Corrispondenza sulla Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra comunista sulla guerra in Ucraina

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Introduzione della CCI

Pubblichiamo qui di seguito uno scambio di lettere principalmente tra gruppi della Sinistra comunista, dalla proposta iniziale alla stesura, alla finalizzazione e alla pubblicazione della Dichiarazione congiunta.

La corrispondenza all'interno del movimento marxista è sempre stata un aspetto importante del suo sviluppo e del suo intervento nella classe operaia. La Sinistra comunista ha continuato questa tradizione. La corrispondenza che segue è particolarmente significativa perché rende noto il processo di contatto e discussione tra i gruppi che costituiscono la Sinistra comunista sui principi e le procedure per la realizzazione di un'azione comune come la Dichiarazione congiunta sulla guerra in Ucraina.

Il fatto che gran parte della corrispondenza sia intercorsa tra la CCI e la Tendenza Comunista Internazionalista (TCI) in merito al rifiuto di quest'ultima di partecipare e firmare la Dichiarazione congiunta aiuterà i lettori a comprendere le argomentazioni contrastanti riguardanti le motivazioni della dichiarazione, i criteri di inclusione dei gruppi in essa, la questione di come affrontare le diverse analisi della situazione imperialista nella dichiarazione e altre questioni. Sebbene la TCI abbia posto fine a questo aspetto della corrispondenza, le questioni vitali in questione rimangono da chiarire e discutere[1].Includiamo qui alla fine anche la corrispondenza con due gruppi che non provengono dalla tradizione della Sinistra comunista: il KRAS, un gruppo anarco-sindacalista russo, e Internationalist Communist Perspective della Corea. Abbiamo chiesto loro di sostenere la Dichiarazione congiunta visto il loro rifiuto internazionalista della guerra in Ucraina. Per il resto, la corrispondenza è presentata in ordine cronologico.

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La CCI ai gruppi del Milieu Politico Proletario, 25/02/2022

La CCI a:

- la TCI

- Partito Comunista Internazionale (Programma Comunista)

- Il Partito Comunista Internazionale (Il Comunista)

- Istituto Onorato Damen

 - Internationalist Voice

 - Fil Rouge

Compagni,

la guerra imperialista ha colpito ancora una volta l'Europa su vasta scala. Ancora una volta, la guerra in Ucraina ci ricorda in modo drammatico la vera natura del capitalismo, un sistema le cui contraddizioni portano inevitabilmente a scontri militari e a massacri delle popolazioni, soprattutto di quelle sfruttate. Dall'inizio del 20° secolo, le organizzazioni politiche del proletariato, al di là delle loro differenze, hanno unito le loro forze per denunciare la guerra imperialista e per invitare il proletariato di tutti i paesi a impegnarsi nella lotta per il rovesciamento del sistema che la genera, il capitalismo. I congressi di Stoccarda del 1907, di Basilea del 1912, di Zimmerwald del 1915 e di Kienthal del 1916 aprirono la strada che avrebbe portato alla rivoluzione comunista dell'Ottobre 1917 in Russia e alla fine del massacro imperialista. Negli anni '30 e durante il secondo massacro imperialista, è onore della Sinistra comunista aver brandito con fermezza la bandiera dell'internazionalismo proletario di fronte a tutti coloro che invitavano i proletari a combattersi tra loro in nome de “l’antifascismo”, della “difesa della democrazia” o della “difesa della patria socialista”. Oggi, è responsabilità dei gruppi che affermano di far parte di questa Sinistra comunista difendere fermamente l'internazionalismo proletario e, in particolare:

- denunciare le menzogne di tutti i settori nazionali della classe dominante che mirano a coinvolgere i proletari nella guerra imperialista o per associarli alle loro politiche imperialiste chiamandoli a schierarsi con questo o quel campo imperialista;

- chiamare i proletari di tutto il mondo a rifiutare tutti i sacrifici che la classe dominante e i suoi Stati vogliono imporre loro, a condurre la lotta di classe contro questo sistema che li sfrutta ferocemente e mira a renderli carne da macello;

- ricordare l'importanza e l'attualità dei vecchi slogan del movimento operaio: “I proletari non hanno patria”, "Proletari di tutti i paesi, unitevi!”

Siamo convinti che la vostra organizzazione, come la nostra, non mancherà di assumersi la propria responsabilità internazionalista di fronte alla guerra in corso. Tuttavia, la CCI ritiene che l'affermazione dell'internazionalismo avrebbe un maggiore impatto se le posizioni assunte da ciascuna delle nostre organizzazioni fossero sostenute da una posizione comune delle nostre organizzazioni basata sulle posizioni fondamentali che tutti condividiamo. Vi chiediamo quindi di pronunciarvi sulla nostra proposta e, se siete favorevoli, di contattare al più presto la nostra organizzazione per preparare questa posizione comune. Ricevete, compagni, i nostri saluti comunisti e internazionalisti.

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Programma Comunista alla CCI, 01/03/2022

Cari amici,

non è il momento delle chiacchiere, ma di mettere in pratica le immutate e immutabili direttive della preparazione rivoluzionaria: lavorare per preparare il disfattismo rivoluzionario, staccare la classe proletaria dall'egemonia borghese e piccolo-borghese e, in prospettiva, trasformare la guerra imperialista in guerra di classe.

Cordiali saluti, Programma Comunista

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TCI alla CCI, 02/03/2022

Compagni,

Abbiamo discusso la vostra proposta. Nessuno può essere in disaccordo con la necessità che le organizzazioni della Sinistra comunista rispondano al nuovo e ancora più pericoloso corso che questo mondo imperialista ha preso e noi stessi abbiamo già risposto in vari modi.

Né siamo in disaccordo con la vostra descrizione delle posizioni proletarie di base.

“- denunciare le menzogne di tutti i settori nazionali della classe dominante che mirano a coinvolgere i proletari nella guerra imperialista o per associarli alle loro politiche imperialiste chiamandoli a schierarsi con questo o quel campo imperialista;

- chiamare i proletari di tutto il mondo a rifiutare tutti i sacrifici che la classe dominante e i suoi Stati vogliono imporre loro, a condurre la lotta di classe contro questo sistema che li sfrutta ferocemente e mira a renderli carne da macello;

- ricordare l'importanza e l'attualità dei vecchi slogan del movimento operaio: “I proletari non hanno patria”, "Proletari di tutti i paesi, unitevi!”

