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“L’apoliticismo”, una mistificazione pericolosa per la classe operaia

Nel movimento degli Indignati in Spagna come in Francia, Grecia e in tutti gli altri paesi, il collettivo Democracia Real Ya! (DRY – “Democrazia reale subito!”), ha sfruttato il disgusto legittimo dei giovani nei confronti dei partiti politici borghesi (e la corruzione dei politici), per promuovere un’ideologia estremamente pericolosa: quella dell’“apoliticismo”.

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Proteste in Israele: “Mubarak, Assad, Netanyahu. Sono tutti uguali!”

In Israele, nelle ultime tre settimane, centinaia di migliaia di persone hanno manifestato per le strade per protestare contro l’aumento vertiginoso del costo della vita, la crescente difficoltà per il ceto medio di farsi una casa, lo smantellamento dei servizi di welfare. I manifestanti chiedono “giustizia sociale”, ma molti parlano anche di “rivoluzione”. Essi non fanno mistero del fatto che sono stati ispirati dall’ondata di rivolte nel mondo arabo, ora diffusa in Spagna e Grecia. Il primo ministro israeliano Netanyahu, le cui politiche sfacciatamente di destra sembravano aver guadagnato un seguito popolare, viene improvvisamente confrontato con il dittatori d’Egitto (Mubarak, ora sotto processo per aver sparato contro i manifestanti) e della Siria (Assad, che sta ordinando stragi atroci contro una popolazione sempre più esasperata con il suo regime).

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La mobilitazione degli "indignati" in Spagna e le sue ripercussioni nel mondo: un movimento portatore di avvenire

La parola "crisi" contiene una connotazione drammatica per milioni di persone, colpite da una valanga di miseria che va dal deterioramento crescente delle condizioni di vita, passando per la disoccupazione a durata indeterminata e la precarietà che rendono impossibile la minima stabilità quotidiana, fino alle situazioni più estreme che riportano direttamente alla grande povertà ed alla fame.

Ma ciò che è più angoscioso è l'assenza di futuro. Come lo denunciava l'assemblea degli Arrestati di Madrid in un comunicato che, come vediamo, ha rappresentato la  scintilla che ha dato fuoco alle polveri del movimento: “ci troviamo di fronte ad un orizzonte privo della minima speranza e senza un futuro che ci permetta di vivere tranquilli e di poterci dedicare a ciò che ci piace”. Quando l'OCSE dichiara che occorreranno 15 anni affinché la Spagna ritrovi il livello di occupazione che aveva nel 2007 - quasi una generazione intera privata di lavoro! -, quando cifre simili possono essere ascoltate negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, possiamo comprendere fino a che punto questa società è gettata in un turbine senza fine di miseria, di disoccupazione e di barbarie.

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Comunicato sui metodi polizieschi subiti dalle persone arrestate alla fine della manifestazione del 15 maggio 2011 a Madrid

Quello che sta accadendo in Spagna ha avuto origine da una manifestazione “contro i politici”, organizzata da Democracia Real Ya! (“Democrazia reale subito!”). Queste manifestazioni del 15 maggio hanno avuto un successo spettacolare: il malcontento generale, il malessere di fronte all’avvenire, hanno trovato in queste manifestazioni uno sbocco inatteso. Apparentemente la cosa sarebbe finita lì, ma a fine manifestazione, a Madrid ed a Granada, vi sono state violente cariche della polizia con più di 20 fermati duramente maltrattati nei commissariati. Questi fermati, una volta rilasciati, si sono raggruppati in un collettivo che ha adottato un comunicato la cui diffusione ha suscitato una forte impressione ed una folgorante reazione di indignazione e di solidarietà. Un gruppo di giovani ha deciso di creare un accampamento a “Puerta del Sol” a Madrid (piazza del centro storico). Questo stesso lunedì, l’esempio madrileno viene seguito a Barcellona, Granada e Valencia. Una nuova fiammata di repressione non ha fatto che surriscaldare gli animi e, da allora, gli assembramenti si sono estesi a più di 70 città e la loro affluenza è cresciuta ad un ritmo vertiginoso. Pubblichiamo qui di seguito il Comunicato di questo collettivo.
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Repressione a Valencia: solidarietà con gli “Indignati”, indignazione contro lo Stato democratico!

