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Cento anni fa, la rivolta a Kronstadt

Dopo la rivoluzione russa nel 1917, la rivoluzione in Germania nel 1918, la creazione dell'Internazionale comunista nel 1919, la CCI ritorna oggi sul centesimo anniversario della tragica repressione della rivolta dei marinai, soldati e operai di Kronstadt di marzo 1921 con la ripubblicazione di un documento, Le lezioni di Kronstadt, pubblicato su Rivoluzione Internazionale n° 6 per trarre le lezioni essenziali

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Quali lezioni per le lotte del futuro? (II parte)

Nella prima parte di quest'articolo, abbiamo ricordato le circostanze in cui fu fondata la Terza Internazionale (Internazionale Comunista). L'esistenza del partito mondiale dipende innanzitutto dall'estensione della rivoluzione su scala mondiale e la sua capacità ad assumere le proprie responsabilità nella classe dipende dal modo con cui viene effettuato il raggruppamento delle forze rivoluzionarie da cui quest'ultimo proviene.

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Centenario della fondazione dell’Internazionale Comunista: quali lezioni trarre per le lotte future?

Un secolo fa, un vento di speranza soffiava sull'umanità. Dapprima in Russia la classe operaia era riuscita a prendere il potere. Poi in Germania, in Ungheria e in Italia, ha coraggiosamente lottato per continuare il lavoro degli operai russi con una sola parola d'ordine: l'abolizione del modo di produzione capitalista le cui contraddizioni hanno fatto precipitare la civiltà in quattro anni di guerra. Quattro anni di barbarie senza precedenti fino ad allora che testimoniano l'ingresso del capitalismo nella sua fase di decadenza.

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Cento anni fa, la rivoluzione in Germania

Cento anni fa eravamo nel pieno dell’ondata rivoluzionaria mondiale, più precisamente della rivoluzione in Germania, un anno dopo la presa del potere politico da parte del proletariato in Russia, nell’ottobre 1917.

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Manifesto sulla rivoluzione di Ottobre, Russia 1917

Manifesto sulla rivoluzione di Ottobre, Russia 1917

La rivoluzione mondiale è il solo futuro dell’umanità

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Rosa Luxemburg: i bolscevichi rappresentano l’onore della rivoluzione. Il significato fondamentale della rivoluzione russa

“Le classi dominanti hanno sempre ricompensato i grandi rivoluzionari, durante la loro vita, con incessanti persecuzioni; la loro dottrina è stata sempre accolta con il più selvaggio furore, con l'odio più accanito e con le più impudenti campagne di menzogne e di diffamazioni.

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Una testimonianza: l’anno I della rivoluzione russa

Questi estratti dall’opera di un testimone della rivoluzione, Victor Serge, costituiscono una clamorosa smentita alla campagna ideologica ripetuta fino alla nausea cento anni dopo da tutti i mezzi di informazione, secondo cui quella dell’Ottobre 1917 non sarebbe stato che un volgare “colpo di Stato” operato da Lenin e da un pugno di bolscevichi.

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90 anni fa, la rivoluzione tedesca: di fronte alla guerra il proletariato ritrova i suoi principi internazionalisti

90 anni fa, la rivoluzione proletaria culminava in modo tragico in Germania nelle lotte del 1918 e 1919. Dopo l‘eroica presa del potere da parte del proletariato in Russia nell’ ottobre del 1917, il cuore della battaglia per la rivoluzione mondiale si spostò in Germania. Là fu condotta la battaglia decisiva, ed essa fu persa. La borghesia mondiale ha sempre voluto mantenere questi avvenimenti nell'oblio. Tuttavia, non potendo negare l'esistenza delle lotte in quel periodo, la borghesia afferma pretestuosamente che quest'ultime sono state condotte in nome

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90 anni fa, la rivoluzione proletaria in Germania mette fine alla Prima Guerra mondiale

Il 4 novembre del 1918, a Kiel, porto tedesco sul Mar del Baltico, migliaia di marinai si rivoltarono contro il comando dell'esercito che aveva ordinato loro di lanciarsi in un'altra avventura guerriera.

Era stato raggiunto un punto culminante di malcontento e di rigetto della guerra. Dopo quattro anni di uccisioni di massa, 11 milioni di morti, un numero incalcolabile di feriti, dopo l'estenuante guerra di trincea che stava causando numerosissime perdite per gli attacchi con gas nel Nord della Francia ed in Belgio, con la carestia che stava colpendo la popolazione operaia, dopo questa immonda carneficina senza fine, la classe operaia tedesca fu tanto disgustata dalla guerra da non essere più disposta a sacrificare la propria vita per gli interessi della "nazione". Tuttavia, il comando militare impose il proseguimento della guerra con una brutale repressione e decise di punire spietatamente i marinai che si erano ammutinati.

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L'isolamento è la morte della rivoluzione

“Il destino della rivoluzione in Russia dipendeva completamente dagli eventi internazionali. Il fatto che i Bolscevichi avessero basato la loro politica interamente sulla rivoluzione proletaria mondiale è la prova più chiara della loro lungimiranza politica, della loro fermezza di principi e dell’audace scopo della loro linea politica” (Rosa Luxemburg, La Rivoluzione Russa).

Fin dal 1914, quando la Prima Guerra Mondiale mise in chiaro che il periodo di decadenza del capitalismo era cominciato, i Bolscevichi erano all’avanguardia dei rivoluzionari, mostrando che come alternativa alla guerra mondiale c’era soltanto la rivoluzione mondiale del proletariato.

Con questo fermo orientamento internazionalista, Lenin e i Bolscevichi vedevano nella rivoluzione russa “…solo il primo passo della rivoluzione proletaria che sarebbe inevitabilmente sorta come conseguenza alla guerra”. Per il proletariato russo, la sorte della rivoluzione dipendeva in primo luogo dalle insurrezioni operaie negli altri paesi, e principalmente in Europa.

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