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Lotta proletaria

Briciole di pane

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Scioperi in Francia. Di fronte agli attacchi del governo, è uniti che bisogna battersi!

È in nome de “l’equità sociale” che Sarkozy ed i suoi amici miliardari hanno la sfrontatezza di chiederci di accettare la soppressione o la pianificazione dei regimi speciali di pensione allineandoli su 40 anni per tutti.

Ciò che rivendicano i ferrovieri, gli impiegati della RATP, del gas, dell’elettricità, lo hanno proclamato chiaramente nelle loro assemblee generali: il loro trattamento non è da “privilegiati”, vogliamo 37 anni e mezzo per tutti!
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La lotta di classe contro la guerra imperialista. Le lotte operaie nell'Italia del 1943

Nella storia del movimento operaio e della lotta di classe la guerra imperialista ha sempre costituito una questione fondamentale. E questo non è un caso. Nella guerra si concentra tutta la barbarie di questa società; in particolare con la decadenza storica del capitalismo, la guerra dimostra l'impossibilità di questo sistema di offrire una qualche possibilità di sviluppo all'umanità, arrivando a metterne in discussione perfino la sopravvivenza. In quanto manifestazione massima della barbarie di cui è capace il sistema capitalista, la guerra costituisce un potente fattore di presa di coscienza e di mobilitazione della classe operaia, come è stato dimostrato nel corso di questo secolo, al momento dei due conflitti mondiali.
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Contro la disoccupazione di massa rispondiamo con delle lotte di massa

Durante l'autunno 1992, le manifestazioni di massa della classe operaia in Italia avevano segnato il risveglio delle lotte operaie. In questo autunno del 1993 le manifestazioni operaie in Germania hanno confermato la ripresa della lotta di classe a fronte degli attacchi che si abbattono sul proletariato dei paesi più industrializzati.
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Scioperi in Francia. LOTTARE DIETRO I SINDACATI CONDUCE ALLA SCONFITTA

Migliaia di lavoratori in sciopero. Trasporti pubblici completamente paralizzati. Uno sciopero che si estende nel settore pubblico: prima le ferrovie, la metropolitana e gli autobus, poi Poste, settori di produzione e distribuzione dell’energia elettrica, della distribuzione del gas, i telefoni, la scuola, la sanità. Anche qualche impresa del settore privato entra in lotta, come i minatori che si scontrano violentemente con la polizia. Manifestazioni che hanno riunito una quantità importante di lavoratori di diversi settori: il 7 dicembre, su appello di vari sindacati, si raggiunge la cifra di un milione di manifestanti contro il piano Juppé nelle principali città della Francia. Due milioni il 12 dicembre.

Il movimento di scioperi e manifestazioni operaie si sviluppa sullo sfondo di agitazioni studentesche e in alcune manifestazioni e assemblee generali di lavoratori partecipano degli studenti. Il riferimento al maggio ‘68 si fa sempre più strada sui mezzi di informazione che si dilungano a fare parallelismi: esasperazione generale, studenti per strada, scioperi che si estendono.
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Polemica con Le Proletaire. Il proletariato non deve sottostimare il nemico di classe

Con il crollo dei regimi stalinisti dell’Europa dell’est alla fine degli anni ‘80 e tutte le campagne propagandistiche che si sono scatenate sulla “morte del comunismo”, la “fine della lotta di classe”, o ancora la “scomparsa della classe operaia”, il proletariato mondiale ha subito una sconfitta ideologica massiccia, una sconfitta aggravata dagli eventi successivi, in particolare la guerra del Golfo del 1991, e che hanno ulteriormente amplificato il suo senso di impotenza. In seguito, soprattutto a partire dai grandi movimenti dell’autunno 1992 in Italia, il proletariato ha ritrovato il cammino delle lotte di classe, attraverso molte difficoltà ma in maniera indiscutibile. Ad alimentare questa ripresa delle lotte proletarie sono stati essenzialmente gli attacchi continui e sempre più brutali che la borghesia di tutti i paesi è costretta a sferrare a mano a mano che il suo sistema economico affonda in una crisi senza uscita. La classe dominante sa perfettamente che non potrà far passare questi attacchi ed impedire che essi portino ad una radicalizzazione delle lotte operaie a meno che non metta in piedi tutto un arsenale politico destinato a deviarle, a condurle in vicoli ciechi, a svuotarle e annullarle. E per fare ciò essa deve contare sulla efficacia di questi organi dello Stato borghese in ambiente operaio che sono i sindacati. In altri termini la capacità della borghesia di imporre la sua legge alla classe sfruttata dipende e dipenderà dal credito che i sindacati ed il sindacalismo saranno capaci di guadagnarsi presso quest’ultima. E’ proprio ciò che gli scioperi della fine del 1995 in Francia ed in Belgio hanno dimostrato in modo chiaro., così come la successiva agitazione sindacale nel principale paese europeo: la Germania.
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30 anni fa il Maggio francese. La ripresa storica della lotta di classe

