lavorare al loro posto.

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Terremoto in Emilia: la vera catastrofe non è la “natura” ma il capitalismo

Di nuovo morti sotto le macerie, di nuovo migliaia di famiglie ridotte allo stremo delle forze fisiche e psicologiche, impaurite dalle continue scosse ma anche, e soprattutto, dalla prospettiva di non poter avere più una casa, un lavoro, una vita “normale”.

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