Tuttavia, dobbiamo andare oltre questi importanti punti propagandistici. In passato abbiamo sempre constatato che le nostre prospettive completamente diverse rendono impossibile qualsiasi dichiarazione congiunta più profonda e ciò si è accentuato anziché diminuire nel tempo. Quindi, anche se in linea di principio non siamo contrari a una qualche forma di dichiarazione congiunta, potremmo trovarci di fronte agli stessi vecchi problemi. La domanda è: qual è la vostra posizione su queste prospettive? Ci permetterebbero di produrre un documento significativo che possa essere una guida per l'azione?

La nostra seconda domanda riguarda: a chi altri state proponendo questa iniziativa congiunta? Sappiamo che tutti i partiti bordighisti non solo rifiuteranno, ma si compiaceranno di dirci che loro sono IL partito. E forse è necessario guardare anche al di là della “Sinistra comunista” (che nonostante la nostra recente crescita rimane tristemente piccola), ma a coloro che condividono la nostra prospettiva di classe, se non proprio la nostra politica. Lo slogan “No War But the Class War” non solo pone questa domanda agli altri gruppi politici, ma li avvicina ulteriormente alla prospettiva della Sinistra comunista. Ma soprattutto è un appello alla lotta per la classe operaia in generale, che collega la lotta contro gli attacchi quotidiani del capitalismo con l'orrendo futuro che il capitalismo sta preparando per noi. Un futuro che sembra essere più vicino che mai. Abbiamo diffuso l'annuncio della riunione a tutti i nostri compagni. Saluti internazionalisti

Il Bureau Internazionale della TCI

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Risposta di Internationalist Voice, 3 marzo 2022

Cari compagni!

Accogliamo con favore la vostra iniziativa di fare una dichiarazione congiunta sulla guerra e concordiamo con voi sul fatto che una dichiarazione congiunta avrebbe un impatto molto maggiore. Tuttavia, un punto essenziale per noi è chi ha ricevuto questa lettera, e possiamo confidare che solo i rivoluzionari l'abbiano ricevuta. Una dichiarazione è già stata pubblicata; vedi allegato, e la versione inglese sarà presto disponibile.

Saluti internazionalisti, Internationalist Voice

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Lettera dell'Istituto Onorato Damen, 03/03/2022

Compagni,

Accogliamo con favore la vostra proposta.

Pensiamo, come voi, che i comunisti internazionalisti di tutto il mondo abbiano la responsabilità di chiarire le cause della guerra imperialista e di prendere posizione sulla guerra. La nostra organizzazione ritiene che la prospettiva politica comunista, basata sull'internazionalismo proletario, sul disfattismo rivoluzionario e sul rifiuto di tutti i campi imperialisti, rappresenti sempre più l'unica risposta possibile della classe operaia al massacro imperialista e alla barbarie capitalista. È l'unica possibilità di futuro per l'umanità, in una società finalmente umana: una società comunista. Accogliamo con favore l'idea che i rivoluzionari, al di là delle differenze tra le organizzazioni, debbano essere uniti nel denunciare la guerra imperialista e nel sostenere tra il proletariato mondiale la prospettiva della rivoluzione comunista internazionale. La nostra organizzazione è quindi d'accordo con la preparazione di una dichiarazione comune, sostenuta da differenti gruppi comunisti rivoluzionari internazionalisti, in aggiunta alle dichiarazioni e alle analisi che ogni organizzazione pubblicherà indipendentemente. Tale dichiarazione rappresenterebbe una voce internazionalista più forte; pensiamo inoltre che possa rappresentare un passo avanti sulla strada di un confronto fraterno e franco tra i comunisti, nella prospettiva di costruire il futuro Partito Comunista Mondiale, sulla base di una chiarezza programmatica. Per quanto riguarda le modalità di preparazione di questa dichiarazione comune, suggeriamo alla CCI di preparare una bozza su cui lavorare insieme. Con i nostri fraterni saluti comunisti.

IOD

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La CCI al Campo Politico Proletario in merito all'appello, 13 marzo 2022

La CCI a:

Tendenza Comunista Internazionalista

PCI (Programma Comunista)

PCI (Il Comunista)

PCI (Il Partito Comunista)

Istituto Onorato Damen

Internationalist Voice

PCI (Le Prolétaire)

Cari compagni,

Vi scriviamo a seguito della nostra lettera del 25 febbraio 2022 che proponeva una dichiarazione pubblica comune dei fondamentali principi internazionalisti contro la guerra in Ucraina, condivisi dalla tradizione della Sinistra comunista nel suo insieme. Abbiamo ricevuto un sostegno positivo a questa proposta dall'Istituto Onorato Damen e da Internationalist Voice. Anche la Tendenza Comunista Internazionalista ha risposto positivamente ai principi fondamentali che abbiamo proposto per la dichiarazione, ma ha posto alcune domande sull'analisi della situazione, sugli invitati e sulla possibilità di altre iniziative comuni. Il PCI (Programma) ha risposto brevemente rifiutando la proposta e affermando che “è tempo di azione, non di chiacchiere”. Gli altri invitati non hanno ancora risposto. Il compito principale della Sinistra comunista oggi è quello di parlare con voce unita sui principi internazionalisti fondamentali della nostra tradizione riguardo alla natura imperialista della guerra, alla denuncia delle illusioni pacifiste e alla prospettiva alternativa della lotta della classe operaia che porta al rovesciamento del capitalismo. Dobbiamo affermare l'unica tradizione politica che ha sostenuto questi principi nelle prove del fuoco del passato.

A nostro avviso, la funzione della dichiarazione non è quindi quella di approfondire l'analisi della situazione, sulla quale esistono indubbiamente differenze di valutazione tra le organizzazioni che rivendicano l'appartenenza alla Sinistra comunista; non è nemmeno il luogo in cui pensiamo di approfondire le questioni relative ad altre iniziative comuni. Una dichiarazione comune dei gruppi della Sinistra comunista non sarebbe comunque un ostacolo alla discussione in altri contesti di differenze e approcci alternativi.