Trenta anni fa si svolgeva in Francia un grande movimento di lotta che vide in campo 10 milioni di lavoratori in sciopero per circa un mese. E' ben difficile che i giovani  compagni che oggi si avvicinano alle posizioni rivoluzionarie sappiano cosa successe in quel mese di tanti anni fa. E questo non per loro colpa. In realtà la borghesia ha sempre mistificato il significato profondo di quegli avvenimenti e gli storici borghesi (di destra o di sinistra non fa differenza) lo hanno sempre presentato come la ”rivolta studentesca", la più importante di un movimento che si ebbe anche in Italia, negli USA, e un po' in tutti i paesi più industrializzati. Non c'è da meravigliarsi. La borghesia cerca da sempre di nascondere agli occhi del proletariato le proprie lotte passate, e quando non ci riesce fa di tutto per mistificarle, per presentarle come altra cosa rispetto alle manifestazioni dell'antagonismo storico e irriducibile della principale classe sfruttata della nostra epoca e la classe dominante e responsabile di questo sfruttamento. Oggi la borghesia sta addirittura cercando di snaturare il significato della Rivoluzione d'ottobre, presentata come il colpo di Stato dei bolscevichi assetati di sangue e di potere invece che per quello che fu veramente: il più grandioso tentativo di una classe sfruttata di dare “l'assalto al cielo", di prendere il potere politico per cominciare a trasformare la società in senso comunista, cioè verso l'abolizione di ogni sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Lo fa per esorcizzare il pericolo che la memoria storica costituisce come arma per il proletariato. E proprio perché per il proletariato la conoscenza delle proprie esperienze passate è indispensabile per preparare le battaglie presenti e future, tocca ai rivoluzionari, all'avanguardia politica di questa classe, ricordarle e riproporle all'insieme del proletariato.
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Disoccupazione. La borghesia si prepara alla crescita della collera operaia

In più occasioni durante l’inverno dello scorso anno si è avuto modo di assistere nei due più grandi paesi dell’Europa occidentale a delle mobilitazioni sulla questione della disoccupazione. In Francia per parecchi mesi si sono avute sia delle manifestazioni di piazza nelle principali città sia occupazioni di luoghi pubblici (in particolare le sedi degli organismi incaricati di pagare le indennità ai disoccupati). In Germania, il 5 febbraio si sono svolte tutta una serie di manifestazioni indette dalle organizzazioni dei disoccupati e dai sindacati. La mobilitazione non ha avuto la stessa ampiezza di quella francese ma è stata abbondantemente riportata dai mezzi di informazione. La questione della disoccupazione è fondamentale per la classe operaia poiché questa costituisce una delle forme più importanti degli attacchi che essa subisce da parte del capitale in crisi. Nello stesso tempo, l’aumento ed il permanere della disoccupazione costituiscono una delle migliori prove del fallimento del sistema capitalista. Ed è proprio l’importanza di questa questione che si trova sullo sfondo delle manifestazioni cui stiamo assistendo.
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Massacro di lavoratori in Spagna (Bilan n°2, dicembre 1933)

Le vittime operaie, cadute nella lotta in Spagna, non appartengono a nessuna scuola particolare. Esse non possono offrire materia di speculazione per o contro gli anarchici. Il proletariato di tutti i paesi onorerà i morti di Spagna aiutando il proletariato iberico a forgiarsi lo strumento indispensabile per la sua vittoria, il suo partito di classe, par dare il via all’insurrezione proletaria.
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I proletari rispondono agli attacchi della crisi

Gli articoli che seguono sono solo qualche esempio della risposta che la classe a livello internazionale sta dando contro effetti della crisi mondiale. Dall’inizio dell’anno le lotte si sono susseguite in molti paesi del mondo, dall’Europa all’America Latina, al Sud-Africa, dagli USA alla Cina. Lotte certo ancora sparpagliate e circoscritte, ma significative della tendenza ad uno sviluppo importante dello scontro di classe.
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Africa del Sud, la classe operaia resiste agli attacchi

Nello scorso giugno, in Sud Africa ha avuto luogo uno sciopero di quattro settimane. Tra 600.000 ed un milione di lavoratori hanno interrotto il lavoro provocando la chiusura della maggior parte delle scuole e di numerosi uffici, il blocco di alcuni trasporti pubblici e la sostituzione del personale degli ospedali con personale militare. Questo movimento della classe operaia è il più importante dalla fine dell’apartheid nel 1994. Durante questi scioperi il sindacato COSATU ed il SACP (Partito Comunista del Sud Africa), che fanno parte della coalizione governativa al potere con l’ANC, si sono dati da fare per demolire la forza dello sciopero e fare passare gli attacchi al potere d’acquisto dei salari.

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