Comunismo

Estratti dal “Programma socialista” di Karl Kautsky: I pretesi “eroi della nazione” sono i “becchini” del capitalismo!

Dopo la lotta contro la riforma delle pensioni in Francia e la crisi da Covid-19, la borghesia e i suoi mezzi di comunicazione sembrano “riscoprire” che esiste una classe operaia. Da un reportage all’altro, si elogia il ruolo degli infermieri, degli operatori sanitari, del personale di manutenzione, dei cassieri dei supermercati, degli addetti alle consegne, degli spazzini, ecc. Diventano tutti nuove “vedette” televisive.

A proposito del film "Il giovane Karl Marx"

Questo è un film che sorprende per l'apparente riabilitazione del personaggio. Sorprende perché, Raoul Peck, scegliendo di trattare cinque anni della vita di Marx, forse i più decisivi, quelli che vanno dal 1843 al 1848, spera di rompere l’immagine troppo caricaturale del genio solitario che agisce al di fuori del mondo operaio. Ma ci riesce per davvero?

Russia 1917 e la memoria rivoluzionaria della classe operaia

Per tutti quelli che pensano ancora che l’ultima speranza del genere umano sia il rovesciamento rivoluzionario del capitalismo mondiale, è impossibile salutare l’inizio del 2017 senza ricordare che quest’anno ricorre il 100° anniversario della rivoluzione russa. E sappiamo pure che tutti coloro che insistono sul fatto che non vi è alcuna alternativa all’attuale sistema sociale ricorderanno a modo loro questo evento.

Gli anni ’50 e ’60: Damen, Bordiga, e la passione per il comunismo

Prima della nostra esplorazione dei tentativi dell’anarchismo spagnolo di affermare un “comunismo libertario” durante la guerra civile spagnola del 1936-39, avevamo pubblicato il contributo della Sinistra Comunista Francese (GCF) sulle caratteristiche del periodo di transizione[1], un testo basato sui progressi teorici della sinistra italiana e belga degli anni ’30.

Come affrontare gli aspetti dell’economia in una società comunista?

Pubblichiamo qui di seguito un nostro contributo al dibattito che si è sviluppato sul nostro forum in lingua spagnola a proposito dei criteri che dovrebbero essere alla base dell’economia in una futura società comunista. Nella società comunista sarà necessario un calcolo economico? È evidente che l’umanità ricorrerà a metodi scientifici di pianificazione, organizzazione e distribuzione della produzione. Quali saranno questi metodi? Su quali unità di misura ci si baserà?

La solidarietà umana ed il gene egoista (articolo dell'antropologo Chris Knight)

Pubblichiamo un testo dell’antropologo Chris Knight, “La solidarietà umana ed il gene egoista”. Questo testo, che si basa sulla teoria neo-darwiniana del gene egoista di cui sintetizza le fondamenta, cerca di fare piazza pulita delle affermazioni secondo cui l’uomo sarebbe essenzialmente “un lupo per l’uomo”; da questo punto di vista può costituire un contributo contro l’idea che il comunismo sarebbe incompatibile con la natura umana, in quanto arriva a concludere che la solidarietà sarebbe, contrariamente a ciò che si pensa, proprio inerente alla nostra natura. Comprendere il ruolo della solidarietà nell’evoluzione dell’umanità costituisce un aspetto importante nella prospettiva della costruzione di una società comunista e nella sua possibilità di realizzazione. Questa comprensione non può prescindere da un approccio scientifico e dalla conoscenza degli apporti che la scienza ha dato finora. Per questo, al di là dell’ampiezza degli accordi o dei disaccordi che possono esistere su questa teoria, riteniamo che il testo di C.K. costituisca un contributo importante alla riflessione ed al dibattito che la CCI sta sviluppando su queste tematiche ai quali invitiamo a partecipare i nostri lettori.

Il comunismo, punto d’inizio della società umana: Marx e il raggiungimento della pienezza dell’uomo nel comunismo

Nei Manoscritti economici e filosofici, dopo aver esaminato i diversi aspetti dell’alienazione umana, Marx si è impegnato a criticare le concezioni del comunismo, rudimentali ed inadeguate, che predominavano nel movimento proletario della sua epoca. Marx rigettava le concezioni ereditate da Babeuf che gli adepti di Blanqui hanno continuato a difendere, perché queste tendevano a presentare il comunismo come un livellamento generale verso il basso, una negazione della cultura nella quale “la condizione di lavoratore non è abolita, è estesa a tutti gli uomini”. In questa concezione tutti dovevano diventare lavoratori salariati sotto il dominio di un capitale collettivo, della “comunità in quanto capitalista universale”. Rigettando queste concezioni Marx anticipava già certi argomenti che i rivoluzionari successivi hanno dovuto sviluppare per dimostrare la natura capitalista dei regimi sedicenti “comunisti” dell’ex-blocco dell’Est.

