Gruppo di discussione delle Midlands in Gran Bretagna: un luogo di chiarificazione della coscienza di classe

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Pubblichiamo qui di seguito larghi estratti di un articolo di World Revolution n.258 (organo della CCI in Gran Bretagna) dell’ottobre 2002 che descrive la dinamica di un gruppo di discussione costituitosi nelle Midlands nel 2002. L’articolo ricorda la necessità di questo tipo di formazione per la chiarificazione della coscienza all’interno della classe operaia. Il gruppo di discussione delle Midlands (GDM) ha coinvolto per 8 anni persone di Leicester e di Birmingham provenienti da ambienti politici diversi (Sinistra comunista, consiliarismo, anarchismo, movimento ecologista e gauchismo). Lo scopo del gruppo era discutere dell’alternativa proletaria al capitalismo come per altri gruppi di discussione che esistono o sono esistiti in Messico, in India, in Francia, in Spagna, in Svizzera ed Australia.

I circoli di discussione si possono comprendere solo nel contesto dello sviluppo storico della coscienza di classe. Essi sono parte integrante dello sforzo del proletariato per sviluppare la sua coscienza di classe cercando di comprendere il significato e le implicazioni delle crisi del capitalismo nel quadro delle posizioni politiche del proletariato.

Nel contesto storico attuale, cioè quello di un caos imperialista ed economico crescente, è importante sottolineare che il processo di sviluppo della coscienza di classe si mostra sempre più difficile, in particolare dopo il crollo del blocco dell’Est nel 1989. Il lavoro dei circoli di discussione è pertanto di grande importanza per il futuro sviluppo della comprensione da parte del proletariato del proprio ruolo storico.

Una tribuna per la discussione e la chiarificazione

Il GDM è sorto all’inizio come Gruppo di Discussione di Leicester (GDL) con elementi che in questa regione avevano discusso ed avevano un contatto di lunga data con la Corrente Comunista Internazionale. Queste discussioni erano state favorite da una serie di questioni che si erano poste sulla guerra del Kosovo. Al fine di dare a queste discussioni una forma più sistematica e fruttuosa, la CCI ha proposto la formazione di un circolo di discussione. Le prime discussioni del GDL sono state su un articolo della CCI che tirava le lezioni politiche da un precedente gruppo di discussione di Zurigo, in Svizzera, negli anni ’90. Questo articolo metteva in evidenza che “un circolo è un raggruppamento di lavoratori, aperto ma non permanente, che si incontrano per discutere e chiarire delle questioni politiche. Questi circoli sono dei luoghi che il proletariato crea al fine di spingere in avanti la sua coscienza, soprattutto nei momenti in cui non esiste alcun partito e alcun Consiglio Operaio … Noi li consideriamo un’espressione concreta della classe. Essi esprimono la coscienza della classe, che dimostra che essa non è pronta a subire la crisi e la bancarotta del capitalismo senza dar prova di resistenza; essi mostrano la volontà di difendersi contro gli attacchi del sistema capitalista. Allo stesso tempo, sono l’espressione di un tentativo di ricercare gli strumenti di lotta e di sviluppo di una prospettiva rivoluzionaria …” (World Revolution n. 207, “I circoli di discussione nella classe operaia: un fenomeno mondiale”).

Poiché un circolo non è un’organizzazione che si raggruppa intorno ad una piattaforma politica, esso non può essere un’entità permanente o stabile. E’ un momento di chiarificazione politica che permette ai partecipanti, attraverso un processo di discussione collettiva, di ricercare la loro collocazione politica dal punto di vista della classe sfruttata e rispetto alle correnti storiche che già esistono nel campo proletario marxista internazionalista.

