Il "fronte unito"

Il "fronte unito"era il termine usato tra le due guerre mondiali per descrivere l'alleanza opportunista tra la Terza Internazionale e quei partiti socialisti che hanno tradito il proletariato nel 1914. Usato oggi in modo particolare dai trotzkisti e antifascisti di ogni genere per scusarsi dell'alleanza con gli amici della sinistra parlamentare borghese

La sinistra del capitale non può salvare questo sistema morente

Il capitalismo, il modo di produzione che regna su tutti i paesi del pianeta, sta morendo. In declino storico da più di un secolo, la sua decomposizione ha subito un'accelerazione costante negli ultimi tre decenni, e più in particolare dall'inizio degli anni 2020, quando le sue molteplici crisi (economica, militare, ecologica) si sono combinate per creare un vortice di morte che sta notevolmente aggravando la minaccia di distruzione dell'umanità.

La TCI e l’iniziativa dei comitati No War But the Class War: un bluff opportunista che indebolisce la sinistra comunista

La Tendenza Comunista Internazionalista (TCI) ha recentemente pubblicato una dichiarazione sulla propria esperienza con i comitati No War But the Class War (NWBCW), lanciati all’inizio della guerra in Ucraina[1]. Come loro affermano, “Non c'è niente di meglio di una guerra imperialista per rivelare la reale base di classe di uno scenario politico, e l'invasione dell'Ucraina lo ha certamente fatto”, spiegando che gli stalinisti e i trotskisti hanno dimostrato ancora una volta di appartenere al campo del capitale.

L'antifascismo, formula di confusione (da Bilan n. 7, maggio 1934)

Quando i nostri compagni di Bilan (pubblicazione in francese della Frazione di sinistra del Partito Comunista d’Italia) hanno redatto il documento che ripubblichiamo in qui di seguito, il fascismo era una realtà in molti paesi europei, Hitler era al potere in Germania dal 1933. Ciò non li ha condotti a perdere la testa ed a lasciarsi trascinare nella frenesia de “l’antifascismo” che ha preso non solo i partiti socialisti e stalinisti, ma anche correnti che si erano opposte alla degenerazione dell’Internazionale comunista nel corso degli anni 20, a cominciare dalle correnti trotskiste. Essi sono stati in grado di produrre una messa in guardia estremamente ferma e chiara contro il pericolo dell’antifascismo e che, poco prima della guerra di Spagna, aveva un carattere incontestabilmente profetico. In effetti, in questa guerra, la borghesia “fascista” non fu capace di scatenare la repressione ed i massacri contro la classe operaia fin tanto che quest’ultima, benché si sia armata spontaneamente contro il putsch di Franco del 18 luglio 1936, si fece deviare dal suo terreno di classe, la lotta intransigente contro la repubblica borghese, in nome della priorità della lotta contro il fascismo e della necessità di costituire un fronte di tutte le forze che lo combattevano.

1936, Fronti Popolari in Francia ed in Spagna: come la borghesia mobilitò la classe operaia per la guerra

70 anni fa, nel maggio 1936, esplodeva in Francia un'immensa ondata di scioperi operai spontanei contro l'aggravamento dello sfruttamento provocato dalla crisi economica e dallo sviluppo dell'economia di guerra. Nel luglio dello stesso anno, in Spagna, di fronte al sollevamento militare di Franco la classe operaia scendeva immediatamente in sciopero generale e prendeva le armi per rispondere all'attacco. Numerosi rivoluzionari, fino ai più celebri, come Trotsky, credettero di vedere in questi avvenimenti l'inizio di una nuova ondata rivoluzionaria internazionale. In realtà, a causa di un'analisi superficiale delle forze in campo, si lasciarono indurre in errore dall'adesione entusiasta degli operai e dalla "radicalità" di certi discorsi. Sulla base di un'analisi lucida del rapporto di forze a livello internazionale, la Sinistra Comunista d'Italia, nella sua rivista Bilan, comprese che i Fronti popolari, lungi dall'essere espressione di uno sviluppo del movimento rivoluzionario, esprimevano proprio il contrario:
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