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Guerra

Briciole di pane

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La Grande Guerra 1914 - 2014: Dopo 100 anni l’umanità è di fronte allo stesso dilemma

Il 2014 è l’anno delle commemorazioni ufficiali della Prima Guerra mondiale.

I portavoce della classe dirigente, i politici e i professori, la televisione e i giornali, hanno dato le loro spiegazioni sul conflitto e sui motivi della sua fine. Tutti si sono rammaricati per le morti di questa guerra, auspicando che una tale tragedia non si riproduca. Ma tutto questo è solamente la ripugnante ipocrisia di una classe il cui sistema che ci ha portato gli orrori di questa guerra e di tutte quelle che da allora hanno devastato il mondo.

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Lo scivolamento dell'Ucraina verso la barbarie militare

L'attuale crisi in Ucraina è la più grave dallo scoppio della Jugoslavia 25 anni fa. La Russia cerca di difendere i suoi interessi nella regione contro i tentativi delle forze occidentali di aumentare la loro influenza, minacciando di scatenare una guerra civile e la destabilizzazione della regione.

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Siria: guerra imperialista o solidarietà di classe!

Iraq, Afghanistan, Libano, Egitto, Siria, i massacri non smettono di estendersi. L'orrore e la barbarie capitalisti si diffondono, i morti si ammucchiano. Vero genocidio in marcia che niente sembra potere fermare, la guerra imperialista guadagna ancora e sempre terreno. Il capitalismo in piena decadenza e decomposizione trascina il mondo in un caos ed un barbarie generalizzate. L'utilizzazione di armi chimiche come in Siria purtroppo è attualmente uno degli strumenti di morte tra ben altri. Ma questa prospettiva di distruzione dell'umanità non ha niente di irrimediabile. Il proletariato mondiale non deve restare indifferente davanti ai massacri e alle guerre, prodotti da un sistema in piena putrefazione. Solo il proletariato in quanto classe rivoluzionaria può mettere definitivamente fine a questa generalizzazione della barbarie capitalista. Comunismo o barbarie: più che mai l'umanità è confrontata a questa unica alternativa.
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Tensioni intorno alla Corea del Nord: il capitalismo minaccia la sopravvivenza dell’umanità

“Intensificazione militare in Corea del Nord”, “La Corea del Nord annuncia che è in stato di guerra con il Sud”, “La Corea del Nord minaccia di colpire gli Stati Uniti”, “Minaccia di guerra nucleare”… i titoli dei giornali ci hanno fatto sudare freddo. Ma contrariamente alla propaganda che ci è stata servita mattina, pomeriggio e sera, questa palpabile tensione militare non è il frutto dei soli cervelli malati dei dirigenti nord-coreani. Tutta l’Asia del Sud-est è presa in questa spirale. Ad esempio, negli ultimi mesi, il Giappone si è scontrato continuamente con la Cina per il controllo delle isole Senkaku/Diyao e con la Corea del Sud per quello dell’isola di Takeshima/Dokdo, a colpi di dichiarazioni bellicose e di campagne nazionaliste. Del resto, per comprendere realmente ciò che avviene oggi in Corea, è imperativo studiare la storia moderna, molto densa, dei conflitti che hanno devastato l’Asia.

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Intervento francese nel Mali: ancora una guerra in nome della pace!

L’11 gennaio 2013, il Presidente francese, François Hollande, ha lanciato l’operazione “Serval” per condurre la “guerra contro il terrorismo” nel Mali. Aerei, blindati, camion e uomini armati fino ai denti si dispongono nel sud del Sahel. Nello stesso momento in cui scriviamo, gli aerei sganciano le bombe, le mitragliette sputano pallottole e i primi civili cominciano a cadere. Ancora una volta la borghesia francese si lancia alla testa di un conflitto armato in Africa. Ancora una volta, lo fa in nome della pace.

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In Israele e in Palestina, la popolazione è ostaggio della guerra imperialista

Ancora una volta i missili israeliani hanno colpito Gaza. Nel 2008, l’operazione “Piombo fuso” uccise quasi 1.500 persone, molti civili, nonostante le dichiarazioni ufficiali pretendessero che solo i terroristi erano oggetto di “attacchi chirurgici”. La striscia di Gaza è una delle regioni più povere e più densamente popolate del mondo. Pertanto è assolutamente impossibile distinguere i “terroristi” dalle zone residenziali che li circondano. Nonostante le armi sofisticate di cui dispone Israele, la maggior parte dei danni dell’attuale campagna militare colpisce anche donne, bambini e anziani.
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In Siria, le grandi potenze gesticolano, i massacri continuano

L’ipocrisia putrida della borghesia si svela ancora una volta in questa situazione drammatica. Da parecchi mesi tutti minacciano di intervenire ma non sono in grado di fare nulla e anche se lo facessero non sarebbe per sostenere la popolazione ma per aprire la porta ad una nuova babele di cui i siriani farebbero inevitabilmente le spese e ciò costituirebbe solo una scalata nell’orrore.
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La follia omicida del soldato Bales in Afghanistan riflette la follia del mondo capitalista

Nelle ultime settimane di marzo degli atroci atti di violenza hanno scioccato il mondo. All’inizio di marzo, nella provincia afghana di Kandahar, il sergente americano Robert Bales ha sparato freneticamente sulla gente. E’ andato di casa in casa, sparando metodicamente sui civili afghani. Ha ucciso 16 persone, la maggior parte donne e bambini. A metà marzo c’era stato il massacro a Toulouse, in Francia, per mano di Mohammed Merah che ha detto voleva vendicarsi del divieto di portare il burqa in Francia, dell’invio dell’esercito francese in Afghanistan e dell’oppressione dei palestinesi da parte dello Stato di Israele.


 

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Il conflitto nelle Isole Spratly: lavoratori delle Filippine e della Cina, unitevi!

Pubblichiamo la traduzione di un articolo di Internasyonalismo, organo della CCI nelle Filippine.

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In Siria, l’orrore di un campo di guerra imperialista

Sotto il capitalismo, il pozzo dell’orrore è senza fondo. Ai quattro angoli del globo, questo sistema distrugge, affama e massacra. Oggi è in Siria che questo sistema di sfruttamento scrive, con la punta di una baionetta bagnata di sangue, il nuovo atto della sua barbara storia. Laggiù, la vita vale meno del prezzo delle pallottole.
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