Ottobre 1917 : la rivoluzione proletaria è necessaria e realizzabile

Nelle nostre discussioni, soprattutto con giovani elementi, sentiamo frequentemente "E’ vero che tutto va male, che vi sono sempre più miseria e guerra, che le nostre condizioni di vita degradano, che l'avvenire del pianeta è minacciato. Bisogna fare qualche cosa, ma che cosa? Una rivoluzione? Ma questa è un’utopia, è impossibile"!

Sta qua la grande differenza tra maggio 1968 ed oggi. Nel 1968, in un momento in cui la crisi aveva appena cominciato nuovamente a fare sentire i suoi colpi, l'idea di rivoluzione era dovunque presente. Oggi, la constatazione del fallimento del capitalismo è diventata generale ma esiste invece un grande scetticismo in quanto alla possibilità di cambiare il mondo. I termini di comunismo, di lotta di classe, risuonano come un sogno di un altro tempo. Anche parlare di classe operaia e di borghesia parrebbe anacronistico.

1871: la prima rivoluzione proletaria della storia. Il comunismo: una società senza stato

Secondo l'erronea idea "popolare" il comunismo sarebbe una società in cui tutto è diretto dallo Stato. Non c'è portavoce della borghesia, dai professori universitari ai giornalisti, che non propaghi instancabilmente questa idea che è alla base dell'identificazione fra comunismo e paesi stalinisti dell'Est.

Un dibattito internazionalista nella Repubblica Dominicana

Recentemente abbiamo tenuto due conferenze sul tema Socialismo e decadenza del capitalismo in due università del paese: Santiago de los Caballeros (seconda città del paese) e Santo Domingo (la capitale). Questi dibattiti sono stati possibili grazie alla volontà ed allo sforzo organizzativo di un nucleo di discussione internazionalista che ringraziamo calorosamente per il lavoro realizzato. Queste riunioni non hanno avuto niente di accademico. Come in occasione di una simile esperienza in una università del Brasile, sono state espresse delle inquietudini e delle preoccupazioni sul futuro che ci offre il capitalismo, sul modo di lottare per una nuova società che superi le contraddizioni in cui si trova immerso il sistema attuale, sulle forze sociali capaci di realizzare questo cambiamento...

Il comunismo significa l’eliminazione della legge del valore e del sistema dell’impresa

Caro compagno,
 Abbiamo ricevuto volentieri la tua ultima lettera e salutiamo di nuovo i tuoi contributi sulla legge del valore e sull’autogestione. Essi fanno parte dell’indispensabile discussione tra comunisti per definire con il massimo rigore il programma della rivoluzione proletaria. Ecco come tu abbordi il problema:
 Nel vostro libro, la decadenza del capitalismo, voi dite che sotto il socialismo la produzione delle merci sarà eliminata. Ma è impossibile liquidare la produzione delle merci senza abolire la legge del valore. Dalla teoria di Marx, sotto il socialismo, i prodotti del lavoro saranno scambiati secondo la quantità dei tempi di lavoro necessari (secondo il lavoro), cioè conformemente alla legge del valore.”

 

Esiste una alternativa a questa società di 'morte e miseria'?

Una volta tanto siamo d’accordo, almeno in parte, con Berlusconi quando dice “con la sinistra morte e miseria”. Quello che il presidente del consiglio usa come attacco contro i suoi nemici politici del centro-sinistra è, contrariamente a tutte le risentite e sdegnate risposte del campo avversario, una verità sacrosanta. La cosa che fa però di questa accusa una nefandezza è che Berlusconi la riserva alla sola sinistra e non completa la frase dicendo che, qualunque sia il sistema di potere, in questo o quel paese, quello che ci aspetta è comunque e sempre più “morte e miseria”.

Contro le mistificazioni del Forum Sociale Europeo.Un solo altro mondo è possibile: il comunismo!

Dal 12 al 15 novembre si è svolto a Parigi il “Forum Sociale Europeo”, una specie di succursale europea del Forum Sociale Mondiale che si tiene da diversi anni a Porto Alegre in Brasile. L’avvenimento ha avuto una certa consistenza: circa 40.000 partecipanti venuti da tutta l’Europa; un programma di circa 600 seminari e mostre sparse in diverse località intorno Parigi; e in conclusione una manifestazione da 60-100mila persone per le strade di Parigi, con gli stalinisti di Rifondazione Comunista davanti e gli anarchici della CNT in coda.

Anche se meno pubblicizzati, nello stesso periodo ci sono stati altri due “forum europei”: uno di deputati, l’altro per i sindacalisti europei. E come se non bastasse, gli anarchici hanno organizzato un “forum sociale libertario”nella periferia parigina, in simultanea con l’FSE  e “in alternativa” a questo.

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