Un processo positivo di chiarificazione e di apertura

Un elemento centrale delle discussioni del GDM è stato la determinazione a comprendere meglio le principali questioni teoriche e storiche del movimento operaio e di combinare questo aspetto con la preoccupazione di rifarsi e discutere degli avvenimenti nazionali ed internazionali che man mano avevano luogo. Dopo l’11 settembre del 2001, ad esempio, il circolo ha discusso i volantini ed i comunicati pubblicati dalla CCI e da altri gruppi della Sinistra comunista. In una riunione specifica il gruppo ha considerato questo avvenimento un’espressione dell’aggravamento delle tensioni imperialiste. La preoccupazione di denunciare la guerra imperialista da un punto di vista proletario è stata una grande forza del gruppo. Tutti i partecipanti hanno manifestato con chiarezza la loro opposizione alla guerra nel Kosovo e in Afghanistan ed a tutte le guerre imperialiste.

La presentazione della discussione sulla Comune di Parigi[1] mostra la profondità e la qualità di queste discussioni. Tra le altre cose, il GDM ha discusso del movimento anticapitalista, della Rivoluzione Russa (che il gruppo considera proletaria, benché ci siano dei disaccordi sul ruolo dei bolscevichi e sulle ragioni della sua degenerazione), della coscienza della borghesia focalizzandosi sul ruolo dei partiti della sinistra contro la classe operaia.

Sin dall’inizio, il GDM ha preso come punto di riferimento la Sinistra comunista. Ha invitato dei gruppi della Sinistra comunista a partecipare alle sue riunioni, il che ha permesso ai partecipanti di profittare non solo di una migliore comprensione delle posizioni dei differenti gruppi, ma anche di acquisire un’esperienza nella discussione con organizzazioni politiche del proletariato. La CCI è intervenuta nelle riunioni del gruppo sin dalla sua formazione e la Communist Workers Organisation (CWO) è anch’essa intervenuta più recentemente.

I progressi realizzati attraverso una lotta politica determinata

Il GDM ha pienamente assolto il suo ruolo centrale, quello della chiarificazione. Ma per arrivarci ha dovuto sviluppare un grande dibattito politico. In particolare ha dovuto confrontarsi a delle confusioni sulla propria natura e sul ruolo che doveva giocare.

Il GDM ha iniziato basando il suo lavoro sulle lezioni di altre esperienze della classe operaia, in particolare quella del circolo di discussione di Zurigo. Tuttavia la piena assimilazione di queste esperienze è stata intralciata da alcune confusioni all’interno del gruppo sulla sua relazione con la CCI. Alcuni elementi, che all’inizio vedevano la necessità di un dibattito aperto, hanno iniziato a vedere il GDM come luogo di discussione delle posizioni della CCI.

Questa visione tendeva a considerare il gruppo come una sorta di anticamera della CCI. La CCI ha rigettato con forza questa visione ed ha spesso insistito sulla necessità per il gruppo di discutere la storia del movimento operaio e le posizioni di altre organizzazioni comuniste. La CCI ha sempre difeso la visione secondo la quale i circoli di discussione sono dei luoghi di chiarificazione e non delle appendici, la “proprietà privata” o la “cassa di risonanza” delle organizzazioni politiche proletarie. Questi circoli di discussione devono aggregare chiunque ricerchi la chiarezza. Le sole ragioni che possano giustificare l’esclusione dal dibattito di questo o quell’individuo (o gruppo di individui) concernono quegli atteggiamenti in netto contrasto con i principi basilari di comportamento proletario: manovre di sabotaggio o tentativi di presa di controllo di questi circoli di discussione, così come la delazione.

Elementi provenienti dal gauchismo hanno partecipato alle riunioni del GDM e questo ha permesso un confronto politico con le posizioni dell’ideologia borghese. Lungi dal creare una diversione, queste discussioni hanno portato ad una chiarificazione sulla natura ed il ruolo del gauchismo.

