Inviato da RivoluzioneInte... il
L’indecenza, l’assenza totale di pudore che caratterizzano le campagne dei media della borghesia, hanno raggiunto questa volta il massimo. Con cinismo la borghesia da spettacolo della sofferenza e della solitudine dei vecchi, il dolore dei parenti piangenti, ma cade nel macabro più abietto saturando fino alla nausea gli spettatori con le immagini dei becchini che si attivano nei cimiteri o di custodie di plastica e di bare allineate sotto i neon dei locali frigo del mercato di Rungis requisiti e trasformati in sala mortuaria per la circostanza, come se si trattasse di bestiame appena abbattuto: ci viene mostrata con compiacenza l’organizzazione del “deposito” prima dell’inumazione, ed il trasporto dei corpi con i camion frigo; e per “l’ambiente” per poco non viene evocato l’odore dei cadaveri! E’ ripugnante.
Queste scene dei “bodybags” che la borghesia non sa dove ammassare, le camere degli ospedali strapiene, con un personale estenuato che riconosce la sua impotenza, pazienti a dozzine sulle barelle nei corridoi o distesi per terra, che aspettano ore e ore che qualcuno si occupi di loro, danno tutta la dimensione della decomposizione del capitalismo, di una società che sta andando in brandelli e che, sempre di più, scherza con la morte. La borghesia ha ripetuto il solito ritornello della “fatalità della catastrofe naturale, eccezionale ed imprevista”. Da Raffarin a Kouchner, ci viene ripetuto continuamente che “il governo non è responsabile del tempo che fa”. Giustamente, sempre di più studi scientifici stabiliscono che, per la prima volta nella storia, l’umanità (leggere il sistema capitalista in decadenza e l’anarchia distruttrice della sua produzione basata sulla ricerca a qualsiasi costo del profitto) influenza l’evoluzione globale del clima ed è responsabile di un aumento della temperatura climatica, definita “arma di distruzione di massa” da uno specialista inglese. Già “la ripetitività e l’intensità dei fenomeni climatici estremi producono una sfrenata baraonda sull’insieme dei continenti e degli oceani. (…) Caldo torrido ed inondazioni si succedono, tempeste e siccità si combinano. L’alternanza ravvicinata di catastrofi dette naturali provoca una aspirale di squilibri. Il numeri delle vittime silenziose ed anonime si accresce. I danni sull’ecosistema planetario s’intensificano” (1). In avvenire, “le ondate di calore saranno più frequenti, più intense e i record di temperature non dovranno più attendere cento anni per essere superati” (2). Ricercatori americani prevedono “un 21° secolo caratterizzato da variazioni estreme di temperature e di precipitazioni. In altri termini, all’ondata di calore ed alla siccità che attualmente conosce la Francia ed i suoi vicini, si alterneranno periodi di ondate fredde e d’inondazioni” (2). Le popolazioni dell’Europa occidentale sono condannate dal capitalismo ad essere sempre più esposte in avvenire agli effetti del “disordine climatico maggiore che si accelera e si generalizza” (1) attraverso la ripetizione dei fenomeni di cui esse sono ormai regolarmente vittime, come per la tempesta del 1999 in Francia, per le inondazioni catastrofiche dell’inverno 2002 in Germania ed in Francia 2001, gli allagamenti ed i fiumi di fango in Italia negli ultimi anni, così come quest’afa dell’estate 2003.
Il responsabile di questo disastro attuale è il sistema capitalista. E’ lo stesso capitalismo che ha preparato questo cocktail esplosivo del disordine climatico, associato ai picchi di inquinamento d’ozono, che battono tutti i record storici a Parigi, e che, con l’aggiunta della povertà di parti sempre più importanti della popolazione (principalmente pensionati) e della politica di riduzione drastica dei costi della salute, ha dato come risultato quest’ecatombe senza precedenti. Nonostante il ritardo con cui si è mosso, aspettando la moltiplicazione dei decessi, definiti all’inizio come “morti naturali”, prima di attuare “il piano bianco” per far fronte alla situazione, il governo si è messo fuori causa. Prima ci ha raccontato che lo Stato non ha dato prova di sottostimare il problema perché “per sottostimare, bisogna essere avvertiti, ora questa afa non era prevedibile” (3). Poi, per nascondere la propria responsabilità si è messo alla ricerca di un capro espiatorio. In modo completamente infamante se l’è presa con gli stessi vecchi: il ministro della salute è arrivato a giustificare l’insuccesso delle campagne di prevenzione del governo contro il caldo, non con la quasi inesistenza dei mezzi messi in opera, ma…con la scarsa memoria dei vecchi(!) incapaci di ricordare dopo qualche giorno le prescrizioni sanitarie appropriate!
