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Ambiente

Briciole di pane

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Marxismo ed ecologia: critica al “comunismo della decrescita” di Saito

Negli ultimi decenni è diventato chiaro che il capitalismo rappresenta una grave minaccia per le condizioni naturali che costituiscono la base dell’esistenza umana. Le principali frazioni della classe dominante sono ora costrette a riconoscere la gravità della crisi ambientale e anche il suo legame con altre espressioni di una società capitalista in declino, in particolare la corsa sfrenata al militarismo e alla guerra[1].

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La necessità di una transizione... al comunismo

Vent'anni fa, nel 2001, il rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) metteva in evidenza un documento del Global Scenario Group (GSG), convocato dallo Stockholm Environment Institute, che delineava tre possibili scenari per il futuro dell'umanità derivanti dalla crisi climatica:

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Nuove "marce per il clima": Il capitalismo sta distruggendo il pianeta!

Da diversi mesi i disastri climatici si stanno verificando a un ritmo frenetico in tutto il mondo: siccità, enormi incendi, piogge torrenziali, smottamenti, inondazioni... Mentre le vittime della crisi ambientale si contano a milioni ogni anno e anche gli Stati più potenti si dimostrano sempre più incapaci di affrontare i disastri, l'ultimo rapporto dell'IPCC (gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) ha confermato che il cambiamento climatico raggiungerà proporzioni incontrollabili nel prossimo decennio.

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Covid, disastri climatici, caos in Afghanistan... La crisi storica del capitalismo sta inesorabilmente accelerando!

La pandemia globale di Covid-19 continua, di fronte all’incapacità di tutti gli Stati di coordinare i loro sforzi, a devastare ogni continente. E i principali eventi degli ultimi due mesi confermano la dinamica mortale in cui il capitalismo sta precipitando la civiltà.

Cataclismi climatici a ripetizione

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Inondazioni, siccità, incendi... Il capitalismo sta portando l’umanità verso un cataclisma planetario!

In poche settimane, in tutto il pianeta, le catastrofi climatiche si sono susseguite a un ritmo spaventoso. Negli Stati Uniti, in Pakistan, in Spagna o in Canada, le temperature si aggiravano intorno ai 50°C, nel nord dell'India il caldo ha causato diverse migliaia di morti. 800.000 ettari di foreste siberiane, in una delle regioni più fredde del mondo, sono già andati in fumo. Nel Nord America l’ormai tradizionale stagione degli incendi delle foreste giganti è già iniziata: nella sola Columbia Britannica sono già bruciati più di 150.000 ettari!

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Il futuro del pianeta non può essere lasciato nelle mani della classe capitalista

Immagine rimossa.La civiltà capitalista - questo sistema mondiale basato sul lavoro salariato e su una produzione fatta per il solo profitto - sta morendo. Come l’antico sistema schiavistico di Roma o la servitù feudale, è destinata a sparire. Ma, a differenza dei sistemi precedenti, minaccia di trascinare con sé nel baratro l’intera umanità.

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Solo la lotta di classe internazionale può porre fine alla corsa del capitalismo verso la distruzione. Volantino internazionale

Uno degli slogan più popolari nelle proteste contro il cambiamento climatico è: “Cambiare il sistema, non il clima”.

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Può esistere un capitalismo “verde”

Ogni giorno le prove della catastrofe ambientale diventano sempre più allarmanti: scioglimento dei ghiacciai, incendi e inondazioni legati al riscaldamento globale, massiccia estinzione di specie, aria irrespirabile nelle città, accumulo di rifiuti plastici negli oceani. E’ quasi impossibile tenere il passo con le notizie dei media e della stampa.

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Di fronte alla distruzione dell'ambiente: l'ideologia "verde" al servizio del capitalismo!

Moltiplicazione di catastrofi climatiche, zone contaminate, distruzione di foreste, frane di fango rosso, inquinamento atmosferico, massiccia scomparsa di specie ... Ogni giorno, le catastrofi ambientali fanno notizia. Ognuno di questi articoli finisce invariabilmente con un appello alla "determinazione" dei governi a salvare il pianeta o alla responsabilità individuale dei "cittadini del mondo" che dovrebbero usare correttamente il proprio voto. In breve: salva il pianeta con lo Stato borghese!

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Tianjin: imparare da ogni cosa, non dimenticare niente

Pubblichiamo qui la reazione di un nostro contatto in spagna che esprime bene l'indignazione e la collera che tutti i proletari e i rivoluzionari devono sentire di fronte a questo avvenimento che ha provocato la morte e intossicato centinaia di operai in Cina (dove un'altra esplosione, il 23 agosto, in una fabbrica di prodotti chimici nel sud del paese, vicino alla città di Zibo, ha provocato un altro morto e altri 9 feriti) e che costituiscono, come il nostro simpatizzante dice, un odioso assassinio perpetrato dal sistema capitalista in fase di decomposizione.

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