Inviato da RivoluzioneInte... il
Mentre il direttore del FMI ci ricorda che nei paesi poveri la posta in gioco è la vita, osserviamo che nei cosiddetti paesi ricchi si perseguono strategie che nulla hanno a che fare con la salvaguardia della vita di chi proviene dai paesi della periferia del capitalismo. In Francia smantellano gli accampamenti degli immigrati vicino a Calais, posto di passaggio per la Gran Bretagna; le navi militari pattugliano il Mediterraneo e le coste africane in cerca di barconi di immigrati per poterli respingere verso i luoghi di provenienza, le navi mercantili fanno finta di non vedere chi sta morendo di sete e fame e trasporta cadaveri per evitare ritorsioni o perdita di tempo e denaro.
Non molto tempo fa c’è stata una disputa tra Malta e Italia su chi dovesse dare assistenza a dei disperati fermi in mare, ognuno scaricando sull’altro le responsabilità dell’intervento. Malta, Italia, Francia, Gran Bretagna, Spagna, etc, campioni di democrazia pronte a inviare mezzi e uomini in tutto il mondo per difendere la “pace” e a liberare le donne dall’“oppressione del burqa”, restano poi indifferenti davanti a donne incinte e a bambini affamati, ad essere umani ridotti a scheletri!
Ma adesso non c’è neanche più bisogno di fare finta di non vedere, si è passati direttamente alla politica dei respingimenti, una politica che prevede di intercettare i barconi al largo e di non consentire neanche più il loro sbarco sulle coste italiane ma di respingerli al luogo di partenza, in barba a qualsiasi principio di richiesta di asilo politico, principio riconosciuto internazionalmente e disatteso dal governo Berlusconi[1]. D’altra parte, grazie alla nuova normativa sull’immigrazione, adesso se ti trovano senza permesso di soggiorno ti condannano come un delinquente: da alcuni giorni sono cominciati anche dei processi contro alcuni immigrati senza il permesso di soggiorno che sono stati condannati per clandestinità, e il comune di Milano ha addirittura istituito un servizio di bus-carcere con un pullman dotato di sbarre ai finestrini e con a bordo una squadra speciale di vigili urbani armati incaricati di raccogliere alle varie fermate del bus gli extracomunitari trovati senza permesso. Il destino di questa povera gente non è una multa, salata quanto si voglia, ma la spedizione nei famigerati Centri di Identificazione ed Espulsione, che sono delle carceri vere e proprie piene di immigrati, e se questi arrivano a rivoltarsi è perché sono detenuti in condizioni disperate.
Questo mutamento di atteggiamento nella politica della borghesia italiana verso l’immigrazione è maturato sostanzialmente con l’avvento del terzo governo Berlusconi. Ma bisogna stare attenti a non pensare che questo giro di vite contro gli immigrati sia stato realizzato per dare un contentino alla Lega. Nient’affatto. La verità è che gli immigrati, oggi come oggi, con la crisi che corre, non servono più, ce ne sono troppi in giro e diventano un problema. Se potesse, la borghesia e il suo stato allontanerebbero dall’Italia anche i cittadini disoccupati italiani, gli insegnanti precari, i lavoratori buttati fuori dalle piccole fabbriche che non fanno notizia, trattenendone solo quel tanto necessario per ricattare i “fortunati” che hanno ancora un posto di lavoro e che hanno avuto un aumento … non dello stipendio, ma dei ritmi di lavoro e un generale peggioramento delle condizioni di vita.
Non per niente, con la nuova legge sull’immigrazione clandestina, è stata fatta un’eccezione solo per badanti e colf perché il loro lavoro è ancora molto richiesto.
È la crisi che peggiora - anche se fanno di tutto per dire che l’economia va meglio - il motivo principale per cui sbattono fuori a più non posso gli immigrati eccedenti la richiesta del mercato del lavoro e fanno di tutto per non farne arrivare altri. In una Europa in cui sono previsti milioni di disoccupati in più, gli immigrati disoccupati diventano un problema sociale da gestire in tutta fretta perché c’è il rischio che italiani e stranieri, precari e disoccupati, uniscano la loro disperazione e le loro forze in una lotta comune. C’è il rischio che anche gli occupati possano partecipare a questa lotta in quanto vengono sfruttati senza un limite con un salario da fame. C’è il rischio che non passi la politica gestita dai media della divisione tra bianchi e neri, tra italiani e stranieri, tra buoni e cattivi.
La borghesia di conseguenza schiera le sue forze tra favorevoli e contrari all’immigrazione, tra i “cattivi” berlusconiani e i “buoni” di centro-sinistra, dove fa bella figura il presidente della Camera, l’on. Fini!! Cosa fa Fini per distinguersi dagli altri? Promette forse una reale integrazione degli stranieri nel mondo del lavoro? Una assunzione regolare, un permesso di soggiorno senza troppe regole, uno stipendio dignitoso? Una fine della caccia all’uomo “nero” scatenata negli ultimi tempi? Niente di tutto questo. Promette la possibilità di scrivere una X sulla lista elettorale e quindi di delegare di nuovo al parlamento o meglio al suo esecutivo la risoluzione dei problemi. E abbiamo visto come gli esecutivi di destra e di sinistra risolvono i problemi dei lavoratori. Tagliando le spese su ospedali, scuole, servizi sociali, etc., aumentando le tasse e incrementando il sostegno all’apparato militare e industriale. Il diritto di voto, come ha dimostrato la storia del secolo scorso, non serve a niente, è solo una chimera, come hanno cominciato a capire i milioni di italiani che non partecipano più a questa farsa; serve solo a seminare l’illusione che un partito e/o altri personaggi possano migliorare le condizioni di vita. E si ha sempre la sgradita sorpresa che il nuovo governo sia sempre peggiore del precedente!
Gli immigrati di oggi come gli immigrati di ieri - gli italiani che passavano settimane sulle navi dirette in America, ammassati nelle stive, e rispediti indietro nel caso avessero contratto qualche malattia, che vivevano ammucchiati nelle baracche e nelle peggiori condizioni igieniche, non hanno nulla di diverso - appartengono alla stessa classe sociale di quelli che hanno un posto di lavoro, la classe dei lavoratori, il proletariato. Per la borghesia sono solo forza lavoro da spremere nel miglior modo possibile, ma anche il nemico storico numero uno! Per questo lo Stato, espressione massima della borghesia, fa di tutto per separarli, dividerli, metterli uno contro l’altro in mille modi diversi.
I lavoratori di qualsiasi provenienza, di qualsiasi settore, occupati, precari o disoccupati non hanno alcun interesse a mantenere queste divisioni, devono organizzarsi e lottare insieme in modo unito e solidale, solo così potranno far arretrare l’attacco generale che la borghesia sta effettuando in tutto il mondo.
7 ottobre 2009 Oblomov
[1] Bisogna ricordare, a onor del … demerito che, come ha ricordato giustamente il “democratico” Fassino, il primo respingimento fu fatto proprio da un governo di centro sinistra. Berlusconi non ha fatto che seguire il … buon esempio.