La questione sindacale

Fin dal tradimento del proletariato nel 1914, i sindacati non sono più organizzazioni della classe operaia

Unifichiamo le nostre lotte contro gli attacchi dei nostri sfruttatori!

Secondo Emmanuel Macron e i suoi ministri lo sciopero del 5 dicembre è “una mobilitazione contro la fine dei regimi speciali”, contro “l’equità e la giustizia sociale”. Chiaramente i ferrovieri e gli altri lavoratori che dispongono di un “regime speciale” sarebbero egoisti irresponsabili che lottano per conservare i loro pretesi “privilegi”. MENZOGNE! Il governo cerca di metterci gli uni contro gli altri per dividerci e renderci impotenti.

Tutta la classe operaia è sotto attacco!

Scioperi nelle maquiladoras (Messico): il miraggio sindacale ha castrato la combattività operaia

Matamoros è una città dello Stato di Tamaulipas, considerato una delle regioni più pericolose del Messico. È teatro di scontri continui tra bande mafiose che lottano per il controllo delle loro zone, seminando morte e terrore. Gli abitanti di questa regione, ma anche i migranti, messicani o centroamericani, che devono attraversare la regione per raggiungere gli Stati Uniti devono spesso fare i conti con sequestri, estorsioni e omicidi[1].

Il sindacalismo rivoluzionario in Germania (I): La nascita del sindacalismo rivoluzionario nel movimento operaio tedesco

La caratteristica maggiore del sindacalismo rivoluzionario è, riassumendo, la concezione secondo la quale, i sindacati costituiscono, da una parte, l'organizzazione di lotta più adatta alla classe operaia all'interno del capitalismo e, dall'altra, dopo la rivoluzione attraverso lo sciopero generale vittorioso, la base di una nuova struttura della società.

Rapporto sull’Italia 2012

Questo testo costituisce il rapporto che periodicamente la nostra organizzazione produce sulla situazione dei vari paesi in cui è presente, nel caso specifico l’Italia, ed ha come obiettivo quello di creare una base di discussione, anzitutto all’interno dell’organizzazione, ma anche all’esterno tra i contatti, i lettori in genere, per favorire un più efficace orientamento dell’attività e della presenza politica all’interno della classe operaia.

Spagna: come possiamo rispondere agli attacchi mentre l’economia affonda?

La classe operaia in Spagna sta affrontando delle misure di austerità particolarmente dure in un contesto di profonda crisi economica, il che sta aumentando la tensione sociale. Le lotte che hanno avuto luogo nel 2011 in risposta alla crisi sono state, in molti casi, elemento di ispirazione per altri movimenti. Nel caso del movimento 15-M, questo è stato influenzato dalla primavera araba e, a sua volta, ha ispirato lo sviluppo delle lotte in Grecia e negli Stati Uniti, per esempio. L’anniversario del 15-M ha coinciso con l’inizio dello sciopero degli 8000 minatori nel nord della Spagna contro un importante ritiro di aiuti pubblici al settore che, oltre che portare alla chiusura dell’industria mineraria, metterebbe a rischio 40.000 posti di lavoro dell’indotto, in un paese che ha già il 24% di disoccupazione di cui la metà al di sotto di 25 anni. Questo articolo mira a contribuire al dibattito su quali lezioni possiamo trarre, dopo un anno, dal movimento del 15-M e sullo sciopero dei minatori.

Giornata di manifestazione in India: sciopero generale o parata sindacale?

In India, il 28 febbraio scorso c’è stata una giornata di sciopero proclamata dalle undici centrali sindacali nazionali (è la prima volta dall’indipendenza del paese nel 1947 che queste agiscono insieme) e da 50.000 sindacati più piccoli, che rappresentano 100 milioni di lavoratori attraverso tutto il paese. Lo sciopero ha riguardato numerosi settori, in particolare gli impiegati di banca, i lavoratori delle poste e dei trasporti pubblici, gli insegnanti, i portuali … Questa mobilitazione è stata salutata come uno degli scioperi più grandi del mondo fino ad oggi.

Tolto Berlusconi, venuto Monti, restano la crisi e le batoste sulla pelle dei proletari. Come possiamo rispondere?

Testo della presentazione alla Riunione Pubblica della CCI di febbraio 2012

In tutti i paesi le imprese stanno licenziando massicciamente, la disoccupazione sta esplodendo a livello mondiale. Sono all’ordine del giorno le notizie di chiusura di aziende o di ridimensionamento del personale.

Lotta di classe in Italia: perché le lotte non riescono ad unirsi in un unico fronte contro il capitale?

L’estrema gravità della crisi economica internazionale, la particolare posizione di fragilità dell’Italia e le pressioni della borghesia a livello internazionale l’hanno avuta vinta alla fine sulle resistenze opposte da Berlusconi e dal suo governo a dimettersi.

Gli impiegati del Pubblico Impiego del Wisconsin: la difesa dei sindacati conduce alla sconfitta

Più di 200.000 lavoratori del settore pubblico e studenti sono scesi in strada e hanno occupato il Campidoglio (palazzo del governo) dello Stato del Wisconsin per protestare contro delle modifiche ai contratti collettivi, seguite ad accordi negoziati tra il governo statale e i sindacati del Pubblico impiego.

A quale campo appartengono i sindacati?

Sotto i colpi violenti della crisi economica, le condizioni di vita della classe operaia si stanno degradando velocemente. Siamo colpiti con forza tutti, lavoratori del settore privato e di quello pubblico, disoccupati e precari, pensionati e futuri lavoratori. Per far fronte a questi attacchi sempre più violenti, c’è solo un modo: lottare sviluppando la nostra unità e la nostra solidarietà. Questo oggi ci sembra evidente. Se ognuno si batte nel proprio angolo, inevitabilmente perderemo tutti, uno dopo l’altro.

