Quando Internet diventa strumento di solidarietà tra due fronti opposti

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L'attuale conflitto in Libano ha luogo in un'area che non solo è strategicamente una delle più importanti al mondo, ma anche una di quelle più densamente popolate e urbanizzate. Siamo ben lontani dai deserti dell'Iraq del sud o degli altopiani dell'Afghanistan. In questo senso il conflitto attuale, forse anche più di quelli nei Balcani negli anni '90, necessariamente riporta alla mente gli orrori della seconda guerra mondiale e induce una riflessione su quello che la società attuale ci riserva. Ciò è particolarmente importante per il proletariato europeo che è stato al centro degli orrori dell'ultima guerra mondiale. Ma questa riflessione ce la dobbiamo attendere anche tra i lavoratori del Medio Oriente, nonostante il successo immediato delle borghesie locali nella mobilitazione di guerra. Nei mass-media europei è stata riportata la notizia secondo cui sono circolate su siti internet riprese effettuate con web-cam nelle zone di guerra. Questa attività a quanto pare è soprattutto iniziativa di giovani. Spinti da una convinzione spesso non chiara ma profonda che tutti i mezzi di comunicazione ufficiali mentono, questi giovani filmano quello che avviene intorno a loro e rendono direttamente disponibili queste immagini su internet. In risposta alla guerra attuale, i giovani – e a volte anche dei bambini – da entrambe le linee del conflitto – hanno filmato e hanno scambiato fotografie degli attacchi militari che loro hanno subito. Rendendosi conto della somiglianza, di fatto della identità della causa delle loro sofferenze, questo scambio di immagini è divenuto un'espressione diretta di solidarietà tra le vittime di guerra. Sebbene ciò che viene espresso qui sia della solidarietà umana, e non ancora esplicitamente dell'internazionalismo proletario, quest'ultimo in questo caso è implicitamente contenuto nella prima.

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