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Il 2 novembre, la dichiarazione che abbiamo chiesto al BIPR di pubblicare sul suo sito, come "una messa a punto” è infine comparsa, undici giorni dopo la trasmissione della nostra prima e-mail a questo proposito. Prendiamo nota che il BIPR infine ha accolto la nostra richiesta.
Resta la domanda del perché il BIPR abbia preso così tanto tempo per reagire, permettendo che la dichiarazione "nauseabonda" del cosiddetto "Circolo" venisse mostrata in pubblico per circa 3 settimane con il totale sostegno del BIPR.
Si potrebbe immaginare che questo sia stato dovuto ad un puro problema tecnico: indisponibilità dell'indirizzo e-mail, dimenticanza o malattia del compagno responsabile delle e-mail, ecc. Per evitare qualsiasi inconveniente, ci siamo preoccupati di trasmettere le nostre e-mail a sei indirizzi differenti (Italia, Gran Bretagna, Francia, Canada, USA, Colombia). Tuttavia, risulta che non c’erano problemi di questo genere, poiché abbiamo ricevuto una e-mail dal BIPR datata 24 ottobre (ma per qualche motivo inviata soltanto il 31 ottobre), che risponde solo in parte alla nostra lettera (su una questione meno urgente) datata il 22 ottobre. Ovviamente, la nostra lettera del 22 ottobre è stata effettivamente ricevuta in tempo utile dal BIPR. Ma la risposta del BIPR non dice una parola sulla nostra richiesta di pubblicare la nostra "messa a punto".
Infatti, il BIPR ha pubblicato la nostra dichiarazione solo tre giorni dopo che pubblicassimo sul nostro sito, la nostra terza lettera, che conclude come segue: "Di fronte al vostro silenzio e al vostro atteggiamento che sembrano indicare che voi rifiutate di mettere sul vostro sito la nostra messa a punto, noi siamo indotti a rendere pubblica la nostra precedente corrispondenza pubblicandola sul nostro sito. Ancora una volta, compagni, noi attiriamo la vostra attenzione sul fatto che il mantenimento del vostro silenzio equivale ad apportare il vostro sostegno alle calunnie infami che sono dirette contro la nostra organizzazione dal preteso “Circolo”. Un annuncio che ha immediatamente avuto effetto.
Ciò detto, ci sembra che ci sia un altro motivo che ci permette di capire l’improvviso risveglio del BIPR dopo una settimana di sonno: questa organizzazione sta cominciando a rendersi conto che il cosiddetto "Circolo", nel quale aveva riposto grandi speranze (e al quale il BIPR ha dato un tale piacere pubblicando la sua ignobile "dichiarazione" del 12 ottobre), non è altro che un pietoso bluff montato da un individuo che sembra ignaro della differenza tra la Sinistra Comunista e lo stalinismo. È ciò che abbiamo messo in evidenza nel nostro testo: "Circulo de Comunistas Internacionalistas: impostura o realtà?", pubblicato sul nostro sito il 27 ottobre. Forse questo testo è servito ad aprire gli occhi ai militanti del BIPR.
Qualunque sia il motivo, noi consideriamo estremamente spiacevole che ci sia voluto tanto tempo, le ultime scappatelle di colui che si presenta come il “circolo” e tre lettere da parte nostra, perché il BIPR si decidesse infine a compiere un gesto elementare di buona vicinanza tra organizzazioni che appartengono alla Sinistra Comunista. Un tale atteggiamento non fa onore al BIPR.
CCI, 3 novembre 2004