1968 - Maggio Francese

Lo sciopero generale di 10 milioni di operai francesi nel maggio 1968 è stato il più grande sciopero della storia, e scatenò un'enorme ondata di lotte operaie dappertutto nel mondo, rompendo il periodo di controrivoluzione seguito alla fine dell'Ottobre 1917.

Cinquanta anni dopo Maggio 1968. I progressi e gli arretramenti della lotta di classe dal 1968

Senza gli avvenimenti del maggio 1968, la CCI non esisterebbe. Marc Chirik aveva già contribuito alla formazione di un gruppo in Venezuela, “Internacionalismo”, che dal 1964, e in seguito, aveva difeso tutte le posizioni di base che dovevano essere riprese un decennio dopo dalla CCI. Ma Marc era cosciente sin dall’inizio che solo una ripresa della lotta di classe nei centri del capitalismo mondiale sarebbe stata decisiva per attivare un cambiamento nel corso della storia.

Maggio 1968 e la prospettiva rivoluzionaria (II): fine della controrivoluzione, ripresa storica del proletariato mondiale

Nella prima parte di questo articolo[1] abbiamo analizzato la prima delle componenti degli "avvenimenti del maggio 68", la rivolta studentesca, a livello internazionale e in Francia. Qui riprendiamo la componente essenziale di questi eventi: il movimento della classe operaia.

Maggio 68 e la prospettiva rivoluzionaria (1) Il movimento degli studenti nel mondo negli anni '60

Nel gennaio 1969, all'inaugurazione del suo primo mandato come Presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon disse: "Abbiamo finalmente imparato come gestire un'economia moderna in modo da garantire la sua continua crescita". Con il senno di poi, possiamo vedere quanto tale ottimismo sia stato crudelmente negato dalla realtà: all'inizio del suo secondo mandato. Solo quattro anni dopo, gli Stati Uniti avrebbero vissuto la loro più violenta recessione dalla Seconda Guerra Mondiale, una recessione seguita da molte altre, sempre più gravi.

Sinistra messicana 1938

Il testo che pubblichiamo qui di seguito è uno degli ultimi del "Gruppo di lavoratori marxisti" messicano, un raggruppamento che, nonostante la sua effimera esistenza, fa parte di quel movimento di risposta alla degenerazione dell'Internazionale Comunista che è noto con il nome di Sinistra Comunista. Lo pubblichiamo per portare una ulteriore testimonianza di quel prezioso lavoro di bilancio e di critica degli errori del passato che vari gruppi in tutto il mondo hanno fatto tra le due guerre, e che è in generale sconosciuto ai compagni, soprattutto in Italia.

Maggio 68 (III parte) : il risveglio della classe operaia

Di fronte a tutte le menzogne che dilagano attualmente su Maggio 68, è necessario che i rivoluzionari ristabiliscano la verità, forniscano le chiavi per comprendere il significato e le lezioni di questi avvenimenti, impediscano, in particolare, che essi vengano seppelliti con un funerale di prima classe sotto una valanga di fiori e corone.

Il Maggio ‘68 e la prospettiva rivoluzionaria

Il fatto che i "sessantottini" più eminenti siano diventati oggi i porta parola del sistema capitalista viene presentato da alcuni come la prova che il Maggio ‘68 non sia stato affatto portatore di un messaggio rivoluzionario. Per gli ideologi borghesi dietro "l'evoluzione dei costumi" dopo il ‘68 c'è solo un "adattamento" ad una società capitalista più moderna e più progressista.

In realtà c'è stato un cambiamento di periodo storico dal Maggio ‘68 dove lo sciopero di massa di

Maggio 1968: Il movimento degli studenti in Francia e nel mondo

Esattamente 40 anni fa, il 22 marzo 1968, cominciò a Nanterre, nel sobborgo ovest di Parigi, uno dei maggiori episodi della storia internazionale dalla fine della Seconda Guerra mondiale: quello che i media e i politici usano chiamare gli “avvenimenti del 68”. Di per se i fatti che accaddero in quel giorno non avevano niente di eccezionale: per protestare contro l’arresto di uno studente di estrema sinistra di Nanterre, sospettato di

30 anni fa il Maggio francese. La ripresa storica della lotta di classe

Trenta anni fa si svolgeva in Francia un grande movimento di lotta che vide in campo 10 milioni di lavoratori in sciopero per circa un mese. E' ben difficile che i giovani  compagni che oggi si avvicinano alle posizioni rivoluzionarie sappiano cosa successe in quel mese di tanti anni fa. E questo non per loro colpa. In realtà la borghesia ha sempre mistificato il significato profondo di quegli avvenimenti e gli storici borghesi (di destra o di sinistra non fa differenza) lo hanno sempre presentato come la ”rivolta studentesca", la più importante di un movimento che si ebbe anche in Italia, negli USA, e un po' in tutti i paesi più industrializzati. Non c'è da meravigliarsi. La borghesia cerca da sempre di nascondere agli occhi del proletariato le proprie lotte passate, e quando non ci riesce fa di tutto per mistificarle, per presentarle come altra cosa rispetto alle manifestazioni dell'antagonismo storico e irriducibile della principale classe sfruttata della nostra epoca e la classe dominante e responsabile di questo sfruttamento. Oggi la borghesia sta addirittura cercando di snaturare il significato della Rivoluzione d'ottobre, presentata come il colpo di Stato dei bolscevichi assetati di sangue e di potere invece che per quello che fu veramente: il più grandioso tentativo di una classe sfruttata di dare “l'assalto al cielo", di prendere il potere politico per cominciare a trasformare la società in senso comunista, cioè verso l'abolizione di ogni sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Lo fa per esorcizzare il pericolo che la memoria storica costituisce come arma per il proletariato. E proprio perché per il proletariato la conoscenza delle proprie esperienze passate è indispensabile per preparare le battaglie presenti e future, tocca ai rivoluzionari, all'avanguardia politica di questa classe, ricordarle e riproporle all'insieme del proletariato.
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