Afganistan

Dietro il declino dell'imperialismo USA, il declino del capitalismo mondiale

La frettolosa ritirata delle forze statunitensi e di altre forze occidentali dall'Afghanistan è una chiara manifestazione dell'incapacità del capitalismo di offrire qualcosa di diverso dalla crescente barbarie. L'estate del 2021 ha già visto un'accelerazione di eventi interconnessi che dimostrano che il pianeta è già in fiamme: lo scoppio di ondate di calore e di incendi incontrollabili dalla costa occidentale degli Stati Uniti alla Siberia, inondazioni, le continue devastazioni della pandemia Covid-19 e la tempesta economica che ha causato.

La follia omicida del soldato Bales in Afghanistan riflette la follia del mondo capitalista

Nelle ultime settimane di marzo degli atroci atti di violenza hanno scioccato il mondo. All’inizio di marzo, nella provincia afghana di Kandahar, il sergente americano Robert Bales ha sparato freneticamente sulla gente. E’ andato di casa in casa, sparando metodicamente sui civili afghani. Ha ucciso 16 persone, la maggior parte donne e bambini. A metà marzo c’era stato il massacro a Toulouse, in Francia, per mano di Mohammed Merah che ha detto voleva vendicarsi del divieto di portare il burqa in Francia, dell’invio dell’esercito francese in Afghanistan e dell’oppressione dei palestinesi da parte dello Stato di Israele.


 

Offensiva militare in Afghanistan: la popolazione paga il prezzo

A febbraio le forze ‘alleate’ in Afghanistan hanno iniziato una nuova offensiva contro i Talebani, denominata ‘Operazione Moshtarak’. Lo scopo dichiarato dell’operazione era di spingere i Talebani fuori dalla regione di Marja della provincia di Helmand. Le truppe britanniche hanno svolto un ruolo chiave nell’operazione con gli Stati Uniti e le truppe afgane. ‘Moshtarak’ è la prima di una serie di operazioni di nuovo tipo che dovrebbero permettere il consolidamento del controllo su tutto l’Afghanistan, con l’intento di portare a termine l’insurrezione dei Talebani.

Afghanistan. L’inferno capitalista è lastricato di cattive intenzioni

Da otto anni, la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (ISAF), messa in piedi dagli Stati Uniti dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 per rispondere energicamente al “terrorismo internazionale”, imperversa in Afghanistan. Da otto anni, dopo la “grande vittoria” della democrazia dei primi mesi, abbiamo visto instaurarsi in questo paese e dintorni solo un inferno, ogni giorno più scottante.
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