I compagni dello IOD hanno suggerito che sia la CCI a redigere la dichiarazione comune. Per accelerare il processo abbiamo accettato questo suggerimento e la bozza dell'appello è allegata a questa lettera. Abbiamo cercato di presentare i principi internazionalisti in un modo che tutti i firmatari possano accettare. Tuttavia, i compagni sono invitati a proporre formulazioni alternative a quelle esistenti, al fine di raggiungere l'obiettivo comune della dichiarazione. Ci auguriamo però che i compagni, consapevoli che il tempo stringe, si limitino alle modifiche che ritengono essenziali per la realizzazione del progetto comune, in modo che la versione finale possa essere prodotta rapidamente. Siamo certi che la dichiarazione comune della Sinistra comunista farà conoscere meglio questi principi e questa tradizione alla classe operaia di oggi.

In attesa di una vostra rapida risposta.

Saluti comunisti, CCI

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TCI alla CCI, 21 marzo 2022

Sulla proposta di dichiarazione congiunta sulla guerra in Ucraina

Compagni

Grazie per averci inviato la bozza di appello e per averci informato con chi intendete firmare. Purtroppo, dobbiamo dire che non possiamo accettare né l'una né l'altra. La dichiarazione proposta contiene diversi difetti (oltre a errori di fatto che per ora lasciamo da parte) ed è inadeguata come guida politica per la classe operaia su come combattere la guerra. In primo luogo, non affronta il significato reale di questa guerra in questo momento. Manca inoltre un'analisi coerente di ciò che sta accadendo. In quanto tale, non fornisce alcuna guida. È una dichiarazione puramente cartacea e noi dobbiamo offrire qualcosa di più. Come Lenin ha affermato molto tempo fa, “senza teoria rivoluzionaria non c'è pratica rivoluzionaria”. Un esempio di questa debolezza è che la bozza di dichiarazione fa riferimento al fatto che “la classe operaia mondiale non può evitare di sviluppare la sua lotta contro il deterioramento dei salari e dei livelli di vita”, ma non dice perché, dopo decenni in cui è accaduto il contrario, la lotta di classe dovrebbe riprendere ora. Ciò che lega l'attuale guerra e i continui attacchi ai mezzi di sussistenza dei lavoratori è la crisi economica capitalista che, dopo quasi 50 anni, rimane irrisolta. Questa guerra è una nuova e chiara indicazione che le opzioni strettamente economiche si stanno esaurendo per il capitalismo e che il mondo è molto più avanti sulla strada inter-imperialista verso la sua “soluzione” finale. Non c'è alcuna percezione nel progetto che c’è una nuova e pericolosa partenza nella storia del capitalismo. (Lo conferma, ad esempio, l'assenza di qualsiasi riferimento alla Cina e il fatto che la guerra in Ucraina abbia già contribuito a definire un più chiaro schieramento imperialista su scala globale).

Questa astratta atemporalità di fronte a una realtà emergente è rafforzata da lunghi passaggi sulla storia della Sinistra comunista. Per quanto i dettagli possano essere indiscutibili, non viviamo nello stesso mondo dei nostri predecessori e questo documento emana la sensazione che sia stato scritto solo per "il milieu", come lo chiamate voi. La Sinistra comunista può avere una storia di principio di opposizione alla guerra di cui possiamo essere orgogliosi, ma come la dichiarazione in ultima analisi ammette, oggi abbiamo poca influenza nella classe. Dalla nostra attuale posizione di oscurità politica, voi pensate che annunciare "Oggi, di fronte all'accelerazione del conflitto imperialista in Europa, solo le organizzazioni della Sinistra comunista hanno il diritto di tenere alta la bandiera di un coerente internazionalismo proletario e di fornire un punto di riferimento per coloro che sono alla ricerca dei principi della classe operaia", estenderà la nostra influenza? Non viviamo ai tempi della Seconda o della Terza Internazionale, quando c'era un seguito di massa che si è concluso con il tradimento dei lavoratori e il coinvolgimento nella guerra imperialista. Il nostro compito non è quello di reagire ai tradimenti storici di presunte Internazionali dei lavoratori, ma di continuare a gettare le basi di una nuova Internazionale. Abbiamo il compito molto più difficile di ricostruire dalle fondamenta. Questo ci porta alla vostra lista di potenziali firmatari. È molto ristretta, e ancora più ristretta di quanto sembri, dato che sappiamo tutti che ogni “partito” bordighista si considera l'unico partito internazionale possibile. Non approfondite il motivo di questa selezione così ristretta tra i gruppi della Sinistra comunista, ma sul vostro sito web troviamo questo. “Controverses, IGCL, Internationalist Perspective, Matériaux Critiques e alcuni altri appartengono al milieu parassitario e non hanno nulla a che fare con l'internazionalismo proletario, anche se ne scrivono e anche se presentano esattamente la stessa posizione. La loro attività è caratterizzata dal sabotaggio delle attività comuniste e ostacola la possibilità di un'azione unitaria dell'autentica Sinistra comunista. I gruppi che appartengono alla Sinistra comunista sono: Il Partito Comunista, Il Programma Comunista, Istituto Onorato Damen, Il Comunista, Tendenza Comunista Internazionalista e Internationalist Voice”. Quindi, quello che ci chiedete di sottoscrivere è la vostra particolare definizione di chi è, o non è, nella Sinistra comunista e, inoltre, la vostra logica di lunga data secondo cui qualsiasi organizzazione formata da coloro che hanno lasciato la CCI deve essere colpevole di “parassitismo”. Vi abbiamo a lungo criticato per questa etichetta distruttiva. Anche noi abbiamo criticato questi raggruppamenti in alcune occasioni, ma sempre in termini politici, con l'obiettivo di fare chiarezza e non con un'etichetta volta ad annientare il loro diritto di esistere.

In ogni caso, la vostra proposta è anche troppo limitata. Anche se fossimo d'accordo su chi fa parte della Sinistra comunista, non abbiamo il monopolio della verità su questa questione. L'influenza delle idee internazionaliste (spesso come risultato di tutti i nostri sforzi passati per promuovere l'internazionalismo) è penetrata in organizzazioni politiche provenienti da tradizioni diverse. In questa situazione dovremmo cercare di coinvolgerle in un movimento più ampio contro la guerra.