I circoli di discussione, come nel caso del GDM, possono essere molto eterogenei. Ma in questo non c’è niente di dannoso. Cercare di imporre dei criteri alla partecipazione ai circoli di discussione (a parte quelli di comportamento politico citati sopra) significherebbe indebolire la loro forza fondamentale: la loro natura aperta che permette un dibattito contraddittorio. Tali criteri implicherebbero, infatti, un accordo preventivo su delle posizioni politiche (vale a dire un certo livello chi chiarezza), il che significherebbe mettere il carro davanti ai buoi. Ogni tentativo di imporre dei criteri porterebbe a congelare il processo di chiarificazione. L’evoluzione politica di quelli che partecipano alla discussione non può essere che il risultato del confronto tra differenti posizioni. La CCI, da parte sua, ha sempre fatto affidamento sulla capacità di giudizio e sul “buon senso” di tutti quelli che hanno accettato di discutere lealmente con essa, senza ostracismo e senza pregiudizi (compreso quelli che hanno militato nei partiti borghesi).

Tuttavia, se un circolo di discussione non può essere “proprietà” di un’organizzazione, non è neanche un gruppo politico o un’organizzazione propriamente detta[2].

Questo non vuol dire che le organizzazioni politiche proletarie non debbano stimolare la formazione di tali gruppi ed intervenirvi al fine di contribuire al processo di chiarificazione. I principi che animano l’intervento della CCI sono “l’intervento organizzato, unito e centralizzato a livello internazionale, per contribuire al processo che conduce all’azione rivoluzionaria della classe operaia” (Posizioni di base della CCI). E’ compito della CCI e delle altre organizzazioni politiche proletarie prendere la parola all’interno dei circoli di discussione allo scopo di permettere ai partecipanti di conoscere meglio i gruppi storici della Sinistra comunista e di prendere posizione, sviluppando la cultura del dibattito.

Il GDM ha dovuto anche far fronte ad un certo numero di tensioni personali nei suoi ranghi. Tuttavia, in seguito ad una discussione franca, tutti i partecipanti si sono trovati d’accordo sul fatto che gli interessi del gruppo erano prioritari e che era da rigettare la personalizzazione della discussione. Una volta riassorbite queste difficoltà, il gruppo ha potuto prendere il suo slancio ed il dibattito arricchirsi. All’inizio del 2002, il GDM ha tenuto una riunione sull’opposizione proletaria alla guerra imperialista. Questa riunione ha attirato delle persone che non erano mai venute prima, accompagnate dalla CWO e dal Socialist Party of Great Britain (SPGB) (Vedi WR n. 252). La maggior parte di queste persone ha partecipato in seguito alle discussioni del GDM.

Il Gruppo di discussione delle Midlands ha espresso, in Gran Bretagna, lo sforzo maggiore del proletariato per sviluppare la propria coscienza. La dinamica che i partecipanti sono stati capaci di mantenere ha mostrato tutta la vitalità politica di questo gruppo. Tutti gli elementi che lo hanno animato hanno intrapreso un reale processo di chiarificazione politica. Ciò non vuol dire che ciascuno di loro abbia già una coscienza perfettamente chiara della posta in gioco nell’attuale situazione storica. Ma vuol dire che i partecipanti sono più chiari su quello che loro difendono, sul modo in cui vedono il loro futuro politico.

Alcuni elementi del GDM (una ristretta minoranza) hanno chiesto di aderire alla CCI, mentre il gruppo di discussione continua a incontrarsi regolarmente portando avanti una politica di apertura verso altri elementi attraverso delle informazioni sul sito libcom.org e la partecipazione a riunioni di gruppi anarchici. Gli elementi del gruppo vengono anche, regolarmente, alle nostre riunioni a Birmingham. Da parte nostra continuiamo a partecipare alle riunioni del gruppo di discussione.

Da World Revolution n. 258 (ottobre 2002), Organo della CCI in Gran Bretagna.



[1] Pubblicata su World Revolution n°257 del 2002.

[2] Vedi “L’organizzazione del proletariato al di fuori dei periodi di lotta”, sul nostro sito alla pagina in francese.

Vita della CCI: