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La questione sindacale

Briciole di pane

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Fin dal tradimento del proletariato nel 1914, i sindacati non sono più organizzazioni della classe operaia

A quale campo appartengono i sindacati?

Sotto i colpi violenti della crisi economica, le condizioni di vita della classe operaia si stanno degradando velocemente. Siamo colpiti con forza tutti, lavoratori del settore privato e di quello pubblico, disoccupati e precari, pensionati e futuri lavoratori. Per far fronte a questi attacchi sempre più violenti, c’è solo un modo: lottare sviluppando la nostra unità e la nostra solidarietà. Questo oggi ci sembra evidente. Se ognuno si batte nel proprio angolo, inevitabilmente perderemo tutti, uno dopo l’altro.
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Breve cronologia della lotta in Francia contro la riforma delle pensioni

Pubblichiamo qui di seguito una breve cronologia degli avvenimenti e delle tappe del movimento di lotta contro la riforma delle pensioni che si sviluppa in Francia da mesi. Completeremo questo quadro man mano secondo le notizie. Questo movimento è già ricco di insegnamenti per il proletariato mondiale. Di fronte alle falsità propagate dallo Stato, dai mass media francesi e dalla stampa internazionale, è molto importante che le testimonianze e le varie informazioni sulla lotta siano fatte circolare e siano diffuse quanto più possibile in Francia ed in tutti i paesi. Incoraggiamo quindi tutti i nostri lettori a completare la cronologia che segue (necessariamente molto parcellare ed incompleta) scrivendoci o utilizzando i nostri forum di discussione alle pagine in lingua inglese, francese o spagnolo. Cercheremo, nella misura delle nostre forze, di tradurre questi testi nelle principali lingue.

 

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A proposito della cacciata dal palco di Rinaldini a Torino del 16 maggio scorso

Ci sono avvenimenti che alla borghesia cadono proprio a puntino per portare avanti le proprie mistificazioni. Un esempio è quello degli scontri fra i Cobas dell’Alfa e la CGIL durante lo sciopero degli operai FIAT del 16 maggio.
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Per sviluppare le nostre lotte rompiamo la morsa sindacale!

Lottare, sì, ma come? Ognuno di noi si pone questa domanda di fronte alla moltiplicazione degli attacchi contro le nostre condizioni di vita. Cosa fare per battersi senza scontrarsi continuamente agli stessi vicoli ciechi e senza avere alla fine l’amaro della sconfitta e lo scoraggiamento in bocca?
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Italia: NUOVE TENDENZE DEL SINDACALISMO DI BASE

Pochi sindacati sono stati capaci di presentarsi agli operai in lotta come sindacati di “base”, “combattivi”, quanto il sindacato dei Consigli italiano, voluto dai padroni per incanalare per la giusta via la rabbia operaia dell’Autunno caldo.

 

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Problemi della lotta di classe (II). LA NATURA ANTIOPERAIA DEL SINDACATO

Questo articolo é il seguito di quello pubblicato sul n°46 di Rivoluzione Internazionale a proposito della polemica sorta tra Operai Contro (nei n. 29 e 30) e l'Organizzazione Comunista Internazionalista (nel "Che fare" n°5) sull’atteggiamento da avere nei confronta del sindacato e delle manifestazioni sindacali. Questa questione é di cruciale importanza per la classe operaia confrontata sempre più nelle sue lotte con l’ostacolo sindacale nelle sue diverse manifestazioni “ufficiali” o “di base”.
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Problemi della lotta di classe (I). PARTECIPARE O NO AGLI SCIOPERI SINDACALI?

Da quando la crisi economica e la conseguente perdita di illusioni da parte operaia hanno reso impossibile ai sindacati organizzare a scadenze fisse manifestazioni nazionali di massa “per le riforme di struttura” o “per il Mezzogiorno”, nell’ambiente politicizzato sono andate sviluppandosi due tipi di reazioni. Da una parte il rimpianto per quelle belle manifestazioni di massa, che dagli “orfani” della sinistra sindacale sembra estendersi fino a qualche gruppo rivoluzionario. Dall’altra, nelle ali estreme del sindacalismo di base, si ha una specie di crisi di rigetto, per cui si rifiuta qualsiasi intervento nelle manifestazioni convocate dal sindacato e si addita al pubblico disprezzo chi “ancora” vi interviene.

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Francia: Lotta dei ferrovieri, movimento degli studenti. Governo e sindacati mano nella mano contro la classe operaia

Lo sciopero dei lavoratori dei trasporti (SNCF e RAPT) che ha avuto fine il 22 novembre (e che si è svolto simultaneamente alla lotta degli studenti contro la legge sulla “autonomia delle università” che punta ad accentuare le diseguaglianze tra i giovani provenienti dalla classe operaia e quelli della borghesia) costituisce la prima risposta significativa della classe operaia in Francia contro gli attacchi del governo Sarkozy/Fillons/Pécresse e compagni. Lo smantellamento dei regimi

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Scioperi in Francia. LOTTARE DIETRO I SINDACATI CONDUCE ALLA SCONFITTA

Migliaia di lavoratori in sciopero. Trasporti pubblici completamente paralizzati. Uno sciopero che si estende nel settore pubblico: prima le ferrovie, la metropolitana e gli autobus, poi Poste, settori di produzione e distribuzione dell’energia elettrica, della distribuzione del gas, i telefoni, la scuola, la sanità. Anche qualche impresa del settore privato entra in lotta, come i minatori che si scontrano violentemente con la polizia. Manifestazioni che hanno riunito una quantità importante di lavoratori di diversi settori: il 7 dicembre, su appello di vari sindacati, si raggiunge la cifra di un milione di manifestanti contro il piano Juppé nelle principali città della Francia. Due milioni il 12 dicembre.

Il movimento di scioperi e manifestazioni operaie si sviluppa sullo sfondo di agitazioni studentesche e in alcune manifestazioni e assemblee generali di lavoratori partecipano degli studenti. Il riferimento al maggio ‘68 si fa sempre più strada sui mezzi di informazione che si dilungano a fare parallelismi: esasperazione generale, studenti per strada, scioperi che si estendono.
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Polonia, Agosto 1980: 25 anni fa il proletariato rifaceva l'esperienza dello sciopero di massa (II parte)

Nella prima parte di questo articolo, pubblicata nel numero scorso del giornale, abbiamo ripercorso i momenti e gli aspetti più significativi dello sciopero di massa scoppiato in Polonia nel 1980. In questa seconda parte vedremo la risposta della borghesia e come l’illusione su di un sindacato “libero” e “combattivo” ha portato alla sconfitta di questa lotta.

 

 

La reazione della borghesia: l’isolamento

 

Si può capire il pericolo che costituivano le lotte in Polonia dalle reazioni dei paesi vicini. Le frontiere tra la Polonia e la Germania dell’Est, la Cecoslovacchia e l’Unione Sovietica furono chiuse immediatamente.

 

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