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Decadenza del capitalismo

Briciole di pane

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Un dibattito internazionalista nella Repubblica Dominicana

Recentemente abbiamo tenuto due conferenze sul tema Socialismo e decadenza del capitalismo in due università del paese: Santiago de los Caballeros (seconda città del paese) e Santo Domingo (la capitale). Questi dibattiti sono stati possibili grazie alla volontà ed allo sforzo organizzativo di un nucleo di discussione internazionalista che ringraziamo calorosamente per il lavoro realizzato. Queste riunioni non hanno avuto niente di accademico. Come in occasione di una simile esperienza in una università del Brasile, sono state espresse delle inquietudini e delle preoccupazioni sul futuro che ci offre il capitalismo, sul modo di lottare per una nuova società che superi le contraddizioni in cui si trova immerso il sistema attuale, sulle forze sociali capaci di realizzare questo cambiamento...

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Polemica con "Il Comunista". Rifiutare la nozione di decadenza porta alla smobilitazione del proletariato di fronte alla guerra

Nei numeri 90, 91, 92 della rivista Programme Communiste (Rivista teorica, in francese, del Partito Comunista Internazionale, che in italiano pubblica il giornale Il Comunista) (1) si trova un lungo studio su "La guerra imperialista nel ciclo borghese e nell'analisi marxista", che fa il punto delle concezioni di questa organizzazione su una questione di primaria importanza per il movimento operaio. Le posizioni politiche fondamentali che vi sono affermate costituiscono una chiara difesa dei principi proletari di fronte a tutte le menzogne portate avanti dai vari agenti della classe dominante. Certi sviluppi teorici, però, sui quali sono fondati questi principi e le previsioni che ne vengono fuori, non sono sempre all'altezza delle affermazioni di principio e rischiano di indebolirle anziché di rafforzarle. Questo articolo si propone di sottomettere a critica queste concezioni teoriche errate al fine di sviluppare su basi più solide possibili la difesa dell'internazionalismo proletario.

 

 

 

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Il terrorismo è un’arma di guerra della borghesia

Per tre settimane in luglio il mondo ha tremato di fronte ad un’ondata di attentati omicidi di una frequenza senza precedenti, da Londra a Sharm el-Sheikh e in Turchia. A questi si aggiungono le bombe che esplodono quotidianamente in Irak, in Afghanistan, nel Libano o nel Bangladesh. Gli Stai ed i loro governi vogliono farci credere che loro combattono il terrorismo e che sono capaci di proteggere le popolazioni dagli attentati. Quale menzogna!

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La crisi segna il fallimento storico dei rapporti di produzione capitalista

Da più di due anni e mezzo la borghesia annuncia la ripresa ed è poi obbligata ad ogni trimestre a rinviarne la scadenza. Da più di due anni e mezzo le stime economiche sono sistematicamente al di sotto delle previsioni costringendo la classe dominante a rivederle sempre al ribasso. Cominciata nel secondo semestre del 2000, la recessione attuale è tra le più lunghe dalla fine degli anni '60 e, se dei segni di ripresa si annunciano oltre l'atlantico, questi sono ancora lontani dall'Europa e dal Giappone. Inoltre bisogna ricordare che, se gli Stati Uniti risalgono la china, ciò è dovuto essenzialmente ad un interventismo statale tra i più vigorosi di questi ultimi quaranta anni e ad una fuga in avanti nell’indebitamento che fa temere lo scoppio di una nuova bolla speculativa, questa volta immobiliare. Per quanto riguarda l'interventismo statale che mira a sostenere l'attività economica, bisogna notare come il governo americano abbia lasciato correre senza freni il deficit di bilancio.

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La pace è impossibile nel capitalismo decadente

La società in cui viviamo, società capitalista, sta ancora una volta marciando in guerra: la Serbia ieri, l'Afghanistan e Iraq oggi, l'Iran o la Siria domani ed conflitti ancor più gravi in futuro. Non stiamo andando verso una nuova grande guerra mondiale, ma verso guerre sempre più caotiche sparse in tutto il mondo. La minaccia è comunque la stessa: la distruzione dell’umanità, a meno che questo sistema non venga rovesciato.

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Il concetto marxista di decadenza del capitalismo

Il mondo continua ad affondare nel caos: la miseria si estende fino al cuore dei paesi più sviluppati, la disoccupazione massiccia e di lunga durata non risparmia più nessuno, la guerra tra Stati tocca quasi tutti i continenti. Tuttavia, di fronte a questa distruzione permanente, la borghesia non smette di parlare di benessere, di prosperità, di progresso: dov’è il progresso nella guerra che, quasi dovunque, decima le popolazioni e distrugge le città, i campi, le foreste? Dov’è il benessere quando migliaia di esseri umani muoiono tutti i giorni di fame? Dov’è la prosperità quando più nessun’operaio su questa terra può sapere quale futuro lo attende?

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Corrispondenza con l’Unione Comunista Internazionalista (Russia): comprendere la decadenza del capitalismo

Pubblichiamo una lettera ricevuta dal gruppo russo UCI (Unione Comunista Internazionalista) (1). Questa lettera è essa stessa una risposta ad una lettera che avevamo mandato precedentemente a questo gruppo; essa contiene infatti numerose citazioni della nostra lettera che appaiono in corsivo.

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L’Europa: alleanza economica e campo di manovra per le rivalità imperialiste

Ormai da quasi mezzo secolo la classe dominante parla di costruire l’Europa. L’introduzione di una moneta comune – l’euro – è stata presentata come un primo passo fondamentale verso la costruzione degli Stati Uniti d’Europa. Questo processo è a quanto pare ben avviato se si ritiene di allargare l’Unione Europea da 15 a 25 paesi dal primo maggio 2004, mentre l’obiettivo di redigere una costituzione europea è già in atto.

Riuscirà davvero la classe dominante ad andare oltre il limite dell’idea di nazione?

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Riunione con la Giovane Talpa sulla decadenza: il metodo marxista come arma di lotta

La CCI ha tenuto una riunione a Milano, il 26 giugno, su invito della Giovane Talpa (1) sulla nostra teoria della decadenza del sistema capitalista. Alla riunione hanno partecipato anche altri compagni in contatto con la Giovane Talpa e con la CCI. Noi abbiamo dato un caloroso benvenuto a questa opportunità di discutere una questione che è d'importanza cardinale nel capire l’attuale periodo storico e le condizioni per la lotta al rovesciamento del sistema di produzione esistente. Come uno dei partecipanti alla riunione ha detto: “per un marxista il concetto di decadenza è fondamentale, altrimenti si potrebbe pensare che il capitalismo è un sistema progressivo. Il capitalismo non può far funzionare il mondo, un comunista deve credere per forza alla decadenza altrimenti come pensiamo a distruggerli?”

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