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Questo incontro, il cui progetto è stato formulato un anno fa, è stato reso possibile innanzitutto dalla nascita di questi gruppi, i quali ancora 3 anni fa (a parte OPOP e la CCI) non esistevano, ma ancora di più dalla loro volontà comune a rompere l’isolamento e sviluppare un lavoro politico insieme (3).
La base di un tale lavoro è stata l’individuazione e l’accettazione da parte dei partecipanti di criteri che delimitano il campo proletariato rispetto a quello della borghesia e che sono esposti nella Presa di posizione qui pubblicata.
La prima attività di questo incontro era necessariamente una discussione politica che permettesse di fare chiarezza sulle convergenze e le divergenze esistenti tra i partecipanti, in modo da rendere possibile l’elaborazione di un quadro di discussione in vista di una chiarificazione sui disaccordi.
Salutiamo calorosamente il fatto che questo incontro abbia potuto aver luogo e che sia stato capace di assumere discussioni importanti come quelle sull’attuale situazione della lotta di classe internazionale e sulla natura della crisi che oggi scuote il capitalismo. Abbiamo pienamente fiducia in un prosieguo fruttuoso di questo dibattito (4).
Siamo ben coscienti che questo incontro ha costituito solo un piccolo passo sulla strada che conduce alla costituzione di un polo di riferimento internazionale la cui esistenza, dibattito pubblico ed intervento siano in grado di orientare gli elementi, i collettivi ed i gruppi che sorgono in tutto il mondo alla ricerca di una risposta proletaria internazionalista alla situazione sempre più grave nella quale il capitalismo sta trascinando l’umanità.
Tuttavia, se lo si paragona alle esperienze passate - per esempio alle Conferenze internazionali della Sinistra comunista che si sono tenute trent’anni fa(5)- questo incontro è riuscito a superare alcune delle debolezze manifestatesi all’epoca. Mentre le Conferenze non riuscirono ad adottare una dichiarazione comune di fronte alla guerra in Afghanistan che allora rappresentava una grave minaccia, oggi la Presa di posizione adottata all’unanimità dai partecipanti difende in modo molto chiaro delle posizioni proletarie di fronte alla crisi del capitalismo.
In particolare vogliamo sottolineare la ferma denuncia che fa la Presa di posizione delle alternative capitaliste di “sinistra” in voga attualmente su tutto il continente americano e che suscitano nel mondo intero delle illusioni niente affatto trascurabili. Dagli Stati Uniti, col fenomeno Obama, fino alla Patagonia argentina, il continente è pervaso da governi che pretendono di difendere i poveri, i lavoratori, gli emarginati e che si presentano come i portatori di un capitalismo “sociale”, “umano”, o che ancora, in versioni più “radicali” (come Chavez in Venezuela, Morales in Bolivia e Correa in Ecuador), pretendono di incarnare addirittura “il socialismo del XXI secolo”.
Riteniamo molto importante che di fronte a queste mistificazioni sorga un polo unitario, fraterno e collettivo di minoranze internazionaliste che apra la via alla discussione ed alla formulazione di posizioni di solidarietà internazionale, di lotta di classe intransigente, di una lotta per la rivoluzione mondiale, di fronte al capitalismo di Stato, al nazionalismo, allo sfruttamento di cui questi “nuovi” profeti cercano di assicurare la perpetuazione.
CCI (26-04-09)
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Presa di posizione comune
La lotta per il comunismo autentico, cioè per una società senza classi, senza miseria e senza guerre, sta nuovamente suscitando nel mondo intero un interesse crescente da parte di minoranze. Nel marzo 2009, per iniziativa della Corrente Comunista Internazionale (CCI) e di Oposição Operaria (OPOP), si è tenuta in America latina un Incontro di discussione internazionalista a cui hanno partecipato differenti gruppi, circoli e singoli compagni di questo continente che si trovano chiaramente su posizioni internazionaliste e proletarie.
Oltre alla CCI ed OPOP, erano presenti i seguenti gruppi:
- Grupo de Lucha Proletaria (Perù)
- Anarres (Brasile)
- Liga por l'Emancipación de la Clase Obrer (Costa Rica e Nicaragua)
- Núcleo de Discusión Internacionalista de la República Dominicana
- Grupo de Discusión Internacionalista de Ecuador.
Ai lavori di questo incontro hanno inoltre partecipato alcuni compagni del Perù e del Brasile. Compagni di altri paesi pur avendo manifestato la loro intenzione di partecipare non hanno avuto la possibilità di essere presenti per ragioni materiali o amministrative.
L’insieme dei partecipanti si è riconosciuto nei principi espressi dai criteri che seguono, gli stessi che globalmente sono serviti alla tenuta delle Conferenze dei gruppi della Sinistra comunista alla fine degli anni ‘70 e nel 1980:
1. Richiamarsi al carattere proletario della rivoluzione di Ottobre 1917 e dell’IC, pur sottoponendo quest’esperienze ad un bilancio critico che permetta di orientare i nuovi tentativi rivoluzionari del proletariato;
2. Rigettare senza riserva ogni idea secondo la quale esistono nel mondo paesi a regime socialista o con governi operai, sebbene qualificati “degenerati”; parimenti, rigettare ogni forma di governo capitalista di Stato, come quelli basati sull’ideologia del “socialismo del XXI secolo”;
3. Denunciare i partiti socialisti e comunisti, così come i loro accoliti, come partiti del capitale;
4. Rigettare categoricamente la democrazia borghese, il parlamentarismo e le elezioni, armi attraverso le quali la borghesia è riuscita numerose volte ad inquadrare e deviare le lotte operaie mettendo la classe operaia davanti a false scelte: democrazia o dittatura, fascismo o antifascismo;
5. Difendere la necessità che i rivoluzionari internazionalisti lavorino alla costituzione di un’organizzazione internazionale dell’avanguardia proletaria, arma indispensabile della rivoluzione proletaria;
6. Difendere il ruolo dei consigli operai come organi del potere proletario, così come l’autonomia della classe operaia rispetto alle altre classi e strati della società.
