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Il 7 e l’8 maggio scorso si è tenuto a Napoli un incontro sul tema “L’acutizzarsi della crisi economica ed attacchi sempre più duri si traducono in precarietà e insicurezza delle nostre vite. Come passa tutto questo nelle nostre esistenze? Come vivere questa mancanza di futuro per le giovani generazioni e sempre più per tutta l’umanità? Come reagire?”. L’iniziativa è stata lanciata da un gruppo di proletari attraverso un “Appello a tutti quelli che soffrono come noi l’invivibilità di questa società, per un week-end di incontro e di confronto a Napoli il 7-8 maggio 2011”, dove si presentano in questo modo: “Siamo un gruppo di lavoratori, studenti, precari, disoccupati, cassintegrati … che da un po’ hanno deciso e scelto di incontrarsi per conoscersi e confrontarsi. Abbiamo iniziato questa esperienza nel 2009, incontrandoci “dal vivo” quando possibile, dandoci, in un primo momento, come strumento di comunicazione, una mail, per poi evolvere dotandoci di un forum (https://napolioltre.forumfree.it) attraverso il quale siamo entrati in contatto con una serie di persone e realtà presenti in Italia, e abbiamo verificato una grande esigenza da parte di molti di avere dei momenti di incontro, di confronto e di dibattito per riflettere e discutere su cose che stanno profondamente angosciando e “condizionando” le nostre esistenze (…) Sentiamo la necessità di “chiarirci” e di non “sentirci soli” di fronte agli attacchi sempre più duri alla nostra vita; pensiamo che questa necessità sia sentita sempre più da noi, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo (basta dare un’occhiata a quel che accade in altri paesi dell’Europa così come in nord Africa o altrove) ed è per questo che crediamo sia importante creare momenti di incontro dove potersi liberamente esprimere e confrontare (…) Ecco perché lanciamo la proposta di incontrarci per un intero week-end con l’obiettivo principale di creare un luogo fisico di riunione in cui tutte le persone sinceramente interessate, indipendentemente dal loro punto di vista politico di partenza, possano incontrarsi e discutere assieme” (https://napolioltre.forumfree.it/?t=54462092)
Questa riunione si iscrive pienamente nel lavoro che da qualche anno la nostra organizzazione sta portando avanti a livello internazionale per favorire la creazione di situazioni che permettano ai proletari di ritrovarsi, rompere l’isolamento e discutere collettivamente. In Italia questo sforzo si è concretizzato con delle “Giornate di discussioni” nel 2008, 2009 e 2010[1] che, pur essendo promosse ed organizzate da noi, non sono state intese e vissute come riunioni della CCI ma come riunioni appartenenti a chi vi voleva partecipare, con la presa in carico da parte di questi della scelta dei temi da affrontare, delle presentazioni per introdurre le discussioni, delle sintesi di queste per lasciarne una traccia. Come spiegavamo nella lettera del maggio 2008 della CCI “ai compagni che hanno partecipato alla giornata di discussione del 19 aprile 2008” queste giornate di discussione intendevano rispondere “da una parte, a quella richiesta di chiarezza politica che è stata evocata prima, dall’altra riprendere quella tradizione che è stata sempre presente nei partiti operai e che corrisponde al fatto di rendere disponibili le sedi di partito come punto di incontro per i proletari per discussioni o incontri di vario genere. Quindi il fatto che la riunione (quella dell’aprile 2008) abbia avuto luogo per iniziativa della CCI risponde al fatto che, oggi come oggi, la classe è ancora intimidita, fa ancora fatica a cacciare la testa fuori dal sacco in cui l’hanno rinchiusa. Noi certamente torneremo a intraprendere tali iniziative, ma va da sé che, a mano a mano che il proletariato prenderà fiducia in sé stesso e comincerà a organizzare riunioni di sue iniziativa, queste riunioni promosse dalla CCI potranno perdere di significato fino a rendersi del tutto inutili”. (La CCI ai compagni che hanno partecipato alla giornata di discussione del 19 aprile 2008).
