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Recentemente la CCI ha
inviato una delegazione in Argentina. Essa è stata accolta molto calorosamente
dai membri del NCI che ci hanno confidato che avevano un solo timore: che la
CCI cambiasse idea e che li abbandonasse rinunciando a questo viaggio!
Nel corso di questo nuovo
soggiorno i compagni del NCI hanno preso la decisione di inviare per posta
tradizionale la loro Dichiarazione del 27 ottobre (pubblicata in questo stesso
numero) a tutte le sezioni del BIPR e agli altri gruppi della Sinistra
Comunista allo scopo di ristabilire la verità: contrariamente alle false
informazioni fatte circolare dal BIPR (in particolare nella sua stampa in
italiano), il NCI non ha rotto con la
CCI!
Per due volte i membri del NCI hanno chiesto per telefono all’individuo B. di venire a spiegarsi davanti al NCI e alla delegazione della CCI. Il signor B. ha rifiutato ogni incontro e ogni discussione e ci ha riattaccato il telefono in faccia. Questo comportamento rivela tutta la doppiezza di questo individuo: preso con le mani nel sacco, adesso si nasconde come un coniglio nella sua tana!
I compagni del NCI ci hanno riportato elementi supplementari sul comportamento di questo piccolo avventuriero di provincia. Il signor B. aveva un profondo disprezzo per gli altri membri del NCI. Questi sono operai che vivono nella miseria, mentre B. esercita una libera professione e si era anche vantato di essere il solo membro del NCI a “potersi pagare il proprio viaggio in Europa”. I compagni del NCI ci hanno anche svelato i metodi di B.: egli teneva divisi i militanti del NCI facendo in maniera tale che essi non potessero mai riunirsi tutti assieme. Li tratteneva individualmente o a piccoli gruppi per tenere delle discussioni personali con essi. B. non voleva che i membri del NCI approfondissero le questioni politiche e passava velocemente da un tema all’altro. È perciò che i compagni del NCI avevano stimato che essi non erano pronti ad aderire alla CCI quando B. aveva fatto tutti gli sforzi, nello scorso agosto, per fare integrare il NCI nella CCI in maniera prematura. Infine i compagni del NCI ci hanno detto di aver preso coscienza del fatto che fino ad allora avevano avuto molte difficoltà a criticare i metodi di questo “piccolo capo” stalinista (senza dubbio a causa del peso del loro passato nelle organizzazioni gauchistes).
Questo individuo aveva anche
cercato di seminare zizzania in seno alla CCI. All’inizio di settembre ci aveva
mandato una e-mail nella quale accusava uno dei nostri compagni (che faceva
parte della delegazione che era stata in Argentina nel mese di agosto) di
avere, con i suoi comportamenti, costretto un membro del NCI a traslocare. Nel
corso di questo nostro ultimo viaggio, questo militante del NCI ci ha assicurato
che questa era una menzogna pura e semplice: se lui ha dovuto traslocare è
stato solo perché non poteva più pagare l’affitto! Abbiamo conservato una
traccia scritta di questa ripugnante menzogna del signor B.
Malgrado lo choc subito con
la scoperta delle menzogne e delle manovre messe in atto, a nome loro e a loro insaputa, da questo sinistro personaggio, i
compagni del NCI hanno espresso la loro determinazione a proseguire una
attività politica commisurata alle loro deboli forze. È grazie alla loro accoglienza
molto fraterna e al loro impegno politico che la CCI ha potuto tenere una seconda
riunione pubblica il 5 novembre a Buenos
Aires, il cui tema è stato scelto dal NCI (vedere il nostro sito in spagnolo).
Durante tutto il tempo del suo soggiorno a Buenos Aires la delegazione della CCI è stata ospitata dai compagni del NCI che ci hanno offerto calorosamente questa loro disponibilità nonostante le loro spaventose condizioni di vita. La maggioranza di loro è disoccupata, senza nessun sussidio da parte dello Stato. Un altro compagno (la cui compagna è stata licenziata) ha appena perso il suo alloggio.
Malgrado le terribili
difficoltà materiali che essi incontrano nella vita quotidiana, i membri del
NCI hanno insistito con la nostra delegazione: essi vogliono implicarsi di più
in un attività militante e in particolare continuare la discussione con la CCI.
Quelli che sono disoccupati vogliono ritrovare un lavoro non solo per poter
continuare a sopravvivere e nutrire i loro figli, ma anche per uscire dal sottosviluppo
politico in cui il signor B. li ha mantenuti.
Rompendo con il cittadino B.
e con i suoi metodi borghesi, i compagni del NCI si comportano come dei veri
militanti della classe operaia. Essi hanno tracciato delle prospettive di
lavoro con la delegazione della CCI. In prima istanza hanno deciso di formarsi
nella utilizzazione degli strumenti informatici per potersi servire di Internet
e fornirsi di un indirizzo e-mail (1).
Al momento della partenza
della nostra delegazione, i compagni del NCI ci hanno ringraziato per la nostra
visita. Ci hanno detto che non avevano mai incontrato (nel loro percorso
politico passato) una organizzazione come la CCI, con un tale rispetto dei
militanti. Hanno insistito più volte che la CCI li chiami regolarmente per
telefono.
Così, la CCI non abbandonerà il NCI. Non permetterà al signor B. (e al suo piccolo “circolo” vizioso) di esercitare il minimo ricatto, la minima pressione di qualsiasi natura per cercare di distruggere questo “piccolo nucleo” in un paese isolato. E’ perciò che su richiesta unanime di tutti i militanti del NCI la CCI continuerà ad usare la sua “metodologia” (definita “nauseabonda” dal signor B. e dai suoi complici della FICCI!) consistente nel fare loro dei colpi di telefono regolari (2).
C.C.I. (17 novembre 2004)
1. Per ogni corrispondenza e ogni sostegno finanziario al NCI, scrivere alla casella postale o all’indirizzo e-mail di Accion Proletaria, sezione della CCI in Spagna.
2. È in questi termini che nella sua “Dichiarazione” del 12 ottobre, questo mitomane manipolatore aveva sparso le sue menzogne nauseabonde attribuendo alla CCI le sue proprie turpitudini (come i suoi alleati della FICCI, che gli hanno dato il loro “benvenuto” nel loro Bollettino n.28!): “Noi facciamo questa dichiarazione in seguito a una serie di denunce effettuate dai militanti del Circolo di Comunisti Internazionalisti, e su loro richiesta, che raccontano che essi sono stati oggetto di chiamate telefoniche da parte della CCI. Tuttavia, queste chiamate telefoniche non erano innocenti. Esse avevano la subdola intenzione di distruggere il nostro piccolo nucleo (...). Su loro richiesta unanime, i compagni che la CCI ha chiamato a telefono per seminare i germi della diffidenza e della distruzione del nostro piccolo gruppo, propongono all’insieme dei membri del Circolo dei comunisti internazionalisti il rigetto totale del metodo politico della CCI che essi considerano come tipicamente stalinista” ! (Vedere ugualmente il nostro articolo su Internet: “Circolo di Comunisti Internazionalisti”: impostura o realtà?”