L’ordine del giorno delle discussioni è stato il seguente:
1. Il ruolo del proletariato e la sua situazione attuale, il rapporto di forze tra le classi;
2. La situazione del capitalismo (in seno alla quale si svolgono le attuali lotte) e, come riflessione più globale, il concetto di decadenza e/o di crisi strutturale del capitalismo;
3. La crisi ecologica crescente in cui ci spinge il sistema. Poiché per mancanza di tempo non si è potuto affrontare questo punto, è stato deciso di portare avanti la discussione attraverso Internet.
Sul punto 1 sono stati utilizzati degli esempi relativi all’America latina per illustrare le analisi sullo stato attuale della lotta di classe, ma la preoccupazione della maggior parte degli interventi è stata di concepire questi come una parte della situazione generale della lotta proletaria a livello internazionale. L’incontro ha deciso di insistere particolarmente sulla denuncia dei differenti governi di sinistra (che in questo momento dirigono la maggior parte dei paesi dell’America latina) come nemici mortali del proletariato e della sua lotta; sono stati anche denunciati quelli che sostengono, anche se in modo critico, questi governi. L’incontro ha inoltre denunciato la criminalizzazione delle lotte operaie da parte di questi governi insistendo sul fatto che la classe operaia non può farsi illusioni sui metodi “legali e democratici”, ma può contare solamente sulla propria lotta autonoma. Questa denuncia si applica particolarmente ai seguenti governi:
- Kirchner in Argentina
- Morales in Bolivia
- Lula in Brasile
- Correa in Ecuador
- E, in modo particolare, quello diretto da Chavez in Venezuela il cui preteso “Socialismo del ventunesimo secolo” non è altro che una vasta menzogna destinata a prevenire e reprimere le lotte del proletariato in questo paese ed a ingannare gli operai negli altri paesi.
Sul punto 2 i partecipanti si sono trovati d’accordo sulla gravità della crisi attuale del capitalismo e sulla necessità di approfondirne la comprensione a partire da una prospettiva teorica e storica.
Alla conclusione delle discussioni, i partecipanti si sono accordati sui seguenti punti:
- la tenuta dell’incontro costituisce una manifestazione dell’attuale tendenza allo sviluppo della lotta e della presa di coscienza del proletariato a livello internazionale;
- l’aggravamento considerevole della crisi del capitalismo oggi non può, alla fine, che rafforzare questa tendenza allo sviluppo delle lotte operaie, rendendo sempre più necessaria la difesa delle posizioni rivoluzionarie in seno al proletariato;
- in questo senso, l’insieme dei partecipanti considera necessario proseguire lo sforzo che è stato iniziato con questo incontro al fine di essere parte pregnante della lotta del proletario internazionale.
Più concretamente, come primo passo di questo sforzo, è stato deciso di:
1. aprire un sito Internet in lingua spagnola (eventualmente portoghese) sotto la responsabilità collettiva dei gruppi che hanno partecipato all’incontro. Inoltre, è stata prospettata la possibilità di pubblicare un bollettino in lingua spagnola basato sul contenuto del Sito internet;
2. pubblicare su questo sito:
- la presente presa di posizione (che sarà pubblicata anche sui siti dei gruppi partecipanti);
- i contributi che sono stati preparati per l’incontro;
- la sintesi del processo verbale delle differenti discussioni che si sono tenute in questo;
- ogni altro contributo dei gruppi ed elementi presenti così come di ogni altro gruppo o compagno che si riconosce nei principi e le preoccupazioni che hanno animato l’incontro.
All’interno di queste preoccupazioni, l’incontro sottolinea in modo particolare la necessità di un dibattito aperto e fraterno tra rivoluzionari ed il rigetto di ogni settarismo e spirito di cappella.
Note:
1. Messico, Repubblica Dominicana, Costa Rica, Nicaragua, Ecuador, Perù, Venezuela, Brasile.
2. I cui partecipanti sono stati: OPOP (Opposizione Operaia) - Brasile, CCI, LECO (Lega per l’Emancipazione della Classe Operaia) - Costa Rica e Nicaragua, Anarres - Brasile, GLP (Gruppo di Lotta Proletaria) - Perù, GDI (Gruppo di Discussione Internazionalista dell’Ecuador), NDI Nucleo di Discussione Internazionalista della Repubblica Dominicana), e diversi compagni di questi paesi che hanno partecipato a titolo individuale.
3. Abbiamo reso conto di questa effervescenza in America latina nel nostro articolo “Due nuove sezioni della CCI” in Rivoluzione Internazionale n. 159.
4. Una delle decisioni dell’'incontro ha riguardato la creazione di un sito Internet dove saranno pubblicati la presa di posizione comune ed i dibatti: www.encuentro.internationalist-forum.org.
5. Leggi, ad esempio, nella Revue internationale n.16, l’articolo “2a Conferenza internazionale dei gruppi della Sinistra comunista”.