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Asia

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Rivolte in Bangladesh: L'insurrezione ha preparato un altro regime borghese

Il 5 agosto 2024, decine di studenti hanno applaudito sul tetto della residenza del primo ministro fuggitivo del Bangladesh, Sheikh Hasina. Stavano celebrando la vittoria della lotta che è durata cinque settimane, è costata la vita a 439 persone e ha finito per rovesciare il governo in carica. Ma che tipo di "vittoria" è veramente? È stata una vittoria del proletariato o della borghesia?

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Dichiarazione sulle tensioni di guerra intorno alla Corea del Nord - International Communist Perspective (Corea del Sud)

Pubblicando qui di seguito una dichiarazione inviata dal gruppo International Communist Perspective (Corea del Sud) sulle tensioni imperialiste nella penisola coreana.

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Tensioni intorno alla Corea del Nord: il capitalismo minaccia la sopravvivenza dell’umanità

“Intensificazione militare in Corea del Nord”, “La Corea del Nord annuncia che è in stato di guerra con il Sud”, “La Corea del Nord minaccia di colpire gli Stati Uniti”, “Minaccia di guerra nucleare”… i titoli dei giornali ci hanno fatto sudare freddo. Ma contrariamente alla propaganda che ci è stata servita mattina, pomeriggio e sera, questa palpabile tensione militare non è il frutto dei soli cervelli malati dei dirigenti nord-coreani. Tutta l’Asia del Sud-est è presa in questa spirale. Ad esempio, negli ultimi mesi, il Giappone si è scontrato continuamente con la Cina per il controllo delle isole Senkaku/Diyao e con la Corea del Sud per quello dell’isola di Takeshima/Dokdo, a colpi di dichiarazioni bellicose e di campagne nazionaliste. Del resto, per comprendere realmente ciò che avviene oggi in Corea, è imperativo studiare la storia moderna, molto densa, dei conflitti che hanno devastato l’Asia.

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Il conflitto nelle Isole Spratly: lavoratori delle Filippine e della Cina, unitevi!

Pubblichiamo la traduzione di un articolo di Internasyonalismo, organo della CCI nelle Filippine.

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La classe dominante della Corea del Sud lacera il velo della sua “democrazia”

Abbiamo ricevuto la notizia dalla Corea che otto militanti del “Socialist Workers League di Corea” (Sanoryun) sono stati arrestati e accusati in virtù dell’infame legge della Corea del Sud “Legge di Sicurezza Nazionale”. Questi compagni verranno giudicati il 27 gennaio.

Pubblichiamo qui di seguito la nostra traduzione del discorso pronunciato da uno di questi militanti davanti al tribunale a dicembre. Incoraggiamo i lettori a inviarci i loro messaggi di solidarietà che trasmetteremo ai compagni coreani.

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Tailandia: gli operai devono lottare per i propri interessi

Migliaia di manifestanti, organizzati nel movimento delle ‘camicie rosse’, hanno installato un accampamento con barricate e sono adesso assediati dall’esercito, che ha dichiarato il coprifuoco in alcune zone della città con lo scopo di intimidire i manifestanti ed impedire l’arrivo di qualsiasi rinforzo.
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In Corea, le grandi potenze giocano con il fuoco attorno ad un barile di polvere

A fine maggio, la Corea del Sud effettuava delle importanti manovre navali alle frontiere marittime della Corea del Nord. In reazione a queste il governo della Corea del Nord rispondeva che si trattava da parte della Corea del Sud di “una provocazione deliberata che mira a provocare un altro conflitto militare nel mar Giallo e spingere così verso una nuova guerra” e ha minacciato di “mettere in opera delle misure militari per difendere le sue acque territoriali, e il Sud sarà tenuto responsabile delle conseguenze”.
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Tibet: I “diritti dell’uomo” e la repressione dello Stato servono ambedue agli interessi imperialisti

Le proteste per il brutale trattamento della popolazione del Tibet hanno inseguito il passaggio della torcia olimpica fin dal momento in cui è stata accesa. Sembra che debbano raggiungere il punto culminante il 21 giugno quando la fiamma arriverà a Lhasa, capitale del Tibet.

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Birmania. Dietro gli appelli alla democrazia, i conflitti imperialisti

A fine agosto, in Birmania sono esplose delle manifestazioni in seguito all’aumento brutale e drastico dei prezzi energetici: 66% per la benzina, 100% per il diesel e più del 500% per il gas! La motivazione ufficiale è l’aumento dei prezzi degli idrocarburi; ma nei fatti si tratta di far pagare sempre più alla popolazione lo sprofondamento catastrofico del paese nella crisi.
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Dopo l'Asia, la Russia e l'America latina, la catastrofe economica raggiunge il cuore del capitalismo

La crisi finanziaria, che si è manifestata da poco più di un anno nel sud-est asiatico, è attualmente in via di prendere la sua vera dimensione. Essa ha conosciuto una nuova impennata nel corso dell'estate, con il crollo dell'economia russa e con le convulsioni senza precedenti nei “paesi emergenti” dell'America latina. Ma sono ora le principali metropoli del capitalismo, i paesi più sviluppati d'Europa e d'America del nord, che si trovano in prima linea con una caduta continua dei loro indici borsistici e con previsioni di crescita continuamente riviste al ribasso.
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