In questa ottica il fatto che quest’anno l’iniziativa sia stata presa in carico direttamente da un gruppo di compagni che, attraverso un gruppo di discussione ed un forum, hanno dato vita ad un reale luogo di discussione, costituisce già di per sé un elemento di bilancio molto positivo dell’incontro del 7-8 maggio scorso.
Naturalmente la nostra organizzazione ha dato tutto il suo sostegno all’iniziativa attraverso la sua pubblicizzazione a tutti i propri contatti e la partecipazione di suoi militanti alla preparazione ed alla tenuta della riunione.
Il bilancio di questo weekend è decisamente positivo:
- per il numero dei partecipanti: 32 persone, venute anche da altre città italiane e dalla Germania, il che non è poco per una iniziativa di questo genere, tanto più che diversi altri hanno comunicato che non potevano venire in questa occasione, ma che aderivano all’iniziativa e vi avrebbero partecipato con piacere;
- per la molteplicità e l’importanza delle preoccupazioni emerse e discusse;
- per il clima di confronto reale, costruttivo e fraterno nelle discussioni, nonostante si siano espressi punti di vista e impostazioni diverse.
Su quest’ultimo aspetto in particolare ci sembra più utile riportare degli estratti di quanto scritto nel bilancio del weekend condiviso dai partecipanti, bilancio che noi sosteniamo pienamente:
“… abbiamo realizzato un evento che ci ha visto impegnati per due giorni in un serrato e partecipato confronto di idee e di esperienze e la cui importanza va forse al di là di quello che ognuno di noi si aspettava e di quello che forse anche adesso siamo in grado di immaginare. (…) Ci sono stati circa 90 interventi, spalmati lungo la due giorni, per un tempo di circa 8 ore. Non ci sono state interruzioni e la vivacità e la voglia di mettersi in gioco che è trapelata dagli interventi è andata oltre le nostre stesse previsioni. Nell’intervento introduttivo[2] c’era stato l’invito a tutti di non porsi il problema di essere per forza “originali” o di non sentirsi “all’altezza”, né di farsi condizionare da interventi che potevano apparire “esaustivi”, né di fare dell’incontro una pura discussione accademica, insomma di partecipare in maniera coinvolta e coinvolgente alla discussione e al confronto. Quello che subito è apparso chiaro, nonostante l’“eterogeneità” dei presenti in sala e le differenti motivazioni che avevano spinto ognuno di noi a partecipare, è stata la voglia di tutti di avere finalmente un posto dove poter esprimere le proprie preoccupazioni, i propri dubbi, le proprie convinzioni e misurarle con altri senza sentirsi “giudicati”, senza sentirsi in “competizione”, senza gridare e litigare, insomma, un posto dove riuscire a confrontarsi con tranquillità e voglia di fare insieme agli altri un passo avanti verso la comprensione collettiva oltre che individuale. (…)Non sono mancati momenti di socializzazione concretizzatisi in particolare nella squisita e abbondante cena del sabato sera, interamente preparata da alcuni partecipanti (cui va il nostro sentito e “interessato” ringraziamento) consumato nell’accogliente sala messa a disposizione dall’associazione La Città del sole (che ringraziamo), e nella colazione della domenica con i dolci che non eravamo riusciti a finire la sera precedente.
La forte sensazione che abbiamo provato, e che ci sembra essere non poca cosa, è stata quella di aver partecipato ad un evento in cui si sono abbattuti i muri dell’indifferenza, della solitudine, dell’ognuno per sé, muri che di solito ci impediscono di vedere l’altro, di confrontarci in modo schietto e sentito e che ci impediscono di aprire la strada alla comunanza al confronto reale, alla solidarietà dandoci sempre più fiducia nelle nostre capacità e nella possibilità di essere insieme agli altri artefici di un cambiamento.”
