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Francia

Briciole di pane

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Di fronte alla barbarie dello Stato borghese, la violenza indiscriminata è un vicolo cieco

La tragica morte del giovane Nahel nel sobborgo parigino di Nanterre, ucciso da un poliziotto, ha scatenato una tempesta di fuoco. Immediatamente sono scoppiate rivolte in grandi e piccole città di tutta la Francia contro questa ignobile ingiustizia.

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Repressione, insulti, aggressioni sessuali, uso di gas, pestaggi... Non bisogna cadere nella trappola delle provocazioni della polizia!

“Stai zitto o vuoi che ricomincio? Ah! stai iniziando a balbettare, forse ne vuoi un altro per raddrizzare la mascella?”

“Quando ti ho afferrato, hai iniziato a tremare, sono io che ti ho atterrato con uno sgambetto!”

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Scioperi, manifestazioni, articolo 49.3… E ora?

“Non è un 49.3 che ci piegherà!”

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Scioperi nelle raffinerie francesi e altrove... La solidarietà nella lotta è la forza della nostra classe!

Dal 27 settembre, sempre più lavoratori dei gruppi petroliferi TotalEnergies ed Esso-ExxonMobil sono in lotta. Mentre andiamo in stampa, sette raffinerie su otto sono bloccate. La loro richiesta principale è chiara: per far fronte all'impennata dei prezzi, chiedono un aumento di stipendio del 10%.

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Lotte in Francia: Governo e sindacati mano nella mano per far passare la riforma

Immagine rimossa.Il movimento contro la riforma delle pensioni è stato condotto dall'inizio alla fine sotto il controllo dei sindacati. Sono loro che hanno indetto lo sciopero, loro che hanno scelto e organizzato le giornate d’azione, loro che hanno guidato le rare assemblee generali. E sono loro che ci hanno portato volontariamente alla sconfitta.

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Contro gli attacchi del governo, la lotta massiccia e unita di tutti gli sfruttati! Volantino della CCI in Francia

Dopo anni di atonia, il movimento sociale contro la riforma delle pensioni mostra un risveglio della combattività del proletariato in Francia. Nonostante tutte le sue difficoltà, la classe operaia ha iniziato a sollevare la testa.

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Unifichiamo le nostre lotte contro gli attacchi dei nostri sfruttatori!

Secondo Emmanuel Macron e i suoi ministri lo sciopero del 5 dicembre è “una mobilitazione contro la fine dei regimi speciali”, contro “l’equità e la giustizia sociale”. Chiaramente i ferrovieri e gli altri lavoratori che dispongono di un “regime speciale” sarebbero egoisti irresponsabili che lottano per conservare i loro pretesi “privilegi”. MENZOGNE! Il governo cerca di metterci gli uni contro gli altri per dividerci e renderci impotenti.

Tutta la classe operaia è sotto attacco!

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Cinquanta anni dopo Maggio 1968. I progressi e gli arretramenti della lotta di classe dal 1968

Senza gli avvenimenti del maggio 1968, la CCI non esisterebbe. Marc Chirik aveva già contribuito alla formazione di un gruppo in Venezuela, “Internacionalismo”, che dal 1964, e in seguito, aveva difeso tutte le posizioni di base che dovevano essere riprese un decennio dopo dalla CCI. Ma Marc era cosciente sin dall’inizio che solo una ripresa della lotta di classe nei centri del capitalismo mondiale sarebbe stata decisiva per attivare un cambiamento nel corso della storia.

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Bilancio delle riunioni pubbliche sul movimento dei «Gilet gialli»

La CCI ha tenuto sei riunioni pubbliche in Francia sul tema «Perché i proletari devono difendere la loro autonomia di classe». Questo intervento, si è reso necessario per rispondere a numerose questioni riguardanti il movimento dei cosiddetti gilet gialli, questioni poste dal proletariato in generale e da numerosi elementi in via di politicizzazione. In effetti, abbiamo potuto sentire nei mezzi di informazione come nell'ambiente politicizzato che questo movimento è una manifestazione inedita della lotta di classe, qualcosa di comparabile allo sciopero generale del Maggio 1968.

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CORRISPONDENZA CON I LETTORI

IL MOVIMENTO DEI "GILET GIALLI" PUO’ APRIRE LA STRADA ALLA LOTTA DICLASSE?

  • Per saperne di più su CORRISPONDENZA CON I LETTORI
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