Breve cronologia della lotta in Francia contro la riforma delle pensioni

Pubblichiamo qui di seguito una breve cronologia degli avvenimenti e delle tappe del movimento di lotta contro la riforma delle pensioni che si sviluppa in Francia da mesi. Completeremo questo quadro man mano secondo le notizie. Questo movimento è già ricco di insegnamenti per il proletariato mondiale. Di fronte alle falsità propagate dallo Stato, dai mass media francesi e dalla stampa internazionale, è molto importante che le testimonianze e le varie informazioni sulla lotta siano fatte circolare e siano diffuse quanto più possibile in Francia ed in tutti i paesi. Incoraggiamo quindi tutti i nostri lettori a completare la cronologia che segue (necessariamente molto parcellare ed incompleta) scrivendoci o utilizzando i nostri forum di discussione alle pagine in lingua inglese, francese o spagnolo. Cercheremo, nella misura delle nostre forze, di tradurre questi testi nelle principali lingue.

 

Per sviluppare le nostre lotte rompiamo la morsa sindacale!

Lottare, sì, ma come? Ognuno di noi si pone questa domanda di fronte alla moltiplicazione degli attacchi contro le nostre condizioni di vita. Cosa fare per battersi senza scontrarsi continuamente agli stessi vicoli ciechi e senza avere alla fine l’amaro della sconfitta e lo scoraggiamento in bocca?

Problemi della lotta di classe (II). LA NATURA ANTIOPERAIA DEL SINDACATO

Questo articolo é il seguito di quello pubblicato sul n°46 di Rivoluzione Internazionale a proposito della polemica sorta tra Operai Contro (nei n. 29 e 30) e l'Organizzazione Comunista Internazionalista (nel "Che fare" n°5) sull’atteggiamento da avere nei confronta del sindacato e delle manifestazioni sindacali. Questa questione é di cruciale importanza per la classe operaia confrontata sempre più nelle sue lotte con l’ostacolo sindacale nelle sue diverse manifestazioni “ufficiali” o “di base”.

Problemi della lotta di classe (I). PARTECIPARE O NO AGLI SCIOPERI SINDACALI?

Da quando la crisi economica e la conseguente perdita di illusioni da parte operaia hanno reso impossibile ai sindacati organizzare a scadenze fisse manifestazioni nazionali di massa “per le riforme di struttura” o “per il Mezzogiorno”, nell’ambiente politicizzato sono andate sviluppandosi due tipi di reazioni. Da una parte il rimpianto per quelle belle manifestazioni di massa, che dagli “orfani” della sinistra sindacale sembra estendersi fino a qualche gruppo rivoluzionario. Dall’altra, nelle ali estreme del sindacalismo di base, si ha una specie di crisi di rigetto, per cui si rifiuta qualsiasi intervento nelle manifestazioni convocate dal sindacato e si addita al pubblico disprezzo chi “ancora” vi interviene.

Francia: Lotta dei ferrovieri, movimento degli studenti. Governo e sindacati mano nella mano contro la classe operaia

Lo sciopero dei lavoratori dei trasporti (SNCF e RAPT) che ha avuto fine il 22 novembre (e che si è svolto simultaneamente alla lotta degli studenti contro la legge sulla “autonomia delle università” che punta ad accentuare le diseguaglianze tra i giovani provenienti dalla classe operaia e quelli della borghesia) costituisce la prima risposta significativa della classe operaia in Francia contro gli attacchi del governo Sarkozy/Fillons/Pécresse e compagni. Lo smantellamento dei regimi

Scioperi in Francia. LOTTARE DIETRO I SINDACATI CONDUCE ALLA SCONFITTA

Migliaia di lavoratori in sciopero. Trasporti pubblici completamente paralizzati. Uno sciopero che si estende nel settore pubblico: prima le ferrovie, la metropolitana e gli autobus, poi Poste, settori di produzione e distribuzione dell’energia elettrica, della distribuzione del gas, i telefoni, la scuola, la sanità. Anche qualche impresa del settore privato entra in lotta, come i minatori che si scontrano violentemente con la polizia. Manifestazioni che hanno riunito una quantità importante di lavoratori di diversi settori: il 7 dicembre, su appello di vari sindacati, si raggiunge la cifra di un milione di manifestanti contro il piano Juppé nelle principali città della Francia. Due milioni il 12 dicembre.

Il movimento di scioperi e manifestazioni operaie si sviluppa sullo sfondo di agitazioni studentesche e in alcune manifestazioni e assemblee generali di lavoratori partecipano degli studenti. Il riferimento al maggio ‘68 si fa sempre più strada sui mezzi di informazione che si dilungano a fare parallelismi: esasperazione generale, studenti per strada, scioperi che si estendono.

Polonia, Agosto 1980: 25 anni fa il proletariato rifaceva l'esperienza dello sciopero di massa (II parte)

Nella prima parte di questo articolo, pubblicata nel numero scorso del giornale, abbiamo ripercorso i momenti e gli aspetti più significativi dello sciopero di massa scoppiato in Polonia nel 1980. In questa seconda parte vedremo la risposta della borghesia e come l’illusione su di un sindacato “libero” e “combattivo” ha portato alla sconfitta di questa lotta.

 

 

La reazione della borghesia: l’isolamento

 

Si può capire il pericolo che costituivano le lotte in Polonia dalle reazioni dei paesi vicini. Le frontiere tra la Polonia e la Germania dell’Est, la Cecoslovacchia e l’Unione Sovietica furono chiuse immediatamente.

 

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