In particolare pensiamo sia molto importante la consapevolezza espressa in questo bilancio che “Questa riunione, che in sé può anche essere considerata poca cosa, acquista una importanza molto più grande se pensiamo che contemporaneamente lo stesso tipo di iniziative si producono in tutto il mondo, con la creazione di gruppi di discussione, la tenuta di assemblee e di riunioni tematiche, se consideriamo ancora che il malessere e l’insoddisfazione per la vita che si vive si esprime sempre più in lotte aperte che coinvolgono masse crescenti di persone. Perciò quello che è stato prodotto da questa riunione non è patrimonio dei singoli partecipanti ma è l’espressione di una dinamica molto più ampia”.
Infatti, la spinta alla base di questo incontro e del suo successo è la stessa di quella che, in modi e dimensioni diverse, è stata alla base delle rivolte in Nord Africa, del movimento degli Indignados in Spagna, delle assemblee di piazza Sintagma in Grecia: un’insofferenza crescente per questa società, la voglia di reagire e la voglia di unirsi ad altri per poterlo fare.
Un altro aspetto non meno importante di questo incontro è stata la volontà di non fermare lì la discussione ma continuare il dibattito anche estendendolo al di fuori della cerchia dei partecipanti alla riunione. Ciò si è tradotto con il lavoro svolto dopo il weekend da un’equipe di volontari formata alla fine della riunione che ha prodotto un bilancio della riunione e le sintesi dei vari punti nodali della discussione, inviando il tutto ai vari partecipanti per verificarne l’accordo e per raccogliere eventuali proposte di modifica o suggerimenti.
Tutto il materiale è adesso pubblicato sul forum napolioltre.forumfree.it/ con l’intento di partire dalle sintesi di quello che è stato prodotto nella discussione di maggio per andare oltre grazie al contributo di tutti gli utenti del forum. Noi non possiamo che sostenere questo proposito invitando tutte le persone che, come quelle che hanno fisicamente partecipato alla riunione del 7-8 maggio scorsi, avvertono la stessa esigenza di confrontarsi e di discutere per capire assieme come reagire a questa situazione che diventa sempre più angosciante e preoccupante. Qui di seguito l’elenco del materiale postato sul forum napolioltre.forumfree.it/ su cui è possibile cliccare per accedere direttamente ai testi. Buona discussione a tutti e … prepariamoci ad eventi importanti!
1. Sulla questione dei privilegi, dei disagi e della collocazione di classe
• E’ vero che in alcuni settori lavorativi esistono dei privilegi e che ciò rende impossibile parlare di unità tra i lavoratori?
• E’ vero che i professori di scuola possono sentirsi appagati del proprio lavoro? E che questo costituisce un’esclusiva del loro lavoro?
• Vale sempre la distinzione tra borghesia e proletariato oppure oggi possiamo parlare di una separazione tra chi vuole cambiare le cose e chi invece le accetta?
2. A proposito di paura e di altri sentimenti
• E’ vero che la paura è usata per bloccare le persone e le loro relazioni? Si può superare la paura, e se si, come?
• I sentimenti sono un aspetto fondamentale nella possibilità di riscatto individuale e collettivo?
• La crisi di oggi e quella del ’29. Quali le differenze?
• La crisi e la precarietà: ci sono delle soluzioni?
• La crisi mette in discussione le espressioni della democrazia?
4. Dalla rivendicazione dei diritti alla formulazione del voto elettorale e referendario
• E’ giusto parlare di diritti e rivendicare questi diritti?
• Questi diritti vengono difesi dai “rappresentanti del popolo” (parlamento e amministrazioni locali) e dai “rappresentanti dei lavoratori” (sindacati)?
• Vale ancora la pena votare? Ma per i referendum non bisogna fare un discorso a parte?
• C’è speranza in una reazione? • La fiducia nel futuro strumento essenziale per creare unità e solidarietà. • Come costruire un futuro se manca un modello da seguire?
Eva 8 ottobre 2011
[1] Vedi Giornata di incontro a Napoli per ritrovarsi e discutere insieme; La discussione e il confronto schietto tra compagni è un elemento di crescita e di maturazione del proletariato; “Invito ad una giornata di incontro e discussione”.