Invito alla “sobrietà energetica”: lo Stato borghese fa pagare la crisi al proletariato!

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Pubbichiamo qui un articolo della nostra sezione in Francia di denuncia della campagna dello Stato francese che mira a corrorresponsabilizzare i proletari rispetto alla crisi energetica, una denuncia che possiamo rivolgere alle borghesie di tutti i paesi, compresa quella italiana che attraverso i media, i dibattiti televisivi e le misure paventate mira allo stesso scopo: far pagare ai proletari i costi della crisi economica e della guerra imperialista in Ucraina.

Dobbiamo tutti darci da fare”! “Bobbiamo cambiare le nostre abitudini e il nostro comportamento in modo sostenibile”, "resistere”, “accettare di pagare il prezzo della nostra libertà e dei nostri valori”, accettare “la fine dell'abbondanza”. È quanto sostiene da quasi due mesi Macron per giustificare le possibili penurie causate “dall'assenza di gas russo”. Ma tranquillizziamoci, per “resistere” il governo ha programmato tutto: basta abbassare il riscaldamento, staccare il Wi-Fi, spegnere le luci quando si è via (secondo il saggio consiglio di Olivier Veran, portavoce del governo…), indossare maglioni a collo alto (secondo Bruno Le Maire, Ministro dell’economia e delle Finanze) o mettere un coperchio per far bollire più velocemente l'acqua per la pasta... E, per indicarci meglio la strada, il Castello di Versailles, la Piramide del Louvre e la Torre Eiffel saranno spenti più presto la sera. Grazie al cielo, siamo salvi!

Sembra l'inizio di uno sketch umoristico, invece no: è proprio il discorso pronunciato su tutti i canali televisivi e radiofonici dai principali rappresentanti dello Stato. La società si autodistrugge, i disastri ecologici si susseguono, il caos bellico si amplifica, la povertà continua ad aumentare, i prezzi salgono… ma partecipando attivamente al piano di sobrietà energetica dello Stato, facendo ognuno un “piccolo sforzo”, andrà tutto bene nel migliore dei mondi possibili.

La mistificazione dello Stato “assistenziale”.

La realtà di tutta questa ridicola propaganda è un attacco ideologico molto più subdolo, portato avanti dal governo così come da tutti i partiti borghesi di sinistra e ecologisti. Lo Stato approfitta, infatti, dell'atomizzazione dei proletari per catechizzare l’opinione pubblica con lo scopo di sostenere sul piano ideologico e far accettare gli effetti della crisi economica, per preparare gli animi ad attacchi successivi ancora più brutali, come la legge sull’ indennità di disoccupazione o quella sulle pensioni che mirano né più né meno che a ridurre l'importo delle pensioni e ad aumentare i tempi di pensionamento. In un contesto dove la rabbia è ancora forte, dove la lotta del proletariato nel Regno Unito può trovare risonanza in altri paesi come la Francia, la borghesia non abbassa la guardia. Ad esempio, attraverso il famoso “scudo energetico” che consente di limitare il prezzo dell'energia, lo Stato francese si presenta come il buon samaritano preoccupato per la sorte dei più poveri nel nome della “solidarietà nazionale” di fronte alla guerra e di una pretesa salvaguardia dell'ambiente! “Bisogna essere presenti all'appuntamento della solidarietà e della sobrietà”, insiste il presidente. Il discorso è tanto più efficace in quanto gioca su paure legittime: quelle delle ristrettezze, dell'accelerazione della crisi ecologica, dei blackout, della crisi economica e della guerra. Si tratta, in sostanza, di instillare nei lavoratori il dovere di sostenere lo Stato democratico nella sua presunta ricerca della giustizia, della pace e della salvaguardia dell'ambiente, anche attraverso i sacrifici per la guerra e l'economia di guerra. Questa è sempre stata la logica della borghesia. Churchill nel 1940 non aveva nulla da offrire alla classe operaia britannica tranne “sangue, lavoro duro, sudore e lacrime”. Macron offre la “fine dell'abbondanza” e sacrifici per aiutare, a suo dire, i “più fragili” il cui numero continua ad aumentare.