Per certi versi, il dibattito è una ripresa di quello che la CCI tenne nel Regno Unito con la CWO sulla promozione di No War But the Class War come organismo organizzato di resistenza di classe alla guerra. In effetti, all'epoca eravamo critici nei confronti del vostro approccio limitato proprio come lo siamo ora. Allora la CWO scrisse che riconoscevamo: “l'assoluta debolezza delle forze comuniste in tutto il mondo e certamente in Gran Bretagna. A differenza della CCI, non ci gonfiamo di autodefinizioni come movimento internazionale che è sopravvissuto più a lungo di tutte e tre le internazionali nella storia del movimento operaio. Riconosciamo il nostro dovere centrale di salvaguardare e sviluppare la teoria e la pratica comunista, ma questo è un compito impossibile se rimaniamo isolati e introversi. I comunisti possono difendere e arricchire il loro programma e la loro organizzazione solo interagendo con la realtà sociale. Dobbiamo riconoscere l'attualità delle forze che si sviluppano e sviluppare la teoria e la pratica in relazione a tali sviluppi. Questo vale sia per gli sviluppi di fondo dell'economia mondiale sia per quegli elementi che sono coinvolti in tutti i tipi di movimenti sociali e che sono ricettivi al programma comunista” (Vedi https://www.leftcom.org/en/articles/2002-12-01/communism-against-the-war...

Oggi la TCI vede nella promozione di questa forma di organizzazione su scala internazionale il modo migliore per contribuire a un vero movimento di classe contro le guerre che questo sistema inevitabilmente produce. E come abbiamo detto prima, non basta fare dichiarazioni sulla carta (anche se sono un inizio necessario), dobbiamo trovare il modo di portare la questione alla classe operaia in generale, e certamente di impegnarci con i suoi elementi più interessati. Non c'è più molto tempo a disposizione e, dato l'arretramento di quattro decenni della classe, le sfide da affrontare sono enormi. Con l'aggravarsi della crisi, una nuova generazione si sta avvicinando alla Sinistra comunista e noi dobbiamo dare loro qualcosa in cui possano lavorare per costruire un vero movimento. Ciò significa che abbiamo bisogno di qualcosa di più chiaro e concreto della proposta che state avanzando ora.

Saluti internazionalisti,

Il Bureau Internazionale della Tendenza Comunista Internazionalista

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Alla TCI dalla CCI, 22.04.2022

Cari compagni

La CCI condivide i fondamentali principi internazionalisti contenuti nell'appello della TCI “No War but the Class War” sulla guerra in Ucraina. Poiché a coloro che sono in ampio accordo viene chiesto di rispondere all'appello, sottolineiamo il nostro sostegno ai principi della Sinistra comunista in esso contenuti:

- la guerra in Ucraina è di natura interamente imperialista e non è in alcun modo una guerra di difesa nazionale. La classe operaia non può sostenere nessuna parte in questa carneficina di cui è la principale vittima;

- l'attuale periodo di guerre imperialiste del capitalismo, che la guerra in Ucraina esemplifica, sta avvicinando l'estinzione dell'umanità;

- solo il rovesciamento del capitalismo può porre fine alle guerre imperialiste. Le illusioni pacifiste in un capitalismo pacifico affossano la prospettiva rivoluzionaria della classe operaia che è l'unica soluzione all'imperialismo;

- la strada verso la rivoluzione proletaria può basarsi solo sulla lotta della classe operaia per difendere le proprie condizioni di vita (e contro i sindacati, come voi sottolineate) e sull'impegno nel processo che porta alla formazione del partito politico internazionale della classe operaia. Questo processo esclude necessariamente le tradizioni controrivoluzionarie socialdemocratiche, staliniste e trotzkiste.

Dopo aver affermato il nostro accordo di fondo su queste questioni, c'è un problema legato all'appello della TCI che è importante chiarire.

Dato questo stretto accordo sulle questioni di principio internazionaliste espresse nell'appello della TCI, era perfettamente possibile per la TCI firmare la Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra comunista (pubblicata sui siti dei firmatari) che si basava proprio su questi principi e lasciava da parte i punti di disaccordo secondari tra i gruppi. La Dichiarazione congiunta, dal punto di vista del principio internazionalista, avrebbe potuto essere firmata dalla TCI anche se la vostra organizzazione la riteneva di per sé insufficiente per la lotta contro la guerra imperialista (torneremo in dettaglio sulle ragioni che ci avete inviato nella vostra lettera di rifiuto di firmare la Dichiarazione congiunta). Forse ritenete che non sia opportuno fare riferimento, in questo appello, all'esperienza e alla tradizione del movimento operaio dopo la Conferenza di Zimmerwald e in particolare alla tradizione della Sinistra comunista. Se è così, potete dirci perché? Se, al contrario, ritenete valida questa preoccupazione di iscrivere la posizione degli internazionalisti sulla guerra in Ucraina in continuità con quella dei nostri predecessori, non vediamo, sulla base delle chiare posizioni internazionaliste che condividiamo, perché non potreste sostenere la Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra comunista.

Forse la proposta iniziale di dichiarazione congiunta che vi abbiamo inviato non era sufficientemente chiara sul fatto che non doveva essere un'iniziativa esclusiva contro la guerra imperialista. I firmatari potevano svolgere altre attività - come i comitati NWBCW che proponete nel vostro appello, ad esempio - che gli altri firmatari non condividono o i cui obiettivi e modalità non sono ancora chiari per loro.

I firmatari potevano anche non essere d'accordo sull'analisi della situazione mondiale, ma erano comunque d'accordo sul fatto che il capitalismo non ha alternative alla discesa nella barbarie. Ma una necessità importante in questa situazione è quella di fare una dichiarazione comune e quindi una più forte affermazione dell'internazionalismo da parte della Sinistra comunista. Naturalmente, questi principi comuni avrebbero potuto essere riformulati o rafforzati rispetto alla bozza proposta (così come è stato fatto dallo IOD) e i criteri per i gruppi che firmano la dichiarazione avrebbero potuto essere discussi. Vi chiediamo quindi di riconsiderare il vostro rifiuto di firmare la Dichiarazione congiunta.

Al momento l'Appello della TCI, per quanto riguarda il “pubblico”, sembra essere in competizione con la Dichiarazione congiunta, cosicché coloro che si avvicinano alle posizioni di classe internazionaliste della Sinistra comunista si troveranno di fronte a due "unità" distinte e rivali.

