Lettera di un compagno al BIPR

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Questa lettera è stata scritta da un nostro simpatizzante al BIPR, in seguito alla lettura dei vari documenti prodotti dalla CCI, dal BIPR, dalla FICCI e dal “Circulo”. La CCI sostiene questa presa di posizione del compagno non tanto perché esprime un accordo con il metodo della CCI, ma soprattutto perché esprime in maniera attiva una difesa dei principi di comportamento all’interno della classe operaia e, facendo appello alla tradizione ed alla serietà politica del BIPR, esprime una difesa di questa stessa organizzazione.

Ai compagni del BIPR.

Sono un simpatizzante della CCI e vi comunico immediatamente il mio vivo dissenso per come la vostra organizzazione si sta comportando nei confronti dei fatti emersi dalla Riunione pubblica di Parigi tenuta da voi con l’appoggio della cosiddetta FICCI. Con le vostre mancate risposte o nel meno peggio leggendo i vostri scarni e contraddittori comunicati (sia sulla vostra stampa che su internet) sono rimasto all’inizio incredulo e sbalordito e poi rattristato nel vedere come un gruppo di radicata tradizione proletaria si arrotoli in peripezie opportunistiche, ricche di contraddizioni, nel tentativo di giustificare le proprie figuracce politiche, alla stessa stregua di un qualsiasi gruppo estremista (operaista, stalinista o di qualsiasi altro colore voglia definirsi). Sottoscrivo completamente le varie sottolineature che la CCI punto per punto vi ha ribattuto (attraverso la stampa ed internet) con i dovuti interessi (politici), dai fatti di Russia a quelli d’Argentina, fino a ritenervi degli irresponsabili di fronte alla classe operaia, quando sostenete un gruppuscolo di teppisti e ladruncoli qual è la sedicente FICCI. Io se fossi in voi avrei paura di legarmi a tali individui; voi evidentemente no, forse perché ritenendovi il solo gruppo politico fedele alla tradizione della sinistra comunista, vi pensate intoccabili ed infallibili. Vi ritenete tali anche quando entrate in flagrante contraddizione proprio con i principi a cui dite di rifarvi nel tentativo maldestro e puerile di giustificare i vostri comportamenti e le vostre prese di posizione alquanto scorretti? (E questo è per la giustificazione dei furti nel senso che il fine giustifica i mezzi, per l’idealismo attribuito da voi alla CCI, sulle vaghe risposte sulle lotte di liberazioni nazionali e sul sindacalismo o ancora peggio nel credere sulla parola del primo elemento che si fa avanti e vi racconta strane storie su strane integrazioni o scissioni ecc! Parafrasandovi è proprio il caso di pensare che con tutto ciò che sta capitando nel mondo il BIPR non abbia niente da fare che dare ascolto ad impostori e manovrare ai danni della CCI! Tuttavia, contrariamente forse a quello che credete confondendo i vostri pericolosi desideri con la realtà , la CCI gode ancora di buona salute e ciò, vi sembrerà strano, anche per vostra fortuna. L’educazione politica ed il rispetto di tutte le organizzazioni appartenenti al campo politico proletario, di cui voi ancora fate parte, e speriamo fino al momento - se ci sarà (altro che fatalismo della CCI!)- della riscossa proletaria, è una delle raccomandazioni più frequenti ed insistenti che la CCI fa in tutte le sue manifestazioni pubbliche e se volete anche private. Quello che probabilmente vi riesce difficile da capire e che se si perdono pezzi per strada non è sempre perché la macchina ormai vecchia è instabile e traballante, ma proprio il contrario. Una piattaforma politica, degli statuti, ed un comportamento politico coerente come interfaccia tra l’uno e l’altro è chiaro che prima o poi mandando fuori soggetti stanchi e incerti o smascherando piccoli borghesi declassati o elementi confusi rafforza l’organizzazione. Non a caso la vera attività di tali elementi si rileva poi essere parassitaria non solo dell’organizzazione da cui sono stati espulsi – per indegnità rivoluzionaria - ma per tutto il campo politico proletario, facendo magari all’inizio la parte della moglie bastonata tradita ed abbandonata dal marito e poi magari per essere più convincente strizzando gli occhi e battendo le ciglia all’alleato di turno. E non dite che queste sono volgarità! Aprite gli occhi compagni del BIPR e per capirvi meglio datevi una lettura della strigliatina che Engels fece ai compagni francesi dell’AIT (che strizzavano gli occhi ai piccoli produttori rovinati dallo sviluppo della grande produttività) a proposito della definizione di opportunismo e che cosa avrebbe potuto provocare se non combattuto sempre: per guadagnare qualche militante oggi, soprassedendo sui principi, si rischia la vita di tutta l’organizzazione per il futuro. E qui non si parla di piccola borghesia rovinata ma di individui in cerca di popolarità e di lestofanti!

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