All’ordine del giorno della borghesia turca: guerra, terrore, caos e barbarie
Pubblichiamo qui di seguito un volantino che abbiamo ricevuto dai compagni di Enternasyonal Komünist Sol (EKS) in Turchia e che prende posizione contro le minacce di guerra dello Stato turco contro i Kurdi alle frontiere con l’Iraq. La versione completa di questo volantino può essere letta sul nostro sito in lingua turca (EKA), tedesca ed inglese.
La lotta dei lavoratori nel Dubai: un esempio di coraggio e solidarietà
A metà novembre, appena dopo che gli operai di Dubai erano tornati al lavoro dopo una massiccia e spontanea rivolta, la stampa e la televisione dedicavano le prime pagine alla storia del nipote del re di Dubai Abdallah, Al Walid Ibn Talal, il quale aveva appena acquistato un Airbus A380 per il proprio uso personale.
Vittoria per i lavoratori della Turk Telekom
Lotte in Egitto. Un’espressione della solidarietà e della combattività operaia
Scioperi che durano da parecchi mesi, nel corso dei quali vengono espresse la solidarietà tra gli operai, una collera immensa contro il degrado delle proprie condizioni di vita ed una combattività esemplare, ecco cosa vuole nasconderci borghesia. Appena qualche articoletto sulla stampa o su Internet. Quanti sono gli operai che in Italia o altrove sanno quello che fanno i loro fratelli di classe in Egitto?
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Africa nera, Algeria, Medio Oriente. Le grandi potenze principali responsabili dei massacri
“Più ancora che nel campo economico, il caos caratteristico del periodo di decomposizione rivela i suoi effetti in quello delle relazioni politiche tra gli Stati. Al momento del crollo del blocco dell'Est che portava alla scomparsa del sistema di alleanze uscito dalla seconda guerra mondiale, la CCI aveva messo in evidenza:
· che questa situazione metteva all'ordine del giorno, senza che ciò fosse immediatamente realizzabile, la ricostituzione di nuovi blocchi, uno diretto dagli Stati Uniti e l'altro dalla Germania;
· che, nell'immediato, ciò sarebbe sfociato in uno svilupparsi di scontri aperti che “l'ordine di Yalta” era riuscito fino a quel momento a mantenere in un quadro “accettabile” per i due grandi gendarmi del mondo. (…).
Crisi economica, Medio Oriente: le aberrazioni del capitalismo "democratico"
Libano: Una regione al centro delle rivalità imperialiste
Israele/Palestina: la lotta operaia nonostante la guerra
Guerra in Libano, in Medio Oriente, in Iraq. Esiste un'alternativa alla barbarie capitalista
La guerra in Libano costituirà una nuova tappa nella messa a ferro e fuoco di tutto il Medio Oriente e nella caduta del pianeta in un caos sempre più incontrollabile, una guerra alla quale tutte le potenze imperialiste avranno contribuito, dalle più grandi alle più piccole, in seno alla pretesa “Comunità internazionale”. 7000 bombardamenti aerei sul solo territorio libanese, senza contare gli innumerevoli lanci di razzi sul Nord di Israele, più di 1200 morti in Libano ed in Israele (di cui più di 300 bambini di meno di 12 anni), circa 5000 feriti, un milione di civili che hanno dovuto fuggire dalle bombe o dalle zone di combattimento. Altri, troppo poveri per fuggire, che si rintanano come possono con la paura in corpo... Interi quartieri, interi villaggi ridotti allo stato di rovine, ospedali straripati e pieni fino a scoppiare: questo il bilancio di un mese di guerra in Libano ed in Israele in seguito all'offensiva di Tsahal per ridurre l'influenza crescente dello Hezbollah, in risposta ad uno dei tanti attacchi omicidi delle milizie islamiche al di là della frontiera israelo-libanese. Le distruzioni sono valutate a 6 miliardi di euro, senza contare il costo militare della guerra stessa.