Ma soprattutto, la borghesia ha scatenato una vera e propria campagna di colpevolizzazione del personale ospedaliero e delle famiglie utilizzando argomenti scandalosi Affermando che “dato che un tale caldo è sopraggiunto in un momento dell’anno in cui gli effettivi negli ospedali sono più deboli, non potevamo aspettarci che conseguenze drammatiche” (J.F. Copé, porta parole del governo) (2), si punta il dito sul personale degli ospedali, e sia fa cadere una parte di responsabilità su questi immemori della loro missione, che preferiscono beneficiare dei sedicenti vantaggi concessi dalle 35 ore, andandosene al mare, piuttosto che assicurare il loro dovere di servizio pubblico nel momento in cui si ha più bisogno di loro! Quanto alle famiglie, non solo sono colpevoli perché si sono prese delle vacanze, “nell’indifferenza del loro modo di vita egoista” lasciando al loro destino i loro vecchi parenti isolati, incapaci di dare l’allarme in caso di necessità! Ma sono anche accusate direttamente di negligenza ed di abbandono dell’obbligo di presa in carico dei vecchi! E per meglio rafforzare il concetto si rincara la dose attraverso tutto lo scalpore, immagini all’appoggio, intorno ai cadaveri scoperti in casa da vicini dopo giorni dal decesso e i 300 corpi che nessuno reclama nei frigoriferi di Rungis e d’Ivry. Veramente nauseante!
Inoltre con lacrime di coccodrillo versate su questo dramma, la borghesia ci gratifica con il tumulto dei suoi battibecchi. Sinistra e destra fanno cadere la responsabilità di queste migliaia di morti sulla cattiva gestione del sistema della sanità… ma dei governi precedenti. Alcuni, come i Verdi (che radicali!) esigono anche le dimissioni del ministro della salute per incompetenza! Che ipocrisia!
Sinistra e destra sono complici nel tacere e nel dissimulare che lo stato di precarietà sociale e sanitaria in cui si trova una parte sempre più ampia di proletari - proprio come l’incapacità degli ospedali a far fronte alla situazione per la carenza di letti, di medici e di infermieri - è il risultato della loro politica, e ogni frazione ne è complice. La politica di una classe dominante strangolata dalla crisi economica insolubile, pronta ad ogni sacrificio sull’altare del profitto, e che dagli anni di Mitterrand e dell’istituzione del prezzo forfettario ospedaliero da parte del “compagno” ministro Ralite del PCF nel 1983, ha fatto della riduzione delle spese per la sanità un’ossessione costante ed il leitmotiv della sua azione. Sinistra e destra hanno mostrato la stessa determinazione e la stessa costanza nell’applicazione di misure di restrizione budgetarie, di compressione del personale, di soppressione di letti, di soppressione di servizi interi e di ospedali; misure volta per volta iniziate dagli uni, allargate ed estese dagli altri man mano che si succedevano al governo.
L’Istituto Nazionale di Vigilanza Sanitaria, creato dalla sinistra, ed il suo “dispositivo d’allarme sanitario” come l’applicazione del sacrosanto “principio di prevenzione” si sono mostrati completamente inoperanti e si sono rivelati per quello che sono: fumo negli occhi.
Le vittime delle precedenti ondate di caldo (2000 nel 1976 e 5000 nel 1983) sono state accuratamente nascoste. Al contrario oggi. Tutta la pubblicità dei media attuale contribuisce a tentativo di abituare la classe operaia all’idea che tutto questo è e sarà in futuro “normale ed “ineluttabile”.
Le migliaia di vittime si contano in maggioranza tra le persone anziane, ma anche tra gli handicappati ed i “senza fissa dimora” morti di sete nelle strade. Cioè tra quelli che il capitalismo condanna ad un’emarginazione ed ad una miseria sempre più grande; bocche improduttive, diventate ai suoi occhi inutili, ed il cui peso aumenta sempre di più per la borghesia costantemente alla ricerca del loro mantenimento a minor costo. E’ per questo che l’APA (Aiuto personalizzato d’autonomia) il cui scopo è d’aiutare le persone anziane, a domicilio o in casa di riposo, e finanziare le spese (non mediche) legate alla perdita di autonomia, s’è vista amputata di 400milioni d’euro principalmente a detrimento delle persone anziane che vivono a domicilio. Così come lo stanziamento di 180 milioni d’euro previsti dalla Sicurezza sociale nel 2003 per migliorare le condizioni d’accoglienza e la qualità delle cure nelle 10.000 case di riposo è stato ridotto a 100 milioni di euro e su questi, solo 30 milioni appena rappresentano una reale spesa assicurazione-malattia. L’applicazione della riforma delle pensioni che si traduce con una perdita dal 15% al 50% del potere d’acquisto delle pensioni, rappresenta una nuova tappa negli attacchi antioperai ed insieme allo smantellamento della sicurezza sociale, cominciato attraverso l’annuncio di centinaia di medicine che non saranno rimborsate e di cure più onerose, illustra il fallimento del sistema capitalista che diventa incapace di integrare nella produzione la forza lavoro e scarta dopo decenni di sfruttamento fino al midollo quelli da cui non può trarre nessun profitto, come appunto i vecchi.
L’ecatombe attuale, degna delle catastrofi del terzo mondo, mostra che le popolazioni occidentali dei paesi sviluppati, non sono e soprattutto non saranno affatto risparmiate dagli effetti della decomposizione del sistema capitalista. La vera calamità è il capitalismo e la dominazione della classe borghese.
Scott
1. Le Monde del 9 agosto.
2. Le Monde del 16 agosto.
3. Le Monde del 15 agosto.