Corrispondenza: A proposito di finanziaria ed elezioni

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Riceviamo da un nostro simpatizzante un interessante commento sulla finanziaria del governo Prodi e sul reale significato delle elezioni nella società attuale. Il testo non ha bisogno di commenti e riceve da parte nostra un pieno sostegno su quanto sviluppa sul reale significato delle elezioni e sul ruolo privilegiato svolto dalla sinistra del capitale nel mistificare la classe operaia. Cari Compagni, la denuncia fatta da Deaglio a proposito dei brogli telematici elettorali è molto pesante. Adesso ho potuto vedere riconosciuta la giustezza della posizione di non lasciarsi truffare dall'elettoralismo, da parte di molte persone che avevano disprezzato ed irriso questa scelta. Ma bisogna ancora chiarire che non si tratta di un'eccezione, dato che, a quanto pare, anche l'attuale presidente degli Stati Uniti d'America è stato eletto grazie a meccanismi analoghi. Dunque nella democrazia borghese il responso elettorale è predeterminato, a seconda se alla borghesia conviene affidare a questa o quell'altra parte del suo schieramento politico l'amministrazione dello Stato (mai il potere, che rimane solo e sempre alla classe borghese). E quindi, una finanziaria da macelleria sociale, non certo dissimile da quella che avrebbe varato Berlusconi: l'importo dichiarato è di 40 milioni di euro, in realtà più di 60, cioè 120 000 miliardi delle vecchie lire di cui circa il 67% andrà direttamente a sostenere la crisi capitalistica ed il rimanente a pagare gli interessi sui debiti di Stato. Però...in cambio i cosiddetti “comunisti” hanno ottenuto un elegante campanellino di Presidente della Camera, con il quale possono accompagnare la messa funebre delle speranze dei proletari precari. E questa violenza, questa ignobile mutilazione di ogni diritto per i precari e per i proletari, poggia su una truffa da baraccone, su un volgare trucco. Le elezioni, in regime borghese possono essere solo questo, l'organizzazione cinica e depravata di inganni a cui concorrono tutti i partiti borghesi, ma principalmente quelli che dichiarano di stare dalla parte dei proletari. Fa più ribrezzo un Bertinotti o un Diliberto che non un Berlusconi, perché deve necessariamente essere maggiore il loro grado di cinismo. Alla storia occorrerà un secchio della spazzatura molto capiente per farceli entrare tutti. P., 23/11/06