Siamo d'accordo che questa situazione ambigua è una debolezza per l'intero campo internazionalista?

Aspettiamo i vostri suggerimenti per risolvere questo problema.

Saluti comunisti, la CCI

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Alla CCI dalla TCI, 24 aprile 2022

Compagni

Se volete sul serio cercare di convincerci a firmare la vostra dichiarazione, state sbagliando strada. In primo luogo, non affrontate il punto centrale della nostra decisione di rifiutare di firmare la dichiarazione, ovvero che non accettiamo la vostra ristretta definizione di chi fa e chi non fa parte del “milieu”. Non siamo mai stati d'accordo con la vostra idea di “parassitismo” e non vogliamo nemmeno approvarla implicitamente.

Notiamo anche che voi accettate i principi dell'appello del NWBCW, ma l'obiettivo del NWBCW non è quello di rivolgersi semplicemente alla Sinistra comunista, bensì di riunire chiunque o qualsiasi organizzazione sia genuinamente internazionalista e contraria alla guerra imperialista in modo pratico. Ci stiamo avvicinando a un punto critico della storia mondiale, in cui il sistema capitalista ha preso una svolta decisiva verso nuovi e più ampi conflitti. Assumere una posizione basata su posizioni internazionaliste è un punto di partenza necessario, ma l'obiettivo è andare oltre l'asserzione di principi. Dobbiamo generare un movimento tra la classe operaia in generale che possa preparare la strada a una risposta politica agli orrori che il sistema sta già infliggendo ad alcuni e che alla fine porterà a tutti i lavoratori.

Notiamo che la versione della dichiarazione che ci avete chiesto di firmare non è quella attualmente presente sul vostro sito web. Il 6 aprile, avete proposto quella versione con le firme delle altre organizzazioni. Oggi la versione sul vostro sito è stata modificata. È sparita la frase che avevamo criticato nella nostra precedente risposta, in cui si affermava che: “solo le organizzazioni della Sinistra comunista hanno il diritto di tenere alta la bandiera di un coerente internazionalismo proletario”. È stata eliminata anche la frase che affermava che: “la lotta persistente e consapevole della classe operaia contro il peggioramento dell'austerità che la guerra imperialista comporta è quindi l'unico serio ostacolo all'accelerazione del militarismo”. Non c'è stato alcun riconoscimento pubblico di ciò e non sappiamo se tutti i gruppi che hanno firmato la dichiarazione il 6 aprile siano stati consultati in merito alle modifiche. È difficile avere un dialogo serio se i termini del dibattito continuano a cambiare.

In ogni caso, la nostra posizione sulla firma della “dichiarazione congiunta” resta la stessa.

Saluti internazionalisti, la TCI

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La CCI alla TCI, 29 aprile 2022

Cari compagni

Grazie per la vostra risposta del 24 aprile. Ci dispiace che vi rifiutiate ancora di firmare la Dichiarazione congiunta della Sinistra comunista sulla guerra in Ucraina. Notate che la versione finale della dichiarazione congiunta della Sinistra comunista non è del tutto uguale alla bozza che abbiamo inviato per l’approvazione vostra e degli altri gruppi il 13 marzo. In quest'ultima comunicazione abbiamo chiesto ai gruppi della Sinistra comunista commenti e formulazioni alternative alla bozza, per cui era del tutto normale e logico discutere poi le modifiche alla bozza con i cofirmatari disposti a farlo per concordare la versione finale della dichiarazione congiunta. Ovviamente, i cofirmatari sono stati poi consultati e la versione finale è stata modificata a seguito di una discussione comune. Naturalmente avreste potuto partecipare a questo processo di modifica comune, ma avete deciso di non accettare l'idea di una dichiarazione congiunta nella vostra lettera del 21 marzo. (Per inciso, notiamo che il primo appello No War but the Class War sul sito web della TCI del 6 aprile aveva dodici punti da condividere, mentre il secondo del 23 aprile ne ha solo cinque. Che fine hanno fatto gli altri sette?).

Ovviamente, non c'era bisogno di pubblicare la bozza di dichiarazione congiunta della Sinistra comunista; lo scopo di una dichiarazione congiunta è che i cofirmatari si accordino su una versione finale prima della sua pubblicazione, come espressione della loro azione comune. Quindi non c'è stata alcuna “modifica” dei termini del dibattito, come voi sostenete. I termini sono rimasti gli stessi dalla prima lettera della proposta di dichiarazione congiunta alla sua realizzazione finale. In ogni caso, voi ammettete che non avreste comunque firmato la dichiarazione congiunta, quindi questi cambiamenti dalla bozza alla versione finale non sono stati il motivo del vostro rifiuto di firmare la dichiarazione comune.

Ma quali sono le ragioni del vostro rifiuto di firmare la dichiarazione comune? La vostra lettera è ancora oscura su questo punto fondamentale.

La vostra lettera mette in evidenza la motivazione della TCI alla base dell'appello No War but the Class War. A prescindere dai meriti di questo appello - siamo d'accordo con i suoi principi internazionalisti - o dalle sue debolezze, era ed è perfettamente possibile per la TCI firmare anche la dichiarazione congiunta che contiene gli stessi principi internazionalisti. Il gruppo coreano, Internationalist Communist Perspective, ha dimostrato nella pratica questa possibilità. Ma la vostra lettera non risponde a questa possibilità posta nella nostra precedente lettera. Né risponde al problema posto dall'esistenza di due appelli internazionalisti che potrebbero essere visti come in competizione tra loro.

La necessità fondamentale per il campo rivoluzionario è che i gruppi della Sinistra comunista non si limitino a produrre dichiarazioni internazionaliste separatamente, ma uniscano le loro forze nello spirito di Zimmerwald e dell'unità proletaria nell'azione. Perché rifiutate risolutamente questo principio fondamentale?

La concezione del campo della Sinistra comunista che sta dietro alla dichiarazione congiunta è troppo ristretta per voi.

È stato davvero per il fatto di voler escludere i falsi gruppi della Sinistra comunista e i blogger che attaccano questo campo piuttosto che la borghesia imperialista, che vi siete rifiutati di firmare la dichiarazione congiunta? Pur non condividendo la caratterizzazione della falsa sinistra comunista come “parassita”, voi avete comunque riconosciuto il suo ruolo negativo nella recente corrispondenza con la CCI. Quindi il rifiuto del termine “parassita” non è certo un motivo per eludere l'importante responsabilità di contribuire a unificare la vera Sinistra comunista contro la guerra imperialista.

