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Lotta proletaria

Briciole di pane

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L’ospedale di Kilkis in Grecia sotto il controllo dei lavoratori

Il personale dell’ospedale generale di Kilkis, nella Macedonia centrale, a nord di Tessalonica (Grecia), ha occupato l’ospedale e lo dichiara sotto il suo controllo.

I lavoratori hanno reso pubblica la seguente dichiarazione lo scorso 4 febbraio:

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Tolto Berlusconi, venuto Monti, restano la crisi e le batoste sulla pelle dei proletari. Come possiamo rispondere?

Testo della presentazione alla Riunione Pubblica della CCI di febbraio 2012

In tutti i paesi le imprese stanno licenziando massicciamente, la disoccupazione sta esplodendo a livello mondiale. Sono all’ordine del giorno le notizie di chiusura di aziende o di ridimensionamento del personale.

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Anche in Cina la crisi economica e la lotta di classe avanzano

Gli esperti della borghesia includono la Cina nella loro collezione di potenze che hanno espresso di recente un avanzato sviluppo economico. Questa categoria, riferita con l’acronimo “BRIC” e che include anche il Brasile, la Russia e l’India, si presume possa costituire la salvezza del capitalismo in crisi. Questi paesi vengono dipinti come l’opposto di quelli che formano il “PIIG” (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna). In realtà, non sono che l’altra faccia della stessa medaglia. I PIIGS sono sprofondati velocemente nella crisi economica aperta, i BRIC sono in procinto di farlo, spegnendo le deboli speranze della classe dominante in un miracolo economico capace di superare la crisi mortale del capitalismo

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Il capitalismo è in fallimento, è necessario rovesciarlo!

A C’è stato un tempo, non così lontano, in cui i rivoluzionari non incontravano che scetticismo, derisione o scherno quando affermavano che il sistema capitalista stava andando verso la catastrofe. Oggi a dirlo sono i più accesi sostenitori del capitalismo “Il caos è qua, proprio davanti a noi (Jacques Attali, ex collaboratore del presidente Mitterrand, ex direttore del BERS e, attualmente, consigliere del presidente Sarkozy).

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Lotta di classe in Italia: perché le lotte non riescono ad unirsi in un unico fronte contro il capitale?

L’estrema gravità della crisi economica internazionale, la particolare posizione di fragilità dell’Italia e le pressioni della borghesia a livello internazionale l’hanno avuta vinta alla fine sulle resistenze opposte da Berlusconi e dal suo governo a dimettersi.

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Presentazione - Movimento degli indignati in Spagna, Grecia e Israele: dall’indignazione alla preparazione delle battaglie di classe

Pubblichiamo qui di seguito la presentazione fatta alle nostre riunioni pubbliche di dicembre su questo tema. La presentazione è basata sull’articolo, dallo stesso titolo, pubblicato sul nostro sito che argomenta più estesamente gli elementi di analisi qui presentati.

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Qual è il futuro per le lotte in Egitto?

Questo articolo è stato scritto dalla nostra sezione in Francia il 1° dicembre ma gli ultimi avvenimenti in Egitto non modificano secondo noi il quadro che ne emerge. La feroce repressione che continua a lasciare morti nelle strade e si abbatte con ferocia sui manifestanti non possono che rafforzare la nostra solidarietà verso i proletari egiziani e la loro determinazione alla lotta.
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Movimento degli indignati in Spagna, Grecia e Israele: dall’indignazione alla preparazione delle battaglie di classe

In un nostro precedente articolo abbiamo parlato della lotta che si sviluppava in Spagna. Dopo di allora il contagio del suo esempio si è propagato fino alla Grecia e ad Israele. In questo articolo vogliamo tirare le lezioni di questi movimenti e vedere quali prospettive se ne possono tirare di fronte a una situazione di fallimento del capitalismo e di attacchi feroci contro il proletariato e la grande maggioranza della popolazione mondiale.

Su questo tema si terranno le prossime RIUNIONI PUBBLICHE della nostra organizzazione a Napoli ed a Milano, sabato 10 dicembre
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Occupazione di Wall Street: è proprio il sistema capitalista il nemico da abbattere

Probabilmente i lettori hanno seguito gli avvenimenti relativi al movimento “Occupazione di Wall Street” (OWS). Da metà settembre, migliaia di manifestanti occupano Zuccotti Park a Manhattan, ad alcuni isolati da Wall Street. Attualmente le manifestazioni si sono estese a centinaia di città attraverso il l’America del nord. Decine di migliaia di persone hanno preso parte alle occupazioni, alle manifestazioni ed alle assemblee generali che hanno mostrato una capacità di auto-organizzazione e di partecipazione diretta alle attività politiche mai viste negli Stati Uniti da numerosi decenni. Gli sfruttati e la popolazione in collera hanno fatto sentire la loro voce, hanno mostrato la loro indignazione contro i guasti del capitalismo. Non deve essere sottovalutato l’impatto internazionale della OWS attraverso il mondo: alcune manifestazioni si sono tenute nei centri più importanti del capitalismo mondiale, gridando slogan ed espressioni di malcontento che fanno eco a quelli scanditi in Europa e l'Africa settentrionale.

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ISRAELE: le proteste continuano nonostante le tensioni della guerra

Come abbiamo riportato in un precedente articolo, nei mesi di luglio ed agosto in Israele, centinaia di migliaia di persone hanno manifestato per le strade per protestare contro l’aumento vertiginoso del costo della vita, la crescente difficoltà per il ceto medio di farsi una casa, lo smantellamento dei servizi di welfare.

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