La lotta della CCI contro l’opportunismo e il parassitismo

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Di fronte al crescente pericolo che l’opportunismo rappresenta in seno al campo proletario, la CCI è intervenuta diverse volte nella sua stampa[1] e ha organizzato diverse discussioni con i suoi contatti e simpatizzanti stretti. Se questa lotta può sembrare, a prima vista, episodica o secondaria, la storia del movimento operaio, a partire dalla lotta determinata di Marx ed Engels (già definita “polemiche da comari” all’epoca), ha ampiamente dimostrato che non è così. Basta d’altra parte vedere come le Tendenza Comunista Internazionalista (TCI), un’organizzazione della Sinistra Comunista, può illudersi nella vana ricerca di un’influenza, costi quel che costi, nella classe operaia per convincersene: la TCI preferisce rinunciare alla difesa dei principi fondamentali del movimento operaio (in particolare la difesa seria dell’internazionalismo) e mettere in pericolo la prospettiva rivoluzionaria, nella speranza di guadagnare un po’ di militanti.

La CCI ha anche difeso tenacemente il campo rivoluzionario di fronte alla compiacenza e alla porosità di organizzazioni della Sinistra Comunista di fronte a piccole bande di spioni (come il GISC) o a gruppi e individui parassitari. Il parassitismo, come la compiacenza dei rivoluzionari nei suoi confronti, sono sempre stati un flagello nella storia del movimento operaio, come testimoniato già dalla lotta della Prima Internazionale di fronte alle manovre di Bakunin. La ragion d’essere dell’ambiente parassitario, piena di semi-sapienti dall’ego sovradimensionato, è quello di ostacolare la lotta e la chiarificazione tra le vere organizzazioni rivoluzionarie.

È perciò che noi salutiamo fortemente la corrispondenza, di uno dei nostri contatti, che riportiamo qui di seguito, in sostegno a questa lotta.

CCI

La lettera di Osvaldo

Cari compagni, in continuità con critiche e rigetti attraverso precedenti dichiarazioni contro le varie forme di parassitismo che da anni insidiano il campo politico proletario esprimo anche ora la mia più ampia condanna verso il parassitismo e la piena solidarietà alla CCI.

Accanto a questa dichiarazione voglio però lanciare un allarme alle organizzazioni facenti parte ancora del campo politico proletario: porre molta attenzione all’opportunismo, altra piaga insopprimibile del movimento operaio ed in particolare delle sue avanguardie. E ciò in quanto esso in maniera subdola apre la porta non solo a certi cedimenti riguardanti i principi proletari che caratterizzano lo stesso campo (portandolo persino al tradimento, vedi per esempio il caso della socialdemocrazia tedesca alla vigilia della prima guerra mondiale), ma anche all’avventurismo, e peggio ancora, come riportato giustamente nella relazione della CCI, allo sdoganamento del parassitismo conferendogli un riconoscimento di sinistra comunista. Ciò può determinare un vero e proprio contagio pernicioso del campo politico proletario mettendo a repentaglio la sua sopravvivenza, senza della quale non ci sarà il partito di domani, organo indispensabile per portare avanti fino alla vittoria la rivoluzione proletaria.

Ed a tale proposito voglio denunciare i parassiti e spioni del GICS, i quali in quanto bugiardi spudorati, oltre ad altre accuse infondate opportunamente smentite a ragione dalla CCI - documenti alla mano - tramite la sua stampa ed in riunioni pubbliche, si permettono di attaccare quest’ultima attribuendole inesistenti tare consiliariste proprio sulla concezione di partito, strizzando così l’occhio alle altre formazioni del campo politico proletario. Ora vi possono essere e ci sono delle divergenze sulla concezione del partito per esempio tra la CCI e la TCI o i gruppi bordighisti, e questi argomenti opportunamente possono e devono essere discussi fraternamente e pubblicamente con i diversi attori proprio in continuità con i comportamenti che la tradizione della sinistra comunista ci ha lasciato. Invece troviamo i compagni di TCI a fare comunella o addirittura accettare nelle loro fila la collaborazione di elementi indegni e pericolosi quali sono quelli del GICS. Questo significa dare un pessimo esempio del milieu, soprattutto del valore della necessità della sua esistenza agli elementi che si stanno avvicinando alle posizioni di classe (vedi Riunione del comitato NWBCW di Parigi). Purtroppo temo che l’opportunismo della TC la stia guidando verso una deriva pericolosa, che minaccia sia la sua sopravvivenza come gruppo appartenente al campo politico proletario e sia quella dell’insieme campo.

Pertanto sono pienamente d’accordo con la vostra presentazione e lotta senza tregua all’opportunismo, all’avventurismo e soprattutto al parassitismo.  

Osvaldo, ottobre 2023