Infine, voi affermate che stiamo percorrendo la “strada sbagliata” per convincervi a firmare la dichiarazione congiunta. Diteci quale sarebbe il “modo giusto” per convincervi.

Saluti comunisti, la CCI

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La TCI alla CCI, 30 aprile 2022

Compagni

Nella nostra precedente corrispondenza abbiamo chiaramente affermato che, pur sostenendo tutte le dichiarazioni internazionaliste contro la guerra, il vostro appello era caratterizzato dalla ristrettezza del suo obiettivo. Non solo escludete tutti i gruppi che considerate “parassiti”, ma il documento iniziale diceva che “solo le organizzazioni della Sinistra comunista hanno il diritto di tenere alta la bandiera di un coerente internazionalismo proletario” e questa era la versione che avete pubblicato il 6 aprile. Ora sostenete che il vostro Appello è della “Sinistra comunista”, il che vi mette sullo stesso livello dei Bordighisti.

Non crediamo che condividiate davvero la nostra preoccupazione per la gravità della situazione attuale. Notiamo che sul vostro sito c'è un articolo che afferma che non ci sarà una guerra imperialista generale perché “i blocchi non sono stati formati” [cfr. https://en.internationalism.org/content/17151/ruling-class-demands-sacrifices-altar-war]. Il mondo ha preso una svolta decisiva verso la guerra imperialista che la Sinistra comunista sapeva sarebbe stata il risultato di questa lunga crisi del ciclo di accumulazione del capitale. Anche se si dovesse arrivare a una pace sull'Ucraina (che sembra sempre meno probabile), si tratterà solo di una tregua. Le crescenti contraddizioni del sistema stanno ora dettando la rotta che il capitalismo imperialista sta seguendo. Ci è voluto più tempo di quanto pensassimo, ma non è l'unica questione importante. Come abbiamo detto nel nostro Appello all'azione, la classe operaia è in ritirata da decenni e, come avevamo previsto, non c'è ancora un movimento di massa che porti a una confluenza teorica di punti di vista in grado di produrre una possibile nuova Internazionale. La nostra idea circa NWBCW è quella di cercare concretamente di riunire gli internazionalisti di tutte le tendenze per resistere sia alla guerra imperialista che a tutte le false risposte della sinistra capitalista (compreso il pacifismo), oltre a estendere alla più ampia classe operaia la critica internazionalista del capitalismo come generatore di guerre imperialiste. In breve, mentre il vostro Appello guarda all'interno, noi cerchiamo di guardare all'esterno.

Di certo non vogliamo essere associati in alcun modo alla vostra opinione, da sempre sostenuta, che alcuni altri gruppi siano “parassiti” ed è disonesto da parte vostra anche solo insinuare che condividiamo il vostro punto di vista su questo.

Abbiamo mosso critiche ad altri gruppi del campo proletario, ma su questioni specifiche (come la classe operaia che frena la guerra, per esempio), ma non neghiamo il loro diritto di esistenza politica né crediamo, come voi dite in questa lettera, che siano “falsi”. Allo stesso modo, non giudichiamo altri gruppi come fate voi. L'ICP coreano può prendere le proprie decisioni su ciò che deve fare e abbiamo accettato la spiegazione che ci ha inviato per firmare il vostro Appello. Il fatto importante è che anche loro possano vedere il valore reale del tentativo di sviluppare l'opposizione alla guerra e al capitalismo nel modo più ampio possibile. A questo proposito, non ci aspettiamo che tutti siano d'accordo con tutti i nostri dodici punti dell'“Appello all'Azione”, che includevano le motivazioni della TCI per la convocazione dei comitati NWBCW. Tuttavia, come nel 2002 con i gruppi NWBCW della CWO contro la guerra in Iraq, abbiamo sempre avuto una serie di criteri internazionalisti operativi che hanno permesso ad altri di unirsi a loro. In effetti, se insistessimo sulla necessità che tutti siano d'accordo su come la TCI vede il mondo, ripeteremmo il vostro errore.

Questa è la nostra ultima parola sulla questione. Finché siete disposti a considerare solo pochi eletti come degni di riconoscimento, non abbiamo altro da dire. Al contrario, abbiamo lanciato un Appello all'Azione che offre a tutti gli internazionalisti l'opportunità di rispondere. In questo modo potremmo fare un piccolo passo verso un vero movimento di classe internazionale contro il capitale prima che il tempo finisca per l'umanità.

Saluti internazionalisti, la TCI

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La CCI alla TCI, 16 maggio 2022

Compagni,

Purtroppo, la vostra ultima lettera (30 aprile) ancora una volta non spiega adeguatamente perché la TCI si rifiuta di firmare la Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra comunista sulla guerra in Ucraina, anche se la vostra organizzazione, in quanto parte della Sinistra comunista, è pienamente d'accordo con i principi internazionalisti proletari della dichiarazione.

Comprendiamo che la TCI voglia un “Appello all'Azione” sulla guerra imperialista, ma non capiamo perché, in termini di posizione comune del campo della Sinistra comunista, la TCI rimanga inattiva. La vostra organizzazione vuole un appello “ampio” in contrapposizione a quello “ristretto” della Dichiarazione congiunta. Ma rifiutando di firmare la Dichiarazione congiunta avete limitato l'impatto più ampio di una posizione comune della Sinistra comunista. Peggio ancora, poiché la TCI si rifiuta di firmare la Dichiarazione congiunta, l'appello No War but the Class War della TCI sembra creare una competizione all'interno della Sinistra comunista. Abbiamo chiesto una vostra risposta a questo problema nelle lettere precedenti, ma finora non è arrivata alcuna risposta. L'“Appello all'Azione” della TCI, a giudicare dalla vostra ultima lettera, sembra essere sempre più flessibile: coloro che sono d'accordo con esso non devono necessariamente condividere tutti i suoi 12 punti, a condizione che la TCI sia in possesso di “una serie di criteri internazionalisti operativi”. Ma nei confronti dei gruppi della Sinistra comunista, la TCI è implacabilmente rigida nel suo rifiuto di una dichiarazione comune.