Questa marea di bugie riversate da tutta la borghesia (partiti politici, media, imprenditori, sindacati, ecc.) mirano solo a far credere che lo Stato sia lo strumento de “l’interesse comune”, un organismo al di sopra delle classi e dei loro piccoli interessi particolari. In altre parole, uno “Stato sociale”! In realtà, questo organo, nato con lo sviluppo delle società di classe, è sempre al servizio della classe dirigente! Come sosteneva Engels nell’Anti-Dühring: “Lo Stato moderno, qualunque sia la sua forma, è una macchina essenzialmente capitalista: lo Stato capitalista, il capitalista collettivo ideale. Più forze produttive porta nella sua proprietà e più diventa di fatto un capitalista collettivo, più cittadini sfrutta. Gli operai restano proletari salariati. Il rapporto capitalista non viene soppresso, anzi viene spinto al culmine”. È proprio lo Stato capitalista, che sia padrone o no, ad aver contribuito al deterioramento dei nostri salari e delle nostre condizioni di vita, ad aver rafforzato da decenni lo sfruttamento dei lavoratori!

Colpevolizzare gli individui per scagionare meglio il capitalismo

Inoltre, con slogan come “tutti hanno un ruolo da svolgere”, “la soluzione è nelle nostre mani”, il governo rende ogni lavoratore responsabile del “sovra-consumo” di energia e della distruzione del pianeta. Gli chiede di sacrificarsi e di fare del proprio meglio per lo sforzo nazionale alimentando il senso di colpa. La borghesia non mancherà di spiegare, quando gli attacchi si faranno ancora più insopportabili, che tutta la colpa è del “popolo egoista” che non ha “collaborato”. Mentre in realtà la predazione e l'accaparramento forsennato delle risorse sono essenzialmente da attribuire al complesso industriale dell’industria pesante al servizio della macchina da guerra, all’agricoltura intensiva, al saccheggio delle risorse per l’approvvigionamento dei metalli delle terre rare, alla deforestazione, all’anarchia della produzione, ecc., cioè a un sistema che non può esistere senza la costante ricerca del profitto e dell'accumulazione.

La famosa “sobrietà” è, in effetti, unicamente al servizio dei bisogni e degli interessi della classe dirigente, non è altro che una delle conseguenze dello sviluppo dell'economia di guerra e assume la forma di un vero e proprio insulto per tutti gli sfruttati che conoscono le situazioni più estreme di precarietà e vivono quotidianamente, sulla loro pelle, la “sobrietà” delle condizioni di esistenza imposte dallo sfruttamento della forza lavoro da parte del capitalismo sulla faccia della terra.

Perché mentre il budget della Difesa lievita (aumentando di 3 miliardi di euro tra il 2022 e il 2025) a dimostrazione delle tendenze sempre più bellicose di tutti gli Stati che alimentano una concorrenza selvaggia, i lavoratori devono stringere ancora di più la cinghia e pagarne le conseguenze: inflazione galoppante, future ristrettezze, sistema sanitario morente, sistema scolastico esausto, precarietà dei contratti di lavoro, prossima riforma delle pensioni, ecc. Che indecenza chiedere di “abbassare la temperatura nelle case” quando una parte sempre crescente della popolazione vive in alloggi scarsamente isolati, quando il prezzo dell'energia è tale che milioni di persone riescono a malapena a riscaldarsi, mentre milioni di altri sprofondano ogni giorno un po' di più nella “povertà energetica” a mano a mano che aumentano i prezzi del gas e dell'elettricità!

Nel capitalismo, un sistema che può sopravvivere solo distruggendo il pianeta, non c'è soluzione: né al riscaldamento globale, né alle guerre, né alla disoccupazione, né alla precarietà, né alla miseria. Solo la lotta del proletariato mondiale sostenuto da tutti gli oppressi e sfruttati del mondo può aprire la strada ad un'alternativa.

Jeanne, ottobre 2022