Inviato da RivoluzioneInte... il
Quello che sta accadendo ai lavoratori di Giardini del Sole succede anche in molte fabbriche, non solo a Cebu, non solo nelle Filippine, ma in tutto il mondo. Nei fatti i nostri fratelli e le nostre sorelle dell’America sono i primi a soffrire degli attacchi del capitalismo – restrizioni, lavoro in 3x8, cassa integrazione, riduzione di salario e delle indennità.
Perché tutto questo? Perché il sistema capitalista che disciplina i paesi e tutto il mondo è attualmente in una crisi acuta di sovrapproduzione. In breve, ci sono troppe merci invendute per il mondo. C’è sovrapproduzione perché, nel capitalismo, produciamo ben al di là di quello che possiamo consumare, ben al di là di quello che ci permettono i nostri salari da schiavi.
Il capitalismo ha ridotto i nostri salari per fare più profitto. Risultato: siamo sommersi di debiti che rendono ancora più difficile per noi comprare le derrate di base necessarie che noi abbiamo prodotto. Di conseguenza la sovrapproduzione diventa sempre più grande.
Per impedire la morte lenta che il capitalismo ci impone con le sue restrizioni, la rotazione del lavoro, le riduzioni dei salai e delle indennità, dobbiamo lottare. Per impedire gli attacchi del capitalismo, dobbiamo unirci e sostenerci gli uni con gli altri, nelle differenti fabbriche ed imprese. Nessuno ci può aiutare se non è della nostra propria classe, nostri fratelli e sorelle. Non ci possiamo aspettare niente dal governo, dall’ispettorato del lavoro e dai poliziotti. Sono tutti degli strumenti al servizio della classe capitalista. Non possiamo aspettarci niente dal TIPC1 o da non importa quale riunione tripartita tra noi, i capitalisti ed il governo. Non possiamo aspettarci che un governo corrotto, coperto di debiti, pro-capitalisti fino in fondo possa rimettere in piedi qualche cosa.
La nostra sola speranza è la nostra unità e l’estensione delle nostre lotte a più fabbriche!
Il governo e i capitalisti vorrebbero che noi ci sacrificassimo, che accettassimo le ristrutturazioni, la precarietà, la casa integrazione, la diminuzione dei salari e delle indennità e che soffrissimo ancora di più per salvare il sistema di sfruttamento! Questo sarebbe una sconfitta perché quello di cui abbiamo bisogno, in quanto schiavi del capitalismo, è un lavoro permanente, dei salari “decenti” e delle condizioni di lavoro UMANE!
Se ci sono lotte operaie in molte fabbriche, c’è una maggiore possibilità di difendere i nostri posti di lavoro e i nostri salari. NON DOBBIAMO FARE SACRIFICI PER SALVARE IL CAPITALISMO DALLA SUA CRISI!
Ma se siamo divisi, se agiamo in modo isolato nei diversi posti di lavoro, se lasciamo i nostri fratelli e le nostre sorelle di classe battersi da soli in una o due fabbriche, i capitalisti possono vincere e noi saremmo costretti a subire la crisi che loro stessi hanno provocato.
Dobbiamo fare delle assemblee aperte a tutti i lavoratori a tempo indeterminato, a progetto, sindacalizzati o no, siamo tutti membri delle ASSEMBLEE OPERAIE. Queste sono la sola forma di organizzazione della nostra lotta. Siamo noi in prima persona che dobbiamo discutere e decidere del nostro avvenire, non una minoranza!
Anche se accettassimo i sacrifici, questi non potrebbero risolvere la crisi di questo marcio sistema. Al contrario, sarebbe ancora peggio. Il problema viene dalla natura stessa del capitalismo e non c’è alcuna soluzione alla crisi di sovrapproduzione. La soluzione definitiva è ROVESCIARE il capitalismo e sostituirlo con un sistema dove non saremo più schiavi del capitalismo.
Internasionalysmo
1. Consiglio tripartito per la pace industriale