Ancora una volta pretendete di essere stati ingannati sul contenuto della Dichiarazione congiunta. La realtà è che avete rifiutato il processo di revisione della bozza di dichiarazione che vi è stato offerto quando vi è stata inviata per avere suggerimenti alternativi. Il vero problema per voi non era questa o quella formulazione, ma è la volontà di avere una dichiarazione comune, il principio stesso di uno sforzo unitario, che avete rifiutato.

Ancora una volta, le differenze di analisi della situazione mondiale da parte della TCI vengono addotte come giustificazione del rifiuto. Ma le differenze sull'interpretazione degli eventi recenti non sono un ostacolo alla dichiarazione comune che la Sinistra comunista condivide sulla bancarotta del capitalismo mondiale e sull'inevitabilità della diffusione e dell'intensificazione della guerra imperialista. La Dichiarazione congiunta che difende l'asse fondamentale comune dell'analisi dell'imperialismo mondiale da parte della Sinistra comunista non preclude un successivo dibattito sulle differenze di interpretazione di questo asse. Al contrario, la Dichiarazione congiunta è la base di tale dibattito, una precondizione vitale.

Secondo voi la definizione di Sinistra comunista nel progetto della Dichiarazione Comune era troppo ristretta e quindi impossibile da sottoscrivere perché escludeva i blogger parassiti e i finti gruppi politici che rivendicano falsamente questa tradizione. Ma la TCI ha messo in discussione l'inclusione dei partiti bordighisti nella proposta originale della Dichiarazione congiunta, che sono un importante filone della tradizione della vera Sinistra comunista con cui condividete un'origine comune. L'esclusione dei gruppi bordighisti dall'invito all'appello avrebbe creato una base di partecipazione molto più ristretta e di fatto inadeguata. Naturalmente, i criteri per stabilire chi debba essere incluso in una dichiarazione congiunta della Sinistra comunista è una discussione importante. Tuttavia, la questione dei criteri non può essere usata di per sé come giustificazione per abbandonare il tentativo di forgiare una dichiarazione comune della Sinistra comunista. L'accordo su questi criteri fa parte del processo di discussione che porta a una posizione comune. Ciò che è essenziale è la volontà di raggiungerla, che è stata costantemente assente nell'atteggiamento della TCI nei confronti della Dichiarazione congiunta. In una situazione analoga, la CCI, nel rispondere positivamente all'appello di Battaglia Comunista nel 1976 per la convocazione di conferenze di discussione congiunte tra gruppi della Sinistra comunista, espresse la propria disponibilità allo sforzo, ma si rammaricò che l'iniziativa di Battaglia non contenesse alcun criterio per decidere quali gruppi avrebbero dovuto partecipare alle conferenze. Questo rammarico non ha impedito alla CCI di proseguire il lavoro comune e di partecipare alla prima Conferenza. Come scrivemmo a Battaglia all'epoca: “A questo proposito non possiamo che rammaricarci del fatto che non abbiate ritenuto utile comunicare i nomi dei gruppi invitati a questo incontro, né sulla base di quali criteri sia stata fatta la scelta di questi gruppi. Tuttavia, questa mancanza di informazioni non ci impedisce di partecipare a questo incontro con la nostra migliore volontà rivoluzionaria. Inoltre, avremmo voluto, come abbiamo già espresso, che prima dell'incontro fosse preparato e distribuito ai partecipanti un bollettino contenente le lettere di risposta e altri testi dei vari gruppi invitati” (1 marzo 1977)

Fortunatamente per la Seconda Conferenza della Sinistra comunista, furono concordati un insieme di criteri proposti dalla CCI e i partiti bordighisti furono invitati.

L'insegnamento di questo episodio di sforzo per un lavoro comune di questa natura è che non tutte le sue condizioni non sono necessariamente soddisfatte in anticipo e che i disaccordi che sorgono non devono essere usati come scusa per ritirarsi dal progetto. Ciò che è fondamentale, e che costituisce una delle principali lezioni del fallimento finale delle Conferenze Internazionali degli anni ‘70, è che è mancata la convinzione del principio di uno sforzo comune e la volontà di mantenere un forum per la discussione delle differenze nella Sinistra comunista. In effetti, la Terza Conferenza della Sinistra comunista non riuscì a fare una dichiarazione internazionalista congiunta, proposta dalla CCI, contro l'invasione dell'Afghanistan da parte dell'URSS di allora.

Nella vostra lettera del 24 aprile 2022 avete affermato che la CCI vi chiedeva di riconsiderare il vostro rifiuto di firmare la Dichiarazione congiunta nel “modo sbagliato”. Nella nostra risposta vi abbiamo quindi chiesto quale fosse il “modo giusto”. La vostra ultima lettera non risponde a questa domanda. Nel recente incontro pubblico della CCI a Londra, sabato 7 aprile, è stata posta la stessa domanda alla TCI: cosa dovrebbe fare la CCI per convincervi a firmare la Dichiarazione congiunta della Sinistra comunista contro la guerra imperialista? Il compagno della TCI presente all'incontro ha ammesso di non avere una risposta nemmeno a questa domanda.

La mancanza di risposta a questa domanda è il motivo per cui anche voi dichiarate perentoriamente che la vostra ultima lettera era la vostra “parola finale” sull'argomento? Da parte sua, la CCI rimane aperta a discutere con voi le nostre divergenze sul rifiuto della TCI di firmare la Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra comunista contro la guerra in Ucraina.

