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Recrudescenza di attentati nel mondo. La follia omicida del capitalismo

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L’estate che si è appena chiusa da qualche giorno ha segnato un’accelerazione incredibile del processo di degradazione del sistema sociale, politico ed economico in cui viviamo. In particolare lo sviluppo della barbarie ha fatto passi da gigante attraverso i vari attentati che hanno insanguinato le strade e le piazze di tanti paesi come Afghanistan, Iraq, Pakistan, Turchia, Cina, India, Algeria, Libano … con circa 350 morti e 850 feriti in soli 45 giorni tra luglio ed agosto.

Gli attentati si sono succeduti, giorno dopo giorno, al ritmo sfrenato di una danza macabra:

· 6 luglio, 11 morti a Islamabad (Pakistan) e 22 a Nangarhar (Afghanistan);

· 7 luglio, 41 morti e 150 feriti a Kabul (Afghanistan);

· 9 luglio, 3 morti a Istanbul (Turchia);

· 13 luglio, 18 morti e 35 feriti in Afghanistan;

· 21 luglio, 2 morti e 14 ferii in seguito a delle esplosioni quasi simultanee in due autobus a Kumming, capitale della provincia cinese dello Yunnam;

· 26 luglio, 17 explosioni (!) che provocano 49 morti e 160 feriti a Ahmedabad (in India);

· 27 luglio, 2 esplosioni successive a Istanbul (in Turquie) uccidono 17 persone e ne feriscono 154;

· 28 luglio, 39 morti e 146 feriti negli attentati quasi simultanei a Bagdad e Kirkouk, (in Irak);

· 3 agosto, 25 feriti a Tizi Ouzou (in Algérie);

· 5 agosto, 16 morti nella provincia di Xinjiang (in Cina);

· 10 août, 8 morti e 17 feriti a Zemmouri (in Algeria);

· 13 agosto, 14 uccisi e 40 feriti a Tripoli (in Libano);

· 17 août, 8 uccisi a Skikda (in Algeria);

· 18 août, 9 morti e 13 feriti nella provincia di Khost (in Afghanistan);

· 19 agosto, 43 morti e 45 feriti a Issers (in Algérie);

· 20 agosto, 11 morti e 31 feriti a Bouissa (in Algeria);

Bisogna denunciare con forza i massacri delle popolazioni civili che costituiscono ormai il principale obiettivo di questi attentati. Questi infatti colpiscono i luoghi più popolati, come i mercati o le scuole. Ma in aggiunta a ciò, è la ferocia con cui vengono condotti che lascia interdetti:

- in Algeria, a Zemmouri, il 9 agosto un kamikaze si è fatto saltare al volante della sua automobile uccidendo 8 giovani con meno di 25 anni, dopodiché un gruppo armato ha sparato contro le autoambulanze per ritardare l’arrivo dei soccorsi!

- il 20 agosto, nella città di Dera Ismaïl Khan, sempre in Algeria, un attentato con bombe è avvenuto davanti … al pronto soccorso di un ospedale! Il bilancio è stato di 23 morti e di 15 feriti.

Il responsabile di tutta questa carneficina non è altro che il capitalismo. Il terrorismo è il frutto dello scontro tra le varie fazioni borghesi. Esso è l’arma attraverso la quale le borghesie più deboli tentano di difendere i loro sordidi piccoli interessi locali (come oggi fanno i “signori della guerra” in Afghanistan o in Iraq), anche se le grandi potenze non disdegnano esse stesse di farne uso, se non altro per trarre profitto dalle conseguenze derivanti da tali atti terroristici. Infatti, manipolando opportunamente la situazione, queste non esitano ad utilizzare, nella misura in cui ci riescono, questa violenza cieca per destabilizzare i loro rivali (come stanno facendo, per esempio, attualmente gli Stati Uniti in Algeria sostenendo l’Al-Qaida locale contro la Francia).

La situazione attuale rivela tutta la natura guerriera e sanguinaria della borghesia. La moltiplicazione di attentati e la loro estensione geografica mostrano chiaramente la dinamica di questo sistema: il capitalismo sprofonda in un abisso e rischia di trascinarvi tutta l’umanità. Più che mai, la sola alternativa è “socialismo o barbarie”!

 

Map (21 agosto)

 

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