Era stata orgaanizzata una protesta pacifica dinanzi al nuovo Parlamento regionale di Valenza. Chiedeva che i politici non siano più corrotti e che ascoltino i cittadini, cioè quello che portava acqua al mulino delle illusioni su uno Stato “espressione della volontà popolare”.  Questo ha risposto in modo estremamente pedagogico: molti dimostranti sono stati picchiati con violenza, trascinati a terra, sottoposti ad un trattamento arrogante e brutale. 18 dimostranti sono stati feriti e cinque arrestati. Non sono stati trattati come “cittadini” ma come delinquenti.
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Solidarietà con gli “Indignados” in Spagna. Il futuro appartiene alla classe operaia!

Nel momento in cui in molti paesi i media, giorno dopo giorno, titolano sul “terremoto” dello “scandalo DSK” (Dominique Strauss-Kahn - direttore del FMI), un vero e proprio terremoto scuote l’Europa: quello del vasto movimento sociale in Spagna che si è cristallizza dal 15 maggio con l’occupazione, giorno e notte, della piazza Puerta del Sol a Madrid da una marea umana composta essenzialmente da giovani, indignati per la disoccupazione, le misure di austerità del governo Zapatero, i politici corrotti. Questo movimento sociale si è diffuso a macchia d’olio nelle città di tutto il paese attraverso i social network (Facebook, Twitter ...): Barcellona, Valencia, Granada, Siviglia, Malaga, Leon ... Ma le informazioni non hanno attraversato la barriera dei Pirenei. In Italia, in Francia ed altrove, solo i social network e alcuni media alternativi hanno ampiamente pubblicizzato le immagini e i video di ciò che è successo in Spagna. Se i media borghesi hanno fatto un tale black-out su questi avvenimenti, preferendo intossicarci con la “soap americana” sul caso DSK (o in Italia con quella di Berlusconi, le elezioni ed il referendum) è proprio perché questo movimento costituisce una tappa molto importante nello sviluppo delle lotte sociali e delle lotte della classe operaia mondiale di fronte al vicolo cieco del capitalismo.
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La lotta degli “indignati” in Spagna: il contagio delle lotte sociali dal nord Africa si sposta in Europa

E’ ormai una settimana che decine di migliaia di persone occupano pacificamente decine di piazze delle più importanti in tutta la Spagna per far fronte ad una situazione di degrado e di sofferenza non più sostenibili. In Spagna il numero dei senza lavoro a marzo è cresciuto di 34.406 unità rispetto a febbraio, toccando quota 4,3 milioni di persone e un tasso di disoccupazione superiore al 20,5 %, che raggiunge addirittura il 44,6% per i giovani con meno di 25 anni.

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Il manifesto della rivolta in Spagna

Noi siamo gente comune. Siamo come te: gente che si alza ogni mattina per studiare, per lavorare o per trovare lavoro, gente che ha famiglia e amici. Gente che lavora duramente ogni giorno per vivere e dare un futuro migliore a chi ci circonda.

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Gli impiegati del Pubblico Impiego del Wisconsin: la difesa dei sindacati conduce alla sconfitta

Più di 200.000 lavoratori del settore pubblico e studenti sono scesi in strada e hanno occupato il Campidoglio (palazzo del governo) dello Stato del Wisconsin per protestare contro delle modifiche ai contratti collettivi, seguite ad accordi negoziati tra il governo statale e i sindacati del Pubblico impiego.

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Breve cronologia degli avvenimenti della lotta contro la riforma delle pensioni (seguito e fine)

La prima parte di questa breve cronologia della lotta in Francia contro la riforma delle pensioni illustrava gli avvenimenti che si sono svolti tra il 23 marzo e il 19 ottobre 2010...

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