Saluti comunisti, CCI

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La CCI al Partito Comunista Internazionale (Il Partito), 20/4/2022

Cari compagni,

abbiamo letto sul vostro sito l’annuncio della Conferenza Pubblica che avete organizzato a Genova per il giorno venerdì 22 aprile sul tema della guerra in Ucraina. Abbiamo altresì letto i cinque temi che suggerite per la discussione, che ci trovano completamente d’accordo nella loro impostazione di base. Come voi giustamente affermate, la guerra è una costante del capitalismo, tanto più in questa fase di declino storico. Consideriamo pertanto la scelta della vostra organizzazione di tenere una Conferenza Pubblica su questo tema una scelta importante e responsabile per far fronte alla campagna borghese che tende a spingerci ad appoggiare uno dei due fronti in lotta, nel caso specifico l’Ucraina, come paese aggredito e dunque da aiutare inviando … armi. La propaganda borghese, attraverso un colpevole pacifismo, sta cercando di intrupparci tutti nell’orrore della guerra in corso. Tutto questo va denunciato con forza e siamo sicuri che voi lo farete nell’ambito della vostra Conferenza. Purtroppo noi abbiamo appreso tardi della tenuta di questo incontro e ci dispiace di non potervi partecipare fisicamente, né vediamo che è possibile una partecipazione da remoto tramite internet. Tuttavia permetteteci di inviarvi il testo della Dichiarazione congiunta dei gruppi della Sinistra Comunista Internazionale sulla guerra in Ucraina, una dichiarazione che abbiamo proposto anche ad altre componenti della Sinistra comunista e che pensiamo sia importante da mostrare oggi al proletariato come espressione di ciò che unisce le organizzazioni rivoluzionarie di fronte alle varie mistificazioni borghesi. Come vi abbiamo scritto in una precedente lettera, noi vi chiediamo di sottoscrivere questa dichiarazione, non per fare numero, ma per aprire, a partire dal reciproco riconoscimento dell’appartenenza allo stesso campo rivoluzionario, un processo di confronto e di discussione pubblica capace di produrre nel tempo una decantazione delle posizioni e una chiarificazione politica di fronte alla classe. Cogliamo ugualmente l’occasione per annunciarvi la tenuta di nostre prossime riunioni pubbliche su un analogo tema, che si terranno tramite internet, dunque facilmente raggiungibili, per il momento in lingua italiana, il giorno 4 maggio, e in lingua inglese, l’8 maggio. L’avviso di queste riunioni apparirà quanto prima – già domani quella in italiano – sul nostro sito web. Con la presente quindi vi invitiamo ufficialmente a queste riunioni che potrebbero offrire un’occasione preziosa per un confronto tra organizzazioni autenticamente rivoluzionarie.

In attesa di ricevere una vostra risposta vi inviamo i nostri fraterni saluti

Corrente Comunista Internazionale

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Dalla Corrente Comunista Internazionale al KRAS

Cari compagni

Vi inviamo i link alla Dichiarazione congiunta sulla guerra imperialista in Ucraina (in inglese e russo), firmata da tre gruppi della Sinistra comunista e da un altro gruppo vicino a questa tradizione. Joint statement of groups of the international communist left about the war in Ukraine;

Совместное заявление групп Интернациональной коммунистической левой о войне на Украине

Comprendiamo che provenite da una tradizione politica diversa, ma abbiamo sempre riconosciuto che difendete con coerenza e coraggio - soprattutto nelle attuali condizioni della Russia - le posizioni internazionaliste contro le guerre del capitalismo, e per questo abbiamo recentemente pubblicato sul nostro sito web la vostra dichiarazione sulla guerra in Ucraina in diverse lingue (cfr. Una dichiarazione internazionalista dall'interno della Russia.

Vi chiediamo quindi di sostenere la nostra dichiarazione, sia firmandola direttamente sia annunciando il vostro ampio accordo con essa nonostante le differenze, e di pubblicarla sul vostro sito web e sugli altri mezzi di comunicazione a vostra disposizione. Saremo inoltre lieti di ricevere qualsiasi commento o critica in merito alla dichiarazione.

In solidarietà, la CCI

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Risposta del Kras 14 aprile 2022

Salve compagni,

Grazie per aver diffuso la nostra dichiarazione sulla guerra. Non possiamo di aderire alla dichiarazione che avete fatto insieme ad altre organizzazioni Marxiste della Sinistra comunista - certo non perché non condividiamo il suo orientamento internazionalista, ma a causa di disaccordi teorici, ad esempio al riferimento in positivo alla “dittatura del proletariato” - un concetto che non condividiamo. Ciononostante, abbiamo tradotto e messo sul nostro sito web (con una prefazione e una menzione dei disaccordi) il vostro testo, “Contro la guerra imperialista - lotta di classe” con le valutazioni e l'approccio internazionalista con i quali siamo fondamentalmente d'accordo:

https://aitrus.info/node/5949

In solidarietà, KRAS-IWA

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La CCI all'ICP (Corea)

Cari compagni,

Vi inviamo l'introduzione alla dichiarazione congiunta: “Le organizzazioni della sinistra comunista devono difendere in modo unitario il loro patrimonio comune di adesione ai principi dell'internazionalismo proletario soprattutto in un momento di grande pericolo per la classe operaia mondiale. Il ritorno della carneficina imperialista in Europa nella guerra in Ucraina è un tale momento. Per questo pubblichiamo qui di seguito, con altri firmatari provenienti dalla tradizione della sinistra comunista (e un gruppo con una traiettoria diversa che sostiene pienamente la dichiarazione), una dichiarazione comune sulle prospettive fondamentali per la classe operaia di fronte alla guerra imperialista”

La pubblicheremo, come già detto, mercoledì 6 aprile

2) Proponiamo di avere come "firmatari" i seguenti gruppi: Corrente Comunista Internazionale

Istituto Onorato Damen

Internationalist Voice

Internationalist Communist Perspective (Corea) sostiene pienamente la dichiarazione congiunta.

Va bene per voi?

 

[1] Alcuni gruppi della tradizione bordighista del PCI invitati a partecipare, come Il PCInt-Il Partito e Le Proletaire/Il Comunista, non hanno risposto alla lettera di invito e quindi non ci sono loro lettere. Il PCInt-Programma comunista ha risposto solo con un breve rifiuto che viene qui incluso. Non ha risposto nemmeno il gruppo Fil Rouge. Il nome del PCInt-Il Partito è stato omesso per errore dall'elenco dei destinatari nella originale lettera di proposta, ma la proposta è stata comunque inviata loro. Il loro nome è stato incluso tra i destinatari delle lettere successive. È stata inviata un'altra lettera a Il Partito, inclusa verso la fine, che contiene la richiesta di firmare la dichiarazione. Inoltre la CCI ha chiesto a Il Partito perché non aveva risposto all'invito all'appello in occasione di un suo incontro online sulla guerra in Ucraina il 22 maggio. Anche a questa richiesta non c'è stata risposta.

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Internazionalisti e la guerra in Ucraina