Una denuncia dei danni prodotti dal capitalismo sulla salute dei lavoratori (corrispondenza di lettori)
Pubblichiamo un contributo firmato da “Compagni algerini (Lettori di RI)”. Partendo da un argomento riguardante i problemi di salute, i compagni pongono uno sguardo storico e critico che porta in modo militante alla rimessa in discussione del sistema capitalista: "Le malattie non sono delle calamità naturali, ma catastrofi sociali legate al modo di produzione capitalista". Noi condividiamo l'indignazione dei compagni, salutiamo la loro volontà di fare appello alla riflessione, alla coscienza rivoluzionaria degli operai ed incoraggiamo a proseguire questo lavoro prezioso.
L’Egitto ci mostra l’alternativa: socialismo o barbarie
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In Libia, i padroni cambiano, rimangono lo sfruttamento e la povertà
Intervento occidentale in Libia: un nuovo inferno guerriero
Libia: una guerra umanitaria? No, una guerra imperialista!
Che succede in Medio Oriente?
Gli avvenimenti attuali in Medio Oriente e in Nord Africa sono di importanza storica, con delle conseguenze che non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, è importante sviluppare sull’argomento una discussione che permetterà ai rivoluzionari di elaborare un quadro di analisi coerente. Le osservazioni che seguono non sono il quadro stesso e ancor meno una descrizione dettagliata di ciò che è avvenuto, ma solo qualche punto di riferimento di base per stimolare il dibattito.
In Libia, un sollevamento popolare affossato da lotte tra fazioni borghesi
Gli avvenimenti che si svolgono in Libia sono estremamente difficili da seguire. Ma una cosa è chiara: la popolazione da settimane soffre per la repressione. Sta conoscendo paura e incertezza. Forse migliaia di persone sono morte, all’inizio per mano dell’apparato repressivo del regime ma adesso perché accerchiate tra due fuochi, poiché il governo e l’opposizione si battono per il controllo del paese
Ma per quale motivo stanno morendo? Da un lato, per mantenere il controllo di Gheddafi sullo Stato e dall’altro perché il Consiglio Nazionale Libico (quello che si è autoproclamato “la voce della rivoluzione”) possa controllare l’insieme del paese. La classe operaia in Libia, e al di là della Libia, si vede chiamata a scegliere tra due gruppi di gangster. In Libia le si dice che deve schierarsi in maniera attiva in questa crescente guerra civile tra due parti rivali della borghesia libica per il controllo dello Stato e dell’economia. Nel resto del mondo, noi veniamo incoraggiati a sostenere la coraggiosa lotta dell’opposizione. I lavoratori non hanno nessun interesse a sostenere né l’una né l’altra di queste due fazioni.